Il fallimento della legge sirchia

JOACKIN

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Elio F. Gagliano (medico chirurgo)

Il Dottor Gagliano commenta un articolo pubblicato dall'ANSA in occasione della giornata antifumatori. Oramai tutti gli esseri dotati di ragione si saranno accorti che quando si parla di antifumo si danno i numeri. Si danno veramente i numeri. Si sparano cifre, si aggiusta il tiro sparandone altre nella direzione opposta. Per dimostrare cosa? Che il denaro pubblico investito in propaganda antifumo ha dato ottimi risultati? Allora si leggerà della drastica diminuzione del numero dei fumatori. Che la piovra antifumo ha bisogno di ulteriori finanziamenti pubblici? Allora si leggerà che il numero dei fumatori è pericolosamente aumentato e sono necessari denari sonanti per combattere questa pandemia. Dove si possono reperire i fondi per la salvezza dell'umanità dalla minaccia "fumo"? Dalle tasche dei cittadini!

L'ANSA, si sa, è la principale agenzia di stampa italiana che dovrebbe diffondere nuovi accadimenti di importanza mondiale o, per lo meno, nazionale. Ho usato il condizionale perché, il 29 maggio u.s., nel suo sito (ANSA.it ), ha esordito con un argomento vecchio come il cuccurucù: “La sigaretta”. Sono anni che gli organi d’informazione, come un disco rotto che si ripete di continuo, martellano le orecchie di mezzo mondo con la stessa tiritera, come se la gente fosse scema.
Nell'articolo si legge che sono aumentati i fumatori tra i 45 e 64 anni. Il che è una panzana! Infatti, è estremamente raro che una persona cominci a fumare in quell'intervallo di età. E' più verosimile che si tratti di ex fumatori che, non credendo più alle frottole raccontate, né alle funeree etichette che accompagnano le confezioni di tabacco, siano tornati a godersi quel piacere intimo, quel rilassamento, che dà la sigaretta.
Così dicendo non intendo contraddire quello che ho sempre detto: Nessuna apologia della sigaretta. Il suo uso sfrenato va condannato, così come va condannato l'abuso di qualsiasi altra cosa.
Un'altra buffa notizia che ridicolizza l'articolo, o il rapporto dell'Ossfad, è la seguente comunicazione:
<Oltre al numero di fumatori è calato anche il numero di sigarette vendute. Nel 2007, rispetto all'anno precedente, sono stati venduti infatti 50 milioni di pacchetti di sigarette in meno (-1,1%), mentre sono aumentati gli acquisti di trinciati (+15,5%), i sigari (+7,1%) e i sigaretti (+7,1%)>. Perché ritengo la notizia buffa? Perché il titolo (l'unica cosa che legge la maggior parte delle persone), che evidentemente si propone di incoraggiare la gente ad abbandonare il fumo e a dare l'allarme sul dilagare dello stesso tra i giovani, è contraddetto dai dati sulle vendite di tabacco che, tra sigari, sigaretti e trinciato, sono balzate al 28,6%! E non si tiene conto degli acquisti sul mercato nero!

L'ultima arlecchinata dell'articolo che desidero evidenziare è quanto segue:
<Tra le misure anti-fumo ritenute utili viene indicato l'accesso gratuito ai centri di dissuefazione (sic, s'intendeva dire "disassuefazione") (dove viene raccomandato l'uso dei farmaci, e cioé, la nicotina farmaceutica), il divieto di vendita ai minori di 18 anni (proibizionismo stupido perché c'è sempre un amico di 19 anni), l'estensione del divieto di fumare (ancora più proibizionismo) e un sensibile aumento del costo delle sigarette (sinora dimostratosi utile unicamente all'erario)>.

Concludo affermando che sarebbe più che corretto scoraggiare l'uso (direi meglio "l'abuso") della sigaretta, se ciò non venisse fatto attraverso il proibizionismo e la persecuzione del fumatore e raccontando frottole sul fumo passivo, ma adottando metodi educativi. Il che è sicuramente molto difficile, specialmente se, sotto sotto, si tratta di una manovra commerciale diretta da Big Pharma per vendere la nicotina farmaceutica che ha prodotto introiti di miliardi di euro alle casse di grosse case farmaceutiche.

Mentre scrivo queste riflessioni, apprendo che un´indagine dell'Istituto Superiore di Sanità, condotta in collaborazione con la Doxa, l'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e la Lega per la lotta contro i tumori, ha rivelato che:
«La percentuale di fumatori è passata dal 22 al 25,4: un esercito con l´accendino formato da 7,1 milioni di uomini e 5,9 di donne, che in media consumano 15 sigarette al giorno. Comprando spesso dai contrabbandieri per risparmiare visto, che a fronte di un aumento dei fumatori e una costante di sigarette aspirate quotidianamente, il numero di pacchetti venduti dal tabaccaio è diminuito dello 0,9%. E questa volta non sono i giovanissimi a guidare il cambiamento».

A ridicolizzare il rapporto 2008 sul tabagismo dell'Ossfad, pubblicato sul sito dell'Istituto superiore di sanità, stavolta ci ha pensato lo stesso Istituto superiore di sanità!!!...

http://www.forcesitaly.org/Portale_News/news_viewer.php?id=1080
 

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