FTSE Mib Futures Il punto di Von Orsen

Siccome è un indicatore di medio che uso ti posto il grafico che paragona lo SPX e l'AAII (uno dei possibili indicatori si sentiment e uno dei più efficaci).
Certamente è preferibile utilizzare strumenti che analizzino il mercato direttamente per capire dove va il mercato ma se non c'è a disposizione niente di meglio va bene anche questo.
Dal 2000 ad oggi la sua predittività è comunque buona utilizzato con i dovuti accorgimenti e le dovute conferme.
Ritengo anche io che in caso di situazioni estreme perda la sua predittività (vedi indicatore simile sulla borsa giapponese) ma per lunghi periodo risulta molto efficace.



1097963662aaiispx.gif
 
Per misurare il sentiment negli ultimi tempi alcuni analisti hanno cominciato ad utilizzare strumenti più aderenti al mercato.
Tra questi si può elencare lo studio del cash flow nei fondi bull e bear della famiglia Ridex.
L'idea risulta molto interessante anche se la relativa esiguità del campione e la sua relativamente breve serie storica pone attualmente ancora alcune riserve al suo utilizzo...

1097964435rydexcumulbbcf.gif
 
Grazie Gipa per il tuo contributo.
Ribadisco che a me gli indicatori di sentiment così come adesso vanno di moda a WS non mi piacciono.
Ho tanti amici e parenti negli US e se gli chiedi come va il business e la propria economia non ti rispondono di sicuro bene. Anzi. Fanno molta fatica ad arrivare alla fine del mese. Credimi!
Se proprio vogliamo considerare le intenzioni reali degli operatori analizziamo il rapporto fra volatilità (come accondiscendenza al prezzo) e prezzo. Guarda che bel grafico!
Siamo in un'area di top. Non gliela fanno più a sostenere il mercato.
1098024947anonimo.jpg
 
Si l'ho postato anche nel thread che porto avanti....
ma il commento che lo accompagna è assolutamente interessante.....
e te lo riporto qua...

THE SPX/VIX RATIO
An indicator that has recently become quite popular is the SPX/VIX Ratio. I have tried to convince two of its proponents that it is a calculation that makes no sense, but to no avail. Nevertheless, I will present my argument here for your assessment.

Ratio calculations are most commonly used to demonstrate relative strength between two price indexes, or to determine the price acceleration/deceleration of a single index. For the relative strength calculation you divide one price index by another. For example the chart tools on both DecisionPoint.com and StockCharts.com web sites have an indicator named "Price Relative", which on the default setting will divide the selected stock price by the SPX. The resulting indicator is an index that rises and falls based upon the relative strength of the stock versus the SPX.

For the Rate of Change (ROC) calculation for a single price index we simply divide today's price by the price from a previous date. This results in an indicator that expresses speed and direction of the price index.

The SPX/VIX Ratio (which divides the S&P 500 by the CBOE Volatility Index) makes no sense because it divides a price index, with a theoretically infinite range, by a range-bound indicator index. The result of this calculation is an indicator that behaves quite differently when the S&P 500 is below 400, as it was in 1990, compared to when the S&P 500 was over 1500 points, as it was in 2000. You can see what I mean on the chart below.




It is hard for me to construct a rationale for this indicator, but I think the current assertions are that the recent ratio spike near 90 is warning that we are near another important top like the 2000 top, which also had a ratio spike near 90. I will not argue about whether or not we are near a major top -- it's possible -- but a single previous data point in a 15-year period doesn't prove the hypothesis.

I think the VIX chart taken by itself is more constructive and informative. Note how the upward spikes mark periods of extreme fear brought on by severe market declines. Currently the VIX is near the lower end of its range, indicating that investors are very complacent; however, this behavior is much like it was in the 1990s, a time when the market was advancing. We can see by the historical range of the VIX that, while people are indeed complacent, they are not as complacent as they can get.

As for the SPX/VIX Ratio, with all due respect to its proponents, it expresses a relationship that has no meaning. I think this is evident when we view the longer-term chart.

--Carl Swenlin

In poche parole Swenlin non crede che il ratio tra prezzo e volatilità possa essere un indicatore superiore alla volatilità stessa in quanto, secondo lui, paragonare un indice con escursioni infinite (lo SPX) ad uno che si muove in un range non ha molto senso e la sua predittività al di la del massimo del 2000 non è dimostrabile.
Se poi la compressione della volatilità implicita come io penso è determinata dalla crescita degli hedge funds che stanno in un certo senso riducendo questo mispricing tra le opzioni e da fattori ciclici di lungo periodo è possibile che avremo una compressione della volatilità di lungo periodo che non eviterà delle oscillazioni anche cospicue ma che saranno decisamente inferiori rispetto al passato. Questo fino a quando non crollerà il dollar standard..... (almeno per me... :) )
Per finire con gli indicatori di sentiment l'intervista fatta attraverso l'AAII è fatta a trader privati ed è chiaramente orientata al mercato.
Il sentiment di cui parli sopra è maggiormente espresso del Consumer Confidence..... che comunque resta un indicatore contrarian (almeno fino a quando non ci sarà la fine del dollar standard...)




1098028888cw040927_cc.gif
 
Beh siamo in democrazia e non concordo affato con Carl Swenlin (ma non sono il solo).
Io sono convinto che il razionale il ratio prezzo/volatilità ce l'abbia: infatti è un modo per rapportare il prezzo alla sua volatilità. In statistica spesso si usano le medie +/- le deviazioni standard. E facendo un rapporto fra media e deviazione standard puoi avere idea per esempio se un dato fenomeno è più o meno riproducibile. Il rapporto prezzo/Vix è qualcosa di simile e nel suo andamento temporale mi fa venire in mente che il prezzo è stato tirato al suo livello massimo di accondiscendenza. E' un elastico che tu tiri e che ad un certo punto è pronto a scattare. Tieni presente che io opero con le opzioni e finora il mercato è stato molto accondiscendente con i venditori di tempo. Beh io sono sicuro che quando tutti ormai non se lo aspettano più come per magia la volatilità ritornerà e farà molte vittime che in tutti questi mesi hanno guadagnato vendendo opzioni nude.
E poi ho un'altra convinzione: che il dollaro è destinato a valori molto ma molto + bassi di quelli attuali. E questo per motivi fondamentali....
 
Siccome parlare di mercati finanziari con te è molto stimolante mi permetto di continuare queste puntualizzazione sugli strumenti utilizzati sperando di non disturbarti troppo e che quello affrontato possa essere utile anche per te :)
In caso contrario mi scuso in anticipo.... la mia intenzione non è contrastare le tue idee ma accrescere le mie attraverso il confronto.
Il discorso statistico è assolutamente giusto ma applicabile con più efficacia ad un oscillatore piuttosto che ad uno strumento ibrido come questo.... (o tanto meno ad un indice a meno che non venga paragonato il prezzo ad una media mobile ed in questo caso torniamo nel campo degli oscillatori).
Secondo me sarebbe più interessante paragonare l'andamento del vix al ROC per esempio od ad indicatori similari....
Il fatto che l'indice nel 2000 sia stato molto più in alto e che il VIX nella sua storia sia stato anche più basso pone delle riserve sulla lettura attuale di questo strumento.
Certamente c'è compiacenza ma il Vix e quindi tutte le letture collegate a questo strumento non sono un ottimo strumento per individuare i massimi.
Per quanto riguarda la volatilità mi ricordo che anche Fever al pranzo sociale del forum sosteneva la tua stessa considerazione.
Siccome io non opero sulle opzioni e non sono certo un guru del mercato mi permetto solo di dire che potrebbe anche esistere la possibilità che il mercato scenda senza esplosioni di volatilità implicita.
Ti posto qua un commento di Marc Faber che non è certo un rialzista:
"A friend of ours recently described the stock market as boring and lethargic.
It is true that the indexes display little volatility and that all the volatility indexes are hovering near multiyear lows. But not too much importance should be assigned to the present low volatility, except that it indicates complacency among investors because, during major market sell-offs such as we had in 1987, 1998, 2001 and 2002, volatility picks up sharply.
Nevertheless, volatility can stay low for years, as was the case in the 1991-1996 period, when the stock market was rising. Therefore, if for years volatility stayed low while the market was rising, I suppose that volatility could remain at very low levels for a long time while the market is sliding the slope of "the mother of all hopes" among the investment community."
Ora che il mercato possa scendere senza picchi di volatilità allo stato attuale lo ritengo difficile ma che questi picchi siano meno significativi che in passato questo è possibile.
Secondo me diventerà un maggiore fattore di identificazione dei minimi la volatilità storica....
Opinione sia chiaro.... :)
Sul discorso dollaro potremmo poi anche fare il punto della situazione in quanto sul lungo siamo assolutamente d'accordo mentre sul medio dipende dall'andamento economico dei prossimi anni....
 
Grande gipa è un piacere avere discussioni con te. Il confronto delle idee è il sale di un forum come questo. Se poi le idee, che possono essere anche contrapposte sono esposte con educazione e chiarezza non si può che apprezzare la discussione :) . Quindi grazie!
Detto questo continuo a pensarla diversamente, e solo ex post si vedrà chi di noi due aveva ragione. Proprio per la montagna di opzioni che ci sono ritengo particolarmente pericolosa la bomba che si è innescata. Visto il numero di PUT scoperte su tutti i mercati del mondo è chiaro che tutti vogliono che il mercato non scenda. Ma le forze che stanno lavorando sono di una potenza tale che nemmeno le stamperie elettroniche FED-relate riusciranno nel loro intento.
Ciò premesso, ti faccio un esempio: poniamo che tu hai un banco al mercato e vendi la frutta. Arriva un momento che gli acquirenti non hanno problemi di soldi (tanto la stamperia elettronica funziona egregiamente!) e quindi tu aumenti il prezzo e gli acquirenti non dicono niente. I prezzi salgono e senza volatilità perche gli acquirenti sono condiscendenti. Ma ad un certo punto la stamperia si inceppa (è pur sempre carta!) ed il denaro inizia a scarseggiare. Non tutti gli acquirenti hanno i soldi e quindi qualcuno comincia ad aspettare l'orario di chiusura e compra la frutta solo se il prezzo viene abbassato. Il prezzo scende e aumenta la volatilità. Quindi se uno mette in relazione il prezzo, con la sua volatilità (che non è niente altro che la sua deviazione standard) ha un idea ben precisa di come è il sentiment del mercato. Quello vero e non quello a chiacchere (indicatore di sentiment). Se la volatilità è bassa gli operatori sono tutti "d'accordo. Se si alza c'è meno concordia. Con la molla dei derivati così carica dopo quasi 2 anni di "infima" volatilitàò vedrai che vampate!
 
Durante la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000 (e ancora oggi) furono immessi sul mercato un sacco di prodotti con garanzia del capitale che portava in caso di ribasso all'acquisto di opzioni put da parte della gestione per garantire la copertura.
Questa strategia di fatto ha aumentato la volatilità implicità ed in particolare degli indici in maniera anomala...
per questo basta vedere per esempio il CPC dell'OEX e quello delle sole azioni in US.
Negli ultimi anni gli hedge sono intervenuti su questa situazione vendendo volatilità sugli indici e comprando opzioni delle azioni che componevano gli indici con una volatilità implicita strutturalmente più bassa.
Queste complesse strategie hanno comportato un aumento delle put presenti sul mercato ma non un rialzo della volatilità
Se tu guardi al rapporto del CPC cioè al rapporto delle put e delle call presenti sul mercato nel corso dell'ultimo anno le put presenti sul mercato sono aumentate ma non la volatilità.
In particolare un rapporto 1 sul mercato delle opzioni in linea relativa presenta una situazione di equilibrio del mercato.. tante put tante call... probabilmente ci sono operazioni di copertura sugli indici e operazioni long short sui singoli settori.
Tutto questo complica la lettura della volatilità implicita.
Ora stacco...
Ciao e ancora grazie :)
 
S&P 500
Frame daily valore 0,36 lettura venerdì precedente 0,5

10986424881.jpg


Ancora una settimana di vendite concentrate nei settori della old economy e nella giornata di venerdì con un bel discesone, non supportato però da grossi volumi. E come se i compratori all’improvviso si fossero messi alla finestra. Da un rapido confronto del RSILE si vede come il mercato americano abbia sottoperformato quello europeo. Ho l’impressione che una parte delle vendite negli US sia finita in acquisti sul mercato europeo, contribuendo a sostenere il nostro mercato. Sul mercato americano, l’indicatore ha crossato la linea rossa e questo depone per una continuazione del trend per la prossima settimana.

10986425174.jpg


Nella seconda figura c’è il CUSUM storico su S&P 500. Copio ed incollo dalla settimana scorsa. Ricordiamo che l’inclinazione della retta dice se il mercato con un indicatore percentilizzato è stato sopra o sotto il 50° percentile. Da qui si vede chiaramente che solitamente ci sono 4 ondate ribassiste intervallate da altrettanti bull market “compensatori. La similitudine con quanto è avvenuto nel periodo 70-74 è evidente. Ora dovremmo aver finito il primo rally compensatorio e siamo pronti per il secondo affondo. Suvvia orsetti uscite dal letargo!

FESX
Frame daily valore 0,62 lettura venerdì precedente 0,7

10986425595.jpg


Ancora notare come sono simili gli andamenti dei due mercati. Sul mercato europeo c’è più forza e la tendenza verso la linea mediana è solo accennata. Il mio bear spread lo terrò aperto.

Quadro Tecnico
ESX Weekly
10986426726.jpg


Segnale Sell su RSI


S&P 500
10986427208.jpg


Da inizio anno l’indice guida è in uno splendido range laterale di distribuzione cha ha come top area 1150-1160 e come bottom area 1060. Che sia distribuzione è testimoniato dal fatto che i minimi ed i massimi sono progressivamente decrescenti. (Vedi considerazione sui flussi dopo).
Siamo arrivati al primo supporto in zona 1096. Su tenuta di questi livelli si potrebbe longare con stop a 1090. Nel medio termine mi sembra che l’indice sia tornato dento il canalone lateral ribassista di cui mi aspetto che vada a sentire la base in area 1060.

FLUSSI

Come detto la settimana scorsa cercasi rally delle presidenziali! Almeno per ora….E i flussi continuano ad essere negativi….

109864279510.jpg


E questo è uno zoom sulle ultime settimane


109864282811.jpg


BATTLEPLAN
Sul battleplan questo era il grafico ottenuto la scorsa settimana:

109864285814.jpg


Quello è questo di questa settimana:

109864288313.jpg


Il Battleplan è sudista, ma meno della settimana scorsa. A due settimane dalle elezioni i mercati sembrano privi di direzionalità. In particolare temono che la querelle di chi ha vinto le elezioni si ripeta anche quest’anno. Staremo a vedere intanto che le nubi si diradano io resto alla finestra con piccole operazioni.
Saluti a tutti e buona settimana.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto