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Storicamente mai nessuno è riuscito a sconfiggere la Russia, hanno tentato di farlo personaggi di ben altro spessore storico e politico, figurarsi se vi possa riuscire un elemosinante giramondo e mediocre comico, “il guitto di Kiev, l’attore Nato, il piccolo nazistello, prodotto in vitro di Washington se non di Holliwood”! Siamo confortati in questa affermazione da qualche reminiscenza storica derivante dai vecchi studi liceali che ci inducono a dire che la Russia ha subito diverse occupazioni, ma non è mai stata sconfitta, ad iniziare dall’invasione dei Tartari respinti da Ivan III (il Grande) a quella della Confederazione Polacco-Lituana che dopo due anni fu cacciata da Mosca, a quella dell’esercito svedese di Carlo XII di Svezia che, dopo aver assediato invano S. Pietroburgo, in un’epica battaglia vicino alla città di Poltava, fu completamente distrutto da Pietro il Grande e Carlo XII di Svezia fu costretto a riparare in Turchia; ne dicam, dell’invasione di 600.000 uomini di Napoleone che per, quanto fosse riuscito nel suo intento di conquistare Mosca, fu ricacciato a Parigi dall’esercito di Alessandro I di Russia che non accettò mai la pace, “senza condizioni”, come chiedeva l’esaltato imperatore francese e soprattutto fu ricacciato con la coda tra le gambe dalla “guerriglia partigiana” del coraggioso popolo russo. Successivamente, agli albori del 900 ben 14 diversi Stati occuparono la Russia (Germania, Gran Bretagna, Francia, Grecia: Giappone, Cina, Romania, Polonia, Stati Uniti, Serbia, Impero Ottomano e Impero Austro-ungarico) tutti rimandati indietro nel 1919, a causa delle azioni militari e diplomatiche del governo bolscevico; e, come non ricordare, last but not least, la sanguinosa l’operazione Barbarossa, l’invasione nazifascista che costò ai russi un numero impressionante di morti, ben 26 milioni, molti durante la devastante Battaglia di Stalingrado, in cui l’esercito di Hitler fu respinto prima nel territorio di Kursk e poi fu costretto a ritirarsi, inseguito fino in Germania.
Cosicchè l’URSS entrò per prima a Berlino schiacciando definitivamente il mostruoso regime nazista in Germania (di cui le dovremmo essere sempre grati soprattutto per il contributo di vittime) che fu così definitivamente sconfitto anche con l’aiuto degli alleati della Seconda Guerra Mondiale… Allora, siccome, come sostiene Cicerone, “historia magistra vitae”, le nefaste sperienze passate soprattutto dei paesi europei, avrebbero dovuto insegnarci che, attualmente, di fronte alla volontà condivisa (Zelensky, Nato e presuntuosi “volenterosi” infettati da una “pandemia narcisistica” e politicamente sull’orlo del baratro o già con i piedi nella fossa come Macron) di voler annientare la Russia, paese ancora più super armato rispetto al passato (6000 testate nucleari, missili intercontinentali etc.), autosufficiente dal punto di vista energetico ancora per secoli vista la vastità di giacimenti di gas e petrolio, etc. non si arguisce come certi attuali personaggi di scarso rilievo politico, megalomani, di basso quoziente intellettivo, ciascuno suprematista in casa propria (il che tra suprematisti vanifica il presunto valore della stessa dottrina suprematista), possano immaginare di riuscire dove altri hanno miseramente fallito! Infine una doverosa precisazione, a scanso di equivoci, per non essere catalogati, secondo il mainstream corrente che ragiona con l’ottica dicotomica del “pensiero semplice” (o bianco o nero), come simpatizzanti putiniani, di Putin non condividiamo quasi nulla riguardo i suoi comportamenti spesso “criminali” contro nemici ed avversari politici, ma egli è solo parte, quella ultima, della storia della Russia, non è la storia della Russia soprattutto quella gloriosa della Rivoluzione d’Ottobre o della sconfitta del Nazifascismo!