Il Ruolo del Risparmio, del Capitale e dei Prezzi

alingtonsky

Forumer storico
23 febbraio 2015
di Jason Peirce,
traduzione di Francesco Simoncelli

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I keynesiani sostengono che i consumatori e la spesa pubblica alimentino la crescita economica e che il PIL determini la forza dell'economia. Considerando il risparmio come il nemico della crescita, i keynesiani sostengono una spesa in deficit, un'inflazione monetaria e tassi di interesse artificialmente bassi in modo da aumentare la "domanda aggregata". Ovviamente l'inflazione, la spesa e il debito distruggono il risparmio, il capitale e i prezzi.

“Keynes non ci ha insegnato a trasformare le pietre in pane, ma a mangiare i semi del grano.” — Mises

Gli Austriaci, invece, considerano il risparmio e la produzione come quegli elementi che guidano la crescita economica e determinano la forza di un'economia. Inoltre gli Austriaci riconoscono che i prezzi agiscono come segnali nell'economia, e che i tassi di interesse e i prezzi determinano la quantità di risparmio e la produzione nell'economia.

“L'essenza del keynesismo è la sua totale incapacità di concepire il ruolo che svolgono il risparmio e l'accumulo di capitale per il miglioramento delle condizioni economiche.” — Mises

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A Beginner's Guide to Austrian Economics
 
La Causa delle Recessioni

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I keynesiani attribuiscono le recessioni ai cosiddetti "spiriti animali" che guidano la fiducia dei consumatori e ad una diminuzione della spesa, con la comparsa di uno degli acerrimi nemici keynesiani: il risparmio (o "accaparramento"). Secondo i keynesiani il risparmio conduce a "salari viscosi", licenziamenti, meno consumi e meno spesa. I keynesiani sostengono che il rimedio sia una spesa in deficit maggiore e tassi di interesse artificialmente bassi (si pensi allo "stimolo" del 2009 e a quello degli ultimi anni, alle "opere pubbliche" di FDR e ai progetti "shovel-ready" di Obama).

“Quello che (Keynes) fece veramente, fu scrivere una giustificazione per le politiche prevalenti dello stato.” — Mises

Gli Austriaci attribuiscono le recessioni all'interventismo dello stato e della FED, non a cause nebulose o agli "spiriti animali". La Teoria Austriaca del Ciclo Economico (ABCT) descrive accuratamente i boom e i bust dei cicli economici. In breve, ecco come funziona:

La FED abbassa artificialmente i tassi di interesse e crea nuovi fondi "a buon mercato" da pompare nell'economia;

Il denaro a buon mercato finisce tipicamente in quei settori dell'economia già distorti dall'intervento statale (pensate al settore immobiliare a metà degli anni 2000);

Queste distorsioni fanno sembrare alcuni investimenti più redditizi rispetto a quanto lo sarebbero stati in un libero mercato;

L'economia va in crisi quando i tassi di interesse salgono poiché diminuiscono risorse e risparmio.

Gli Austriaci hanno ragione quando dicono che la "domanda" artificiale creata dalla FED — che ha causato il boom — deriva dall'inflazione e non dal risparmio reale. Gli Austriaci ritengono che il rimedio sia quello di eliminare l'interventismo e lasciare che i mercati si ripuliscano.

“La causa ultima di quel fenomeno composto da ondate di alti e bassi economici è puramente ideologica. I cicli non scompariranno finché la gente crederà che il tasso di interesse può essere ridotto dalla politica bancaria, e non attraverso l'accumulo di capitale.” — Mises

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Inflazione

I keynesiani hanno cambiato la definizione classica di inflazione. Secondo i keynesiani l'inflazione è un aumento dei prezzi, e per la crescita economica è necessario un tasso costante di inflazione.

“Mediante un processo continuo di inflazione, gli stati possono confiscare, segretamente e inosservati, una parte importante della ricchezza dei loro cittadini.” — J. M. Keynes

“L'inflazione continua porta inevitabilmente ad una catastrofe.” — Mises

Gli Austriaci definiscono l'inflazione come l'espansione artificiale della massa monetaria. L'aumento dei prezzi è solo un sintomo dell'inflazione dell'offerta monetaria e di tassi di interesse artificialmente bassi. Gli Austriaci comprendono che un calo dei prezzi è un fenomeno naturale, poiché migliorano tecnologia e capacità di produzione, e ciò va a beneficio della popolazione in generale (pensate al calo dei prezzi negli Stati Uniti per tutto il XIX secolo). Gli Austriaci riconoscono che l'inflazione alimenta un consumo di capitale, scoraggia il risparmio, agisce come una tassa che distrugge il potere d'acquisto della moneta e falsifica il calcolo economico.

“I sostenitori di un controllo statale non possono fare a meno dell'inflazione. Ne hanno bisogno per finanziare la politica di spesa sconsiderata e per sovvenzionare o corrompere gli elettori... L'inflazione è il complemento fiscale dello statalismo e del governo arbitrario. Si tratta di un ingranaggio nelle complesse trame della politica che porta gradualmente verso il totalitarismo.” — Mises


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