IL SOLO OBBLIGO CHE HO DIRITTO DI ASSUMERMI E' QUELLO DI FARE SEMPRE CIO' CHE RITENGO GIUSTO

Stavo mangiando un panino mentre vedevo il Tg3 Lazio
e mi appare in tivù Ada Colau, sindaca di Barcellona,
intervenuta a Roma in un comizio per sostenere Roberto Gualtieri,
candidato Pd per le elezioni comunali della Capitale.

Il panino mi è andato di traverso.

Quando vedo la Colau penso ad Águeda Bañón che da sua responsabile delle comunicazioni,
ridente posava per diverse foto mentre sta orinando (!) per le strade di Murcia, Spagna del sud,
o quando – a detta sua – si travestiva da uomo con un pene di plastica che le usciva dall’impermeabile.

Tutto questo piaceva molto alla Colau che si dice orgogliosamente primo sindaco bisessuale .

A casa sua ognuno fa quello che vuole ma perché istituzionale le proprie scelte sessuali.
Istituzionalizzarle, no. Ma comunque è consenso, voti, stupid!

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La lista dei cattivi pensieri (e i dolori della pessima indigestione) sono continuati
quando mi è tornato in mente che è la stessa che si dice orgogliosa di essere stata una okkùpa:
quelli che ti occupano la casa quando non ci sei, perché la casa è un diritto.
Ma non di chi se l’è faticosamente costruita

. Lei però costruisce altre cose – o meglio: finanzia altri affinché le costruiscano –
come il presepe moderno che ha la forma di un ripostiglio,
come un mobile Ikea, dove Gesù viene posto a mo’ di vaso.


Ed è sempre la Colau che dichiarò di “preferire i migranti ai turisti”,
e infatti dal 2016 al 2020 (come non capire quei commercianti e imprenditori di Barcellona quando la accusano di turismofobia)
finanziò la nave cerca migranti Open Arms con almeno 400mila euro e alla quale si ispirò per far allestire un altro presepe
dove il soggetto era una nave di profughi arenata e fuori dalla nave avevano poggiato Gesù, Giuseppe e Maria a rappresentare i profughi.

Poi, almeno in qualità di rappresentante delle istituzioni non partecipa alle funzioni religiose di Barcellona.

Però a giocare a fare il presepe partecipa.

Chissà se farà lo stesso Gualtieri con la Roma dei vescovi, dei cardinali, delle comunità e associazioni…


Dopo la Colau, vedo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio,
che dice a chi assisteva al comizio di stare attenti quando mettono le dita nel naso
altrimenti la Raggi potrebbe dire che è colpa della Regione Lazio.

Parlavano di cinghiali. Appunto.

E tra la Colau, la sua assistente e Zingaretti che parla di dita al naso
– ma legge qualcosa oltre a vedere Montalbano? – stavo quasi per rimettere.

Avrei dovuto tapparmi gli occhi.


Mentre i romani dovranno ancora tapparsi il naso.
 
La “disinformatja” è un termine russo con il quale si indicava una particolare tecnica di controspionaggio sovietico
che, suggerendo informazioni errate all’avversario di turno, cioè avvalendosi appunto di una autentica “disinformazione”,
permetteva di disorientarlo inducendolo a scelte parimenti errate.


Proprio questa disinformazione, secondo la stampa nazionale del tutto uniforme e le televisioni,

sarebbe alla base delle errate convinzioni dei no vax:

una serie di false notizie e di false indicazioni che indurrebbero una parte della popolazione,

spinta a credere a complotti nazionali e internazionali orditi allo scopo di permettere alle multinazionali di vendere i vaccini,

a schierarsi contro le vaccinazioni di massa.



Tuttavia va osservato che proprio quella stampa, che lamenta una tale disinformazione,
ne consuma un’altra di analogo e peggior spessore in quanto equipara – si veda il Corriere dei giorni scorsi
i no vax a coloro che rifiutano i vaccini.

Così non è.

Infatti, coloro che rifiutano i vaccini lo fanno, in larghissima maggioranza,

per il semplice motivo che hanno visto con i loro occhi e ascoltato con le loro orecchie

le troppe inesattezze e menzogne elargite dal sistema politico-sanitario,

le troppe mezze-verità,

le troppe evidenti sciocchezze spacciate per dogmi di fede,

i tentativi continui di addomesticare un popolo considerato come gregge

e non come un insieme di esseri pensanti dotati di capacità critica:

in una sola parola, un vero e grave attentato alla democrazia liberale in cui dovrebbe consistere il nostro ordinamento.



Sicché come i favorevoli al vaccino esercitano – vaccinandosi – un loro diritto costituzionalmente protetto,
allo stesso modo coloro che sono contrari esercitano – non vaccinandosi – un egual diritto costituzionalmente protetto: tutto qui.


Definire chi non si vuol vaccinare come no vax rappresenta perciò un caso lampante di “disinformatja”,
di struttura identica ma di significato politico assai più grave di quella denunciata a carico dei contrari al vaccino:
come dire che colui che denuncia i ladri ruba per primo.


Va però ancora osservato, con grande amarezza, come il Governo italiano
si stia comportando con estrema furbizia che rasenta la furfanteria con i suoi cittadini.


Accade infatti ciò che facilmente potei prevedere un anno fa circa:
che cioè da un lato il Governo non rende obbligatorie le vaccinazioni,
ma da altro lato edifica oneri sempre più numerosi e asfissianti
in modo da ottenere il medesimo risultato ma senza pagare dazio.



Detto in modo più chiaro:

se il Governo rendesse con legge obbligatori i vaccini,

se ne dovrebbe assumere in pieno la responsabilità politica, morale e giuridica,

indennizzando pure coloro che potrebbero averne effetti negativi indesiderati sulla salute.



Decide perciò di non farlo e così scarica ogni responsabilità – morale, politica e giuridica – sui cittadini (medici e pazienti):
insomma, lancia la pietra e poi nasconde la mano, al modo di un qualunque “furfantello di periferia”.


Non basta.

Non contento di questo primo sotterfugio, il nostro bravo Governo pensa bene di raggiungere il medesimo scopo di vaccinare tutti,

nessuno escluso, in via indiretta,

senza sporcarsi le mani con fastidiose assunzioni di responsabilità.



E lo fa edificando in sede normativa una serie crescente di oneri,
congegnati cioè giuridicamente non come obblighi assoluti,
ma come doveri da rispettare necessariamente se si vuole svolgere una certa attività.


Così, se vuoi andare al cinema, devi vaccinarti o farti il tampone;

lo stesso se vuoi andare a teatro,

al ristorante,

al museo,

in treno,

in aereo.

A breve, chi non è vaccinato non potrà più uscire di casa,

con tanti saluti al diritto e alla Costituzione.


In questo modo il Governo, come dicevo, ottiene il risultato voluto – che tutti siano vaccinati –
ma senza assumersi alcuna responsabilità, in via indiretta, obliqua.


Siamo in presenza, come si vede, di una manovra di bassa lega,

degna di un truffatore dedito sistematicamente alla frode e terribilmente antigiuridica,

perché è evidente come subordinare al vaccino ogni attività in cui si esplica la personalità di un essere umano

significhi, di fatto, lederne le più inviolabili dimensioni:

cosa ammissibile, in caso di reale emergenza, solo se fatta in modo palese,

per legge ordinaria e non in modo indiretto, obliquo, occulto.



Insomma, una vergogna!


Una vergogna di Governo!
 
Il problema della stampa mainstream non è che si sbagli: errare è umano.

Il problema è che non riesce mai, proprio mai, ad ammetterlo e che sbaglia sempre a senso unico.


Dopo che il noto conduttore radio Joe Rogan ha affermato di essersi curato dal Covid-19 con Ivermectin,
questo medicinale ha avuto un certo revival negli USA.

Quindi doveva succedere qualcosa.. e qualcosa stato fatto succedere.



La nota rivista Rolling Stones ha fatto uscire un pezzo “Che spacca
per dire che, in Oklahoma, i pazienti feriti per armi da fuoco devono aspettare a causa delle overdose per Ivermectin.


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Il rapporto, di Katelyn Ogle di KFOR di Oaklahoma, cita il medico del pronto soccorso dell’Oklahoma, il dottor Jason McElyea, il quale ha affermato che le persone che hanno assunto un’overdose di vermifugo per cavalli a base ivermectin
hanno intasato l’accesso al pronto soccorso “così sostenuto, che le vittime di arma da fuoco hanno avuto difficoltà a ottenere l’accesso alle strutture sanitarie".


Bene bravi, peccato fosse una balla colossale.


L’ospedale di Sequoya ha dovuto emettere un comunicato in cui ha negato

che fossero ricoverati pazienti per overdose da Ivermectin,

oltre che affermare che il dottor McElyea lavoro solo con un team esterno
.


Is Twitter banning purveyors of "ivermectin overdoses crowding Oklahoma emergency room" misinformation?
The actual number of such patients at the hospital where Jason McElyea worked is zero. https://t.co/vWOn0NxvtO pic.twitter.com/Pe3fjNeqTM

— Phil Kerpen (@kerpen) September 5, 2021




Quindi Rolling Stones, dopo aver dato quasi del truffatore a Rogan,
si è inventato una bella storia contro l’Ivermect, venendo però colto con le mani in pasta.


Pensate che abbia chiesto scusa?

Vi sbagliate proprio!!

Si è limitato a pubblicare un “Aggiornamento” in cui prendeva atto dei veri fatti.


The only reason Rolling Stone is calling this an "UPDATE" as opposed to what it so plainly is — a RETRACTION — is because liberal outlets know that their readers don't care at all if they publish fake news as long as it's done with the right political motives and goals. https://t.co/2nRaD5EbXk
— Glenn Greenwald (@ggreenwald) September 5, 2021







Questa è poi la gente che va in giro a parlare di disinformazione, di fake news,

e chiede l’intervento di censure e di fact checker.

Eppure, ogni giorno di più, assistiamo a queste falsificazioni evidenti.
 
Vi pubblichiamo un appello dei docenti universitari contro il Green Pass

e contro le discriminazioni che potrebbe provocare,

il tutto naturalmente boicottato da TV e Giornali

e riportato quasi solo da nicolaporro.it.

Nonostante la propaganda martellante esiste ancora chi la pensa diversamente.



--
Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni
si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”.


Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti
e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro,
senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.



Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia.

Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza,
in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione:


art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che

“è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate”

per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”.



Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello
ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma.

Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie
e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento:

tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente.


In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti,

e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione :

Eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione.


Quella del “green pass” è una misura straordinaria,
peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale,
comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre,
facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere.


Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto
(incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca),
per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali
e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale,
non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari.


 
Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione.


Mail: [email protected]


Firme


AcquavivaGraziellaProfessore AssociatoUniversità di Torino
AfriatAlexanderProfessore di FilosofiaUniversité de Bretagne Occidentale
ArenaAntonellaProfessore Associato FIS/01Università di Messina
BaldiniVincenzoProfessore Ordinario
BardiUgoProfessore Associato, Chimica FisicaUniversità di Firenze
BarlettaEmanuelaProfessore Associato di Patologia generale (MED/04)Università di Firenze
BassaniMarcoProfessore OrdinarioUniversità di Milano
BattantaLucaDottorando
BecchiPaoloProfessore Ordinario di Filosofia del dirittoUniversità di Genova
BegottiTatianaRicercatrice psicologia dello sviluppoUniversità di Torino
BellaviaSoniaProfessore Associato L-Art/05
BellaviaElenaRicercatore a tempo indeterminato, L-lin/14
BellottiFrancescoProfessore Associato, ING-INF/01 – ElettronicaUniversità di Genova
BenozzoFrancescoProfessore Associato in Filologia e linguistica romanzaUniversità di Bologna
BerardiAlbertoRicercatore confermato di Filosofia del dirittoUniversità di Padova
BoniStefanoAssociato, AntropologiaUniversità di Modena e Reggio Emilia
BoscoMaria GiovannaProfessore a contratto, Economia Politica
BraccesiClaudioProfessore Ordinario, ING-IND/14Università di Perugia
Briccolani BandiniLorenzoDottorando in Scienze chimicheUniversità di Firenze
BroggiGiacomoDocente a Contratto di Economia
BuffiAliceProfessore AssociatoUniversità di Pisa
BuscemaCarmeloRicercatore di Sociologia politicaUniversità della Calabria
CampaniGiovannaProfessore Ordinario Pedagogia generaleUniversità di Firenze
CapozziEugenioProfessore Ordinario di storia contemporaneaUniversità di Napoli “Suor Orsola Benincasa”
CappelliCarmelaProfessoressa AssociataUniversità “Federico II” di Napoli
Caroli CostantiniCristinaProfessore Ordinario di Calcolo delle probabilità e statistica matematicaUniversità “’G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
CaronitiDarioProfessore OrdinarioUniversità di Messina
CarosiMonicaRicercatore a tempo Indeterminato in ZoologiaUniversità Roma Tre
CatanzaroBeatricePh.D arti visiveNuova Accademia Belle Arti – Milano
CausinValerioProfessore Associato di chimica industrialeUniversità di Padova
CesarettiPaoloProfessore Associato – Civiltà BizantinaUniversità di Bergamo
ChiusanoMaria LuisaProfessore Associato (Biologia Molecolare)Università “Federico II” di Napoli
CialdeaMartaProfessore Associato, ING-INF/05Università Roma Tre
CiervoMargheritaRicercatrice a tempo indeterminato confermataUniversità di Foggia
ClementeAlidaRicercatrice
ComiClaudio UmbertoRicercatore a tempo indeterminato – ICAR 17 (disegno)Politecnico di Milano
ConsalezGiacomoProfessore Ordinario di Anatomia UmanaUniversità Vita Salute San Raffaele
ConsigliereStefaniaRicercatore a tempo indeterminato in AntropologiaUniversità di Genova
ContadiniLuigiProfessore Associato Letteratura SpagnolaUniversità di Bologna
ConversiDavidProfessore Associato m/psi-02Sapienza – Università di Roma
CoppolaLuigiProfessore Associato, Chim/02Università della Calabria
CorradoAlessandraProfessore Associato in Sociologia dell’Ambiente e del TerritorioUniversità della Calabria
CorsiFulvioProfessore AssociatoUniversità di Pisa
CosentinoMarcoProfessore Ordinario BIO/14Università dell’Insubria
CostaDinoRicercatore a tempo indeterminato, FisicaUniversità di Messina
CuriniLuigiProfessore Ordinario, Scienza politica
D’AgostiniDavidDocente di informatica e diritto
D’IntronoCorinneLettrice di francese
D’AgostiniDavidDocente di informatica e diritto
DainoLucaRicercatore a tempo determinato (b)Università di Milano
Dal BuonoVeronicaProfessore Associato, Design Icar/13Università di Ferrara
DannaDanielaRicercatore di Sociologia generaleUniversità del Salento
de CariaRiccardoProfessore Associato, Diritto pubblico comparatoUniversità di Torino
De ChiaraMarinaProfessore Associato di Letteratura IngleseUniversità di Napoli “L’Orientale”
de Freitas CordeiroLuis AugustoDottorato – Ingegneria Gestionale
De MaioAnnaRicercatoreUniversità “Federico II” di Napoli
De SenaPasqualeProfessore Ordinario di Diritto internazionale
Delle DonneFulvioProfessore Associato di Letteratura latina medievale e umanisticaUniversità della Basilicata
DesideriUmbertoProfessore Ordinario – Macchine a fluidoUniversità di Pisa
Di NucciCarmineRicercatore d’IdraulicaUniversità dell’Aquila
DominiciGandolfoProfessore Associato Economia e Gestione delle ImpreseUniversità di Palermo
DragoniAldo FrancoProfessore Associato ING-INF/05Università Politecnica Delle Marche
DumontetStefanoProfessore Ordinario, Chimica agrariaUniversità di Napoli Parthenope
FarciManoloRicercatoreUniversità di Urbino “Carlo Bo”
FavaroAndreaDocenteUniversità di Verona
FedericoMauroRicercatore di ruolo, FisicaUniversità di Messina
FeliceFlavioProfessore OrdinarioUniversità del Molise
FerrariStefaniaRicercatore a tempo determinatoUniversità del Piemonte Orientale
FiliputtiDarioFisioterapista – FisioterapiaUniversità di Udine
FiormonteDomenicoRicercatore
FoschiRacheleProfessore associato, Metodi matematici nell’economia e nelle scienze attuariali e finanziarieUniversità di Pisa
GabaglioRossanaRicercatore di Restauro ArchitettonicoPolitecnico di Milano
GambaCinziaProfessore AssociatoUniversità di Pavia
GasliniMicheleProfessore Associato di Istituzioni di diritto pubblicoUniversità di Udine
GazzoloTommasoRicercatoreUniversità di Sassari
GermanoGiuseppeProfessore Ordinario, Letteratura Latina medievale e umanistica L-Fil-Let/08Università “Federico II” di Napoli
GibiliscoPaoloProfessore Associato in MatematicaUniversità di Roma “Tor Vergata”
GrandeElisabettaProfessore Ordinario di Diritto comparatoUniversità del Piemonte Orientale
GregoriMarioProfessore ordinario di economiaUniversità di Udine
HahnKonstanzeRicercatore a tempo determinato (a), Fisica della Materia
LancioniGiulianoProfessore Ordinario di Lingua e letteratura arabaUniversità Roma Tre
LanfrediniRobertaProfessore ordinario Filosofia teoreticaUniversità di Firenze
LecceseFabioProf. Aggregato – Ing-Inf/07Università Roma Tre
Lo NostroMariadomenicaProfessore Associato, L-LIN/04
LombardiniSimoneAssegnista di ricerca, Economia
LoretoPaolaProfessore Ordinario di letteratura angloamericana
LottieriCarloProfessore Associato in Filosofia del dirittoUniversità di Verona
MalinvernoElisaProfessore AssociatoUniversità di Milano-Bicocca
Mamone CapriaMarcoRicercatore a tempo indeterminato, MatematicaUniversità di Perugia
MantegazzaCarloProfessore Ordinario, Analisi MatematicaUniversità “Federico II” di Napoli
MarchettiMartaRicercatrice a tempo determinato in Discipline dello spettacoloSapienza – Università di Roma
MaregaStellaPh.D Filosofia PoliticaUniversità di Trieste
MarzoPier LucaRicercatore a tempo indeterminato in Sociologia generaleUniversità di Messina
MatteiUgoProfessore OrdinarioUniversità di Torino
MeniniStefanoProfessore Associato, Nutrizione umana
MillantaFrancescaProfessore Associato Vet/03Università di Pisa
MoschittaAntonioProfessore AssociatoUniversità di Perugia
MugnaiFrancescoRicercatore a tempo determinato (b) – ICAR/06
NaspettiSimonaProfessore Ordinario – AGR/01 Economia ed EstimoUniversità Politecnica delle Marche
NicosiaAldoRicercatore di Lingua e letteratura arabaUniversità di Bari “Aldo Moro”
PaciniLorenzo MariaProfessore a contratto di Filosofia e SociologiaUniDolomiti
PalestiniArsenProfessore Associato“Sapienza” – Università di Roma
PaolucciGabriellaProfessoressa Associata di SociologiaUniversità di Firenze
ParascandoloFabioRicercatore confermato – Geografia del paesaggio e dell’ambienteUniversità di Cagliari
ParentiFrancescaProfessore Associato, Chimica
ParisiFrancescoProfessore Associato di Cinema, fotografia e televisioneUniversità di Messina
PerrottaDomenicoRicercatore, Sociologia
PettiGabriellaProfessore Associato di Sociologia giuridica della devianzaUniversità di Genova
PietrobonEsterAssegnista di ricerca, Letteratura italianaUniversità di Padova
PioppiDanielaProfessore Associato – storia dei paesi islamiciUniversità di Napoli “L’Orientale”
PiscopoMarinaRicercatore a tempo indeterminato settore biologia molecolareUniversità “Federico II” di Napoli
PivaAlessandroProfessore Associato in TelecomunicazioniUniversità di Firenze
PluchinoAlessandroProfessore Associato di Fisica Teorica
PolesanaMaria AngelaProfessore Associato di sociologia dei processi culturaliUniversità IULM
PoliDanielaProfessoressa Ordinaria di urbanisticaUniversità di Firenze
PorrettaDanieleProfessore Associato di Ecologia
PortaSergioProfessore di Urban DesignUniversity of Strathclyde, Glasgow
PratiNandoRicercatore confermato in Matematica per le applicazioni economiche e socialiUniversità di Udine
PustianazMarcoProfessore Associato, Letteratura ingleseUniversità del Piemonte Orientale
Queirolo PalmasLucaProfessore AssociatoUniversità di Genova
RaholaFedericoProfessore AssociatoUniversità di Genova
RancanMichelaRicercatore a tempo determinato (a)Università Politecnica delle Marche
RicciardiAliceDocente di Canto JazzAFAM
RiemAntonellaProfessoressa Ordinaria letteratura ingleseUniversità di Udine
RipamontiGildaRicercatore, IUS/17
RizzelloSalvatoreProfessore Ordinario di Economia politicaUniversità del Piemonte Orientale
RonzittiRosaProfessore Associato Glottologia e LinguisticaUniversità di Genova
RossiValentinaRicercatore, L/LIN-21Università di Firenze
Rossi LinguantiElenaProfessore Associato, Filologia classicaUniversità di Pisa
SalvaneschiEnricaProfessore Associato di Letterature comparate (in quiescenza)Università di Genova
SalviatiFilippoRicercatore a tempo indeterminato, L-OR/20Sapienza – Università di Roma
SchiavoneNicolaRicercatore a tempo indeterminato, MED/04 Patologia GeneraleUniversità di Firenze
SiminiDiegoProfessore associatoUniversità del Salento
TalaminiVittorinoRicercatore confermato a tempo indeterminatoUniversità di Udine
TirassaMaurizioProfessore Ordinario, Psicologia del lavoro e delle organizzazioniUniversità di Torino
ToscoMauroProfessore OrdinarioUniversità di Torino
TrabuccoDanieleProfessore Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello StatoLibera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF
TranchidaDanieleRicercatore a tempo indeterminato, Storia ModernaUniversità di Messina
TripodoAlessandroRicercatoreUniversità di Messina
ValerioVladimiroProfessore Ordinario in quiescenzaUniversità IUAV di Venezia
ValianteSalvatoreProfessore Associato, Citologia e istologiaUniversità “Federico II” di Napoli
Velo DalbrentaDanieleProfessore AssociatoUniversità di Verona
ZampellaGiuseppeProfessore Associato di Chimica Generale e InorganicaUniversità Milano-Bicocca
ZanoliRaffaeleProfessore Ordinario AGR/01Università Politecnica delle Marche
ZhokAndreaProfessore Associato di filosofia morale
ZulloFedericoProfessore Associato di matematica
 
Come riportato per la prima volta da Bloomberg venerdì scorso,
almeno due dei maggiori creditori non bancari di Evergrande
hanno chiesto il rimborso immediato di alcuni prestiti,
aggiungendo una corsa alla liquidità immediata alle crescenti tensioni di insolvenza

dello sviluppatore più indebitato al mondo.

I due creditori sono società fiduciarie che raccolgono denaro da ricchi investitori individuali
e sono state una delle principali fonti di finanziamento “ombra” per Evergrande e altri sviluppatori cinesi.


I trust hanno inviato avvisi di rimborso a Evergrande negli ultimi due mesi
dopo essersi preoccupati per la salute finanziaria del gigante immobiliare.

I prestiti fiduciari spesso includono termini che consentono ai creditori di richiedere il rimborso anticipato a determinate condizioni,
come obiettivi di vendita, declassamento del rating o azioni legali.

Uno dei trust ha finora ricevuto solo una piccola parte del denaro dovuto da Evergrande, ha riferito Bloomberg.

Non è stato possibile conoscere immediatamente l’entità dei prestiti coinvolti.


L’inizio di una corsa agli sportelli di Evergrande è l’ultimo segnale
che lo sviluppatore immobiliare più indebitato della Cina sarà inevitabilmente inadempiente
su $ 305 miliardi di passività verso banche, prestatori ombra, fornitori e acquirenti di case
a meno che Pechino non lo salvi in modo simile al salvataggio dell’ultimo minuto dei cattivi della Cina il gigante del debito Huaron.

Tuttavia, nel caso di Evergrande, finora le autorità devono ancora battere ciglio
– nonostante le conseguenze potenzialmente catastrofiche di un default –
e di conseguenza le obbligazioni dello sviluppatore sono crollate a livelli
che suggeriscono che gli investitori si stanno preparando per un default.

Mentre i regolatori cinesi hanno esortato l’azienda per risolvere i suoi problemi di debito,
il governo è rimasto in silenzio finora sul fatto che fornirà sostegno finanziario.

Intento i titoli con scadenza 2025 stanno, letteralmente, crollando



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Come aggiunge Bloomberg, i trust “ombra” sono stati una fonte significativa di finanziamento per Evergrande,
rappresentando circa il 40% dei prestiti alla fine del 2019, l’anno scorso in cui la società ha divulgato le cifre.

Mentre i prestiti fiduciari agli sviluppatori sono rallentati nell’ultimo anno,
Evergrande ha circa 46 miliardi di yuan (da 7,1 a 7,4 miliardi di dollari) di tali prestiti in scadenza nel 2021,
secondo i dati seguiti da Yongyi Trust Research.

Circa 11 miliardi di yuan sono previsti nel quarto trimestre e altri 7,4 miliardi di dollari nel 2022.

Anche se sopravvivesse al 2022, difficilmente Evergrande potrebbe superare il 2023.



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Sempre venerdì, Bloomberg ha riferito che le obbligazioni in yuan di Evergrande
non sono più accettate come garanzia nel mercato finanziario cinese,
tagliando la società fuori da un’altra fonte critica di finanziamento
– il mercato dei pronti contro termine – e aggiungendo segnali di aumento del rischio di default.


Senza un intervento statale i giorni per Evergrande sono contati.

Neppure le svendite d’immobili e partecipazioni a rotta di collo possono salvare il gruppo,
senza l’intervento diretto o indiretto del governo cinese.


Può Pechino lasciare fallire una società con debiti per 300 miliardi di dollari?
 
Nella storia di ogni paese c’è un Momento Lehman”
e quello cinese si avvicina sempre di più con Evergrande, 300 miliardi di debito l vento.

Ormai è qualche giorno che ne parliamo, ma ad ogni giornata la sua pena…


La borsa di Shanghai ha dichiarato in una nota di aver sospeso temporaneamente
le negoziazioni dell’obbligazione societaria del 6,98% Evergrande scadente nel luglio 2022 a seguito di “fluttuazioni anomale”.

Venerdì lo scambio aveva anche sospeso le negoziazioni del titolo relativo.


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I dati della borsa di Shanghai hanno mostrato che le obbligazioni sono scivolate di oltre il 25%
a un minimo di 40,18 yuan dopo la ripresa degli scambi lunedì pomeriggio.

L’obbligazione negoziata a Shenzhen del 5,9% del maggio 2023 della società, anch’essa sospesa,
è scesa di oltre il 35% dopo la ripresa delle negoziazioni.

China Chengxin International Credit Rating Co (CCXI) ha declassato Evergrande
e le sue obbligazioni onshore ad AA da AAA giovedì e ha inserito la società e le sue obbligazioni
in una lista di controllo per ulteriori declassamenti, congelando di fatto la società dal mercato dei pronti contro termine.

Teniamo conto che Chengxin non oserebbe mai mettere in crisi una società cinese di queste dimensioni, se non di fronte a prove evidenti.


Come vi abbiamo già detto la fine per Evergrande è iniziato venerdì,
quando China Securities Depository and Clearing Co. (CSDC) ha ridotto a zero
il “rapporto di conversione” dell’obbligazione del luglio 2022, a partire dal 7 settembre,
cioè non ha più accettato che i titoli evergrande fossero portati a garanzia di operazioni
come, ad esempio, il pronti contro termine.

Altre obbligazioni Evergrande non sono state incluse
nella tabella dei rapporti di conversione del CSDC venerdì in quanto non più qualificati per l’inclusione.

L’importannza dei Pronti Contro termine per il finanziamento in Cina è notveole, ma c’era anche di peggio:
CSDC è di proprietà delle borse di Shanghai e Shenzhen.

In altre parole, Evergrande si trova improvvisamente con zero accesso al mercato dei pronti contro termine
che lo ha finanziato per un importo di miliardi fino a venerdì.


Secondo Reuters, un direttore di una società di intermediazione locale
ha affermato che la riduzione del rapporto di conversione era un “rinoceronte grigio” –
una minaccia molto ovvia ma ignorata, che ad un tratto si è palesata facendo scappare tutti.


Evergrande ha rifiutato di commentare.

Ma in una dichiarazione alla Borsa di Shanghai lunedì,
ha riconosciuto l’impatto del declassamento del rating sull’uso delle obbligazioni
come per i propri finanziamenti pronti contro termine.

Ha affermato che le obbligazioni erano state precedentemente ritenute appropriate
solo per investitori istituzionali qualificati e che il downgrade non ha avuto alcun impatto sull’idoneità degli investitori.


Che dire, basta esserne convinti, e tutto va bene.


Sembra di assistere ad un’assemblea di BPVI…


La crisi di un gigante come Evergrande non può non avere effetti.

Secondo Bloomberg, venerdì i rendimenti dei titoli, dominati dalle società immobiliari, sono saliti al 12,9%.

Questo è stato il più alto da marzo dello scorso anno,
quando la preoccupazione per la pandemia di coronavirus ha sconvolto i mercati.

Il più ampio selloff è continuato lunedì con le obbligazioni che sono scese fino a 0,5 cent sul dollaro, secondo gli operatori del credito.


Ora il problema è semplice: i regolatori pensano d’imporre regole più strette sulle società di sviluppo e d’investimento immobiliare,
riducendo apparentemente il rischio, ma praticamente anche la possibilità di sviluppo e di far fronte al debito stesso.


Con il crollo di Evergrande che ora è una questione di “Quando” non di “Se”,
la preoccupazione sta crescendo sulla salute finanziaria di altri sviluppatori cinesi,
tra cui Fantasia Holdings Group Co., Central China Real Estate Ltd. e Guangzhou R&F Properties.

Venerdì Moody’s ha abbassato il rating su Guangzhou R&F a B2
e ha messo in guardia il costruttore per un ulteriore declassamento, citando l’aumento dei rischi di rifinanziamento.

La nota di Guangzhou R&F con scadenza 2023 è a 58,4 centesimi dopo aver perso 18,7 centesimi la scorsa settimana.


Siamo di fronte al crollo di un intero settore, con perdite per diverse centinaia di miliardi di dollari.
 
Un piccolo paese africano rischia di dare un colpo sensibile ai prezzi dei prodotti in tutto il mondo.

Secondo Bloomberg, i prezzi dell’alluminio sono saliti ai massimi di un nuovo decennio
dopo che un colpo di stato militare in Guinea ha alimentato le preoccupazioni sulla fornitura di bauxite,
una roccia sedimentaria con un alto contenuto di alluminio.

I militari hanno arrestato il presidente del paese,
ma hanno anche promesso nuove elezioni e di non toccare il mondo degli affari.


I prezzi dell’alluminio sono aumentati a Londra e Shanghai.

I contratti del London Metal Exchange (LME) sono aumentati di quasi il 2% a $ 2.775
alla notizia del colpo di stato militare nel paese dell’Africa occidentale di domenica che potrebbe minacciare la fornitura di bauxite.


Secondo la società di ricerca sulle materie prime con sede nel Regno Unito Marex,
la Guinea è uno dei maggiori esportatori di bauxite al mondo.

Il paese estrae circa un quarto della fornitura mondiale.

Finora, non ci sono ancora segni d’interruzioni delle forniture.


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Produzione di bauxite 2017


La Guinea ha esportato 82,4 milioni di tonnellate di bauxite per produrre allumina che alla fine produrrà alluminio nel 2020.

Nell’ultimo mezzo decennio, le esportazioni dal paese sono aumentate.

Alcuni dei principali acquirenti di bauxite sono Australia e Cina.


Il colpo di stato “potrebbe avere un impatto speculativo sul prezzo dell’alluminio,
ma avrà un impatto maggiore sul prezzo dell’allumina perché è più immediatamente esposto all’evento”,
ha affermato Tom Price, capo della strategia sulle materie prime di Liberum Capital Ltd.


“È un evento che creerà un nuovo rischio per la sicurezza dell’approvvigionamento”.


I prezzi dell’alluminio al LME sono aumentati di oltre il 40% nell’ultimo anno e sono ai massimi del nuovo decennio, non visti dal 2011.


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Questa spinta speculativa si viene a inserire su un movimento al rialzo dei prezzi dell’alluminio più ampio,

legato da un lato all’aumento dei prezzi energetici,

dall’altro a restrizioni di esportazione da Russia e Cina che sono i principali esportatori.


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Prezzi alluminio area euro


questa speculazione legata a eventi politici in Gambia può essere di breve periodo,
oppure può avere conseguenze più profonde,
innescando un’altra ondata di aumenti nel prezzo delle materie prime
e facendo crescere la pressione stagflazionistica.


Questo, soprattutto in UE, può avere degli effetti regressivi molto sensibili,
soffocando una ripresa post covid-19 già non brillante.
 
Vorrei porre un rapido quesito:

non è che nel contrasto fra “Pro” e “Contro” Green Pass e obblighi vaccinali

i primi spesso siano espressione della banale sottomissione al potere,

mentre i secondi esprimano un pensiero lucido ed autonomo?


Facciamo due esempi profondamente diversi da due punti di vista differenti.

Lo storico, professore universitario e divulgatore notissimo Alessandro Barbero è contrario al Green Pass,
e lo dice chiaramente, oltre ad aver firmato il documento dei professori contrari a questa costrizione:







Nel caso di Barbero, che non è un medico, ma uno storico, l’obiezione è soprattutto al Green pass:

Se il vaccino fosse veramente così sicuro e positivo,

allora sarebbe meglio porne l’obbligatorietà,

ma il Green Pass è uno strumento ipocrita,

che fa solo discriminazioni, quindi ingiusto.



Qui non siamo di fronte ad un No vax,

ma a una persona razionale che ancora riconosce cosa sia giusto e cosa non lo sia, e cosa sia discriminazione e cosa no.


Perché allora non c’è l’obbligo vaccinale ?


Ecco che giunge il filosofo Cacciari, che parla della scarsa informazione relativa ai vaccini.

Anche qui non siamo di fronte a un pazzo No Vax che parla di “Ossido di grafene” e cavolate simili,
ma di un filosofo che cita un’ampia giurisprudenza sul fatto che non si può imporre un obbligo,
anche indiretto, di fronte alla mancanza di una adeguata conoscenza
.


Del Resto perfino l’OMS sconsiglia la vaccinazione ai minori se non di fronte a specifiche patologie.


Invece da noi si vuole mettere un obbligo vaccinale ipocrita e indiretto, con il Green pass, o diretto.



#Cacciari ha fatto un lungo discorso condivisibile e di buon senso. Ho estratto un piccolo video molto interessante. " I rischi del vaccino " 1/2#quartarepubblica #Cacciari #NoGreenPassObbligatorio #COVID19 #nogreenpass pic.twitter.com/EW6TaWBbNO

— Davide Scifo (@strange_days_82) September 6, 2021










Dopo un po’ di esperienza sui social ho come l’impressione, e neppure vaga, che

la parte d’italiani che ancora usa un po’ di sale in zucca,

che pensa,

che ragiona con la propria testa,

sia per la libertà vaccinale, il che non è essere No Vax, ma lasciare che ognuno si faccia il proprio ragionamento

e si prenda, personalmente, le proprie responsabilità verso se stesso e gli altri.



Al contrario chi trova faticoso pensare,

gli amanti dell’uomo forte,

chi ha motivi personali, o aziendali, molto forti,

trova facile uniformarsi al potere e assumerne le idee,

anche quando queste sono contrari al rispetto dei diritti personali.



Forse questa crisi è stata utile per capire, al di là delle idee personali e politiche,

chi ha la schiena dritta da coloro che si piegano come canne al vento.




PS poi, di Barbero, guardatevi qualche conferenza storica


 

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