iL 90% DEGLI iTALIANI è A FAVORE DELLE ENERGIE VERDI. IL PREMIO NOBEL JEREMY RIFKIN DICE CHE L'ITALIA E' L'ARABIA SAUDITA DELLE RINNOVABILI . IL PROBLEMA E' POLITICO E DI LOBBY PETROLIO GAS CARBONE IN ITALIA.
I COMUNI SU CUI INSISTONO GLI IMPIANTI DI ENERGIA PULITA POSSONO AVERE ROYALTIES E RIMPINGUARE LE CASSE. ED ELIMINARE IMU COME ACCADUTO IN PROV DI SASSARI. ALMENO 10.000 EURO ANNUI A MW.
L'ABI ASS BANCARIA ITALIANA aspetta il decreto elettrico per FINANZIARE IMPIANTI DI ENERGIA PULITA IN ITALIA
IL SETTORE GREEN E' UNICO SETTORE ANTICICLICO IN ITALIA E DAREBBE LAVORO A 60.000 PERSONE.
L'ABBATTIMENTO DI CO2 E' NECESSARIO.
PER OGNI EURO DI INVESTIMENTO IN ENERGIA PULITA ALLO STATO NE RIENTRANO 2 IN TERMINI DI IVA IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE, ASSUNZIONI,CONTRIBUTI
L'ITALIA HA UN FORTE POTENZIALE EOLICO E DA BIOMASSE AGROFORESTALI
L'ITALIA E' MOLTO INDIETRO RISPETTO A FRANCIA E GERMANIA E SPAGNA
GREENPEACE òEGAMBIENTE E WWF SI SONO ESPRESSE A FAVORE ENERGIE PULITE.
L'ENEL MENTE SUI COSTI REALI DELLE ENERGIE PULITE
ENI E ENEL, NON HANNO INTERESSE A PERDERE OLIGOPOLIO DI PETROLIO GAS CARBONE E PONGONO FORTI RESISTENZE ALLO SVILUPPO DI ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA.
LA RETE ELETTRICA NAZIONALE E' VOLUTAMENTE TENUTA INSUFFICIENTE E LE LEGGI SONO VOLUTAMENTE PER CREARE BUROCRAZIA.IL TUTTOI PER AFFOSSARE UN SETTORE CHE E' ORO.
SOLO DAL BIOETANOLO DI SECONDA GENERAZIONE, CIO' COLTIVANDO TERRENI NON AGRICOLI E ABBANDONATI, L'ITALIA SAREBBE AUTOSUFFICIENTE DA BENZINA.
VEDIAMO UN PO:
Pare arrivi a breve il decreto elettrico da parte del Governo.Un decreto che punta su un mercato elettrico dove saranno possibili cessioni di energia pulita direttamente da parte del produttore o indirettamente tramite la figura del trader elettrico, cio' tramite accordo, detti power purchase agreement, con il grossista dell'energia.
E' un modello tutto italiano,che riguarderà gli impianti in esercizio dal 1/1/2013, ed elimina quel ruolo del GSE cioè del riacquisto obbligatorio da parte del GSE dell'invenduto ,che poneva i produttori in un ruolo comodo ma inerme senza un vero interesse a creare Mercato.
La novità,tutta italiana, è che il metodo parte da quello inglese,con un maggior vantaggio per i produttori elettrici che non praticano l'autoconsumo perchè è previsto che esiste ed esisterà sempre un valore minimo di cessione per cui c'è la certezza degli incassi e se il prezzo dell'energia supera il valore minimo di cessione il produttore non deve restituire la differenza.
Quello inglese si chiama CFD Contract for Difference, quello italiano si chiamerebbe
PFD Premium for difference proprio perchè da una remunerazione al produttore che lo mette al riparo da sorprese negative. Il PFD è per le Banche una manna dal cielo perchè consente e consentirà di poter finanziare gli impianti senza rischio.
Si generanno anche figure di traders e commissioni su cessioni di energia ( anche oggi il GSE prende lo 0.5% fino a max di 3500 euro per operazione),l’incentivo sarà pari alla differenza tra i valori di riferimento (contenuti nella tabella 1.1 dell’Allegato 1 allo schema di decreto) e il prezzo orario dell’energia della zona in cui l’impianto è ubicato.
Quindi per un impianto a biomasse, se per esempio la tariffa è 133 euro per Mwh ed è ubicato in Piemonte, l'incasso totale sarà sempre 133 euro per Mwh, ma se la tariffa oraria è 70 euro epr Mwh ,l'incentivo sarà 133-70, se è di 80 eruo per Mwh ,l'incentivo sarà 133- 80.
Se per assurdo pero' la tariffa oraria è 150 euro per Mwh in quella zona, ecco che al produttore resterà 150 e non 133 e quindi non sarà costretto, come invece in UK, a restituire la differenza.
Questa scelta è certamente un forte impulso per l'energia rinnovabile in Italia, l'unico problema sono e saranno le Aste ed il contingentamento.
Speriamo che le aste siano da 50 MW in su.
DIscorso a parte merita il Fotovoltaico che il Governo attuale ha dimostrato di non voler incentivare.
Da pochi gg infatti è stata emanata lanorma CEI 0-21 introduce l'obbligatorietà della prova del sistema di interfaccia tramite "cassetta di prova relè" per impianti oltre i 6kWp, anche questa costosissima apparecchiatura ad oggi non è reperibile con i necessari adeguamenti alla norma CEI 0-21, saranno in commercio forse a fine Luglio 2012, nel frattempo sarà ovviamente difficile connettere impianti fotovoltaici alla rete elettrica, a meno che i gestori di rete non concedano con grande magnanimità deroghe temporanee.
Non solo: "Dal 1° di luglio - continua Venturelli - i moduli e gli inverter fotovoltaici, per accedere all'incentivo del 2° semestre 2012, dovranno obbligatoriamente avere tutte le certificazioni descritte all'art. 11 comma 6 del decreto IV° Conto Energia: ad oggi non sappiamo se le certificazioni dei componenti installati saranno considerate valide e sufficienti dal GSE, che non ha mai risposto a nessuna richiesta di chiarimenti. saranno in commercio forse a fine Luglio 2012, nel frattempo sarà ovviamente difficile connettere impianti fotovoltaici alla rete elettrica.
Altra pessima notizia, CHICCO TESTA a presidenza di Assoelettrica ,di Confindustria oggi, uno che era ECOLOGISTA ed è passato NUCLEARISTA.
ITALIETTA.