Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (1 Viewer)

8 Novembre 2012
Rinnovabili, termine chiusura procedimento autorizzazione è perentorio
(Redazione normativa Reteambiente)


Il termine per concludere il procedimento di autorizzazione di impianti a fonti rinnovabili ex Dlgs 387/2003 ha natura perentoria. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato nella sentenza 23 ottobre 2012, n. 5413.
I Supremi Giudici hanno confermato un consolidato orientamento in materia condannando la pubblica Amministrazione regionale che, dietro richiesta dell'autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico non aveva adottato un provvedimento espresso nel termine perentorio previsto dall'articolo 12, Dlgs 387/2003 (180 giorni, applicabile ratione temporis; ora 90 giorni dopo le modifiche del Dlgs 28/2011).

Il Consiglio di Stato ha ricordato che, anche sulla base della sentenza 364/2006 della Corte Costituzionale, il termine di conclusione delle procedure autorizzative in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è perentorio, in quanto qualificato come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia. Principio al quale, in base alla competenza concorrente (articolo 117, Costituzione) le Regioni, nell'esercizio delle proprie competenze legislative e amministrative, devono attenersi.

Riferimenti

Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2012, n. 5413 Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - Natura - Perentorietà



il prossimo goevrno sara' pro rinnovabili o cmq mai peggio dell asse della morte berlusca scajola romani.

risorgi italia,berlu sei smepre na....
 
oggi i conti di falck, crolla l utile per causa di svalutazioni in sicilia,per la causa termovalorizzatori.

a morte i termovalorizzatori..

intanto...

8 Novembre 2012
Rinnovabili, termine chiusura procedimento autorizzazione è perentorio
(Redazione normativa Reteambiente)


Il termine per concludere il procedimento di autorizzazione di impianti a fonti rinnovabili ex Dlgs 387/2003 ha natura perentoria. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato nella sentenza 23 ottobre 2012, n. 5413.
I Supremi Giudici hanno confermato un consolidato orientamento in materia condannando la pubblica Amministrazione regionale che, dietro richiesta dell'autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico non aveva adottato un provvedimento espresso nel termine perentorio previsto dall'articolo 12, Dlgs 387/2003 (180 giorni, applicabile ratione temporis; ora 90 giorni dopo le modifiche del Dlgs 28/2011).

Il Consiglio di Stato ha ricordato che, anche sulla base della sentenza 364/2006 della Corte Costituzionale, il termine di conclusione delle procedure autorizzative in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è perentorio, in quanto qualificato come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia. Principio al quale, in base alla competenza concorrente (articolo 117, Costituzione) le Regioni, nell'esercizio delle proprie competenze legislative e amministrative, devono attenersi.

Riferimenti

Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2012, n. 5413 Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - Natura - Perentorietà



il prossimo goevrno sara' pro rinnovabili o cmq mai peggio dell asse della morte berlusca scajola romani.

risorgi italia,berlu sei smepre na....
 
8 Novembre 2012
Rinnovabili, termine chiusura procedimento autorizzazione è perentorio
(Redazione normativa Reteambiente)


Il termine per concludere il procedimento di autorizzazione di impianti a fonti rinnovabili ex Dlgs 387/2003 ha natura perentoria. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato nella sentenza 23 ottobre 2012, n. 5413.
I Supremi Giudici hanno confermato un consolidato orientamento in materia condannando la pubblica Amministrazione regionale che, dietro richiesta dell'autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico non aveva adottato un provvedimento espresso nel termine perentorio previsto dall'articolo 12, Dlgs 387/2003 (180 giorni, applicabile ratione temporis; ora 90 giorni dopo le modifiche del Dlgs 28/2011).

Il Consiglio di Stato ha ricordato che, anche sulla base della sentenza 364/2006 della Corte Costituzionale, il termine di conclusione delle procedure autorizzative in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è perentorio, in quanto qualificato come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia. Principio al quale, in base alla competenza concorrente (articolo 117, Costituzione) le Regioni, nell'esercizio delle proprie competenze legislative e amministrative, devono attenersi.

Riferimenti

Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2012, n. 5413 Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - Natura - Perentorietà



il prossimo goevrno sara' pro rinnovabili o cmq mai peggio dell asse della morte berlusca scajola romani.

risorgi italia,berlu sei sempre na....
 

iea=International Energy Agency – IEA=In Usa cresce l’utilizzo sempre più diffuso di una combinazione di tecniche di estrazione verticale, orizzontale e di hydrocracking tramite l’iniezione in profondità di acqua o altre sostanze ad altissima pressione.DELETERIO PER AMBIENTE.La Francia l ha vietato.Crescerà la domanda di acqua,anche per biocarburanti e di energia.LE RINNOVABILI sono destinate a crescere e devono essere sempre incentivate.Il prezzo del petrolio destinato a salire.Gli usa supereranno l arabia saudita per produzioen petrolio e saranno esportatori.ECCO EPRCHE BISOGNA USCIRE IN EUROPA DA DIPOENDENZA PETROLIO. PIU RINNOVABILI.


Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - in questo senso la Strategia Energetica Nazionale promossa da questo Governo è un vero pasticcio: disegna un Belpaese che somiglia al Texas, alla ricerca di poche gocce di petrolio, e non sostiene in modo credibile e sufficiente la crescita delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. Peraltro non vi si fa parola del carbone: ma ad oggi ci sono sul tavolo quattro nuovi progetti di centrali alimentate con quel combustibile. Mentre la stessa Germania, che qualcuno definisce la locomotiva d'Europa, punta in modo deciso sulle fonti rinnovabili con quote superiori al 50% nel settore elettrico al 2020.
Aie: nel 2035, metà produzione elettrica da Fer, ma non basta
Martedì, 13 Novembre 2012 | Rinnovabili

L'Agenzia Internazionale per l'Energia lancia l'allarme: i dati contenuti nel World Energy Outlook mostrano come, da qui al 2035, circa metà della nuova produzione di elettricità verrà dalle rinnovabili, ma si tratta di una quota insufficiente a contenere il caos climatico che ci attende
20111123042836_Immagine%201.png
Aie: nel 2035, metà produzione elettrica da Fer, ma non basta

L'ultima edizione del World Energy Outlook della Aie (Agenzia Internazionale per l'Energia) mostra come, da qui al 2035, circa metà della nuova produzione di elettricità che andrà in rete verrà da fonti rinnovabili. "Sembra un dato positivo - spiega l'Aie - ma non lo è: si tratta invece di una quota largamente insufficiente a contenere le emissioni di gas serra nella misura necessaria a evitare il caos climatico che ci attende. L'Aie stima che, al 2035, uno sviluppo organico delle politiche di efficienza potrebbe portare a una riduzione dei consumi energetici pari a un quinto del loro totale: a patto, però, che vengano rimosse le barriere di mercato e burocratiche. Per quanto il rapporto dia una forte crescita delle rinnovabili, è necessaria una crescita doppia rispetto a quella prefigurata: non raggiungere il 65% della quota di elettricità verde sul totale entro il 2035 equivarrebbe a confermare una tendenza al riscaldamento globale che vedrebbe aumentare le temperature ...
L'ultima edizione del World Energy Outlook della Aie (Agenzia Internazionale per l'Energia)

 

iea=International Energy Agency – IEA=In Usa cresce l’utilizzo sempre più diffuso di una combinazione di tecniche di estrazione verticale, orizzontale e di hydrocracking tramite l’iniezione in profondità di acqua o altre sostanze ad altissima pressione.DELETERIO PER AMBIENTE.La Francia l ha vietato.Crescerà la domanda di acqua,anche per biocarburanti e di energia.LE RINNOVABILI sono destinate a crescere e devono essere sempre incentivate.Il prezzo del petrolio destinato a salire.Gli usa supereranno l arabia saudita per produzioen petrolio e saranno esportatori.ECCO EPRCHE BISOGNA USCIRE IN EUROPA DA DIPOENDENZA PETROLIO. PIU RINNOVABILI.


Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - in questo senso la Strategia Energetica Nazionale promossa da questo Governo è un vero pasticcio: disegna un Belpaese che somiglia al Texas, alla ricerca di poche gocce di petrolio, e non sostiene in modo credibile e sufficiente la crescita delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. Peraltro non vi si fa parola del carbone: ma ad oggi ci sono sul tavolo quattro nuovi progetti di centrali alimentate con quel combustibile. Mentre la stessa Germania, che qualcuno definisce la locomotiva d'Europa, punta in modo deciso sulle fonti rinnovabili con quote superiori al 50% nel settore elettrico al 2020.
Aie: nel 2035, metà produzione elettrica da Fer, ma non basta
Martedì, 13 Novembre 2012 | Rinnovabili

L'Agenzia Internazionale per l'Energia lancia l'allarme: i dati contenuti nel World Energy Outlook mostrano come, da qui al 2035, circa metà della nuova produzione di elettricità verrà dalle rinnovabili, ma si tratta di una quota insufficiente a contenere il caos climatico che ci attende
20111123042836_Immagine%201.png
Aie: nel 2035, metà produzione elettrica da Fer, ma non basta

L'ultima edizione del World Energy Outlook della Aie (Agenzia Internazionale per l'Energia) mostra come, da qui al 2035, circa metà della nuova produzione di elettricità che andrà in rete verrà da fonti rinnovabili. "Sembra un dato positivo - spiega l'Aie - ma non lo è: si tratta invece di una quota largamente insufficiente a contenere le emissioni di gas serra nella misura necessaria a evitare il caos climatico che ci attende. L'Aie stima che, al 2035, uno sviluppo organico delle politiche di efficienza potrebbe portare a una riduzione dei consumi energetici pari a un quinto del loro totale: a patto, però, che vengano rimosse le barriere di mercato e burocratiche. Per quanto il rapporto dia una forte crescita delle rinnovabili, è necessaria una crescita doppia rispetto a quella prefigurata: non raggiungere il 65% della quota di elettricità verde sul totale entro il 2035 equivarrebbe a confermare una tendenza al riscaldamento globale che vedrebbe aumentare le temperature ...
L'ultima edizione del World Energy Outlook della Aie (Agenzia Internazionale per l'Energia)

 
domani 14/11/2012 cda di aleiron..

ALERION ...vedere le opportunita' dove gli altri vedono il nulla..
La newco Alerion Servizi puo essere la società che curerà le autorizzazioni in italia e all estero di impianti di energia pulita,anche diversi da eolico e fotovoltaico,mini hydro epr esempio o geotermico o a biomasse.Ma il panorama europeo e africano puo essere interessante.Le autorizzazioni potrebbero essere vendute a chi poi le volesse realzizare perche il SETTORE GREEN come dice IEA è un settore in crescita nel Mondo fino al 2035.ed oltre.Aver acquisito esperienza e la presenza di F2I primo fondo pubblico privato italiano nell azionariato della capogruppo Alerion clean Power senz altro aiuta .
 


In bolletta tra oneri generali di sistema” per la messa in sicurezza dei siti nucleari, per i regimi tariffari speciali alle Ferrovie, ma anche tutti i sussidi legati alle fonti “assimiliate” e quindi inceneritori e raffinerie. e alle isole. Oppure gliextra costi per le isole minori (la componente UC4) che in realtà ripagano centrali vecchi e inquinanti
in regime di monopolio e che, di fatto, impediscono lo sviluppo di impianti da rinnovabili. Ma anchealcune voci di extracosti legati a problemi di rete o di possibili stacchi agli approvvigionamenti, oggiquanto mai improbabili, che si scaricano sulle bollette. Inoltre, se si vuole veramente ridurre il costolegato alle rinnovabili si dovrebbe eliminare la tassazione che pesa su questi impianti, come la Robin
Tax e l’Iva dall’incentivazione alle rinnovabili, dal momento che non si tratta di un acquisto di beni oservizi, ma appunto di un meccanismo incentivante, su cui l’imposta di valore aggiunto non dovrebbeessere applicata. E’ stato calcolato da un disegno di Legge che interviene su questi punti, presentato daiSenatori Ferrante e Della Seta, che le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per voci chepossono essere cancellate o spostate sulla fiscalità generale.

Quindi eliminare Robin tax e iva sui costi degli impianti a energia rinnovabile,
rendere piu bassi i costi significa anche poter rendere appetibili investimenti e far crescere lavoro e quindi pil.

Inoltre passare sulla fiscalità generale quegli ineri in bolletta che spesso sono inefficienze legate a vecchie centrali e a fonti fossili. 4 miliardi di euro in meno.​
 
In bolletta tra oneri generali di sistema” per la messa in sicurezza dei siti nucleari, per i regimi tariffari speciali alle Ferrovie, ma anche tutti i sussidi legati alle fonti “assimiliate” e quindi inceneritori e raffinerie. e alle isole. Oppure gliextra costi per le isole minori (la componente UC4) che in realtà ripagano centrali vecchi e inquinanti
in regime di monopolio e che, di fatto, impediscono lo sviluppo di impianti da rinnovabili. Ma anchealcune voci di extracosti legati a problemi di rete o di possibili stacchi agli approvvigionamenti, oggiquanto mai improbabili, che si scaricano sulle bollette. Inoltre, se si vuole veramente ridurre il costolegato alle rinnovabili si dovrebbe eliminare la tassazione che pesa su questi impianti, come la Robin
Tax e l’Iva dall’incentivazione alle rinnovabili, dal momento che non si tratta di un acquisto di beni oservizi, ma appunto di un meccanismo incentivante, su cui l’imposta di valore aggiunto non dovrebbeessere applicata. E’ stato calcolato da un disegno di Legge che interviene su questi punti, presentato daiSenatori Ferrante e Della Seta, che le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per voci chepossono essere cancellate o spostate sulla fiscalità generale.

Quindi eliminare Robin tax e iva sui costi degli impianti a energia rinnovabile,
rendere piu bassi i costi significa anche poter rendere appetibili investimenti e far crescere lavoro e quindi pil.

Inoltre passare sulla fiscalità generale quegli ineri in bolletta che spesso sono inefficienze legate a vecchie centrali e a fonti fossili. 4 miliardi di euro in meno.​
 

Users who are viewing this thread

Alto