30/11/2012 GAMBERALE USA I MEZZI FORTI CON SEA?? LO FACCIA ANCHE CON ALERION CHE HA OLTRE 150 MW EOLICI DA COSTRUIRE E NON FA NULLA.Ha ragione F2I,con la persona di Vito Gamberale, a mettere in chiaro su SEA che il prezzo dell IPO non era adeguato,La quotazione di SEA avrebbe comportare una svalutazione di 150 milioni di euro della partecipazione di F2I.E' un messaggio subliminale per dire che all'epoca non ci fu nessun inciucio e nessuno sconto a F2I su SEA, anzi il prezzo fu alto..e forse il fondo indiano arrivato in ritardo era solo una pidiellina manovra...Speriamo che F2I che tende a valorizzare SEA usi lo stesso parametro anche con ALERION dove ad oggi il prezzo dell'azione Alerion è stato falcidiato senza mai andare a toccare quel prezzo di 9.3 euro pagato fuori mercato da F2I,senza passare dalla Borsa.F2I che come partecipazione in Alerion perde ad oggi oltre 43.000.000 di euri ( 9.3- 3.45) x 15.72% delle azioni Alerion,
deve usare strumenti persuasivi verso CDA DI ALERION per fare accordi con GOLDWIND ed essere garante in caso di vendor loan o scambi azionari.
Stop alla quotazione della Sea
E' guerra tra Pisapia e Gamberale
A poche ore dalla conclusione dell'operazione gli ordini erano solo al 30% delle azioni in offerta. F2i, azionista al 29,5%, è da sempre contraria al collocamento. Il sindaco di Milano: "I responsabili ne pagheranno le conseguenze"
di ETTORE LIVINI
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MILANO - Viaggia verso lo stop la quotazione della Sea. Il cda della società di gestione aeroportuale di Milano si riunirà questa sera per la decisione finale. Ma l'orientamento emerso nelle ultime ore sarebbe quello di fermare il processo del collocamento del 25% di Linate e Malpensa. Gli ordini ieri sera erano pari solo al 30% delle azioni in offerta. E stamattina i book degli advisor sarebbero riamsti ancora vuoti, causa una latitanza di ordini dall'estero.
Il flop si spiega in parte con una valutazione forse un po' tirata del gruppo, in parte con il braccio di ferro tra i due principali soci (il Comune di Milano e F2i) sull'operazione. Il fondo di Vito Gamberale - azionista al 29,5% - è da sempre contrario a una "svendita" a prezzi di saldo degli scali meneghini, anche perché gli costerebbe una svalutazione di 150 milioni della sua partecipazione.
A rimanere con il cerino in mano è però soprattutto la Provincia di Milano che aveva messo all'asta in questa occasione il suo pacchetto del 14,5% della Sea per riuscire a tappare i buchi nel bilancio dell'ente per il 2012. Dopo il flop dell'asta per Searravalle, la giunta di centrodestra guidata da Guido Podestà non vedrà un euro nemmeno dalla Sea. A meno di avviare un bando per la cessione della quota. Che però come unico compratore avrebbe con ogni probabilità proprio F2i, accentuando le polemiche sul ruolo del fondo nel processo di quotazione
Duro il sindaco di Milano, Giuliano
Pisapia: "Aspettiamo l'esito finale questo pomeriggio alle 16. Certo è che di fronte a questo grande interesse per la quotazione, che è lo strumento più trasparente che c'è, se le notizie che sono apparse sui giornali corrispondono alla realtà, credo che chi ha tentato di turbare il mercato e ha fatto ricorsi infondati se ne assumerà tutte le responsabilità in caso di insuccesso". A chi gli chiedeva se il Comune fosse pronto ad azioni legali si è limitato a rispondere che per l'operazione Ipo "c'è stato un interesse molto rilevante sia in Italia sia all'estero e se ci sarà una marcia indietro bisognerà scoprire le cause, che penso siano evidenti a tutti, e chi ne è responsabile - ha sottolineato ancora una volta - ne pagherà le conseguenze".
(30 novembre 2012)