IN QUESTO PERIODO HO LE MANI TALMENTE PULITE, CHE SE DO UNO SCHIAFFO A QUALCUNO LO STERILIZZO!

156 voti.

Con 2 poveretti che volevano notorietà

Meno altri 2 che non potevano che arrivare da FI = 154 voti

Meno 3 senatori a vita = 151 voti

DIMETTITI SE HAI LE PALLE.
 
Immagino oggi i festeggiamenti nei Talk Show: evviva Conte ha ancor la maggioranza.

Il governo più sinistro d’Italia è ancora più sinistro e, nonostante questo, ha ancora una risicata maggioranza in Senato.


In realtà chi non è contiano, cinquestelle, ed ha ancora qualche neurone funzionante,
si rende conto che le cose sono andate in modo ben diverso.

Per ottenere il numero di 156 il governo ha dovuto esercitare delle pressioni abnormi,
al limite delll’esercizio democratico del potere e tendenti verso la dittatura sud-americana.

Del resto il 156 è stato raggiunto con :
  • il voto di tre senatori a vita, che normalmente non frequentano le aule,
  • di cui uno Mario Monti, aveva posto condizioni di una durezza inusitata per gli italiani per il proprio appoggio.
  • Dato che poi Monti ha poi votato la fiducia, gli hanno promesso la fine dei deboli ristori ed il fallimento guidato delle aziende italiane?

  • sono stati necessari due voltagabbana ex Forza Italia per riuscire ad arrivare a questi numeri,
  • tra cui Maria Rosaria Rossi, spesso indicata come una “Badante” di Berlusconi
  • e che in passato era stata a lungo nel mirino de “Il Fatto Quotidiano” per le “Cene eleganti”.
  • Come cambiano i tempi.

Complimenti , bravi, ma anche no.

Alla fine astenuti (Renziani) e contrari sono alla pari: 156 a 156.

La maggioranza non c’è nel momento in cui Conte effettivamente rifiutasse i voti dei renziani ed i Senatori a vita tornassero nel loro limbo.


Ora è partita l’operazione “Catturo Forza Italia” per creare, con i renziani, il famoso “Grande Centro”.


Operazione che si basa, più che altro, sulla situazione attuale del Parlamento
e che non si rende conto dei profondi cambiamenti avvenuti nel paese negli ultimi due anni e , soprattutto, con la pandemia.

Quel frammento di classe media che alimentava ancora Forza Italia si è definitivamente dissolto.

La crisi Covid ha creato solo miseria e povertà, e questo taglia la base elettorale per questa operazione,
al di là di qualche pensionato che è ancora legato all figura del Cavaliere.

In un certo senso l’incapacità di Conte e di Gualtieri ha tagliato le gambe
proprio alla sopravvivenza politica del suo governo, per lo meno nel medio periodo.


Però queste forze sono in parlamento ed il corteggiamento andrà avanti.

Diamo merito al Cavaliere ed anche a Tajani per aver contenuto i danni,
ma gli altri forza italioti sono senza base ideale o ideologica e troppo presi dal potere per resistere a lungo.

Certo, se pensassero alla rielezione probabilmente cambierebbero idea,
ma due anni sono un tempo lunghissimo per chi vive giorno per giorno.


Poi ci sono i poteri occulti e sporchi, come quelli dei Servizi e del Vaticano che,

per la prima volta in modo ufficiale, sono stati chiamati in campo a sostenere un governo,

roba che non si vedeva dagli anni cinquanta del secolo scorso.


Ora si parla di “Maggioranza Ursula” il “Tutti dentro” pur di difendere il potere,

ma gli italiani rimarranno sicuramente fuori, e sarà guerra sociale e politica dura.
 
Renzi ha voluto andare alla conta con il governo Conte, e dimostrare che senza di lui non c’è maggioranza di governo.

Se, come pare, non c’è una vera maggioranza senza Renzi, il foggiano resterà a piedi.


Ora nasce il governo Renzi Bis, perchè da ora in poi il vero Dominus del governo sarà Renzi.

Aspettiamoci quindi che venga anche chiesto il MES sanitario, con ulteriore umiliazione del M5s, perchè senza questo non c’è governo.
 
La narrazione del governo è quella del migliore dei mondi possibili:
loro hanno fatto tantissimo, quando in realtà nessuno li crede neanche in Europa, anzi li prendono in giro;

“Tanti miliardi, nessun progetto”, scrivono i tedeschi.

Questa visione viene a trasformare tutto in ideologia:

non bisogna essere buoni, ma “Buonisti”;

non bisogna essere giusti, ma “Giustizialisti”; e n

on bisogna essere europei, ma “Europeisti”.

Però se va tutto bene, perchè allora non si va al voto.

Perfino la Von Der Leyen ammette che ci sono dei problemi nelle regole europee, che contengono la spesa,
ma in Italia si va avanti come se fosse il migliore dei mondi possibili.


Intanto siamo tornati al PIL del 1998, ma già nel 2019 si era fermi a quelli del 2003,
quindi c’era un fallimento in corso economico già da tempo.

Gli investimenti pubblici, che erano in media pari a 44 miliardi dagli anni 90 al 2011,

sono tornati ora a 28 miliardi di euro, la cifra del 1978.



Questi tagli sconsiderati sono figli della politica economica di M.M., che è stato autore di un fallimento epocale.

Bisognerebbe cambiare le regole fatte dal 2012, con tanto di riscrittura del patto di stabilità.

Però queste richieste di minore austerità sono state in realtà tutte respinte, e si continua con la politica europea di Tagli e Tasse.


Perchè la maggioranza europeista non è ascoltata proprio da nessuno.


 
La narrazione del governo è quella del migliore dei mondi possibili:
loro hanno fatto tantissimo, quando in realtà nessuno li crede neanche in Europa, anzi li prendono in giro;

“Tanti miliardi, nessun progetto”, scrivono i tedeschi.

Questa visione viene a trasformare tutto in ideologia:

non bisogna essere buoni, ma “Buonisti”;

non bisogna essere giusti, ma “Giustizialisti”; e n

on bisogna essere europei, ma “Europeisti”.

Però se va tutto bene, perchè allora non si va al voto.

Perfino la Von Der Leyen ammette che ci sono dei problemi nelle regole europee, che contengono la spesa,
ma in Italia si va avanti come se fosse il migliore dei mondi possibili.


Intanto siamo tornati al PIL del 1998, ma già nel 2019 si era fermi a quelli del 2003,
quindi c’era un fallimento in corso economico già da tempo.

Gli investimenti pubblici, che erano in media pari a 44 miliardi dagli anni 90 al 2011,

sono tornati ora a 28 miliardi di euro, la cifra del 1978.



Questi tagli sconsiderati sono figli della politica economica di M.M., che è stato autore di un fallimento epocale.

Bisognerebbe cambiare le regole fatte dal 2012, con tanto di riscrittura del patto di stabilità.

Però queste richieste di minore austerità sono state in realtà tutte respinte, e si continua con la politica europea di Tagli e Tasse.


Perchè la maggioranza europeista non è ascoltata proprio da nessuno.


Questi tagli sconsiderati sono figli della politica economica di M.M., che è stato autore di un fallimento epocale.

solo tagli........?
dimentichi caro val quella "tassa" chiamata IMU ( esproprio di stato) che ha portato una discesa ad oggi inarrestabile del valore del patrimonio immobiliare, che da anni tentano invano di far risalire con varie forme di sgravi fin al 110% ecobonus :mad:
poi ha tassato il risparmio ect ect mentre il qe della bce ha azzerato i rendimenti,, tanto per accentuare i danni ha pure spostato in avanti età pensioni ........ insomma ha tolto dal sistema i soldi al popolino generando la TEMPESTA PERFETTA per coloro che appunto non godendo di ricche pensioni avevano calcolato di campare con le rendite, e così facendo questo genio DEL MALE invece che generare crescita ha portato una lunga serie di crolli a catena ed ovviamente un mancato gettito.
però PRIMA, da vero boia quale è stato, si è preso la poltrona da senatore a vita.....IL premio per averci impoverito.

MONTI-PIETRA.jpg
 
La vitamina D diminuisce decessi e trasferimenti in terapia intensiva dei pazienti positivi al Covid-19 con comorbidità.


Anche dell’80%.

È questo il risultato del primo studio italiano pubblicato sulla rivista Nutrients
a cui ha lavorato un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma, dell’Università di Verona
e degli Istituti di ricerca CNR di Reggio Calabria e Pisa, coordinati dal professor Sandro Giannini del dipartimento di medicina dell’Università di Padova.

L’opera, rende noto l’ateneo padovano, evidenzia scientificamente l’effettivo ruolo della vitamina D sui malati di Covid-19
e in particolare su quelli affetti contemporaneamente da altre patologie.

Quella del gruppo di esperti italiani è stata una ricerca retrospettiva su 91 pazienti positivi al Covid-19,
ospedalizzati durante la prima ondata pandemica nell’area Covid-19 della clinica medica 3 dell’Azienda Ospedale-Università di Padova.

L’obiettivo era quello di valutare se la proporzione di malati che andavano incontro al trasferimento in unità di terapia intensiva
o al decesso potesse essere condizionata dall’assunzione di vitamina D.

Le persone incluse nell’indagine, 74 anni l’età media, erano state curate con le associazioni terapeutiche allora adoperate.

In particolare 36 soggetti su 91 (pari al 39,6% del totale) avevano ricevuto una dose elevata di vitamina D per due giorni consecutivi,
mentre agli altri 55 (60,4%) tale vitamina non era stata somministrata.

La scelta del medico di trattare i pazienti era stata essenzialmente basata su alcune caratteristiche cliniche e di laboratorio:
avere bassi livelli nel sangue di vitamina D al momento del ricovero, essere fumatori attivi,
dimostrare elevati livelli di D-Dimero ematico (indicatore di maggiore aggressività della malattia) e presentare un grado rilevante di comorbidità.

Durante un periodo di osservazione di circa 14 giorni, 27 pazienti (il 29,7%) venivano trasferiti in terapia intensiva e 22 (il 24,2%) andavano incontro al decesso.

Nel complesso dunque 43 persone, quindi quasi la metà dei soggetti interessati dalla ricerca, erano morte o erano state ricoverate in terapia intensiva.

L’analisi ha preso in considerazione anche le comorbidità dei soggetti positivi al Covid-19:
malattie cardiovascolari, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza renale cronica,
malattia neoplastica non in remissione, diabete mellito, malattie ematologiche e malattie endocrine.

I ricercatori hanno osservato come l’effetto della vitamina D
fosse tanto più evidentemente benefico quanto maggiore era il numero delle patologie di un soggetto.

“In particolare – afferma il prof. Giannini - nei soggetti che avevano assunto il colecalciferolo,
il rischio di andare incontro al decesso o al trasferimento in ICU (intensive care unit, ndr)
era ridotto di circa l’80% rispetto ai soggetti che non l’avevano assunto.

Il nostro lavoro dimostra, quindi, il potenziale effetto benefico della somministrazione della vitamina D
in quei pazienti affetti da Covid-19 che, come molto spesso accade, presentano rilevanti comorbidità
ed indica l’opportunità di condurre studi appropriati a conferma di questa ipotesi”.
 
UNO


Si è parlato molto nell’ultimo anno di Walter Ricciardi,
consigliere scelto dal ministro della Salute Roberto Speranza per affrontare l’emergenza coronavirus,
dai suoi continui appelli allarmisti sull’imporre agli italiani lockdown duri,
a quando decise nel 2015 di chiudere Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps)
che sarebbe stato utilissimo per affrontare un’epidemia.

Fino agli ammonimenti scagliati contro gli italiani nel 2018, f
orse reminiscenze del suo passato al fianco di Mario Monti:

“Credo che come per Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna sia opportuno che gli Italiani
sperimentino sulla loro pelle quello che “salvatori” come Amato Ciampi e Monti gli hanno finora evitato”.

Ciò che sembra sia passato indisturbatamente sottotraccia, taciuto perfino dal Fatto Quotidiano, all’epoca uno dei suoi più strenui accusatori,
è il motivo delle dimissioni di Walter Ricciardi dalla carica di presidente dell’Istituto superiore di sanità nel 2018.

L’allora ministro della Salute Giulia Grillo, che ricevette le dimissioni di Walter Ricciardi, affermò che:

“Da quello che so e da quello che mi è stato detto durante il nostro colloquio,
Walter Ricciardi non si è dimesso per polemiche con il governo, ma per tornare alle sue attività.
Anche nella lettera di dimissioni è indicato questo. Poi lui ha manifestato un legittimo disaccordo
con alcune posizioni del governo, ma questo non ha nulla a che fare con il suo ruolo, che di certo non fa politica, ma altro”.

La Grillo glissò sul probabile reale motivo che hanno costretto Ricciardi all’allontanamento dall’Iss.
L’ultimo guappolasciava così la guida dell’Istituto superiore di sanità dopo oltre 4 anni dalla sua nomina
avvenuta per volontà di Beatrice Lorenzin nel 2014
, prima come commissario poi come presidente.


La vera ragione delle dimissioni di Ricciardi potrebbe essere quel conflitto di interessi sui vaccini,
svelato dal libro Vacci-Nazione di Giulia Innocenzi, che riporta la testimonianza della giornalista Amelia Beltramini,
le conseguenti accuse del presidente del Codacons Carlo Rienzi e, infine, il servizio delle Iene.

È opportuno ricordare che, come commissario e presidente dell’Istituto superiore di sanità,
Ricciardi ha promosso allargamento dell’obbligo vaccinale imposto ai bambini,
attraverso il Piano nazionale sui vaccini, apripista della legge Lorenzin:

“Ho fatto presente alla ministra Lorenzin la situazione preoccupante in cui ci trovavamo,
lei è stata molto reattiva e insieme abbiamo fatto la nuova legge”,

affermava l’attuale consigliere di Speranza nel settembre 2017 alla festa del Pd di Firenze.

Anzi, Ricciardi avrebbe voluto l’imposizione di tredici vaccini (pneumococco, meningococco B e C), invece dei dieci passati poi con la legge.


1-1.jpeg






Riportiamo un passo del libro della Innocenzi:

Nell’audizione di Walter Ricciardi in Commissione affari sociali alla Camera,
il deputato Massimo Enrico Baroni solleva alcuni problemi sul passaggio
da commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità a presidente:
generalmente per tutte le nomine di commissario straordinario vige una inconferibilità successiva ad assumere l’incarico di presidente.
Si richiama un recente orientamento dell’Autorità nazionale anticorruzione del 6 maggio 2015’.
Il parlamentare, inoltre, stila a Walter Ricciardi una serie di conflitti d’interesse per alcuni suoi incarichi presenti o passati:

membro dell’European Steering Group sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e relatore del Libro Bianco europeo, iniziativa finanziata dalla casa farmaceutica AbbVie;

membro del Comitato scientifico del Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale della Università Bocconi,
che nel progetto Academy of Health Care Management and Economics collabora con la Novartis;

responsabile scientifico del Primo Libro Bianco sull’Health Technology Assessment in Italia e del progetto ViHTA, iniziative finanziate da GlaxoSmithKline.

Ma questi non sono tutti i potenziali conflitti d’interesse di Walter Ricciardi.

In Italia se ne dichiarano meno di quanto si fa in Europa’, spiega Amelia Beltramini, giornalista scientifica.

Per un incarico assunto in Europa, Ricciardi ha dovuto stilare la sua dichiarazione di interessi presso la Commissione europea in data 28 marzo 2013’.

C’è un documento disponibile online dove si vede che l’attuale presidente dell’Istituto superiore di sanità
ha stilato gli HTA (Health Technology Assessment), cioè la valutazione dell’impatto sulla salute, di una serie di vaccini per le case farmaceutiche”.

La Innocenzi poi cita la lista che Ricciardi presentò alla Commissione europea in merito alle sue collaborazioni:

Novartis per il vaccino MenB (2012);

Menarini per il vaccino Nebivololo (2012);

Menarini per il vaccino Remimazolam (2012);

IBSA per il vaccino Fostimon (2012);

GlaxoSmithKline per il vaccino Belimumab (2011);

Pfizer per il vaccino Enbrell (2011);

Pfizer per il vaccino PCV13 (2011);

Astellas Pharma per il vaccino Mycamine (2010);

Amgen Dompè per il vaccino Prolia (2010);

Wyeth Lederle per il vaccino Prevenar (2009);

Novartis per il vaccino Lucentis (2009);

Sano Pasteur per il vaccino Gardasil (2008);

GlaxoSmithKline per il vaccino Syn orix (2008);

GlaxoSmithKline per il vaccino Lapatinib (2008);

GlaxoSmithKline per il vaccino HPV (2007)
”.


La medesima questione era già stata denunciata dalla Codacons nel 2016
con un volantino distribuito durante un convegno a cui partecipava Ricciardi
in cui si descriveva la “sussistenza di numerosi presunti conflitti di interessi risultanti dalla commistione con case farmaceutiche o simili”.




A seguito della distribuzione del volantino di denuncia del Codacons,
Ricciardi denunciò Carlo Rienzi per diffamazione perché in contenuti descritti non sarebbero stati “corrispondenti ai fatti”.

Il giudice emise poi una sentenza di assoluzione a favore di Rienzi perché “il fatto non sussiste”,
motivando che la sponsorizzazione riportata nel volantino era “oggettivamente dimostrata”.

Il Codacons aveva infatti già interpellato le case farmaceutiche oggetto dei presunti conflitti di interesse.

Rienzi, alle Iene, ha successivamente sottolineato:

Un calunniatore, che per difendere se stesso, nasconde o vuole nascondere

di avere avuto rapporti economici con le case farmaceutiche
e sta a capo dell’Istituto superiore di sanità, ma come fa a rimanerci?

(…) Le case farmaceutiche hanno interesse a vendere i farmaci e i vaccini che producono, che sono un grosso business.

Il soggetto che decide su questi farmaci e su questi vaccini non può, come direttore di questo osservatorio,
prendere soldi e poi andare a decidere sul destino dei farmaci di quella casa che ha dato i soldi al suo osservatorio”.


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La Beltramini, intervistata dalla Innocenzi, ha sottolineato che Ricciardi
ha fatto da consulente per le case farmaceutiche sui loro vaccini, e poi ha detto che sono utili per gli italiani”.

È paradossale che l’attuale consigliere del ministero della Salute avesse incluso pure il meningococco B,
l’ultimo vaccino per cui ha fatto da consulente”, nel Piano nazionale sui vaccini,
nonostante il parere contrario dei ricercatori dello stesso Istituto Superiore di Sanità di cui poi è diventato presidente.

Amelia Beltramini ha svelato anche che Walter Ricciardi
ha omesso le tante collaborazioni e le sponsorizzazioni ricevute dalle case farmaceutiche
nel curriculum vitae
pubblicato sulla pagina internet dell’Istituto superiore di sanità, mentre le suddette collaborazioni sono presenti nella “dichiarazione di interessi”
depositata alla Commissione europea perché obbligato dalle norme sulla trasparenza, essendo un membro del panel europeo sull’efficacia degli investimenti in sanità.





Per capire chi è Walter Ricciardi – ha evidenziato la Beltrami – mancava un altro tassello anche al curriculum vitae depositato in Commissione europea:

la collaborazione con l’agenzia di lobbying Altis Omnia Pharma Service durata fino al 2015,
quindi in concomitanza con il suo incarico presso l’Istituto superiore di sanità.

Come spiega Amelia Beltramini, che ha letto la visura camerale,
l’Altis Ops assiste le case farmaceutiche in tutte le fasi legate ai suoi prodotti,
dall’accreditamento presso le autorità sanitarie fino al lancio promozionale,
ovvero una vera e propria società di lobbying che lavora nel settore farmaceutico
e che, a tal scopo, ha creato due riviste:

l’Italian Health Policy Brief e

la Public Health and Health Policy.


Sul sito della Altis Ops si legge: “Il nostro “sistema” poggia su alcuni pilastri fondamentali,
oltre che su un solido bagaglio di rapporti con i più importanti interlocutori istituzionali e con gli stakeholder della sanità del Paese”.





Sugli omissis nel curriculum vitae europeo,
l’europarlamentare grillino Piernicola Pedicini depositò nel dicembre del 2017 un’interrogazione parlamentare

in cui si chiedeva se la Commissione Europea se fosse al concorrente degli incarichi di Ricciardi presso la Altis Ops
e se ciò non costituisse un conflitto di interessi.

Il 30 gennaio 2018, l’allora Commissario per la salute Vytenis Andriukaitis rispose:

“Per quanto riguarda le attività specifiche svolte dal professor Ricciardi in qualità di editore nel periodo 2011-2015,
cui fa riferimento l’onorevole deputato, la Commissione inviterà il professore a precisare ulteriormente tali attività anche nella sua dichiarazione d’interessi”.





È ora opportuno tornare a riformulare le domande scritte da Innocenzi in Vacci-Nazione:

“È opportuno che il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità,
che ha partecipato alla stesura del Piano nazionale vaccini
e che affianca il ministro della Salute nelle sue scelte,
sia stato consulente sui vaccini per le aziende farmaceutiche su cui poi si è trovato a decidere?



E che oggi con il suo ruolo pubblico diventa uno degli interlocutori principali per la società di lobbying,
che fa da tramite con l’industria, con cui ha collaborato in passato tramite le sue riviste?

Se proprio Walter Ricciardi era la persona irrinunciabile per il ruolo di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità,
allora le sue collaborazioni passate andavano dichiarate con trasparenza.

Tutte.

Ma questo non è stato fatto”, a cui ora si aggiunge l’ulteriore interrogativo sul motivo che ha spinto Roberto Speranza
a nominare proprio Walter Ricciardi, già dimissionario dall’Istituto superiore della sanità nemmeno un anno e mezzo prima,
come consigliere del ministero della Salute per l’emergenza Covid-19.
 
DUE


Il portavoce di Conte, Rocco Casalino, sarà audito dal CopasirComitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Nel mirino la sbruffonata durante la missione in Libia e un post sulle pagine social del premier contro Renzi, denunciato come hackeraggio da Palazzo Chigi.


Il Copasir sentirà Casalino per aver diffuso la geolocalizzazione all’aeroporto di Bengasi
durante la missione italiana per liberare i pescatori di Mazara del Vallo detenuti da mesi in Libia.

Ma l’ex concorrente del Grande Fratello dovrà rispondere anche del presunto hackeraggio dell’account ufficiale di Giuseppe Conte.

Sulle pagine social del premier infatti era stata pubblicata una storia che recitava:

Clicca qui se vuoi mandare a casa Renzi“.

Contenuto da cui il responsabile web e social media della presidenza del Consiglio, Dario Adamo, si era dissociato.

Adamo ha fatto riferimento a presunti tentativi di intrusione nei sistemi informatici del governo.

A tal proposito il Comitato ha richiesto l’audizione anche del Segretario generale della presidenza del Consiglio, Roberto Chieppa.


Il Copasir inoltre ha chiesto l’audizione anche del premier Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Sempre sulla vicenda dei pescatori prigionieri in Libia.
“Sia per le attività svolte sia per le modalità operative e di sicurezza adottate”, s
arà sentito anche il direttore dell’AiseAgenzia informazioni e sicurezza esterna Giovanni Caravelli.


Il Comitato ha anche chiesto l’audizione di Matteo Renzi
“al fine di arricchirsi di ulteriori ed eventuali notizie relative alla vicenda riguardante la
visita nel 2019 del procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr“. E l’incontro con i nostri 007.


Infine, il Copasir rende noto che “in riferimento alle, per quanto smentite,
notizie di interessamento da parte di componenti del comparto intelligence alle attività parlamentari afferenti alla tenuta del governo,
sarà sentito il direttore generale del Dis” Vecchione.
 

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