Intanto in Estonia…. (I Propositi di Guerra di Washington)

Mentre il gov. italiota si appresta a raddoppiare la tassa
in Estonia NIEnte TOBIN TAX

Tassa sulle transazioni finanziarie, nuovo passaggio a vuoto: l'Estonia si ritira

L'Ecofin raggiunge una nuova intesa sui principi generali, ma per gli accordi tecnici e l'effettiva realizzazione è ancora un rinvio. Moscovici: "Spero si chiuda entro la metà del 2016". Intanto via libera ai prestiti ponte per il Fondo di risoluzione delle banche in difficoltà

08 dicembre 2015


Tassa sulle transazioni finanziarie, nuovo passaggio a vuoto: l'Estonia si ritira - Repubblica.it

MILANO - L'Estonia si è ritirata dalla 'cooperazione rafforzata' degli undici paesi che vogliono introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax, riducendo la pattuglia a dieci membri. Lo ha indicato all'Ecofin in corso di svolgimento il ministro delle finanze estone. Gli altri hanno invece annunciato un "accordo sui principi generali" per l'instaurazione di una tassa sulle transazioni finanziarie. Si tratta di Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. "Spero che un accordo sui dettagli tecnici possa essere trovato entro la prima metà dell'anno prossimo", ha detto il commissario Ue agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici.

La cautela cei ministri finanziari è stata massima, soprattutto se si considera che originariamente si puntava a una prima applicazione da inizio 2016. Il tedesco Wolfgang Schauble ha detto che si tratta di "un passo modesto comunque meglio che non fare nulla". Pier Carlo Padoan ha ammesso che la distanza tra le posizioni è risultata superiore a quanto previsto, però si è detto convinto che "si tratta di un buon risultato e penso che l'introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie sarà un successo e potrà attrarre nuovi membri". Il lussemburghese Pierre Gramegna, president Ecofin, ha detto che "non siamo all'accordo finale".

I punti scritti oggi, generali, prevedono che tutte le transazioni in azioni di società quotate incluse quelle che avvengono in una singola giornata saranno tassate. Potrebbe esserci una esenzione ristretta per l'attività di 'market making'.
Per i derivati, varranno i principi cumulate della residenza e dell'emissione, la base sarà più ampia possibile e i tassi saranno bassi, garantendo che non ci sia alcun impatto sui costi dei finanziamenti del debito sovrano, non ci sarà alcuna esenzione per il 'market making'.

La riunione dei ministri finanziari dell'Ue ha intanto confermato l'entrata in vigore dell'accordo intergovernativo sul trasferimento e la mutualizzazione dei contributi al Fondo unico di risoluzione, che permetterà a quest'ultimo di essere pienamente operativo dal primo gennaio 2016 e interverrà in caso di risoluzione delle banche in difficoltà. Un tassello di quel meccanismo che prevede anche il bail-in, cioè il coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre 100mila euro nell'assorbimento delle perdite. Una procedura in parte già avviata nel salvataggio delle quattro banche italiane, che ha comportato l'azzeramento di azioni e obbligazioni subordinate.

Gli Stati che partecipano all'unione bancaria hanno concordato di creare un sistema di finanziamento ponte per assicurare sufficiente liquidità del fondo unico di risoluzione durante il periodo transitorio. Dal 2016, ogni Stato parteciperà a un'intesa con il board di risoluzione per fornire una linea di credito nazionale individuale al board per sostenere i suoi comparti nazionali in caso di necessità di capitale per operazioni di risoluzione delle banche.
 
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Residenza e moneta digitali, così l'Estonia abbatte i confini e fa soldi

L'Estonia rilascia la residenza online e ora inizia ad emettere la moneta digitale per beneficiare la sua economia. Vediamo in cosa consistono queste misure rivoluzionarie.
https://www.investireoggi.it/economia/residenza-moneta-digitali-cosi-lestonia-abbatte-confini-soldi/

Giuseppe Timpone
Oggi - 25 Agosto 2017, ore 07:45
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Nel 2014, il governo di Tallinn lanciò la cosiddetta “e-residency”, un piano per assegnare la residenza digitale a chi ne avesse fatto richiesta. I numeri stanno premiando l’idea innovativa, perché da allora ben 22.000 persone di 128 stati diversi hanno ottenuto la residenza virtuale, di cui 1.200 britannici. Le richieste di questi ultimi sono letteralmente esplose dopo il referendum sulla Brexit, segno che l’Estonia starebbe attirando migliaia di persone preoccupate del futuro del Regno Unito e dei suoi rapporti con l’Europa.

Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
Ti basta la carta d’identità e il numero di telefono, se sei un’azienda versi anche la quota di 50 euro e nel giro di un paio di settimane ti sarà rilasciata la residenza digitale, che ti consentirà di godere di facilitazioni sul piano burocratico e di effettuare anche pagamenti.
Per capire del perché di una simile iniziativa, si dovrebbero leggere le dichiarazioni del rappresentante del governo estone, Taavi Kotka, che spiega come il piccolo stato baltico registri tassi di nascita inferiori a quelli della mortalità. Ora, aggiunge, per un’azienda è importante godere di un mercato di sbocco per le proprie merci di una certa dimensione, ovvero di un numero di clienti tendenzialmente crescente. Poiché di bambini in Estonia non ne nascono e di stranieri che vogliano trasferirsi qui non ve ne sarebbero, ecco l’espediente della residenza digitale. Di fatto, anche solo non spostandosi fisicamente, uno straniero avrebbe la possibilità di acquistare e vendere come se risiedesse nel paese.



Estonia emette moneta digitale: “Estcoin”
Da qualche giorno, Tallinn ha raddoppiato la scommessa e sul suo blog, Kaspar Korjus, responsabile del programma di e-residency, annuncia l’emissione di una moneta digitale, chiamata “Estcoin”, da parte dello stato estone. A tale proposito vi sarà una ICO (“Inital Coin Offering”), attraverso la quale verranno raccolti fondi destinati al potenziamento delle infrastrutture digitali dell’Estonia, già molto avanzate. In un secondo momento, spiega, il denaro potrebbe essere impiegato per sostenere con iniziative di capitale venturing le società degli e-residenti.

Con gli Estcoin, si potranno effettuare pagamenti per ottenere servizi pubblici e privati. Le monete digitali non potranno essere contraffatte, per cui non saranno utilizzabili per scopi criminali e verranno gestite da una partnership pubblico-privata, mentre potrebbe anche essere adottata come mezzo di pagamento globale.

E qui arrivano i possibili problemi, perché l’emissione di una moneta da parte dello stato sarebbe in contrasto con i Trattati della UE, che vietano tali pratiche per gli stati aderenti all’Eurozona. Contrariamente ai Bitcoin e alle altre“criptomonete”, infatti, qui saremmo in presenza di una moneta parallela, emessa dallo stesso stato, per quanto non paragonabile a quella ufficiale. Non è il primo esempio di doppia moneta circolante in uno stato, ma di certo il più pernicioso in questa fase, perché se accettato da Bruxelles, offrirebbe argomentazioni valide a quanti negli altri stati membri dell’Eurozona vorrebbero introdurre una moneta parallela all’euro, come la proposta di questi giorni rilanciata dall’ex premier Silvio Berlusconi. (Leggi anche: Doppia moneta, Berlusconi rilancia e spread s’impenna)
 

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