ultimoarrivato76
Forumer storico
Nei giorni scorsi a New York il leader di un hedge fund della West Coast ha avuto un dialogo con un banchiere milanese, che ne riferisce così. Chiede il nostro: «Di quale malattia soffrono Unicredit e Intesa Sanpaolo?». Risponde il finanziere: «Guadagnano meno delle altre banche europee, ma non sono poi tanto peggio». «Basilea 3 ci penalizza un po' a vantaggio delle banche d'investimento, ma non siamo noi a esser pieni di obbligazioni greche», puntualizza il milanese. «Infatti», concede l'altro. «Ma allora perché vendete i titoli delle banche italiane allo scoperto e a piene mani?». Sentenzia l'uomo dell' hedge : «Il vostro governo promette il pareggio del bilancio pubblico nel 2014, ma ci crediamo poco, perché è troppo diviso, litigioso, in preda agli scandali; e poi solo in Italia è possibile il nacked short selling (vendere allo scoperto titoli che non si possiedono né si sono presi a prestito, ndr ) senza rivelare a nessuno le proprie posizioni. Siete i più liberisti del mondo!».
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Sul piano normativo, va contrastato il nacked short selling che libera lo speculatore dai costi e dai limiti quantitativi di chi deve acquistare o farsi prestare i titoli. Questo genere di speculazione predilige azioni e obbligazioni a larga circolazione, tra le quali figurano certo le azioni bancarie, ma ancor più i titoli di Stato. È proibita in Francia e in Germania, non lo è nel Regno Unito e in Spagna. Ma ovunque si deve dare notizia di queste vendite speculative in tempo reale. In Spagna e Regno Unito le posizioni corte, al netto di quelle detenute più a lungo termine, vanno comunicate alle autorità di Borsa quando superino lo 0,25% della capitalizzazione di un titolo; in Germania e in Francia vanno comunicate alle autorità e, quando superino lo 0,5%, anche al mercato. Il Belpaese non impone nulla di nulla.
Prima che piazza Affari riprenda, la Consob può imporre con atto amministrativo l'obbligo d'informativa che darebbe al mercato il destro per valutare le necessità di ricopertura degli speculatori e arginare poi i ribassi e alla stessa Consob il varco per togliere alla speculazione il vantaggio dell'oscurità. Poi il governo si risolva a copiare Francia e Germania.
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Sul piano normativo, va contrastato il nacked short selling che libera lo speculatore dai costi e dai limiti quantitativi di chi deve acquistare o farsi prestare i titoli. Questo genere di speculazione predilige azioni e obbligazioni a larga circolazione, tra le quali figurano certo le azioni bancarie, ma ancor più i titoli di Stato. È proibita in Francia e in Germania, non lo è nel Regno Unito e in Spagna. Ma ovunque si deve dare notizia di queste vendite speculative in tempo reale. In Spagna e Regno Unito le posizioni corte, al netto di quelle detenute più a lungo termine, vanno comunicate alle autorità di Borsa quando superino lo 0,25% della capitalizzazione di un titolo; in Germania e in Francia vanno comunicate alle autorità e, quando superino lo 0,5%, anche al mercato. Il Belpaese non impone nulla di nulla.
Prima che piazza Affari riprenda, la Consob può imporre con atto amministrativo l'obbligo d'informativa che darebbe al mercato il destro per valutare le necessità di ricopertura degli speculatori e arginare poi i ribassi e alla stessa Consob il varco per togliere alla speculazione il vantaggio dell'oscurità. Poi il governo si risolva a copiare Francia e Germania.