"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring

Diciamolo piano, perché questo “crazy market” è capace di stupirci con un -5% a brevissimo, però il segnale arrivato oggi non va sottovalutato. Due notizie abbastanza pesanti che toccavano DIRETTAMENTE l’America sono state ignorate del tutto. Mi riferisco ai dati sulla disoccupazione e a quelli sul Pil, entrambi peggiori delle attese. Se il mercato comincia a ignorare le notizie cattive, vuol dire che il sentiment va migliorando. Fra l’altro per la prima volta dopo tanto tempo qualcuno ha osato attaccare Mr Doom (Roubini), mentre uno dei direttori della Fed ha detto chiaro e tondo che la ripresa dell’America è “strong” e quella dell’Asia “very strong” e quindi la crisi del debito sovrano non dovrebbe contagiare altre aeree al di fuori dell’Europa. Per di più il massimo esperto dei mercati emergenti, Mobius, è tornato a consigliare con forza l’investimento nel BRIC, Brasile Russia India Cina. I Cinesi sono stati bravi e hanno confermato la loro fiducia nell’euro. Grazie al cielo, ormai il mercato comincia a fidarsi di chi mette i quattrini sul piatto, piuttosto che di agenzie di dubbia capacità e di dubbia indipendenza.

La volatilità di quest’ultimo periodo suggerisce di non entusiasmarsi troppo, comunque d’un sol colpo siamo tornati nella fascia di resistenza centrata sui 1100/1106. La sua eventuale violazione -anche fra qualche giorno- sarebbe molto importante perché consentirebbe di ritornare sopra la SMA200, ristabilendo almeno formalmente il trend rialzista partito a marzo 2009. Gli oscillatori completamente scarichi potrebbero facilitare un recupero importante, che ovviamente non è detto che ci sia. Il miglioramento è stato forte e inaspettato, ma durerà?



x Gipa69
Scusami, ma non avevo notato il tuo post per via del cambio-pagina… e forse per un certo rinco dovuto all’ora. Provo a rispondere così alla buona - la macro è senza dubbio terreno tuo- e comunque sono felice della tua condivisione dei temi di fondo. Le tue puntualizzazioni sono giustissime, ma io mi ero limitato a riportare in estrema sintesi le notizie del giorno. Altrimenti per quanto riguarda l’incremento dei beni durevoli avrei messo in rilievo anche la revisione al rialzo dei dati di marzo e mi sarei lanciato in una tirata contro l’esclusione degli ordini di aerei civili, un settore che oltretutto genera un indotto fantastico.

A carte rovesciate, sembrano tornati i tempi in cui si calcolava l’inflazione al netto dei prodotti petroliferi, come se la gente non risentisse dell’aumento del prezzo della benzina e dei tanti beni derivati dal petrolio. Il motivo è che si tratta di un “volatile sector”? E allora una famiglia cosa dovrebbe fare, non tener conto delle spese di abbigliamento o di quelle per le vacanze, perché variano troppo da un mese all’altro?


Per le case, d’accordo che si trattava dell’ultima occasione per sfruttare i vantaggi fiscali, ma:
1) è sempre positivo che il mercato risponda con entusiasmo a una politica di incentivi. Sai molto meglio di me che in Giappone da decenni non riescono a incrementare i consumi, eppure le hanno provate tutte per stimolarli… perfino la pubblicità istituzionale per convincere i lavoratori a utilizzare tutti i giorni di ferie. Del resto nel pieno della crisi anche in America la risposta dei cittadini agli incentivi -francamente non ricordo in che campo- fu molto fredda. Per fortuna la gente ora ha un’altra visione del suo futuro. Secondo i commenti USA, i prezzi medi sono scesi perché ad aver approfittato delle agevolazioni sono state soprattutto giovani coppie che compravano la prima casa, quindi con un budget limitato.
2) gli analisti, pur tenendo conto dell’ effetto “ultima occasione”, prevedevano un aumento delle vendite immensamente inferiore.

In sostanza, al di là dei dati in sé, in entrambi i casi ciò che ha impressionato di più gli operatori è stato il classico “meglio delle attese”. Il solo fatto che il mercato ne tenga conto è già un segnale positivo.
Poi ognuno la vede come vuole, è la solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto… e comunque certamente la situazione è ancora molto difficile e lo spettro del double dip non è scomparso.
Scusa ancora per il ritardo della risposta (del resto in piena notte avrei detto fesserie ancora più grosse)
grazie per l’intervento & ciao
 
caro compaesano (Tortuga), non ho mica detto “un follower dovrebbe…” ma che io farò così e cosà.
Condivido che non c’è motivo di allontanarsi dal mercato “qualora dovesse iniziare una fase lievemente o fortemente ribassista”. Per questo ho scritto “se la situazione non si risolve in un modo o nell’altro”, cioè con un minimo di chiarezza in una delle tre direzioni possibili, su, giù e laterale. Per esempio, se si arriverà a fine giugno rimanendo sempre sopra i minimi di febbraio o giù di lì, avremo un’indicazione di tenuta abbastanza chiara. Se la situazione continuerà a essere così ingarbugliata, perché non dovrei restarmene fuori? L’unico vantaggio che abbiamo noialtri "hobbisti" nei confronti di chi opera a tempo pieno, è proprio quello di poter restare fuori quando e quanto ci pare. E’ un’arma in più che sarebbe un delitto non sfruttare. E poi nessuno ha mai perso il sonno per qualche occasione mancata…
Ci si vede giù al porto, alla taverna di Tom-the-Motherfucker… ci scoliamo un paio di bottiglie di rum e poi ci stendiamo sotto il tavolo.

ok :up: ... mi è più chiaro il concetto ... ma ti dirò che con la vola di questi giorni e un grafico a 15 min mi sto divertendo parecchio perciò qualcosa farò sempre ...
Alla taverna se permetti offrirò io un paio di " kill-devil " :D e se ti leggi il libro di Larsson consigliatoti capirai di che botta di vita parlo ... :ciao:
 
Ciao Filibuster,
Condivido molto di quello che hai scritto,inoltre ormai sono convinto dopo 10 anni di trading che è inutile anticipare il market.
Ho provato di tutto iniziando con lo scalping di pochi tick fino ad arrivare adesso al frame daily ed una operatività trend following e senza stop solo con posizioni a copertura con opzioni.
Ho provato tutti i mercati dalle azioni,ai future ,al forex ,alle materie prime ,ai tassi di interesse,e sono arrivato alla convinzione che si disperde una energia immane che non ci fa cogliere i veri movimenti importanti ed i veri trend primari.
Volevo farti qualche domanda in privato a voce perche sul forum è difficile spiegarsi,comunque ci provo :
Ho letto che anche tu pensi che la disciplina sia ormai l'ultimo dei tasselli per un trader vincente nel lungo periodo,allora ti volevo chiedere ti sei dato delle regole prefissate che segui sempre oppure a volte vai a braccio,sopratutto nel caso delle opzioni,sappiamo come è difficile ogni mese stabilire quale sia la strategia piu efficace anche rispettando i segnali che ci vengono dal market,per via del theta,gamma,delta insomma per via delle greche che spesso ci ingannano senza entrare nei dettagli.
Io ho cercato di interfacciare i ts miei trend following ad una operatività che sfrutta la volatilità ed uso proprio l'indicatore di cui parlavi hv6/hv100 non ho nient'altro e ti assicuro che l'ho in piatta dal 2005.
L'unico problema che riscontro è la tenuta psicologica.
Sintetizzando spesso si tagliano i profitti e poi per rientrare in una strategia veramente profittevole bisogna aspettare mesi.
Ciao mi farebbe piacere il tuo pensiero e se poi vuoi fare 2 chiacchiere ne sarei ancora piu contento .
 
Tutti abbiamo sentito parlare di recupero a V, a L, a W ecc. Oggi è venuta fuori una nuova figura: il recupero a “check mark”. Il check mark è il segno di spunta, quella specie di V dove il lato destro è molto più lungo del sinistro. Secondo James Altucher, presidente di Formula Capital (simpaticissima faccia da scienziato pazzo) ci attende appunto uno strabiliante recupero “a check mark”, quindi molto più violento di un semplice recupero “a V”. Altucher prevede addirittura che entro la fine del 2011 l’S&P500 toccherà i massimi di tutti i tempi. “So che molti rideranno di questa previsione” ha affermato “but the proof is in the pudding”… qualcosa come ‘chi vivrà vedrà’…

L’ottimismo di Altucher si basa soprattutto sull’incremento dell’occupazione (maggiore e molto più dinamico di quello che appare dalle solite statistiche, con ben 1,9 milioni di nuovi posti di lavoro in 4 mesi nelle imprese individuali e nelle società di nuova costituzione) e sull’aumento della vendita di case ed automobili, che si tradurranno in un enorme incremento dei profitti.


L’altro giorno dicevo che il fatto che il mercato avesse ignorato un paio di news negative era la prova di un sentiment in miglioramento. Stasera, altra dimostrazione abbastanza clamorosa… In altri tempi il downgrade del debito spagnolo da parte di Fitch avrebbe provocato sfracelli. Invece stasera i mercati hanno appena accusato il colpo e sono subito ripartiti, chiudendo sì negativi, ma su livelli più alti di quelli antecedenti il downgrade. E questo vale non solo per l’America, ma anche per i futures europei (Eurostoxx50, Dax e Cac40) che -come forse non tutti sanno- chiudono alle 22. Solo Milano chiude baracca e burattini alle 17,30. Voglia di lavorar saltami addosso, diceva mia nonna.


Ci si risente fra una decina di giorni. Al mio ritorno l’ideale sarebbe trovare i mercati in consolidamento, con l’S&P500 sopra 1100/1106 e l’Eurostoxx50 sopra 2600. E invece...

In bocca al lupo a tutti.












x Frank73

Ohè, ciao. Purtroppo ti deluderò, anche perché sono in una fase di transizione.

Oggi come oggi il mio obiettivo è di sfruttare il mio prezioso part-time per fare scalping o intraday veloce sui miei tre futures preferiti (Eurostoxx50, Dax e mini S&P500) rimediando un po’ di tempo (un’oretta) nella fascia oraria 15-22. L’obiettivo è splendido, ma realizzarlo è molto, ma molto meno facile di quello che sembra. Attualmente sono orientato a operare ESCLUSIVAMENTE su pochissimi pattern SOGGETTIVAMENTE ad alta probabilità di riuscita, applicando tutta una serie di regole e regolette per migliorare le possibilità di successo. Tutte le altre occasioni che offre il mercato vanno completamente ignorate.


Io uso soprattutto le Bande di Bollinger, affiancate da diverse medie mobili e da un oscillatore. Il problema maggiore è sempre il solito: lasciar correre i guadagni e tagliare le perdite. Il primo lo si risolve in modo abbastanza ovvio con un trailing stop impostato sulla percentuale di correzione, e dev’essere possibilmente meccanico e non mentale. A valle c’è invece l’eterno dilemma stop stretto/stop largo… tutti e due presentano inconvenienti secondo me insormontabili, quindi sto cercando di applicare uno stop “a tempo”. Entrando sempre e soltanto su pochissimi pattern, si memorizza presto il tempo medio che impiega il pattern per svilupparsi e generare un profitto. Se le cose non si concretizzano entro quel tempo, diventa inutile star lì ad aspettare che si verifichi un evento che a ogni secondo che passa diventa sempre meno probabile. A poco a poco le probabilità a favore si trasformano in una semplice speranza, e questa è una parola che in borsa va schiacciata senza pietà. Quindi dopo un certo periodo di tempo (variabile a seconda della volatilità, comunque secondi piuttosto che minuti) conviene chiudere l’operazione anche con una piccola perdita (ovviamente se invece il mercato ci va subito contro l’operazione va chiusa all’istante). Insomma l’obiettivo è di specializzarsi al massimo per evitare quanto più possibile le perdite. E’ su di esse che bisogna concentrarsi! Le perdite sostanziose devono essere eventi eccezionali… solo così il risultato globale sarà positivo e piuttosto consistente pur rinunciando in partenza ai “colpacci”.

Verso la fine di giugno dovrei potermi dare un primo voto… se l’esito sarà incerto proseguirò i test per qualche altro mese. Mi piacerebbe moltissimo limitarmi a un’operatività del genere (poco tempo/rischio quasi nullo/profitti dignitosi/preoccupazioni zero tranne mentre si opera) ma -ripeto- non è per niente facile…ci vuole una disciplina tremenda, perché le tentazioni sono tante… E’ come se uno -trascorrendo le vacanze in una località di montagna- s’imponesse di fare un’escursione solo se le condizioni sono eccezionalmente favorevoli… temperatura fresca, probabilità di pioggia inferiori al 20%, visibilità oltre 50 km ecc… Si rischia di passare tutta la vacanza sulle panchine dei giardinetti…
Per qualsiasi contatto il mezzo migliore è il forum… a voce si dicono molte più fesserie.
Gli scambi di opinione fanno sempre piacere. Scrivi quando e quanto vuoi. Magari non subito, ma rispondo sempre. Ciao.


x Capt Blackbeard
15 min? io uso quello a 1 min, ma non è una scelta definitiva. Normalmente anch’io opero in qualsiasi condizione, ma questo è un periodo di transizione un po’ particolare.
Larsson lo tengo sempre presente… comunque il segreto di Barbanera l’ho scoperto lo stesso… Prima delle battaglie, rum e… polvere da sparo! La ricetta originale dice che bisognare versare la polvere da sparo in un bicchierone di rum, shekerare bene, DAR FUOCO alle polveri e mandare giù il tutto con un colpo solo…. La consiglierò al marito di una mia collega che lavora in una fabbrica di esplosivi!
L’altra ricetta di Blackbeard che ho trovato -leggermente più umana- è questa… In un recipiente di peltro si mescolano per bene birra scura, melassa e rum. Poi bisogna far diventare incandescente un qualsiasi oggetto di ferro di forma allungata (l’ideale sarebbe un “lagerhead”, una specie di spatola metallica per togliere l’eccesso di schiuma alla birra). Quindi il ferro rovente va immerso nella miscela di birra scura, melassa e rum lasciandovelo per un po’, fino a che il liquido non diventa bollente. A quel punto si versa nei bicchieri e si gusta.
Accidenti, la realizzazione è spettacolare e il sapore dev’essere ottimo. Il prossimo inverno la voglio provare. In montagna con la neve sarà un successone...
Grazie per lo spunto!
 
Tutti abbiamo sentito parlare di recupero a V, a L, a W ecc. Oggi è venuta fuori una nuova figura: il recupero a “check mark”. Il check mark è il segno di spunta, quella specie di V dove il lato destro è molto più lungo del sinistro. Secondo James Altucher, presidente di Formula Capital (simpaticissima faccia da scienziato pazzo) ci attende appunto uno strabiliante recupero “a check mark”, quindi molto più violento di un semplice recupero “a V”. Altucher prevede addirittura che entro la fine del 2011 l’S&P500 toccherà i massimi di tutti i tempi. “So che molti rideranno di questa previsione” ha affermato “but the proof is in the pudding”… qualcosa come ‘chi vivrà vedrà’…

L’ottimismo di Altucher si basa soprattutto sull’incremento dell’occupazione (maggiore e molto più dinamico di quello che appare dalle solite statistiche, con ben 1,9 milioni di nuovi posti di lavoro in 4 mesi nelle imprese individuali e nelle società di nuova costituzione) e sull’aumento della vendita di case ed automobili, che si tradurranno in un enorme incremento dei profitti.


L’altro giorno dicevo che il fatto che il mercato avesse ignorato un paio di news negative era la prova di un sentiment in miglioramento. Stasera, altra dimostrazione abbastanza clamorosa… In altri tempi il downgrade del debito spagnolo da parte di Fitch avrebbe provocato sfracelli. Invece stasera i mercati hanno appena accusato il colpo e sono subito ripartiti, chiudendo sì negativi, ma su livelli più alti di quelli antecedenti il downgrade. E questo vale non solo per l’America, ma anche per i futures europei (Eurostoxx50, Dax e Cac40) che -come forse non tutti sanno- chiudono alle 22. Solo Milano chiude baracca e burattini alle 17,30. Voglia di lavorar saltami addosso, diceva mia nonna.


Ci si risente fra una decina di giorni. Al mio ritorno l’ideale sarebbe trovare i mercati in consolidamento, con l’S&P500 sopra 1100/1106 e l’Eurostoxx50 sopra 2600. E invece...

In bocca al lupo a tutti.












x Frank73

Ohè, ciao. Purtroppo ti deluderò, anche perché sono in una fase di transizione.

Oggi come oggi il mio obiettivo è di sfruttare il mio prezioso part-time per fare scalping o intraday veloce sui miei tre futures preferiti (Eurostoxx50, Dax e mini S&P500) rimediando un po’ di tempo (un’oretta) nella fascia oraria 15-22. L’obiettivo è splendido, ma realizzarlo è molto, ma molto meno facile di quello che sembra. Attualmente sono orientato a operare ESCLUSIVAMENTE su pochissimi pattern SOGGETTIVAMENTE ad alta probabilità di riuscita, applicando tutta una serie di regole e regolette per migliorare le possibilità di successo. Tutte le altre occasioni che offre il mercato vanno completamente ignorate.


Io uso soprattutto le Bande di Bollinger, affiancate da diverse medie mobili e da un oscillatore. Il problema maggiore è sempre il solito: lasciar correre i guadagni e tagliare le perdite. Il primo lo si risolve in modo abbastanza ovvio con un trailing stop impostato sulla percentuale di correzione, e dev’essere possibilmente meccanico e non mentale. A valle c’è invece l’eterno dilemma stop stretto/stop largo… tutti e due presentano inconvenienti secondo me insormontabili, quindi sto cercando di applicare uno stop “a tempo”. Entrando sempre e soltanto su pochissimi pattern, si memorizza presto il tempo medio che impiega il pattern per svilupparsi e generare un profitto. Se le cose non si concretizzano entro quel tempo, diventa inutile star lì ad aspettare che si verifichi un evento che a ogni secondo che passa diventa sempre meno probabile. A poco a poco le probabilità a favore si trasformano in una semplice speranza, e questa è una parola che in borsa va schiacciata senza pietà. Quindi dopo un certo periodo di tempo (variabile a seconda della volatilità, comunque secondi piuttosto che minuti) conviene chiudere l’operazione anche con una piccola perdita (ovviamente se invece il mercato ci va subito contro l’operazione va chiusa all’istante). Insomma l’obiettivo è di specializzarsi al massimo per evitare quanto più possibile le perdite. E’ su di esse che bisogna concentrarsi! Le perdite sostanziose devono essere eventi eccezionali… solo così il risultato globale sarà positivo e piuttosto consistente pur rinunciando in partenza ai “colpacci”.

Verso la fine di giugno dovrei potermi dare un primo voto… se l’esito sarà incerto proseguirò i test per qualche altro mese. Mi piacerebbe moltissimo limitarmi a un’operatività del genere (poco tempo/rischio quasi nullo/profitti dignitosi/preoccupazioni zero tranne mentre si opera) ma -ripeto- non è per niente facile…ci vuole una disciplina tremenda, perché le tentazioni sono tante… E’ come se uno -trascorrendo le vacanze in una località di montagna- s’imponesse di fare un’escursione solo se le condizioni sono eccezionalmente favorevoli… temperatura fresca, probabilità di pioggia inferiori al 20%, visibilità oltre 50 km ecc… Si rischia di passare tutta la vacanza sulle panchine dei giardinetti…
Per qualsiasi contatto il mezzo migliore è il forum… a voce si dicono molte più fesserie.
Gli scambi di opinione fanno sempre piacere. Scrivi quando e quanto vuoi. Magari non subito, ma rispondo sempre. Ciao.


x Capt Blackbeard
15 min? io uso quello a 1 min, ma non è una scelta definitiva. Normalmente anch’io opero in qualsiasi condizione, ma questo è un periodo di transizione un po’ particolare.
Larsson lo tengo sempre presente… comunque il segreto di Barbanera l’ho scoperto lo stesso… Prima delle battaglie, rum e… polvere da sparo! La ricetta originale dice che bisognare versare la polvere da sparo in un bicchierone di rum, shekerare bene, DAR FUOCO alle polveri e mandare giù il tutto con un colpo solo…. La consiglierò al marito di una mia collega che lavora in una fabbrica di esplosivi!
L’altra ricetta di Blackbeard che ho trovato -leggermente più umana- è questa… In un recipiente di peltro si mescolano per bene birra scura, melassa e rum. Poi bisogna far diventare incandescente un qualsiasi oggetto di ferro di forma allungata (l’ideale sarebbe un “lagerhead”, una specie di spatola metallica per togliere l’eccesso di schiuma alla birra). Quindi il ferro rovente va immerso nella miscela di birra scura, melassa e rum lasciandovelo per un po’, fino a che il liquido non diventa bollente. A quel punto si versa nei bicchieri e si gusta.
Accidenti, la realizzazione è spettacolare e il sapore dev’essere ottimo. Il prossimo inverno la voglio provare. In montagna con la neve sarà un successone...
Grazie per lo spunto!


perfetto allora cosa sia il " kill-devil " lo sai già ...
per quanto riguarda la seconda ricetta ... mi raccomando dopo nn inforcare gli sci :lol:
 
Rieccoci. Ciao.

In questi giorni Bloomberg ha realizzato un vastissimo sondaggio a cui hanno partecipato ben 2000 operatori. La domanda era: quanto quoterà l’S&P500 fra un anno? Provate a immaginare la risposta… nel maggio 2011 l’S&P500 si troverà a …. suspence… a 1360, cioè un bel +28% rispetto ai livelli attuali. Per il 31 dicembre 2010 la previsione media di 13 “US equity strategists” è 1268, +19% rispetto a stasera.
In sostanza, secondo i commentatori i mercati già sconterebbero le lentezze della ripresa americana e i problemi del debito sovrano europeo. Non a caso l’indice quota 13,2 volte i profitti previsti per il 2010, contro una media di 16,4 per il periodo 1954-2009. Da notare che quest’anno le 500 società dell’S&P500 otterranno in media un incremento dei profitti del 19%, un livello che non si registrava dal 1995. Nel 77% dei casi le trimestrali per i primi tre mesi del 2010 hanno battuto le stime. Tutto è possibile, anche un “double dip” con questi dati, però... Forse Steve Leuthold -che gestisce 4,2 miliardi di dollari- potrebbe non aver torto sostenendo che la correzione iniziata il 23 aprile rappresenta una “huge buying opportunity”.
fonte: http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601109&sid=aD8QSy9AdOtc

Più o meno alle stesse conclusioni arriva questo articolo del Wall Street Journal:
http://online.wsj.com/article/SB127570330193501507.html?mod=rss_whats_news_us
Significativa la chiusa, che riporta questa dichiarazione del gestore James Paulsen: "If 2000 was the peak of irrational exuberance, with investors paying for companies without earnings, today has to be the era of irrational pessimism".
Potrei continuare a lungo -per esempio segnalando che una traballante azienda di “pet food”, nientedimeno, è riuscita a piazzare facilmente ben 750 milioni di dollari di junk bond, chiara prova di un calo dell’avversione al rischio- ma il succo è sempre quello… A QUANTO PARE (sottolineato!) le ultime forti oscillazioni del mercato non hanno impressionato più di tanto la “smart money”, apparentemente convinta che ormai siamo in una fase di “bottoming out”. Ovviamente c’è chi la pensa diversamente, ma questa sembra l’opinione prevalente.
Qualche problema viene invece dall’Opinione Contraria. L’obiezione più scontata -manca del tutto l’atmosfera disperata della “capitulation”- può essere respinta facilmente... Almeno finora, abbiamo a che fare con una CORREZIONE del 13-14%, mica con un bear market, quindi sarebbe davvero strano vedere in giro livelli parossistici di pessimismo, no? Il problema è che -a livello di retail- in America tantissimi si aspettano il Summer Rally (vedi articolo di oggi su Market Watch) così come nei nostri forum parecchi sono convinti di un robusto rimbalzo… e questo non è positivo, anche se sia da noi che negli USA la stragrande maggioranza dei piccoli -al di là dello zoccolo duro degli appassionati- è pessimista o comunque si mantiene lontana dalla borsa.

Un discorso che alla lunga potrebbe rivelarsi risolutivo è rappresentato dalle minacce dirette o trasversali che cominciano ad affiorare qui e là. Per esempio Jason Zweig osserva che negli ultimi 10 anni le borse “have gone nowhere”, che il rendimento delle obbligazioni è ai minimi storici, che ci vuole il microscopio elettronico per vedere il ritorno dei fondi monetari… La cosa grave è che mentre il risparmiatore non becca un centesimo, nel 2009 le dieci maggiori società che gestiscono fondi comuni hanno goduto di entrate per 21 miliardi di dollari, con un profitto netto del 25% degli incassi, “a rate most businesses could reach only in their dreams”, come annota scandalizzato Zweig. Insomma i risparmiatori vengono spremuti come limoni -questo il messaggio chiarissimo del giornale- mentre i gestori fanno profitti eccessivi e ingiustificati. Ed ecco la minaccia: “Middle-class American investors may desert the capital markets—as they did in the 1930s and again in the 1970s—“. In un altro articolo, lo stesso Zweig ricorda che nel 1962, quando ci fu un crollo improvviso e inspiegabile come quello che ha colpito Wall Street giorni fa, i risparmiatori americani risposero con un tale disamore per la borsa che l’8% dei broker fu costretto a chiudere bottega e le principali case d’affari dimezzarono i guadagni.
Ora, se un discorso del genere lo facciamo noi nei forum è fiato sprecato, ma Zweig è nientemeno che il “personal finance columnist” del giornale finanziario più diffuso e più prestigioso del mondo, il Wall Street Journal… Sulla faccia della Terra, nessuno più di lui può influenzare l’investitore medio americano. Perciò i suoi articoli possono fare veramente male all’ “industry”. Non penso proprio che nei piani alti di Goldman Sachs & C. siano scoppiati a ridere leggendo le sue considerazioni, anche perché ultimamente le lobby finanziarie stanno vivendo un momento di relativa debolezza e certo non godono dell’appoggio e della simpatia della gente. Se contro di loro partisse una campagna ben orchestrata, rischierebbero di uscirne con le ossa rotte. In passato ce ne sono state di terribili, per esempio le borse futures di Chicago hanno rischiato più volte la chiusura definitiva. A questo punto mi pare verosimile che -prima che la situazione diventi ingestibile- i Big Boys capiscano che non gli conviene tirare troppo la corda. E sicuramente sanno come fare per tranquillizzare e dare un contentino ai risparmiatori, facendoli felici e aprendo la strada ad altri giganteschi profitti per loro stessi. Non possono essere così pazzi da segare il collo alla gallina dalle uova d’oro…



x Capt Blackbeard
Sì ma non avrei mai scoperto quella favolosa ricetta senza il tuo input. Grazie ancora. Ciao
 
Ciao Filibuster,
Anche a me sembra si voglia calmare gli investor ,per non rompere il giocattolo magari con un laterale rialzista fino al prox "evento" bearish in un mercato che ha bisogno di deleveriging dopo 20 anni di euforia piu o meno ingiustificata da quello che si evince anche da quegli articoli che hai citato.
Io me ne sto liquido al 100% in attesa che si manifesti qualche segnale importante.
 

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