filibuster
Forumer attivo
Diciamolo piano, perché questo “crazy market” è capace di stupirci con un -5% a brevissimo, però il segnale arrivato oggi non va sottovalutato. Due notizie abbastanza pesanti che toccavano DIRETTAMENTE l’America sono state ignorate del tutto. Mi riferisco ai dati sulla disoccupazione e a quelli sul Pil, entrambi peggiori delle attese. Se il mercato comincia a ignorare le notizie cattive, vuol dire che il sentiment va migliorando. Fra l’altro per la prima volta dopo tanto tempo qualcuno ha osato attaccare Mr Doom (Roubini), mentre uno dei direttori della Fed ha detto chiaro e tondo che la ripresa dell’America è “strong” e quella dell’Asia “very strong” e quindi la crisi del debito sovrano non dovrebbe contagiare altre aeree al di fuori dell’Europa. Per di più il massimo esperto dei mercati emergenti, Mobius, è tornato a consigliare con forza l’investimento nel BRIC, Brasile Russia India Cina. I Cinesi sono stati bravi e hanno confermato la loro fiducia nell’euro. Grazie al cielo, ormai il mercato comincia a fidarsi di chi mette i quattrini sul piatto, piuttosto che di agenzie di dubbia capacità e di dubbia indipendenza.
La volatilità di quest’ultimo periodo suggerisce di non entusiasmarsi troppo, comunque d’un sol colpo siamo tornati nella fascia di resistenza centrata sui 1100/1106. La sua eventuale violazione -anche fra qualche giorno- sarebbe molto importante perché consentirebbe di ritornare sopra la SMA200, ristabilendo almeno formalmente il trend rialzista partito a marzo 2009. Gli oscillatori completamente scarichi potrebbero facilitare un recupero importante, che ovviamente non è detto che ci sia. Il miglioramento è stato forte e inaspettato, ma durerà?
x Gipa69
Scusami, ma non avevo notato il tuo post per via del cambio-pagina… e forse per un certo rinco dovuto all’ora. Provo a rispondere così alla buona - la macro è senza dubbio terreno tuo- e comunque sono felice della tua condivisione dei temi di fondo. Le tue puntualizzazioni sono giustissime, ma io mi ero limitato a riportare in estrema sintesi le notizie del giorno. Altrimenti per quanto riguarda l’incremento dei beni durevoli avrei messo in rilievo anche la revisione al rialzo dei dati di marzo e mi sarei lanciato in una tirata contro l’esclusione degli ordini di aerei civili, un settore che oltretutto genera un indotto fantastico.
A carte rovesciate, sembrano tornati i tempi in cui si calcolava l’inflazione al netto dei prodotti petroliferi, come se la gente non risentisse dell’aumento del prezzo della benzina e dei tanti beni derivati dal petrolio. Il motivo è che si tratta di un “volatile sector”? E allora una famiglia cosa dovrebbe fare, non tener conto delle spese di abbigliamento o di quelle per le vacanze, perché variano troppo da un mese all’altro?
Per le case, d’accordo che si trattava dell’ultima occasione per sfruttare i vantaggi fiscali, ma:
1) è sempre positivo che il mercato risponda con entusiasmo a una politica di incentivi. Sai molto meglio di me che in Giappone da decenni non riescono a incrementare i consumi, eppure le hanno provate tutte per stimolarli… perfino la pubblicità istituzionale per convincere i lavoratori a utilizzare tutti i giorni di ferie. Del resto nel pieno della crisi anche in America la risposta dei cittadini agli incentivi -francamente non ricordo in che campo- fu molto fredda. Per fortuna la gente ora ha un’altra visione del suo futuro. Secondo i commenti USA, i prezzi medi sono scesi perché ad aver approfittato delle agevolazioni sono state soprattutto giovani coppie che compravano la prima casa, quindi con un budget limitato.
2) gli analisti, pur tenendo conto dell’ effetto “ultima occasione”, prevedevano un aumento delle vendite immensamente inferiore.
In sostanza, al di là dei dati in sé, in entrambi i casi ciò che ha impressionato di più gli operatori è stato il classico “meglio delle attese”. Il solo fatto che il mercato ne tenga conto è già un segnale positivo.
Poi ognuno la vede come vuole, è la solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto… e comunque certamente la situazione è ancora molto difficile e lo spettro del double dip non è scomparso.
Scusa ancora per il ritardo della risposta (del resto in piena notte avrei detto fesserie ancora più grosse)
grazie per l’intervento & ciao
La volatilità di quest’ultimo periodo suggerisce di non entusiasmarsi troppo, comunque d’un sol colpo siamo tornati nella fascia di resistenza centrata sui 1100/1106. La sua eventuale violazione -anche fra qualche giorno- sarebbe molto importante perché consentirebbe di ritornare sopra la SMA200, ristabilendo almeno formalmente il trend rialzista partito a marzo 2009. Gli oscillatori completamente scarichi potrebbero facilitare un recupero importante, che ovviamente non è detto che ci sia. Il miglioramento è stato forte e inaspettato, ma durerà?
x Gipa69
Scusami, ma non avevo notato il tuo post per via del cambio-pagina… e forse per un certo rinco dovuto all’ora. Provo a rispondere così alla buona - la macro è senza dubbio terreno tuo- e comunque sono felice della tua condivisione dei temi di fondo. Le tue puntualizzazioni sono giustissime, ma io mi ero limitato a riportare in estrema sintesi le notizie del giorno. Altrimenti per quanto riguarda l’incremento dei beni durevoli avrei messo in rilievo anche la revisione al rialzo dei dati di marzo e mi sarei lanciato in una tirata contro l’esclusione degli ordini di aerei civili, un settore che oltretutto genera un indotto fantastico.
A carte rovesciate, sembrano tornati i tempi in cui si calcolava l’inflazione al netto dei prodotti petroliferi, come se la gente non risentisse dell’aumento del prezzo della benzina e dei tanti beni derivati dal petrolio. Il motivo è che si tratta di un “volatile sector”? E allora una famiglia cosa dovrebbe fare, non tener conto delle spese di abbigliamento o di quelle per le vacanze, perché variano troppo da un mese all’altro?
Per le case, d’accordo che si trattava dell’ultima occasione per sfruttare i vantaggi fiscali, ma:
1) è sempre positivo che il mercato risponda con entusiasmo a una politica di incentivi. Sai molto meglio di me che in Giappone da decenni non riescono a incrementare i consumi, eppure le hanno provate tutte per stimolarli… perfino la pubblicità istituzionale per convincere i lavoratori a utilizzare tutti i giorni di ferie. Del resto nel pieno della crisi anche in America la risposta dei cittadini agli incentivi -francamente non ricordo in che campo- fu molto fredda. Per fortuna la gente ora ha un’altra visione del suo futuro. Secondo i commenti USA, i prezzi medi sono scesi perché ad aver approfittato delle agevolazioni sono state soprattutto giovani coppie che compravano la prima casa, quindi con un budget limitato.
2) gli analisti, pur tenendo conto dell’ effetto “ultima occasione”, prevedevano un aumento delle vendite immensamente inferiore.
In sostanza, al di là dei dati in sé, in entrambi i casi ciò che ha impressionato di più gli operatori è stato il classico “meglio delle attese”. Il solo fatto che il mercato ne tenga conto è già un segnale positivo.
Poi ognuno la vede come vuole, è la solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto… e comunque certamente la situazione è ancora molto difficile e lo spettro del double dip non è scomparso.
Scusa ancora per il ritardo della risposta (del resto in piena notte avrei detto fesserie ancora più grosse)
grazie per l’intervento & ciao