Fleursdumal
फूल की बुराई
De Agostini rileva 53,5% di Magnolia,prevista quotazione
mercoledì, 10 gennaio 2007
MILANO, 10 gennaio (Reuters) - De Agostini ha stretto un accordo per rilevare, attraverso la controllata De Agostini Communications, il 53,5% di Magnolia e portarla, nel giro di qualche anno, in borsa.
Lo hanno annunciato oggi l'Ad di De Agostini Lorenzo Pellicioli, che sarà presidente della società di produzione, e il fondatore Giorgio Gori, che resta amministratore delegato con una partecipazione nel capitale di circa il 25%.
Pellicioli non ha dato alcun dettaglio sul prezzo di acquisto, se non che è "coerente con i multipli del settore". Secondo gli analisti, tenuto conto che Magnolia ha chiuso a luglio l'ultimo esercizio con un fatturato di 67 milioni di euro e un utile di 4,6 milioni, l'ordine di grandezza dell'operazione potrebbe aggirarsi intorno agli 80 milioni di euro.
Il prezzo è per altro condizionato da "meccanismi di earn-out al raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo, condivisi in un piano industriale quadriennale", si legge in una nota. In pratica, ha spiegato Pellicioli, "una quota rilevante del prezzo" varia in funzione del raggiungimento di certi obiettivi economici.
Il piano quadriennale, di cui non sono stati svelati gli aspetti finanziari, prevede tra l'altro, all'interno del core business della creazione di formati di intrattenimento, lo sviluppo del settore fiction e la crescita dell'attività internazionale, compresa la distribuzione diretta. Su questo punto in particolare Gori ha precisato che il socio di maggioranza non condizionerà "con logiche di gruppo" la libera ricerca dei clienti.
"Parleremo con tutti i broadcaster", ha sottolineato il manager ricordando la partecipazione rilevante del gruppo di Novara nella Tv spagnola Antena 3.
POSSIBILI SINERGIE CON LOTTOMATICA Con il mondo di De Agostini non sono escluse comunque delle sinergie, in paricolare con la controllata Lottomatica (LTO.MI: Quotazione, Profilo): "Il settore dei giochi, penso alle lotterie sui cellulari o all'importanza dei brand in certi prodotti, si sta sviluppando in modo da richiedere know how nei contenuti", ha detto Pellicioli precisando che "allo stato non c'è nulla di concreto" ma che non è casuale la presenza di Marco Sala, ad di Lottomatica, nel cda di Magnolia.
In generale, Pellicioli ha così spiegato la logica dell'investimento di De Agostini Communications: "Oggi ha più senso allocare denaro nella produzione di contenuti che in definiti canali di distribuzione (come le Tv generaliste, ndr), a meno che non si tratti di un brand forte e non eccessivamente caro: ma non ce ne sono", ha dichiarato citanto il caso ProsiebenSat, "troppo costosa".
Il ritratto corrisponde anche alla casa di produzione olandese Endemol (EML.AS: Quotazione, Profilo), che il socio di controllo Telefonica (TEF.MC: Quotazione, Profilo) intende vendere. "Non posso dire che non mi interessa, ma è uno scenario di tali dimensioni..." ha scherzato Pellicioli. Endemol ha una capitalizzazione superiore ai 2,3 miliardi di euro. De Agostini, ha ricordato l'Ad nel corso dell'incontro, ha una liquidità intorno ai 6-700 milioni di euro.
De Agostini e gli altri soci manager che costituiranno l'azionariato di Magnolia (restano nel capitale le fondatrici Ilaria Dallatana e Francesca Canetta, mentre dei soci storici esce solo Marco Benatti) hanno siglato un patto di stabilità.
Magnolia, nata nell'aprile del 2001, ha al suo attivo numerosi programmi di successo come l'Eredità, L'isola dei Famosi, Camera Cafè, Markette e Very Victoria.
mercoledì, 10 gennaio 2007
MILANO, 10 gennaio (Reuters) - De Agostini ha stretto un accordo per rilevare, attraverso la controllata De Agostini Communications, il 53,5% di Magnolia e portarla, nel giro di qualche anno, in borsa.
Lo hanno annunciato oggi l'Ad di De Agostini Lorenzo Pellicioli, che sarà presidente della società di produzione, e il fondatore Giorgio Gori, che resta amministratore delegato con una partecipazione nel capitale di circa il 25%.
Pellicioli non ha dato alcun dettaglio sul prezzo di acquisto, se non che è "coerente con i multipli del settore". Secondo gli analisti, tenuto conto che Magnolia ha chiuso a luglio l'ultimo esercizio con un fatturato di 67 milioni di euro e un utile di 4,6 milioni, l'ordine di grandezza dell'operazione potrebbe aggirarsi intorno agli 80 milioni di euro.
Il prezzo è per altro condizionato da "meccanismi di earn-out al raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo, condivisi in un piano industriale quadriennale", si legge in una nota. In pratica, ha spiegato Pellicioli, "una quota rilevante del prezzo" varia in funzione del raggiungimento di certi obiettivi economici.
Il piano quadriennale, di cui non sono stati svelati gli aspetti finanziari, prevede tra l'altro, all'interno del core business della creazione di formati di intrattenimento, lo sviluppo del settore fiction e la crescita dell'attività internazionale, compresa la distribuzione diretta. Su questo punto in particolare Gori ha precisato che il socio di maggioranza non condizionerà "con logiche di gruppo" la libera ricerca dei clienti.
"Parleremo con tutti i broadcaster", ha sottolineato il manager ricordando la partecipazione rilevante del gruppo di Novara nella Tv spagnola Antena 3.
POSSIBILI SINERGIE CON LOTTOMATICA Con il mondo di De Agostini non sono escluse comunque delle sinergie, in paricolare con la controllata Lottomatica (LTO.MI: Quotazione, Profilo): "Il settore dei giochi, penso alle lotterie sui cellulari o all'importanza dei brand in certi prodotti, si sta sviluppando in modo da richiedere know how nei contenuti", ha detto Pellicioli precisando che "allo stato non c'è nulla di concreto" ma che non è casuale la presenza di Marco Sala, ad di Lottomatica, nel cda di Magnolia.
In generale, Pellicioli ha così spiegato la logica dell'investimento di De Agostini Communications: "Oggi ha più senso allocare denaro nella produzione di contenuti che in definiti canali di distribuzione (come le Tv generaliste, ndr), a meno che non si tratti di un brand forte e non eccessivamente caro: ma non ce ne sono", ha dichiarato citanto il caso ProsiebenSat, "troppo costosa".
Il ritratto corrisponde anche alla casa di produzione olandese Endemol (EML.AS: Quotazione, Profilo), che il socio di controllo Telefonica (TEF.MC: Quotazione, Profilo) intende vendere. "Non posso dire che non mi interessa, ma è uno scenario di tali dimensioni..." ha scherzato Pellicioli. Endemol ha una capitalizzazione superiore ai 2,3 miliardi di euro. De Agostini, ha ricordato l'Ad nel corso dell'incontro, ha una liquidità intorno ai 6-700 milioni di euro.
De Agostini e gli altri soci manager che costituiranno l'azionariato di Magnolia (restano nel capitale le fondatrici Ilaria Dallatana e Francesca Canetta, mentre dei soci storici esce solo Marco Benatti) hanno siglato un patto di stabilità.
Magnolia, nata nell'aprile del 2001, ha al suo attivo numerosi programmi di successo come l'Eredità, L'isola dei Famosi, Camera Cafè, Markette e Very Victoria.