ciiiiip
Forumer storico
elena ha scritto:ciiiiip ha scritto:i palestinesi si aggrappano ad Israele
di Daniel Pipes
6 luglio 2005
p.s.
ma queste cose le scrivono su La Repubblica e l'unità?
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vediamo un pò chi è questo Daniel Pipes così giusto per capire se le informazioni sono oggettive
Le citazioni provengono dal Financial Times
"Buon sangue non mente. Il sovietologo Richard Pipes, promosso nel 1981 capo dell'ufficio sovietico del Consiglio nazionale di sicurezza Usa, ha contribuito a dipingere l'Urss con i colori dell'«impero del male» contro il quale Ronald Reagan si levò per salvare l'occidente.
Vent'anni dopo, suo figlio, Daniel Pipes, è entrato nella task force anti-terrorista del dipartimento Usa della difesa.
Il Financial Times, occupandosi di questa commovente filiazione, ha osservato di recente: «adesso, le idee e le ipotesi che hanno fondato l'anticomunismo rivivono per combattere un'altra ideologia.
Proprio come erano in molti a ritenere che il comunismo rappresentasse, per la democrazia occidentale, la principale minaccia della seconda metà del XX secolo, oggi sono altrettanto numerosi coloro che considerano l'islam radicale come la più seria delle minacce».
Daniel Pipes, fondatore del Middle Est Forum, un think tank destinato a «definire e a promuovere gli interessi statunitensi in Medioriente», fino all'11 settembre passava per un estremista. Non aveva accusato, contro ogni evidenza, gli islamisti di aver perpetrato il mega-attentato di Oklahoma City il 19 aprile 1995? Gli attentati di New York e di Washington lo trasformeranno in profeta. Fin dal 12 settembre, il Wall Street Journal gli offre un'intera pagina. Sarà poi presente anche sul Washington Post, il New York Times, il Los Angeles Times, il Jerusalem Post e su una sessantina di altri quotidiani, senza dimenticare numerosi magazine, come Commentary, Atlantic Monthly, Foreign Affairs, Harpers e New Republic. Tutte le grandi trasmissioni tv lo invitano. Già autore di una decina di libri, ne ha scritto uno di più: Militant Islam Reaches America.
Modestamente, la nuova star afferma: «nel mondo della politica, sono il numero uno».
Il vero numero uno è certo George W. Bush, di cui Daniel Pipes, esperto in islamofobia, serve la macchina propagandistica. Nemico di lunga data della Siria, dell'Iraq e dell'Arabia saudita, dubbioso di fronte agli accordi di Oslo, partigiano della maniera forte cara a Ariel Sharon, raddoppia gli attacchi contro «le ambizioni dell'islam militante» che non vuole soltanto «espellere l'America dall'Arabia saudita» o «cambiare la politica americana nei confronti del conflitto isarelo-arabo» o «mettere fine alle sanzioni contro l'Iraq»: intende «cambiare la natura stessa degli Stati uniti» - o, come Daniel Pipes scriverà un giorno, «sostituire la Costituzione (statunitense) con il Corano».
Questa spada di Damocle che sarebbe sospesa sopra gli Stati uniti giustifica, ai suoi occhi, la repressione più implacabile contro tutti gli americani anti-americani, musulmani in testa: «non è il momento di preoccuparsi degli stati d'animo della gente» assicura Daniel Pipes, che giudica «assolutamente necessario» che l'Fbi mantenga dei prigionieri senza processo. «Che alcuni passino un certo tempo dietro le sbarre anche se non dovrebbero esserci, è un prezzo che sono disposto a pagare». Peggio, avendo dichiarato che l'America è in pericolo, Daniel Pipes si crede autorizzato a prendersi per McCarthy: nel suo sito Campus Watch, denuncia con nome e cognome - sovente come «antisemiti» - gli universitari ostili alla guerra che la Casa bianca sta preparando contro l'Iraq. E questo farà sì che egli sia dichiarato persona non grata in varie università...
Più bushista di Bush, questo nuovo crociato rimprovera persino all'attuale amministrazione di «fare una netta distinzione tra un buon e un cattivo islamista». Lui, difatti, non è fautore di questo tipo di sfumature: «la differenza tra un islamista moderato e un islamista radicale - assicura - è come la differenza tra un nazista moderato e un nazista radicale».
forse è per questo che non pubblicano certe fonti su Repubblica![]()
oh si Elena
bell'articoletto tratto da Il Manifesto/Le Monde
![Big Grin :D :D](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f600.png)
ma non vi erano dubbi sull'autorevolezza del pulpito
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vedremo elena
1.
chi saranno i più accessi oppositori alla creazione del tanto agognato stato palestinese sovrano , come sempre sono stati..gli stati arabi confinanti
2.
piuttosto che finire sotto l'AP, quanti saranno i palestinesi che pretenderanno di esercitare un "diritto al ritorno"in Israele di cui non si sono mai avvalsi ... si sposteranno verosilmente nello Stato ebraico in gran numero e sotto la sua giurisdizione..... creando non pochi problemi circa il delineamento dei nuovi confini.. si prospetta una guerra fraticida, tra palestinesi
Cara Elena non é così tutto limpido e lapidario come la danno ad intendere su La Repubblica, Il Manifesto, l'unità e Le Monde