LA COSA PiU'IMPORTANTE E'VIVERE UNA VITA FAVOLOSA,NON IMPORTA QUANTO LUNGA......

112 euro di pieno zio porco che cazz e' na cambiale zio beduino infame :eek::wall::wall::wall::wall::wall:


vado in moto quazzooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo:wall::wall::wall:
allora vasto pesaro sono 300 km :-o
 
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sera ... chi ha ragione DB o UNGURU ? :D:lol:

Roma, 26 lug. (TMNews) - La defezione per ora è isolata ma è di quelle che lasciano il segno. Nel primo semestre dell'anno Deutsche Bank, la prima banca di eurolandia per attività, ha tagliato drasticamente (-88%) la sua esposizione netta su titoli pubblici italiani. Le cifre sono contenute nei risultati trimestrali dell'istituto e sono riportate dal Financial Times: dall'esposizione netta di 8 miliardi in titoli della Repubblica della fine del 2010, Deutsche bank è passata a 997 milioni all'inizio di luglio con un'esposizione che nel complesso del gruppo gruppo di Paesi che include anche Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, è calata del 70% a 3,7 miliardi di euro. Il responsabile finanziario di Deutsche Bank Stefan Krause collega l'abbattimento dell'esposizione sul debito, collega tale decisione al consolidamento, avvenuto per la prima volta, dei conti della controllata Postbank, che deteneva grossi quantitativi di titoli italiani. E aggiunge che il suo istituto ha acquistato credit default swaps - una forma di assicurazione contro le possibili insolvenze dei debitori - per bilanciare tale ampia esposizione. Un segnale, quello di Deutsche bank - sottolinea il Financial Times - che non è seguito per ora dalle altre grandi banche europee. Come Bnp Paribas, che fornirà dati sulla sua esposizione sull'Italia il mese prossimo ma che anticipa che tali dati non saranno radicalmente diversi da quelli degli ultimi stress test. O come le grandi banche britanniche (Rbs e Hsbc) che hanno esposizioni più limitate essendosi mosse con anticipo. Ma un fattore altrettanto importante, segnalato da altri investitori, è che una buona parte del debito pubblico italiano è in mano a soggetti nazionali, banche, assicurazioni e privati. "Il beneficio dell'Italia - osserva Jim Leaviss, capo del reddito fisso alla M&G, uno dei maggiori investitori europei in obbligazioni - è che è abbastanza finanziata dall'interno".
 

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