Oggi sui TG ci sarà un'innondazione mediatica sullo spread.
Mi sembra che gli articoli di IO colpiscano nel giusto.
"Ci siamo. Lo spread btp bund si vendica delle dimissioni chieste al premier Mario Monti e impenna a oltre quota 350 punti base, con il BTp decennale a rendere ora intorno al 4,8%.
Fino alla vigilia dell’apertura di fatto della crisi politica, il differenziale tra i nostri titoli e quelli tedeschi per la scadenza a 10 anni si attestava a 300 punti, con il rendimento decennale non oltre il 3,45%.
Sembra un’altra era e si parla di soli 5 giorni fa.
E’ accaduto nel frattempo che il PDL abbia sottratto la fiducia al governo tecnico, malgrado si sia detto disponibile a un iter veloce di approvazione della legge di stabilità.
Ma che lo spread influisca sulle decisioni politiche più di quanto la politica non influisca su di esso lo dimostra anche la dichiarazione del presidente Giorgio Napolitano, che nel commentare la dichiarazione del premier, che ha assicurato di dimettersi dopo l’approvazione della
legge di stabilità, ha risposto: “
Vedremo cosa accadrà sui mercati” (
Legge di stabilità 2013 sarà l’ultimo atto del Governo Monti)
Insomma, piaccia o meno, i mercati finanziari determinano la politica italiana più di quanto accada altrove, come in Spagna. Segno evidente di un assetto istituzionale allo sbaraglio.
Andamento spread btp bund: troppe le anomalie
Che lo spread registri gli umori degli operatori sia fuori di dubbio, così come che i mercati non amino le crisi.
Ma che stiamo assistendo a una reazione esagerata e incomprensibile da parte degli investitori (Piazza Affari cede oltre il 3%) lo è altrettanto.
Lo dimostra un solo ragionamento: il PDL ha tolto la fiducia a un governo, che sarebbe comunque andato a casa al più tardi a marzo.
Le Camere saranno sciolte, se le dimissioni saranno confermate entro dicembre, un paio di settimane prima del previsto, forse un mese.
Di questo stiamo parlando.
Del fatto che Monti si dimetta un mese prima o dopo.
Ma si sarebbe dovuto dimettere lo stesso, per la scadenza naturale della legislatura.
E a meno che non vogliamo pensare che i mercati possano decidere anche se si possa votare o meno, stiamo parlando dell’assurdo.