la dittatura delle banche (Grecia, Usa, bailout > debito pubblico)

spesa pubblica: (chiassa' se dentro questi conti c'e' pure la politica :rolleyes: )

la Francia spende 1.120 miliardi nel 2011, il 56% del Pil

l"Italia quasi 900 miliardi piu' o meno il 50% del pil (forse piu' )

la Germania 46% del pil

per questi tre big europei c'e' pero' ora un problema il pil si restringe e se crolla Francia e Italia saranno le prime ad andare in default perche' non c'e' piu' margine di manovra fiscale

la Germania ha margine per sopportare taglio del pil e aumento tasse ma un default di Francia e Italia la trascinerebbe nel baratro

per me mezza europa andra' in default salvo guerre piu' o meno convenienti per la elite
 
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Hsbc la lunga serie di scandali della prima banca europea Analisti amici Scritto da Alex Martedì 07 Agosto 2012 14:16 Economy2050 è un blog di informazione indipendente nato nell'autunno del 2011, dando forma e sostanza alla passione di due amici, due professionisti del settore finanziario. Il blog si apre spesso alla collaborazione volontaria e gratuita di colleghi ed esperti del settore.

Parlare di scandalo è assolutamente riduttivo:

HSBC ha riciclato proventi della droga e dell'evasione fiscale,

ha finanziato il terrorismo e le mafie,

ha raggirato i clienti,

ha alterato i mercati.

Un elenco sconcertante di episodi accertati e ammessi dall'istituto.

Con tanto di scuse.
da Hsbc la lunga serie di scandali della prima banca europea




HSBC (Hong Kong & Shangai Banking Corporation) è la più grande banca europea per valore di mercato: il cervello è a Londra, la rete si estende in oltre 80 Paesi, con 7.200 filiali e 300mila dipendenti. L'utile netto nel 2011 è stato di 16,8 miliardi dollari.
La banca d'affari ha sinora accantonato “prudenzialmente” 700 milioni di dollari in vista di una serie di multe che sarà costretta a pagare dalle authority finanziarie statunitense e britannica, anche se i vertici della banca hanno comunicato che i costi complessivi per le sanzioni potrebbero rivelarsi “decisamente più alti”: l'istituto, infatti, ha ammesso di aver compiuto le violazioni contestate.
Il conto dei costi certi sale a una stima di circa 2 miliardi di dollari a causa di una serie sconcertante di attività illegali svolte in modo sistematico: per ora si contano risarcimenti per oltre 200 milioni alle imprese britanniche (a compensazione delle perdite su fondi tossici venduti loro in modo fraudolento), mentre 1 miliardo andrà ai clienti britannici ai quali sono state “erroneamente” vendute assicurazioni.
Queste cifre non comprendono il danno all'immagine e la perdita di credibilità.
DROGA, MAFIA, RICICLAGGIO ED EVASIONE FISCALE
Il colosso britannico non si è fatto mancare niente. Illuminante il recentissimo rapporto della Commissione di inchiesta permanente del Senato Usa, la PSI, da cui risulta che HSBC non si è fermata davanti a nulla pur di realizzare profitti.
In Messico la controllata locale ha riciclato verso gli Usa oltre 7 miliardi di dollari in contanti (solo nel 2007 e 2008) per conto dei Narcos. La pur condiscendente Commissione Nazionale su Banche e Investimenti messicana, la CNBV, ha comminato una multa di 379 milioni di pesos (circa 27,5 milioni di dollari) per mancati o insufficienti controlli anti-riciclaggio e lavaggio di danaro sporco. La somma delle oltre 1.800 sanzioni amministrative corrisponde al 51,5% degli utili della controllata messicana del solo 2011 e costituiscono la maggior multa mai inflitta in Messico. La banca ha pagato e si è scusata. Le autorità messicane avevano segnalato già da una decina di anni le falle dei controlli interni: già nel 2009 le sedi locali della HSBC dovettero chiudere migliaia di conti in Messico e nella sussidiaria nelle Isole Cayman. Un'inchiesta aveva rivelato che nell’arcipelago caraibico almeno 9mila conti non rispondevano agli standard internazionali per evitare il riciclaggio dei narcodollari. Nonostante il riconoscimento delle responsabilità e la gravità dei fatti, HSBC non subirà procedimenti penali in Messico, a conferma dell’inconsistenza del sistema sanzionatorio messicano.
In Iran HSBC ha effettuato operazioni per 16-20 miliardi di dollari violando le regole internazionali sulla trasparenza bancaria: l'occultamento sistematico dell'origine delle transazioni era finalizzato ad aggirare i controlli delle autorità di vigilanza americane relativi all'embargo sui Paesi finanziatori del terrorismo internazionale. Risulterebbero anche traffici con Cuba, Corea del Nord e Birmania.
In Arabia Saudita l'istituto londinese ha condotto affari con la Al Rajhi Bank, banca accusata (dalla Cia) di connivenza con il terrorismo islamico in Indonesia, Afghanistan e Pakistan. Lo stesso fondatore Rajhi era noto per essere uno dei più antichi sostenitori di Osama Bin Laden e di Al Qaeda (ma non solo): nonostante le preoccupazioni e un (temporaneo) blocco dei rapporti con l’istituto arabo, la misura è stata poi revocata e tutto è continuato come prima.
La sede in Giappone ha acconsentito ad accettare e convertire in denaro elettronico 600mila travelers cheques al giorno, quasi sempre firmati in modo illeggibile dalle stesse persone e poi bonificati a commercianti di auto russi. Forte è il sospetto di contiguità con organizzazioni mafiose.
Infine dalla controllata in Svizzera di HSBC proveniva la famosa lista di evasori fiscali denominata “Falciani”, dal nome del dipendente (Hervè Falciani) che la vendette nel 2007 al Governo francese: 127mila conti cifrati, riferibili ad almeno 80mila titolari di varie nazionalità (oltre 7mila gli italiani) .Un annuario mondiale dell'evasione fiscale, chissà perchè dopo cinque anni ancora non scandagliato sino in fondo.
LE TRUFFE BANCARIE “NORMALI”
Le vicende per le quale sono stati accantonati 1,3 miliardi di dollari riguardano la non corretta vendita di prodotti assicurativi ai privati e di derivati alle imprese, stavolta proprio in Gran Bretagna.
La più grande banca britannica ha rifilato tra il 2005 e il 2010 fondi previdenziali assicurativi a lungo termine a risparmiatori molto anziani, che difficilmente sarebbero vissuti abbastanza a lungo per goderne i frutti (sembra che il 90% sia deceduto nel frattempo): età media 83 anni, investimento medio pro capite 115 mila sterline (circa 135 mila euro). HSBC sostiene di aver segnalato alla autorità di controllo FSA (Financial Services Authority) le irregolarità non appena se ne è resa conto, ha poi collaborato con le indagini e ha licenziato tutto il management coinvolto. Grazie al pentimento in extremis (sarebbe interessante verificare se le indagini fossero già in corso) la FSA ha impartito, sul finire del 2011, alla banca la quinta multa più alta di sempre, la più alta in assoluto per il settore “retail”. Alla maxi-multa da ben 10 milioni di sterline (!) si aggiungono i risarcimenti ai truffati (o meglio agli eredi) per circa 30 milioni, oltre ai rimborsi.
L'amministratore delegato della HSBC UK si è professato “profondamente dispiaciuto” per l'accaduto, ammettendo che ai clienti è stata fornita “una consulenza non appropriata”. Dichiarazioni degne di un'opera buffa: “in questa banca abbiamo un alto standard morale e quello che è successo va contro i nostri principi”.
Sempre in Gran Bretagna, la FSA, inoltre, a fine giugno 2012 ha aperto anche il fronte delle vendite fraudolente di prodotti finanziari truccati a migliaia di piccole e medie aziende. Alle imprese inglesi sono stati rifilati derivati finanziari con tassi d’interesse fluttuanti che hanno causato perdite enormi.
Sono coinvolte le quattro principali banche britanniche (Royal Bank of Scotland, Lloyds Tsb, Hsbc e Barclays), che hanno ammesso le loro responsabilità accettando di compensare i clienti. Le banche si sono impegnate a risarcire direttamente i clienti, per una cifra complessiva che potrebbe arrivare a un totale di vari miliardi di sterline (le circa 4mila aziende truffate ipotizzano una richiesta totale fra i 3 e i 6 miliardi) a fronte di 28mila prodotti di protezione collocati dal 2001 in poi.
Ricordiamo che HSBC è sotto indagine anche per la truffa sul Libor: di concerto ad altre banche complici contribuiva ad addomesticare quei tassi che le facevano guadagnare margini dai prodotti derivati venditi ai clienti.Anche sull'affaire Libor si è in attesa della definizione delle multe, visto che la partecipazione alla truffa è scontata proprio per come era congegnato il meccanismo di definizione del tasso (post Economy2050 “Lo scandalo dei tassi falsi”).
Noi di Economy2050 siamo rimasti colpiti anche dalla singolare vicenda, apparsa su alcuni organi di informazione, del defunto emiro saudita Khalifa Bin Ali Bin Abdullahi Al-Thani (famiglia reale del Qatar): sembra che la fortuna da 2,6 miliardi di dollari accumulata nella filiale elvetica di HSBC sia sparita nel nulla. Gli eredi da 12 anni tentano di entrare in possesso dei beni, fino a al punto di rivolgersi alla magistratura di Ginevra (che conferma il procedimento in corso). Indiscrezioni maligne insinuano che i conti sarebbero stati svuotati, ragion per cui la banca ne impedirebbe in tutti i modi l'accesso agli eredi. Per strana coincidenza, qualche mese fa si è dimesso all'improvviso e senza motivo il capoazienda di HSBC in Svizzera.
La pratica di occultare i conti cifrati anche agli eredi sembra non sia così rara in Svizzera (e non solo per HSBC): ricordiamo che 15 anni fa esplose lo scandalo degli averi ebraici in giacenza da decenni presso diversi istituti di credito elvetici, appartenuti alle vittime dell'olocausto e mai restituiti agli eredi.
Post collegati:
Lo scandalo dei tassi falsi: Libor ed Euribor manipolati
Barclays e la truffa del Libor
 
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ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble: «Se iniziamo ad acquistare titoli, non ci fermeremo. È come quando uno comincia a risolvere i suoi problemi con le droghe»


 
ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble: «Se iniziamo ad acquistare titoli, non ci fermeremo. È come quando uno comincia a risolvere i suoi problemi con le droghe»

Ah che siano dei drogati è fuori ogni ragionevole dubbio.
Che comincino ad andare già adesso a disintossicarsi.
Questa volta la Germania verrà rasa al suolo.:-o
 

E' come se in una classe il piu' bravo (Germania) deve sempre passare i compiti agli asini (politici dei paesi pigs) e dopo un po anche gli asini avranno un voto (rating) piu' alto ma non meritato.
A forza di passare i compiti gli asini non studiano piu', il piu' bravo diventa meno bravo e gli asini brindano.
Gli asini quando tornano a casa sono orgogliosi e pretendo dai loro genitori sempre piu' regali (tasse)
Un bel giorno il piu' bravo e' ammalato (ESM) e gli asini consegnano i compiti in bianco e qui si scopre il loro inganno (default)
Quando tornano a casa i genitori venuti a sapere dell'inganno richiedono indietro tutti i regali (tasse) e mettono in castigo gli asini (politici)
 
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che bello il MES o ESM approvato dal parlamento italiano permette tutte queste belle cose

complimenti ai nostri parlamentari

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=4piH1z6otoA[/ame]
 

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