Macroeconomia la situazione (1 Viewer)

patt

Forumer storico
gipa69 ha scritto:
.....Interessante l'analisi coi precedenti (e più recenti) cicli presidenziali che presentano potenziali minimi di periodo tra Luglio e Agosto ...


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:-D
 

gipa69

collegio dei patafisici
Naturalmente tutti i fattori vanno considerati in questa fase e questo è uno solo degli elementi ma va tenuto in debito conto.
A qualche manciata di settimane dalle elezioni US l'incertezza del suo risultato non contribuisce a dare un chiaro trend al mercato.
Raramente a questo punto l'incertezza era ancora così elevata....
ed in più di tutte le armi a disposizione di Bush per stimolare l'economia e i consumatori quella ipoteticamente più maneggiabile da lui (il petrolio) sembra rivoltarsi contro la sua stessa lobby e questo aumenta l'incertezza.
Come ho già detto una sua discesa consistente orienterebbe il mercato almeno sul breve.
Nel caso invece in cui Kerry avesse la meglio possiamo guardare cosa è successo nel recente passato dopo un cambio di consegne tra repubblicani e democratici.... e vediamo che il mercato ha avuto un andamento abbastanza simile all'attuale...

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gipa69

collegio dei patafisici
Facciamo il punto

Dopo un pò di tempo cercherò di fare il punto della situazione considerando tutti gli elementi che attualmente stanno influenzando il mercato.
Spero di essere il più completo anche se la carne al fuoco è notevole.
1)Ciclo presidenziale
Come ho sostenuto nell'ultima settimana il pattern del ciclo presidenziale è vivo e vegeto e sta dettando al momento il ritmo del mercato.
In sei degli ultimi nove anni presidenziali il Dow fece un rally da Aprile/maggio fino a metà Giugno di una % che varia dal 5,3% al 6,8%.
Quest'anno è stato fatto il 6,7% fino al 23 giugno.
In diversi casi il mercato fece un doppio o triplo top prima di scendere a metà estate. Il range di questa discesa è tra 5.7% e 8,4% che corrispondono ai livelli attuali di 9600 e 9962.
In particolare gli anni in cui non fece il massimo preelettorale a Giugno furono il 1968 il 1992 (Busg Senior) e il 2000. Comunque anche nel 1968 e nel 1992venne effettuato un minitop nei pressi di Giugno prima di una fase declinante che in otto casi su nove (eccezione il 1980 sempre in uptrend) portò ad un minimo tra Luglio e Agosto. la sequenza dei giorni dei minimi dal 1968 è la seguente: 2 agosto, 18 luglio, 27 agosto, 25 luglio, 23 agosto, 25 agosto, 16 luglio, 30 giugno. Siamo quindi in piena area di possibile minimo dell'anno presidenziale. Di solito dopo il Dow ha fatto un buon rally che ha portato a nuovi massimi semestrali entro fine settembre.
2)Tassi di interesse
Pur sapendo che solitamente ad aumenti significativi dei tassi corrispondo no minimi significativi dei mercati si possono fare alcune considerazioni specifiche sulla fase attuale che potrebbe ripercorrere almeno inizialmente percorsi visti nel passato (Pur in un contesto macro e di tassi decisamente diversi) che sul breve potrebbero condizionare gli operatori
Infatti dal 1979 ad oggi solo 3 volte lo SPX è rimasto in un range di meno dell'8% per + di 128 giorni. L'ultima volta successe nel 1994 quando la FED cominciò una serie di rialzi dei tassi.
Dopo il primo rialzo dei tassi lo SPX scese dell'8,6% e fece un minimo che fu ritestato tre volte nel corso dell'anno ma mai perforato nonostante rialzi dei tassi anche dello 0,75% per volta. Nel caso attuale una correzione similare porterebbe l'indice al test dell'area 106/1065 cioè un'area dalle forti resistenze. Nel 1194 il minimo venne effettuato poco dopo il secondo rialzo dei tassi.
3)Oil
E' uno dei veri elementi di pericolo dei mercati che scommettono su una sua correzione in breve tempo. Nel caso di ulteriore rialzo magari in condizioni di spike dovuti ad elementi politici si potrebbe verificare un minimo dell'azionario più profondo di quanto da me attualmente pronosticabile. Osservando il lungo periodo si può notare che nella fase attuale l'oil è nella parte alta del canale rialzista in essere dal 1987. Una sua correzione non comprometterebbe l'uptrend di lungo.
4)Economia
Vi è nella fase attuale un rallentamento dell'economia mondiale nel suo complesso ed il timore del mercato è che essa sia strutturale.
Ritengo che invece nella fase attuale questi indicatori potrebbero rimbalzare aiutati dal miglioramento degli indicatori attualmente ritardatari ed in particolare pricing power che aiuterebbe le imprese e occupazione che aiuterebbe i consumatori. I nodi dovrebbero venire al pettine più in là quando il lento deterioramento dei fondamentali di alcuni settori chiave emergeranno in tutto il loro potenziale
5)Cina
La Cina non ha ancora realmente rallentato se non in maniera modesta e solo su alcuni indicatori. Io penso che il rallentamento avverrà lentamente legato al rialzo dei tassi US.
Certo che il rallentamento dovrà essere un soft lending perche un hard lending comporterebbe un rallentamento dell'economia mondiale insostenibile un no lending la riscalderebbe troppo.
Ritengo possibile che a breve raggiungeremo un minimo importante sia perchè diversi indici importanti stanno raggiungendo livelli importanti (NDX e SOX ad esempio) con posizioni di short selling sui singoli titoli abbastanza elevati mentre lo shot interest degli specialist risulta molto basso... quindi l'azione negativa è probabilmente sostenuta dai piccoli.
Anche gli indicatori di forza come il NHNL sia sul nasdaq che sul Nyse sono nei pressi di minimi importanti.
L'oil potrebbe essere la chiave di volta per comprendere la profondità della correzione.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Tutte le conformazioni grafiche sembrano preludere ad un possibile ulteriore recupero del mercato ma l'incertezza del mercato è ancora marcata dal rally del petrolio che ha passato buona parte della giornata a condizionare negativamente gli indici. Solo una sua pausa di consolidamento seppure a livelli elevati ha ridato fiato al mercato spinto anche dal leggero recupero su Tradesports di Bush tornato sopra il 50% per gli scommettitori.
Tutti gli indici dopo aver ritestato i minimi di qualche giorno fa ma con minimi di seduta superiori su quasi tutti gli indici più importanti hanno impostato un buon recupero seppure con volumi non significativi segno di una mancanza di short covering che si potrà presentarte solo a livelli più elevati e solo se il Nasdaq dimostrerà un recupero di forza relativa.
Per quanto riguarda il pattern presidenziale ed il rally di metà agosto esso si è completato essendo l' RSI14 prima sceso sotto 35 e poi risalito sopra 40 così come è successo negli utlimi 8 casi in cui si è manifestato.
La fortuna della fase attuale è che il movimento di doppio minimo di breve è stato abbastanza evidente e quindi la possibilità di impostare degli stop credibili abbastanza alta.
Il mercato ha del potenziale al rialzo che per il momento solo il petrolio sembrerebbe condizionare in maniera decisiva.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Il quote di Generali è ulteriormente da sottoscrivere anche per questa settimana. Un eventuale spike del prezzo del petrolio nelle prossime sedute potrebbe segnare una ulteriore pausa di consolidamento nell'andamento degli indici e gli ultimi eventi geopolitici potrebbero indicare questa strada ma le situazioni sono da monitorare quotidianamente.
Anche l'avvicinamento della prossima riunione FED potrebbe innervosire momentaneamente il mercato....
Chi ha sviluppato le posizioni la settimana scorsa può aspettare ma chi le vuole sviluppare questa è meglio che attenda le prime sedute o poi operi con strategie di breve.
Il fatto che l'indice SPX si sia arrrestato più volte tra 1000 e 1005 senza riuscire a perforare il livello indica la necessità di un consolidamento ulteriore che però non può essere troppo profondo per non compromettere immediatamente la fase di recupero di breve.
Occhi sui monitor.....
 

ElDiego

Forumer attivo
Petrolio

Ciao gipa69,
e rinnovo ancora una volta i miei complimenti per il tuo interessantissimo
thread. Mi permetto solo un intromissione per avere la tua opinione sulla
quasi perfetta sintonia tra l'Oil Index e gli indici borsistici internazionali
dai minimi di ottobre 2002-marzo 2003 (vedere grafico). Malgrado le
ovvie conseguenze negative sugli utili aziendiali e sulla spesa dei
consumatori, non credi che i mercati azionari temono di più un ribasso del
petrolio piuttosto che nuovi massimi in zona 50 del crude oil ?
Tanti saluti.
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