gipa69
collegio dei patafisici
I mercati sotto carica
La correzione del dollaro (correzione di medio-breve) si sta svolgendo in un momento favorevole per l'azionario in quanto i flussi in entrata durante questa fase dell'anno sono solitamente consistenti (anche se nell'ultima settimana si sono un pò ridotti) ed ad esso va aggiunto che la discesa del petrolio fornisce ulteriore positività alle considerazioni degli operatori.
Il fatto che questa fase di recupero del dollaro avvenga proprio ora permette al mercato di non essere troppo legato alla valuta americana che è stata sicuramente la maggiore correlazione che si è vista quest'anno.
Questa fase correttiva dei mercati dovrebbe esaurirsi quindi in breve tempo per dare la possibilità ai mercati di efettuare il rally di fine/inizio anno.
Cosa salta all'occhio in questi ultimi mesi è l'overperformance dei mercati europei rispetto ai principali mercati mondiali (esclusi gli emergenti).
Questa overperformance non riguarda esclusivamente i mercati azionari ma tiene conto anche dei bond. Questo indica che allo stato attuale i mercati europei sono oggetto di flussi di investimento dall'estero alla ricerca di un posto ritenuto nella fase attuale di ripensamento del ciclo reflazionistico ( in poche parole Cina e Asia produzione, US consumi e alcuni mercati emergenti le materie prime) il più tranquillo del mondo.
Il mercato europeo è meno esposto al ciclo perchè meno partecipe della fase attuale dello sviluppo, presenta molte società dall'importante yield e con una valuta che in una fase di rallentamento del ciclo presenta maggiori garanzie di stabilità.
Se il recupero del dollaro proseguirà ancora per qualche giorno/settimana è possibile che i bund si rialineeranno ai bund in quanto allo stato attuale più appetibili in termini di yield.
Resta molto probabile che dopo questo controtrend rally la debolezza del dollaro potrebbe riprendere probabilmente fino a quando non ci sarà un vero e proprio intervento concertato (tipo quello del Plaza del 1985 per intederci ma al contrario...).
Se però fino ad adesso la debolezza del dollaro è coincisa con la forza dell'azionario è possibile che una nuova accelerazione (contro euro sopra l'area di 1,35/1,36) metterebbe in maggiore apprensione i mercati (riduzione della forza dell'export verso US, rischi di pressioni inflazionistiche in Cina) finanziari portando ad un loro cedimento.
La correzione del dollaro (correzione di medio-breve) si sta svolgendo in un momento favorevole per l'azionario in quanto i flussi in entrata durante questa fase dell'anno sono solitamente consistenti (anche se nell'ultima settimana si sono un pò ridotti) ed ad esso va aggiunto che la discesa del petrolio fornisce ulteriore positività alle considerazioni degli operatori.
Il fatto che questa fase di recupero del dollaro avvenga proprio ora permette al mercato di non essere troppo legato alla valuta americana che è stata sicuramente la maggiore correlazione che si è vista quest'anno.
Questa fase correttiva dei mercati dovrebbe esaurirsi quindi in breve tempo per dare la possibilità ai mercati di efettuare il rally di fine/inizio anno.
Cosa salta all'occhio in questi ultimi mesi è l'overperformance dei mercati europei rispetto ai principali mercati mondiali (esclusi gli emergenti).
Questa overperformance non riguarda esclusivamente i mercati azionari ma tiene conto anche dei bond. Questo indica che allo stato attuale i mercati europei sono oggetto di flussi di investimento dall'estero alla ricerca di un posto ritenuto nella fase attuale di ripensamento del ciclo reflazionistico ( in poche parole Cina e Asia produzione, US consumi e alcuni mercati emergenti le materie prime) il più tranquillo del mondo.
Il mercato europeo è meno esposto al ciclo perchè meno partecipe della fase attuale dello sviluppo, presenta molte società dall'importante yield e con una valuta che in una fase di rallentamento del ciclo presenta maggiori garanzie di stabilità.
Se il recupero del dollaro proseguirà ancora per qualche giorno/settimana è possibile che i bund si rialineeranno ai bund in quanto allo stato attuale più appetibili in termini di yield.
Resta molto probabile che dopo questo controtrend rally la debolezza del dollaro potrebbe riprendere probabilmente fino a quando non ci sarà un vero e proprio intervento concertato (tipo quello del Plaza del 1985 per intederci ma al contrario...).
Se però fino ad adesso la debolezza del dollaro è coincisa con la forza dell'azionario è possibile che una nuova accelerazione (contro euro sopra l'area di 1,35/1,36) metterebbe in maggiore apprensione i mercati (riduzione della forza dell'export verso US, rischi di pressioni inflazionistiche in Cina) finanziari portando ad un loro cedimento.