generali1984
Forumer storico
Sempre interessanti i tuoi post Gippone
ci fai ragionare m che nel mio caso non è cosa semplice
Che il dollaro svalutandosi porti su la borsa Usa è semplice matematica
finanziaria , ogni svalutazione competitiva porta tale dono , sia che
accada in Brasile sia che accada nell'Italia (fino agli anni 90) sia che
accada in Usa , praticamente da 40 anni .
Da due anni la valuta è passata da 1 a 1,30 e lo S&P da 900 a 1200
non è che ci sia una gran differenza .
Quelo che distingue gli Usa dal resto del Mondo , Brasile e company ,
è che la svalutazione in Usa dà un vantaggio comeptitivo a un sistema
già di per sè estremamente competitivo , a differenza del resto del Mondo
che svaluta per non annegare .
Il problema per eccellenza della svalutazione competitiva è il saper
tradurre tale competitività in strutturale ENTRO un certo lasso di tempo ,
prima che gli effetti positivi si perdano .
Qui non ce nè per nessuno , come ha dimostrato il recupero del gap
tecno con il Giappone dopo la fine della svalutazione 1985-1992 ;
la svalutazione innestata su Brasile o Italia , si perde nel tempo ,
visto lo scarso spessore tecnico , i paletti burocratici e quant'altro ,
ma se innestata in un sistema ,
come quello Usa , tecnologicamente avanzato e strutturalmente
competitivo può risultare devastante per chi si trovi sulla sua strada
senza pari requisiti , o almeno requisiti contrastanti .
L'Asia ha entrambi seppur in diverse zone e seppur in una certa misura
estremamente più rarefatti , ma ha anche il vantaggio di un immenso bacino
di consumatori che si affacciano al consumismo e chiedono a gran voce
non il televisore al plasma o la lavatrice ultima generazione ,
ma semplicemente il loro PRIMO televisore/lavatrice
in questo contesto l'Europa la vedo "malino"
Oggi , come tanti anni fa , quello che dovrebbe far riflettere e un tantino
preoccupare è la contemporanea salita degli indici Europei
ma forse la mia visione dipende dal fatto che son scarico di azioni e "gufo"
ci fai ragionare m che nel mio caso non è cosa semplice
Che il dollaro svalutandosi porti su la borsa Usa è semplice matematica
finanziaria , ogni svalutazione competitiva porta tale dono , sia che
accada in Brasile sia che accada nell'Italia (fino agli anni 90) sia che
accada in Usa , praticamente da 40 anni .
Da due anni la valuta è passata da 1 a 1,30 e lo S&P da 900 a 1200
non è che ci sia una gran differenza .
Quelo che distingue gli Usa dal resto del Mondo , Brasile e company ,
è che la svalutazione in Usa dà un vantaggio comeptitivo a un sistema
già di per sè estremamente competitivo , a differenza del resto del Mondo
che svaluta per non annegare .
Il problema per eccellenza della svalutazione competitiva è il saper
tradurre tale competitività in strutturale ENTRO un certo lasso di tempo ,
prima che gli effetti positivi si perdano .
Qui non ce nè per nessuno , come ha dimostrato il recupero del gap
tecno con il Giappone dopo la fine della svalutazione 1985-1992 ;
la svalutazione innestata su Brasile o Italia , si perde nel tempo ,
visto lo scarso spessore tecnico , i paletti burocratici e quant'altro ,
ma se innestata in un sistema ,
come quello Usa , tecnologicamente avanzato e strutturalmente
competitivo può risultare devastante per chi si trovi sulla sua strada
senza pari requisiti , o almeno requisiti contrastanti .
L'Asia ha entrambi seppur in diverse zone e seppur in una certa misura
estremamente più rarefatti , ma ha anche il vantaggio di un immenso bacino
di consumatori che si affacciano al consumismo e chiedono a gran voce
non il televisore al plasma o la lavatrice ultima generazione ,
ma semplicemente il loro PRIMO televisore/lavatrice
in questo contesto l'Europa la vedo "malino"
Oggi , come tanti anni fa , quello che dovrebbe far riflettere e un tantino
preoccupare è la contemporanea salita degli indici Europei
ma forse la mia visione dipende dal fatto che son scarico di azioni e "gufo"