Macroeconomia la situazione

A mio avviso, la volatilità, può essere inquadrata fondamentalmente come un indice di "paura" che hanno gli investitori. Quando c'è compiacenza e tranquillità riguardo al livello dei prezzi, essa tende a diminuire, quando improvvisamente questa calma viene messa in discussione , comincia una rincorsa a ricoprirsi con conseguente aumento della volatilità. Tanto maggiore sarà la "paura", tanto più veloce sarà la rincorsa a ricoprirsi e tanto più crescerà la volatilità. Quando la volatilità aumenta con i prezzi in aumento, è anche in questo caso dovuto alla "paura", la "paura" cioè di perdere il treno, che è poi quello che succede durante le bolle speculative come quella del 1999/2000. Detto questo, le indicazioni più interessanti che possono derivare dalla lettura della volatilità, sono a mio parere, le eventuali divergenze che si formano, tra questa e i prezzi, (ad es. la volatilità che segna nuovi minimi con i prezzi che non segnano nuovi max., in quanto una tale situazione significa grande compiacenza che non è confermata dai prezzi) ed in tal senso sul lungo periodo, una indicazione, sempre a mio modesto parere c'è già stata, in quanto abbiamo dei valori di volatilità ai minimi, mentre i prezzi sono ancora ben lontani dai max.
Buone feste a tutti
 
gipa69 ha scritto:
Un pò in ritardo postiamo qualche COT...


Va bhè va ....visto che è Natale ti perdoniamo :D

Mi unisco ai ringraziamente per Gipa che tira avanti un thread
semplicemente stupendo donandoci il suo tempo e le sue conoscenze , grazie :)


Auguri a tutti ,
Buon Natale e Buon Anno Nuovo
a Tutti voi e ai Vostri Cari
 
Tanti Auguri di buone feste e soprattutto di eccellente anno 2005
a tutti i partecipanti e lettori del più bel thread italiano... :)
Secondo il modello della Federal Reserve, i mercati (S&P500) sono
sottovalutati, allora basta seguire il 'sentiment' degli investitori
americani ? :-?
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Ancora un grazie a tutti e i migliori Auguri di ottime feste e di un anno proficuo :)
Sul discorso della volatilità devo dire che condivido in buona parte l'osservazione di Roma1965 escluso il capitolo divergenze che non sempre portano all'inversione dell'indice se non nel troppo lungo periodo.
Secondo me quando cala la volatilità è perchè il mercato è sotto il controllo delle mani forti che rispettano i vari supporti resistenze e tutti i vari indicatori dell'analisi tecnica. Quando invece ci sono accelerazioni improvvise al rialzo od al ribasso che stappano con facilità i vari livelli tecnici, segnale di entrate/uscite legate a motivazioni emotive, le mani forti perdono il controllo del mercato e cominciano a guardarlo con una certa prudenza si innervosiscono e cominciando a distribuire/accumulare aumentandone la volatilità.
Questo dal punto di vista generale....
Andando alla situazione attuale c'è da notare che mano a mano che questo rally a preso piede le varie correzioni di breve che si sono succedute hanno partato a picchi della volatilità sempre inferiori ai precedenti segno di una maggiore confidenza degli operatori sulle capacità di controllo del mercato... ritengo possibile che la prossima crescita consistente della volatilità sia che sia correlata ad una crescita degli indici od ad una loro discesa potrebbe determinare la fine del rally in atto attualmente. Se avverrà con una discesa potrebbe poi essere seguita da una ulteriore gamba rialzista, se avverrà con una crescita potrebbe vedere il picco della fase rialzista.
Vero è che l'ultima volta che si è verificato questo fenomeno (segnato sul grafico con un cerchietto rosso) in realtà il mercato dopo una correzione di un paio di mesi ha ripreso la strada al rialzo ma penso che le condizioni del mercato fossero alquanto diverse.


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El Diego grazie anche a te per il tuo intervento e per gli auguri che ricambio :)
Per quanto riguarda il modello della FED ho già avuto modo di contestare sul FOL la sua efficacia causa una eccessiva manipolazione nella situazione attuale del decennale US a causa degli interventi delle Banche centrali straniere e a causa degli interventi di Fannie Freddy e similia che tengono molto sotto il suo fair value il valore del decennale.
Preferisco misurare la convenienza di un mercato attraverso l'osservazione del P/E attuale con l'attenzione se possibile di escludere dalla contabilizzazione il valore delle stock option e includere le spese dei piani pensionistici.
Ritengo questo un grafico alquanto interessante a riguardo... che mostra valori ancora elevati....

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e questa è la versione allargata....

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Per quanto riguarda gli indicatori di sentiment esterni al mercato come quello da te postato notare comer la lettura attuale sia praticamente sui livelli di inizio 2000 ma ritengo un suo superamento possibile in quanto in una ecobolla (quella in cui secondo me siamo ora....) il sentiment degli investitori può raggiungere livelli superiori (stiamo parlando degli US naturalmente...) a quelli della bolla in quanto alla fase di capitolazione positiva classica dei massimi si aggiungono anche gli operatori che ritengono che il peggio sia alle spalle....
Rimango del parere che una correzione nella fase attuale ci stia ma occorre seguire il trend....
 
Buon Natale

Il mercato è un mercato di momentum con un trend ben definito. Tentare di anticipare la correzione è una strategia molto pericolosa e che può provocare molti danni anche perchè al momento si vedono molti segnali di stress ma nessun segnale di inversione compreso l'andamento dei mercati correlati (notare l'andamento del cambio euro/dollaro odierno).
Per questo è necessario trovare qualche indicatore che possa segnalare con una certa puntualità l'eventuale inversione.
A questo scopo questa sera ve ne sagnelerò un paio:
1)Mercato leader e quindi di solito anticipatore:
la Borsa Australiana.
Al momento il mercato è in pieno trend (il grafico è di ieri ma la correzione odierna non inficia l'analisi) anche se si stanno manifestando i primi segnali di andameento parabolico.
Possibile una breve pausa correttiva prima di un ulteriore rialzo che potrebbe essere quello finale di estensione.

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2)Rapporto Ndx/Indu
Notare come negli ultimi anni i massimi del ratio abbiano spesso indicato i massimi dell'indice. Allo stato attuale c'è una piccola divergenza.... se continuerà occorrerà prestare attenzione in quanto anche nel caso di divergenza indicato dalla linea blu tratteggiata essa venne prima riversata ma il massimo successivo indicò il massimo plurimensile dell'inizio del 2004.

scusate per la dimensione.... :ops:
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Importante anche vedere se ci sarà il rally di fine/inizio anno per capire i futuri andamenti del mercato.
Buone feste a tutti. :)
 
Per tornare un momento agli indicatori di sentiment esterni al mercato quale l'Investor Intelligence postato da Eldiego (molto efficace nel ratio tra bull e bear) o attraverso l'AAII (efficace sulle letture dei bear) di solito preferisco analizzarli in associazione con indicatori di sentiment interni al mercato quali il CPC, i COT o i flussi sui fondi azionari oppure ancora il ratio tra i flussi dei fondi rialzisti e ribassisti della famiglia RYDEX.
Giusto per dare qualche possibilità di osservazione:
Il grafico dei dati AAII
http://www.martincapital.com/chart-pgs/CH_sent.HTM
per i dati AMG:
http://www.amgdata.com
per un ratio free tra i fondi Rydex:
http://www.schaeffersresearch.com/streetools/market_tools/rydex_nu.aspx?click=jumpto
La situazione attuale mostra letture elevate ma non estreme anche se i non eccessivamente elevati flussi sui fondi sono in parte compensati da consistenti flussi sugli ETF. Comunque il mercato pretende un operatività prudente....
 
Un pò di grafici trovati in rete con un pò di commenti esplicativi (come richiesto da Roma qualche tempo fa... :) )
Questi sono i dati AMG sui flussi dei fondi azionari fino alla settimana scorsa. Nell'ultima settimana i flussi in entrata sono stati di nuovo molto consistenti (oltre 4 miliardi di dollari in entrata sui fondi azionari)

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Questo è il futures del NIkkei che come segnalatovi (parlavo dell'asia nel suo complesso...) qualche giorno fa sta mostrando segnali di forza interessanti dopo essere stato un indice ritardatario per buona parte del rialzo. Rotazione di mercati o fase finale del rialzo? Solo quando i leader storneranno lo potremo verificare...

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Questo è invece lo SPX cash con rintracciamenti temporali che scadono (casualmente?) il giorno 05/01/2005

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Rintracciamenti temporali di lungo scadenti nel medesimo periodo...

1104085586spxlongcash05012004.gif


Questo grafico rappresenta la forte correlazione tra la debolezza del dollaro ed il rally dei mercati.... questo è il motivo per cui insisto sul fatto che una reazione del dollaro potrebbe non essere positivo per i mercati (ma anche una sua accelerazione al ribasso coincidente con un cedimento dei prezzi dei bond US)

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Un altro analista riporta la forte correlazione tra il mercato attuale e quello del 1972. Più c'è consapevolezza e più è probabile che la correlazione non funzioni più. (E' anche vero che l'analista in questione troverebbe qualunque cosa che giustifichi un crollo del mercato...)

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Possibili rising wedge ribassisti con divergenze su vari indicatori per lo spx daily e compq... prevarrà l'analisi tecnica o i flussi dei fondi stagionali?
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1104087678spx122304.png



Bradley standard per il 2005
per maggiori informazioni...
http://www.geocities.com/WallStreet/Exchange/9807/Charts/SP500-Articles/SideroWork.htm

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l'Indu e il Bradley versione invertita....
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Comincia a ridursi la partecipazione dei titoli al rialzo così come avevo indicato diverso tempo fa nel comportamento tipico delle fasi finali del rialzo... (anche se al momento la mancata conferma non è pesante...)
Qua c'è un confronto tra il nyse e la sua A/D line...



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Questa è farina del mio sacco.... confronto tra spx monthly e optimism index delle aziende small business US (sondaggio di Novembre..)
Tranne che nel 1994 il picco dell'indice è corrisposto a pause di consolidamento o correzioni di alcuni mesi....

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Andamento nel 1994 del VXO e dello spx...si notano similitudini con la fase attuale...
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