L'angolo della poesia

Non respingere i sogni
(Pedro Salinas)

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra
 
È un ricordo tra tanti altri.

Quante volte t’ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
poi apparivi, ultima. È un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.


Eugenio Montale
 
Mi sono seduta ed ho dipinto la pace


Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l’arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

(T. Sorek)
 
Mi sono seduta ed ho dipinto la pace


Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l’arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

(T. Sorek)

Grazie, bellissime emozioni :)
 
M'ispira di Rita Elia

M'ispira lu ventu c'annaca li fogghi,
l'alliscia, li scoti, li strogghi
e li straminìa comu pittiddi
pi l'aria e pa' via.
M'ispira lu suli ca fà affacciateddi,
s'infila nte casi, nta tutti li vaneddi:
asciuca filati di robbi stinnùti
e fa arrussicari facciuzzi piatusi.
M'ispira lu focu c'abbrucia e distruggi
ca duna caluri, ca coci e rivugghi,
ca svampa, scattìa e fa li faiddi
ca scintillianu comu li stiddi.
M'ispira la me' terra ca è terra di focu
d'amuri e di odiu
di tanti sapura e di milli culura
di genti scialusa e assai ginirusa.
M'ispira lu scuetu ca fa 'nnamurari
dda smania ca afferra e fa suspirari
fa chianciri, ridiri, lu cori 'ncantari
e lu porta unni voli e lu fa cuntrastari.
M'ispira lu sonu di l'Avimmaria
ca 'nvita la genti e ci mustra la via
e annunzia la sira, la paci, lu riposu
e spiranzi d'amuri pi tutti li criaturi.
M'ispira la fami, la puvirtà
e la suffirenza di l'umanità;
m'ispira lu mari, lu firmamentu,
un filu d'erba, 'na spica di furmentu
'na lacrima, un cantu, 'na risatedda...
lu scaccanìari di 'na funtanedda.
Ma ch'ossai di tuttu m'ispira l'amuri,
ca a tutti sti cosi ci duna culuri,
ci duna vuci, ci porta puisia,
nni duna paci e nni porta armunia.
Si nun ci fussi stu sintimentu
la nostra vita fussi un turmentu;
povira e tristi dd'umanità
ca senza amuri nun sapi unni và!

Traduzione :Mi ispira

Mi ispira il vento che dondola le foglie
le carezza, le scuote, le scioglie
e le sparpaglia come coriandoli
in aria e per la via.
Mi ispira il sole che occhieggia,
che s'infila nelle case,
in tutti i vicoli,
asciuga fili di panni stesi
e fa divenir rosei faccini pallidi.
Mi ispira il fuoco che brucia e distrugge,
che dà calore, che cuoce e ribolle,
che s'infiamma, scoppietta e fa le faville
che scintillano come le stelle.
Mi ispira la mia terra
che è terra di fuoco di amore e di odio,
di tanti sapori e di mille colori,
di gente allegra e molto generosa.
Mi ispira l'inquietitudine che dà l'innamorarsi,
quella smania che afferra e fa sospirare
fa piangere, ridere, il cuore incantare
e lo spinge dove vuole e lo fa contrastare.
Mi ispira il suono dell'Ave Maria
che invita la gente e indica la Via
e annuncia la sera, la pace e il riposo
e speranze d'amore per tutte le creature.
Mi ispira la fame, la povertà
e la sofferenza dell'umanità;
mi ispira il mare, il firmamento,
un filo d'erba, una spiga di frumento,
una lacrima, un canto, una risatina,
e il ridere scrosciante di una fontanella.
Ma più di tutto a ispirarmi è l'amore
che a tutto questo dà calore,
dà voce, porta poesia,
ci dà pace e ci porta armonia.
Se non ci fosse questo sentimento,
la nostra vita sarebbe un tormento;
povera e triste quell'umanità
che senza amore non sa dove và!
 
Prima o poi l'amore arriva

A un passaggio a livello
lontano dal mondo
un giorno d'agosto assolato
un capostazione annoiato
vide a un finestrino
di un accelerato
una signora bruna
e piú non lavorò
passava le serate
a guardare la luna
e i treni si scontravano
ma lui non li sentiva
prima o poi l'amore arriva.

Stefano Benni
 
Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine

Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l’acqua impara a soffrire.

Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.

Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l’albero del tuo amore

Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all’arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.

Joumana Haddad
 
Canto alla luna

La luna geme sui fondali del mare,
o Dio morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell'anima ferita.

La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.

Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento
quanto basti per darti
un unico bacio d'amore.

Alda Merini
 
Pericoloso e tenero il volto dell’amore


Pericoloso e tenero
il volto dell’amore
m’è apparso la sera
d’un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l’arco
o un musicante
con l’arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha ferito
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferito
ferito al cuore.
ferito per la vita
E come brucia
la ferita dell’amore

Jacques Prévert
 

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