L'angolo della poesia

Dare un senso alla vita può condurre a follia

Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.

In realtà non è questa la mia destinazione, ma la mia vita.

Poiché l'amore mi si offrì ed io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta
ed io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò,
ma io temetti gli imprevisti.

Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.

E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.

Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è tortura
dell'inquietudine e del vano desidero;
è una barca che anela al mare eppure lo teme.

George Gray - Antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters
 
In fondo ai tuoi occhi

Cosa c'è
in fondo ai tuoi occhi
dietro il cristallino
oltre l'apparenza?
Dove il tempo
d'improvviso
si ferma
e
la mia anima
sulle tue labbra
resta
sospesa
?

Saffo
 
Guardami

I sottili lacci di fumo
che si dipanano dalle tue pupille
disegnano nell'aria azzurre spirali.
Sfiorando la mia pelle
mi avviluppano in un vortice di trame irregolari.
Si estingue in un fiato il mio grido disperato
sognante
mi avvolgo nel tepore spento
di un amore immaginato.

Saffo
 
Foglie d'ortica

Un velo di nebbia
cala dolcemente sulle mie pupille
illuminando la realtà
di una soffice e tenue parvenza surreale.
Anche la tua voce mi giunge ovattata
accarezzando le corde del vento,
mentre osservo le tue mani
che sembrano galleggiare nell'aria torbida.
Boccheggiando
dischiudo le labbra per chiederti aiuto
ma dalla mia bocca
solo un fiotto di foglie d'ortica,
che danzano per un istante
e svaniscono
spazzate via da un'alito di flebile scirocco.

Saffo
 
Con il cuore in gola

Correndo
lungo le scale
mi fermai
e voltai la testa.
Lui era lì,
avvolto da una sfera di nebbia,
e intonava in falsetto
una canzone triste.
Sorridendo tra la lacrime
ripresi a salire,
allontanandomi dalla sua voce
che sfumava nella notte
come sogno
che il sole del mattino
dissolve.

Saffo
 
La regina di Pablo Neruda

Io ti ho nominato regina.
Ve n'è di più alte di te, di più alte.
Ve n'è di più pure di te, di più pure.
Ve n'è di più belle di te, di più belle.


Ma tu sei la regina.

Quando vai per le strade
nessuno ti riconosce
Nessuno vede la tua corona di cristallo, nessuno guarda
il tappeto d'oro rosso
che calpesti dove passi,
il tappeto che non esiste.

E quando t'affacci
tutti i fiumi risuonano
nel mio corpo, scuotono
il cielo le campane,
e un inno empie il mondo.

Tu sola ed io
tu sola ed io, amor mio,
lo sentiamo.
 
Presa dal vento ho ricamato le stelle


C’era il Sole
Nei miei occhi di bambina

Il Mare
Nei miei sogni di ragazza

Il cielo
nel mio futuro di donna

Ma furono le stelle
a ricamare la mia anima
e il vento a rubare
il mio mistero.

Giusi Pontillo
 
SERA DI LIGURIA

Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane.
Indugiano le coppie nei giardini,
s'accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.
Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare

VINCENZO CARDARELLI
 
Se tu mi dimenticassi

Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell'ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

Pablo Neruda
 

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