LASSU'

Bidet vergognati. Peggio che in Vietnam.


«Il ritiro dall’Afghanistan è una questione molto importante.
Però nessuno ha gestito una ritirata peggiore di quella di Joe Biden.
È la più grande vergogna della storia del nostro Paese».


«So che questo non farà contenta la famiglia Bush. Ma credo che sia stata la decisione peggiore»,


«Trattammo da una posizione di forza, avrebbe dovuto evacuare prima i civili afghani, il personale dell’ambasciata e gli altri americani «e non i militari».


«Avevamo parlato numerose volte con i talebani, erano stati confronti duri.
Li avevamo avvertiti che se fosse stato toccato anche un solo cittadino americano avremmo risposto».

Condizioni che Biden non ha rispettato.


«È una situazione imbarazzante, la più imbarazzante nella storia di questo Paese.
La Cina sta vedendo quello che succede e ci sta ridendo dietro».
 
La congestione portuale nelle vicine Shanghai e Hong Kong sta aumentando ancora una volta
a causa della chiusura del terminal Meishan al porto di Ningbo,
un importante porto e polo industriale nella provincia orientale di Zhejiang, a sud di Shanghai.

La scorsa settimana, un lavoratore portuale è stato contagiato dal virus e ha costretto la chiusura del terminal di Meishan.

Una sola persona ha messo in difficoltà l’economia di una bella fetta del mondo.


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Fonte: Bloomberg
Almeno un quarto della capacità del porto è stata cancellata,
costringendo alcune delle più grandi compagnie di navigazione del mondo a dirottare le navi verso altri porti circostanti,
oppure a tenerle in mare per lungo tempo.


Simon Heaney, senior manager della ricerca sui container presso Drewry Shipping Consultants Ltd.,
ha affermato che Moller-Maersk A/S e CMA CGM SA, la più grande compagnia di navigazione del mondo,
sta saltando il porto di Ningbo dopo che la chiusura si è estesa al settimo giorno.


Il numero medio di navi portacontainer ancorate al largo di Xiamen,
una città portuale sulla costa sudorientale della Cina, attraverso uno stretto da Taiwan,
è stato di 24 martedì, rispetto alle 6 dell’inizio del mese.


Le navi ancorate nei porti di Shanghai e Ningbo sono state più di 141, 60 in più rispetto alla media da aprile ad agosto.



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Fonte: Bloomberg

Ningbo è il terzo porto container più grande al mondo dopo Shanghai e Singapore, ma il porto container più trafficato del mondo per volume.


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Fonte: Bloomberg

Le conseguenze della limitazione della capacità a Ningbo sono già evidenti
e si stanno diffondendo nei porti circostanti, causando una massiccia congestione.

Vediamo i puntini, che indicano le navi concentrarsi al largo dei porti più problematici.


La chiusura settimanale del terminal provoca la diversione delle merci verso altri porti,
mettendo a dura prova le loro operazioni e aggravando i problemi di capacità
che hanno portato a registrare tariffe di spedizione dieci volte superiori al normale per rotte specifiche.


Michael Every, Head of Asia-Pacific Financial Markets Research presso Rabobank,
ha recentemente affermato che Delta porta a ulteriori interruzioni delle spedizioni nei porti più trafficati della Cina.

Il virus sta colpendo anche la produzione vietnamita e thailandese.

C’è un rischio di vedere un peggioramento nelle consegne anche da fuori della Cina.

Gli aneddoti parlano di spedizionieri che dicono ai clienti che non consegneranno se non con un premio ;

imprese e paesi più piccoli che vengono respinti nell’elenco delle priorità;

di navi che si rifiutano di ritirare le merci esportate da alcune località;

e di un disallineamento strutturale tra domanda e offerta di container e strutture.


Un problema colossale che, nel breve periodo, porrà dei forti vincoli alla fornitura dei beni in occidente.
 
ahahahahahahah ma come, fanno "il nero" anche loro ?


Secondo la CNN, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha lanciato una nuova iniziativa
per pagare gli informatori anonimi in criptovaluta per informazioni su hacker sostenuti dallo stato nemico o sospetti terroristi.

L’agenzia, per la prima volta, tramite il suo programma “Rewards for Justice” (RFJ),
pagherà agli informatori criptovaluta su un portale sicuro sul Dark Web
per informazioni sugli hacker sostenuti dallo stato nemici
coinvolti nell’attacco alle infrastrutture o alle imprese statunitensi
e o terroristi che vogliono danneggiare altri interessi americani.


Sul sito web di RFJ, il Dipartimento di Stato offre “ricompense fino a $ 10 milioni per informazioni che portano all’identificazione
o all’ubicazione di qualsiasi persona che, agendo sotto la direzione o sotto il controllo di un governo straniero,
partecipa ad attività informatiche dannose contro gli Stati Uniti infrastrutture critiche”.


Gli informatori che forniscono informazioni credibili rimarranno anonimi e sceglieranno di ricevere un risarcimento sotto forma di criptovalute.


Ecco il sito web di RFJ.


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RFJ invia una sezione di suggerimenti.


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È possibile accedere alla piattaforma RFJ utilizzando Tor, uno dei browser più comuni per il Dark Web che protegge la privacy dell’utente.

I funzionari hanno detto alla CNN che hanno iniziato a ricevere suggerimenti.


All’interno del nostro programma, c’è un enorme entusiasmo perché stiamo davvero spingendo oltre ogni possibilità che abbiamo
per cercare di raggiungere il pubblico, le fonti, le persone che potrebbero avere informazioni che aiutano a migliorare la nostra sicurezza nazionale
“,

ha detto una fonte del Dipartimento di Stato alla CNN .

Alcune agenzie si sono innervosite ma continueremo ad andare avanti in molti modi diversi“.


La fonte ha rifiutato di approfondire le informazioni già ricevute attraverso il Dark Web a causa della natura sensibile delle informazioni e delle fonti.


“Qualcosa sul Dark Web che consente l’anonimato totale e un livello iniziale di sicurezza è probabilmente più appropriato per quelle persone”,
ha detto una seconda fonte del Dipartimento di Stato.

“Quindi solo trovare le persone dove sono e raggiungerle con la tecnologia con cui si trovano più a loro agio, penso, sia il nome del gioco per Rewards for Justice”.


Bill Evanina, CEO di The Evanina Group, che recentemente è andato in pensione
come direttore del National Counterintelligence and Security Center presso l’FBI e la CIA,
ha affermato che questa iniziativa è finora l’uso più pubblico di risorse crittografiche da parte del governo federale.


Mentre il Dipartimento di Stato paga con le valute virtuali,
il presidente della Federal Reserve di Minneapolis Neel Kashkari ha dichiarato martedì che la criptovaluta è spazzatura
e non ha “visto alcun caso d’uso che Bitcoin risolva oltre al finanziamento di attività illecite come droghe e prostituzione”.


Probabilmente non era ancora stato informato circa il suo nuovo uso da parte dei colleghi del governo.


Il realtà le valute virtuali, proprio perché distaccate dal sistema bancario, sono utili per operazioni non pubbliche.


Se mai il problema è etico, cioè se sia sempre giusto pagare informazioni in modo occulto.
 
Anche in Germania sono rimasti scioccati dalla caduta rapida e imprevista di Kabul,
che la Welt ha definito “Il punto più basso dell’Occidente”.

I quotidiani tedeschi, la Welt in testa, sono rimasti senza parole e incominciano a cercare i responsabili, anche nel governo tedesco.


Il primo responsabile è identificato nel ministro degli Esteri, Heiko Maas, che in teoria, con i servizi segreti,
avrebbe dovuto tenere sotto controllo la situazione e invece si è fatto trovare completamente impreparato
e non ha saputo neppure giustificare quanto successo –

“Ecco perché prenderei di nuovo questa decisione in qualsiasi momento”, afferma in modo serioso, riprendendo Biden,
mentre gli afgani che hanno aiutato la Germania o gli stessi famigliari dei cittadini tedeschi rischiano la vita,
il tutto mentre la Bundeswehr è in attesa di muoversi.


Nel dibatto politico tedesco, che sicuramente sfocerà in una commissione d’inchiesta parlamentare dopo le elezioni di settembre,
Maas è nell’occhio del ciclone anche perché quello di Kabul è solo l’ultimo degli incidenti che lo vede coinvolto.

Le sue posizioni su altri eventi che hanno coinvolto la Germania,
dal mezzo flop vaccinale alle alluvioni in Renania gli avevano già potentemente attirato critiche che coinvolgevano il suo partito.

Alla fine Maas è stato un ripiego, come tante figure dell’ultimo governo Merkel, perché il candidato naturale, l’ex segretario SPD Schulz,
aveva promesso di non entrare al governo e quindi si ripiegò su Maas, in un governo fatto di ripieghi politici
come il ministro della difesa Kramp-Karrembauer, altra figura mediocre in una posizione chiave.


Il risultato è quello attuale: un ministero degli Esteri che non sa che cosa succederà

e uno della difesa che appare completamente impreparato.



Bisogna ammettere che però in Germania almeno qualche domanda se la fanno.


In Italia tutto sta scorrendo liscio come l’acqua.


Nessuno si fa una domanda sul nostro ministro degli esteri, su quello degli Interni o sulla difesa.


Eppure noi siamo caduti dal pero esattamente come tutti gli altri.
 
Eccezionale come riescono a cavare un ragno dal buco ed a far passare LA VERITA'
come un'anomalia statistica. Grande il corrierone. Con un "paradosso" copre la realtà :
IL VACCINO NON COPRE DALL'INFEZIONE DAL VIRUS.


Questa settimana i numeri mostravano che, su 515 pazienti attualmente ricoverati per Covid grave,

301 (il 58,4%) erano completamente vaccinati.


Non significa che i vaccini non siano efficaci
,

ma solo che i numeri sono «ingannevoli» se non riferiti a un contesto specifico.


Queste percentuali, infatti, sono confuse dall’età dei vaccinati e dall’alto tasso di vaccinazione di Israele
e danno vita al «paradosso israeliano» che è quello conosciuto in statistica come «paradosso di Simpson»


Il pannello dei dati del Covid di Israele mostra che quasi il 60% di tutti i pazienti ricoverati in ospedale sono vaccinati.

Sebbene questi numeri siano veri, citarli come prove di una bassa efficacia del vaccino è sbagliato.


I fattori chiave che contribuiscono alla «confusione» citati dal professor Morris nel suo blog sono:

gli alti tassi di vaccinazione nel Paese,

il fatto che l’85% dei non vaccinati è costituita da giovani,

che il 90% degli anziani sia vaccinato

e che gli stessi anziani abbiano più probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto ai giovani
(i maggiori di 50 anni 20 volte di più rispetto ai minori di 50 anni).


Ahahahahahahah questa è buona. Ma perchè il paradosso di Simpson non lo applicate anche ai dati sui positivi asintomatici ?


In un gruppo con il 95% di vaccinati,
le infezioni tra i vaccinati supererebbero quelle tra i non vaccinati
semplicemente perché ci sono molte più persone vaccinate tra cui il virus può diffondersi.

In un gruppo con il 20% di vaccinati in cui tutti siano esposti al virus,
la maggior parte dei non vaccinati verrebbe infettata e la maggior parte dei vaccinati no.

Tutto dipende dall’insieme di partenza.


Eh già, tutta la pantomima sul virus sarebbe a zero se si contassero gli asintomatici e non i positivi.
 
Ultima modifica:
Guardiamo i numeri invece delle percentuali,
che ci fanno 301 persone vaccinate in ospedale?

Israele: 9,053 milioni ab. di cui 5.431.000 vaccinati 2 dosi (59%).
Attualmente i ricoverati in terapia intensiva sono 394 (43 ogni 1.000.000 ab.).


In veneto quasi un ricoverato su tre ha doppia dose.
Stesso per i decessi.
Sono anziani e fragili?
Forse.
Ma sono proprio loro che dovrebbero essere difesi dai vaccini.


Paradosso Simpson deve spiegarmi come mai Svezia senza lockdown 1300 morti ogni 1.000.000
e ITALIA 2100 morti ogni milione.


Quando si parla di scienza… di sperimentazione… di certezza…di vaccini...
la Mayo Clinic Health System sostiene che il vaccino Pfizer-BioNTech (42%)
è molto meno efficace rispetto al vaccino Moderna (76%) contro la variante Delta.


Cresce tra i vaccinati il dubbio.
E questi arzigogoli verbali ( il paradosso ! ) di certo non rassicurano.

I dati sono oggettivi ed evidenti .


Come sempre due pesi e due misure;

quando Draghi comparava i dati di luglio con quelli di febbraio nessun chiarimento sull’assurdo confronto.

Oppure quando si sottolineava che i morti erano tutti tra i non vaccinati

prendendo in esame periodi in cui i non vaccinati erano il 90% della popolazione…


Adesso si andrà verso la terza dose ....poi......cui prodest ?


In Italia, l'anno scorso, in questi giorni avevamo un decimo delle terapie intensive occupate.

Israele ora a 600 terapie intensive.

Durante la prima ondata, senza neanche un vaccinato, ne aveva 811 al picco.



Vi sembra che i conti tornino?

Il paradosso di Simpson va benissimo.


Ma bisogna saperlo applicare.
 
L’estate del vaccino a tutti i costi,

del Green pass necessario ormai per qualsiasi operazione quotidiana

e delle campagne mediatiche a strenua difesa dei farmaci anti-Covid

è anche l’estate in cui il numero di positivi e decessi è schizzato verso l’alto.


A conferma di come i vaccini contro il virus attualmente disponibili non stiano funzionando.


E di quanto sia folle vincolare il ritorno alla normalità degli italiani alla doppia dose, evidentemente non sufficiente a uscire dall’emergenza.


Dando un’occhiata al parallelo tracciato dal Fatto Quotidiano tra la stagione estiva 2021 e quella dell’anno precedente,

ecco balzare agli occhi quella verità che tanti giornali continuano a negare:


oggi si muore di più e ci si contagia di più.



Nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 18 agosto del 2020,

infatti, la media giornaliera dei nuovi positivi era di 278, con circa 10 decessi ogni 24 ore.


Attualmente, i morti giornalieri sono 30.



Non va meglio nemmeno per quanto riguarda la diffusione del Covid,

visto che oggi i positivi sono oggi poco meno di 4.000 al giorno.


Un boom incredibile, quello della situazione dei contagi,

moltiplicati addirittura per 14 rispetto al 2020,

quando però non esistevano ancora i vaccini.



I farmaci anti-Covid, insomma, non hanno affatto migliorato la situazione, peggiorata anzi rispetto al passato.


Uno scenario che rende intollerabile quel ricatto di Stato che prende il nome di “Green pass”.


La corsa dei virologi alla difesa strenua del governo è subito scattata:

“Colpa della variante Delta, che ha un tasso di contagiosità addirittura sette volte più alto rispetto al virus che affrontavamo nel 2020”.


Ma la conferma indiretta di come i farmarci non riescano a contrastare il virus.


E di quanto sia inutile, oltre che ingiusto, costringere gli italiani a vaccinarsi.
 
Come riporta Italia Oggi abbiamo una proposta un po’ particolare per fermare le delocalizzazioni:

il divieto di licenziamento collettivo anche in caso di chiusura dell’attività aziendale.


Secondo quanto trapela dal progetto di legge allo studio contro le delocalizzazioni
le aziende che vorranno chiudere, prima di licenziare, dovranno ottenere un via libera per licenziare
e dovranno veder approvato il “Piano per limitare le ricadute occupazionali”.

Senza l’approvazione di questo piano la società dovrà versare un “Ticket di licenziamento” maggiorato di dieci volte,
per una cifra che può raggiungere anche i 90 mila euro a dipendente,
oltre a non poter accedere per cinque anni a nessun contributo pubblico.

La norma verrà a interessare tutte le aziende con oltre 250 dipendenti o rami aziendali,
e scatterà indipendentemente dal numero dei dipendenti coinvolti.


Questo fa parte della creazione di un “Diritto di allerta” che viene a coprire i dipendenti a tempo indeterminato
delle aziende con oltre 250 rapporti di questo tipo e che viene quindi ad acquisire una specie di “preavviso extra”.

L’azienda dovrà comunicare il piano entro 90 giorni dalla sua implementazione e il piano stesso verrà considerato entro 30 giorni.


L’idea sarebbe buona e basata su buone intenzioni, ma, come si suol dire, di queste è lastricata la strada per l’inferno.

Questi sono alcuni dei problemi che potrebbero sorgere:

  • prima di tutto il limite di 250 dipendenti rischia di dare un incentivo al nanismo aziendale degli investitori esteri;

  • il fatto di considerare solo i contratti a tempo indeterminato
  • fa si che le aziende al limite aumenteranno la quota dei contratti a tempo determinato;

  • la norma è in contrasto con l’affermazione di voler invitare investimenti stranieri,
  • per i quali sarebbe necessaria eliminare, non incrementare, i vincoli burocratici;

  • naturalmente i motivi di crisi economica sono esclusi dalla tutela.
  • Una multinazionale può creare questi problemi dal nulla;

  • perché ci siamo fatti sfuggire, in Italia ed Europa, la più interessante azienda al mondo,
  • la TSMC (Semiconduttori, una specie di pozzo di petrolio) che ha investito negli USA?

  • Dato che le aziende italiane delocalizzano soprattutto per usufruire dei vari paradisi fiscali europei
  • (Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo,) perché non pensare a una legislazione che fermi questo cancro?

Insomma buone intenzioni, mezzo migliorabile.

Per evitare che le aziende scappino ci vuole un po’ di prigione, o meglio di potere dissuasivo,

ma bisogna anche dare dei motivi positivi per restare.


Questo richiederebbe un approccio diverso, di carattere macro economico.
 
Basta con il terrore mediatico.

Eccone uno che vede il bicchiere mezzo pieno.



«Le varianti del virus? Non potranno essere infinite.

E guardiamo a quel che è stato nei mesi scorsi: anche le mutazioni più pericolose, come la sudafricana, si sono estinte.

Dobbiamo dunque continuare a monitorarle e tracciarle, mantenendo il sangue freddo.

La pandemia potrà trasformarsi in epidemie stagionali, come quelle influenzali, senza gravi conseguenze».


Senza azzardare orizzonti temporali, Fausto Baldanti racconta lo scenario più plausibile per i prossimi mesi:
dal suo osservatorio, il laboratorio di Virologia molecolare dell’ospedale San Matteo di Pavia di cui è responsabile,
riannoda i fili su quel che è stato del virus, e su quel che sarà.
 
Prosegue il ponte aereo Roma-Kabul con nuovi arrivi in giornata dall’Afghanistan,
dove i talebani hanno nuovamente sparato sui manifestanti con le bandiere nazionali nel giorno dell’indipendenza.

Ancora caos all’aeroporto internazionale della capitale afghana con altre vittime nella calca dei residenti che cercano di lasciare il Paese.


Il Boeing KC767 dell’Aeronautica Militare proveniente dal Kuwait con 202 afghani evacuati ieri da Kabul con due C130,
è atterrato alle 12.40 all’aeroporto di Fiumicino.

Subito dopo lo sbarco per tutti la procedura di profilassi sanitaria anti Covid che si svolgerà all’interno del Terminal 5,
decentrato rispetto alle altre aerostazioni e sorvegliato dalle forze dell’ordine.

Con l’arrivo odierno sono oltre 500 gli ex collaboratori e loro familiari trasferiti in Italia dal giugno scorso
quando con l’operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani.


La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Covi-Comando operativo di vertice interforze,
comandato dal generale Luciano Portolano, 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia
e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul
.

Sono oltre 1.500 i militari italiani del Covi impegnati su disposizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini per il ponte aereo Roma-Kabul.

Personale del Joint force hq (Jfhq), del Comando operazioni forze speciali (Cofs), della Joint evacuation task force (Jetf),
della Joint special operation task force (Jsoft), del Comando operazioni aerospaziali Am (Coa), della 46esima Brigata aerea,
del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, della Task force air di Al Salem (Kuwait).

Oltre a tutti i militari delle Forze armate e dei carabinieri preposti alla accoglienza e gestione al loro arrivo in Italia.
 

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