Le Iene: come funzionano gli affidamenti dei minori?

coooosa ?
ti riferisci a me ?
RobertDeNiroTaxiDriver.jpg
 
ne debbo necessariamente dedurre che ti poni il dubbio che l'articolo in questione sia stato inventato di sana pianta.

ma a che pro? se fosse al solo scopo di gettare del fango sulla professione dello psichiatra, la scelta di un simile strumento mi parrebbe francamente esagerata.
quel brutto episodio è accaduto nella mia città link del giornale: Brescia: denucia abusi di una suora, a 7 anni in manicomio



Firmate la petizione

http://www.change.org/it/petizioni/...m_medium=email&utm_campaign=supporter_message
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Diretta a Andrea Orlando


Statalizzazione case famiglia e erogazione di contributi a famiglie che ospitino minori, insieme a minori poteri di cui gode la figura dell'assistente sociale


Era nata, era nata parecchio tempo addietro una petizione volta alla statalizzazione di strutture chiamate case "famiglia", sorte in sostituzione agli ormai obsoleti orfanotrofi, attraverso una legge del 2001, ma che spesso hanno poco o nulla a che vedere con l'ambiente familiare, al punto che alcuni esperti preferiscono parlare di comunità per minori. Quella petizione morì sul nascere, morì per il totale disinteresse da parte di molti, forse anche increduli di come sia la realtà.
Cosa accade: un assistente sociale formula dei giudizi spesso assolutamente opinabili, soggettivi e non necessariamente corrispondenti al vero, in cui dichiara che un genitore o entrambi sono inadeguati e spesso per i motivi più svariati, eccetto l'indigenza, in quanto la legge vieta espressamente che un "minore" possa essere ospitato in comunità esclusivamente per suddetto motivo. Fin qui', direte voi, nessun problema, ci si difende, ma attualmente non esiste un piano di parità tra accusa (i servizi sociali) e la difesa (la famiglia), per cui ciò che viene redatto dall'assistente sociale e/o dal personale facente parte dell'universo servizi sociali è preso quasi sempre per vero e questo alle volte con la complicità di gestori di case famiglia, comunità, ovviamente col coinvolgimento di giudici minorili.

Quale risultato si prospetta a fronte di tutto ciò? Il minore, che può essere un bambino ma anche un adolescente, viene "ospitato" a forza in dette strutture contro ogni sua volontà, in quanto non può esprimersi in merito e, col pretesto che questi non deve avere contatti coi genitori, accade qualcosa di semplicissimo: non permettono alla persona ospitata di condurre la stessa vita che conducono i suoi coetanei, quindi non può uscire da solo a farsi una passeggiata, non può usare il cellulare, internet e altre comuni libertà, considerato che ogni struttura ha poi altre regole come ad esempio l'essere costretti a indossare una maglietta anche col caldo soffocante, l'andare a letto alle nove, etc etc, con conseguenze psicologiche che è facile immaginare.
Pensate inoltre che se il ragazzo desidera avere contatti coi genitori, gli educatori, spesso considerati soprammobili, visto l'eccessivo potere di altre figure di riferimento quali psicologi e assistenti sociali in primis, non possono agire! devono rivolgersi all'assistente sociale, così come per l'iscrizione a scuola, perché se l'assistente sociale ritiene che il ragazzo non sia adatto all'ambiente scolastico, dovrà studiare in privato, quindi avrà ancor meno vita sociale e anche quando avvengono i rari incontri genitori figli, l'educatore non serve, occorre la presenza dell'assistente sociale, per cui da ciò si evince l'eccessivo potere dato a queste figure, il fatto che il minore non possa essere ascoltato, fatto gravissimo e soprattutto il fatto che esista un forte interesse a ospitare ragazzi in strutture con le più svariate denominazioni, l'interesse a percepire una quota per ogni ospite, quella quota che paghiamo noi contribuenti, per cui chiediamo minori poteri agli assistenti sociali e alle figure annesse, la statalizzazione delle case famiglia al fine di fermarne il business perché dette strutture, se statalizzate, non farebbero più guadagnare qualcuno e in base al numero di ospiti, chiediamo che nel caso in cui un ragazzo debba essere ospitato in tali strutture, possa ugualmente godere delle normali libertà di cui godono tutti i ragazzi, anche nel caso (GRAVE) in cui non possono avere contatti con la famiglia d'origine, chiediamo che in tali strutture avvengano periodici e improvvisi controlli stabiliti per legge, senza necessariamente una segnalazione, chiediamo anche la possibilità che una famiglia possa ospitare un ragazzo a fronte di un cambiamento radicale per quanto riguarda le leggi sull'adozione e l'affidamento e che questa famiglia disponga ovviamente dei requisiti necessari, oltre al fatto che il ragazzo stesso dovrà periodicamente essere ascoltato, mentre l'educatore lavorerà presso la famiglia ospitante o presso la struttura statalizzata e non più privata convenzionata A.S.L e retribuito dal Comune di residenza della stessa, anzichè dagli attuali gestori di strutture di varia tipologia, anche al fine di evitare fenomeni di sfruttamento e/o mancata retribuzione nei confronti degli operatori qualificati, presenti in numero variabile in base al numero degli utenti ospitati nelle comunità.
Ciò che viene riportato non giunge dalle varie Barbara D'urso, ma da fatti concreti, reali, da esperienze di chi ha visto, toccato con mano, per cui è tempo di agire! anche dietro le case famiglia con una bella realtà, spesso si nasconde un business attraverso denaro sprecato per poi avere il coraggio di parlare di chiusura delle case famiglia, dietro i sorrisi si nasconde la costrizione a starci, si nascondono giudici e assistenti sociali senza scrupoli, per cui è ora di dire BASTA UNA VOLTA PER TUTTE a questa vergogna!! in altri Paesi evoluti è già stata superata anche la realtà delle case famiglia, ora utilizzate esclusivamente per minori con precedenti penali, in alternativa al carcere. Non puoi stare a guardare!! se lo fai, sarai complice di questo scempio!! certe petizioni hanno funzionato, controllate voi stessi su change!
 
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L'articolo del Brescia Today è orribile. Rivela dettagli che dovrebbero essere coperti da privacy, nomi di farmaci, addirittura dosaggi.

Della storia, i punti orrendi sono tanti:

1) il modo in cui è trattata, in cui se ne parla
2) la vicenda stessa che è impressionante.

Ora, per esperienza, so che i "falsi abusi" su minore sono meno del 3% di quelli che vengono denunciati. E che sono più quelli taciuti di quelli denunciati.
E che quando si denuncia si incontrano sempre enormi difficoltà.

Quindi, a naso, la storia pare vera, anche se non capisco come il giornalista o la sua fonte abbiano saputo i dosaggi e i nomi dei farmaci del bambino.

Tontolina, io in linea generale, sono d'accordissimo con te, anche se non credo che gli assistenti sociali siano dei farabutti. Piuttosto lo sono i periti pagati dai privati per avere le diagnosi che fan comodo e anche alcuni genitori (specialmente in casi di separazioni difficili).
 
L'articolo del Brescia Today è orribile. Rivela dettagli che dovrebbero essere coperti da privacy, nomi di farmaci, addirittura dosaggi.

Della storia, i punti orrendi sono tanti:

1) il modo in cui è trattata, in cui se ne parla
2) la vicenda stessa che è impressionante.

Ora, per esperienza, so che i "falsi abusi" su minore sono meno del 3% di quelli che vengono denunciati. E che sono più quelli taciuti di quelli denunciati.
E che quando si denuncia si incontrano sempre enormi difficoltà.

Quindi, a naso, la storia pare vera, anche se non capisco come il giornalista o la sua fonte abbiano saputo i dosaggi e i nomi dei farmaci del bambino.

Tontolina, io in linea generale, sono d'accordissimo con te, anche se non credo che gli assistenti sociali siano dei farabutti. Piuttosto lo sono i periti pagati dai privati per avere le diagnosi che fan comodo e anche alcuni genitori (specialmente in casi di separazioni difficili).
nella mia vita ho conosciuto direttamente solo 4 casi di questo tipo
e nessuno è stato un abuso da parte degli assistenti sociali


erano casi davvero pietosi e solo in UN caso vi era la somministrazione di psicofarmaci ... all'epoca ero praticamente ignorante e conoscevo solo quanto mi veniva riferito


vicino a casa mia c'è il centro di solidarietà di via donatello
dove una mia carissima amica offre gratuitamente il suo servizio e che mi dice di non trovare particolari abusi anche se ci sono le inferiate alle finestre...


però l'Italia è lunga


in alcune situazione, e le denunce sono davvero troppe, avvengono cose orribili
e ci credo
ho avuto modo di "incontrare" un giudice minorile che definire "poco affidabile" è davvero azzeccato... Mi ha davvero schifato e per fortuna non ho mai avuto bisogno personalmente... quello fu un pomeriggio familiare [il mio defunto marito era avvocato e a volte è capitato....non voglio entrare nel merito... perchè mi viene il mal di stomaco]

A brescia pare funzioni quasi tutto ... ma è facile cadere e abusare di un diritto soprattutto se i giudici sono come quello cheho conosciuto....
 
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