LE MIE ASPETTATIVE PER IL FUTURO? UN BEL PASSATO

Se il centrodestra avesse conquistato l’Emilia-Romagna avrebbe denunciato la distanza sempre più grande esistente tra il Paese formale,
rappresentato dall’attuale Parlamento, e quello reale, indicato dai risultati elettorali, ed avrebbe chiesto a gran voce le elezioni anticipate.

Nessuno si sarebbe stupito di un comportamento del genere.

Perché fa parte della fisiologia del gioco democratico che chi è all’opposizione si appelli al Paese reale per chiedere che quello formale si arrenda
alle mutate condizioni politiche indicate dai risultati di voti amministrativi verificatisi nel corso della legislatura ed invochi il ritorno immediato alle urne.

La mancata conquista della regione rossa da parte del centrodestra impedisce alla coalizione di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
di appellarsi al Paese reale per chiedere che quello formale di togliersi di mezzo?

La risposta è negativa.

Perché è vero che la vittoria di Stefano Bonaccini ha consentito a Giuseppe Conte ed a Nicola Zingaretti di sostenere
che il Governo nazionale è uscito rafforzato dalla consultazione amministrativa.

Ma è addirittura più vero che un colpo pesantissimo al Paese formale è venuto dalla sostanziale scomparsa dalla scena politica del partito
che alle ultime elezioni nazionali ha conquistato il trentadue per cento dei consensi ed è diventato il partito di maggioranza relativa del Paese
.

Il crollo verticale del Movimento Cinque Stelle costituisce per il Paese formale un colpo decisamente più forte e sconvolgente
di quello che si sarebbe determinato se la regione rossa fosse stata conquistata dal centrodestra.

Non a caso il Partito Democratico, che alle ultime elezioni aveva ottenuto la metà dei consensi del M5S,
ora incomincia a considerarsi la forza portante e fondamentale del governo e chiede che Conte
avvii una seconda fase dell’azione dell’esecutivo non più segnata, come la prima, dalle posizioni identitarie dei grillini.

Vito Crimi, cioè il “gerarca minore” che ha sostituito pro-tempore il capo politico dimissionario Luigi Di Maio,
ha subito replicato al Pd rilevando che i rapporti di forza esistenti in Parlamento sono quelli usciti dalle ultime Politiche e rimangono immutati fino alla fine della legislatura.

Crimi, ovviamente, non poteva dire altrimenti.

Ma l’aspetto più singolare della vicenda è che non è il solo a pensarla in questo modo.

Anche Sergio Mattarella sarebbe dell’avviso che il Paese formale ha sempre e comunque la prevalenza su quello reale
e che tutto deve rimanere come se nulla fosse avvenuto, compresa la scomparsa del partito di maggioranza relativa.

Scoprire che Mattarella la pensa come Crimi suscita un po’ di angoscia!
 
Hanno appena finito di strombazzare per una vittoria, arrivata forse per qualche voto ipocrita dei moderati,
ma soprattutto grazie all’intervento del F e dell’armamentario di supporto, che già ricominciano a litigare, poveri illusi.

Mai infatti come stavolta il fortino comunista laccato di democrazia ha dovuto dispiegare ogni risorsa ed ogni escamotage
per respingere un assalto che con più furbizia e migliore strategia sarebbe stato fatale.

Sia come sia anche l’Emilia-Romagna è diventata contendibile, fatto che un tempo avrebbe suscitato ilarità e sorrisi nell’impero falce e martello
dove tutto dipende dalla ditta e all’idea di schierarcisi contro si rischiava il domicilio coatto.

Eppure neanche sfumati gli effetti dei brindisi di sollievo per una paura che ha fatto 90, nella maggioranza di governo è ricominciata la guerra,
la lotta di ultimatum, la resa dei conti del Pd contro i grillini decimati e contro i renziani insofferenti.

Quella di Stefano Bonaccini infatti è stata una vittoria boomerang per l’esecutivo che si ritrova la componente maggioritaria grillina evaporata,
quella minoritaria di Matteo Renzi appannata, quella mediana del Pd obbligata a mostrare i muscoli dopo il successo.

Per farla breve tre posizioni che ancora più di prima sono contrastanti e in battaglia,
chi per sopravvivere, chi per sgomitare e chi per comandare e stabilire la detenzione dello scettro,
insomma una baraonda politica tale da gettare nel caos la guida del Paese.

Tanto è vero che a partire dalla prescrizione, dall’annullamento delle concessioni, dal decreto mille proroghe e dai collegati alla Finanziaria
è tutto un teatrino disarmante di veti, trappole, minacce di crisi e di ulteriori scissioni.

Ecco perché scriviamo poveri illusi, mediocri aedi di un trionfo che non esiste nel paese né tra loro,
visto che oggi stanno peggio di prima e con una regione in meno, perché la fanfara sull’Emilia-Romagna
è stata alzata per nascondere la catastrofe calabrese dell’alleanza di governo.

Pensate infatti all’ipocrisia di una maggioranza che fino a sabato si sbracciava per sottolineare la dimensione locale del voto e dopo il successo di Bonaccini,
cerca di spacciarlo per riscossa nazionale contro il centrodestra e contro l’avanzata di Salvini.

Una ipocrisia tanto maggiore perché con la vittoria in Emilia-Romagna tenta di oscurare non solo la disfatta della Calabria
ma l’inesistenza acclarata del consenso elettorale per la parte più importante della delegazione di governo, Giuseppe Conte compreso visto che sta lì per volontà grillina.


Ma quando mai nella storia repubblicana si è avuto un premier non eletto e sostenuto da un partito che non c’è più ?

Un presidente del Consiglio indicato dal vapore acqueo e che pontifica e dichiara di essere ancora più forte dopo una batosta da scappare.

Ma quando mai nella storia repubblicana si è parlato di verifica nell’esecutivo dopo l’abbattimento del pilastro che lo sostiene ?

Dopo la liquefazione elettorale del partito di maggioranza relativa, suvvia anche in Italia dove pure tutto si è reso possibile, ci sarebbero state le dimissioni non la fanfara.


Il centrodestra avrà anche perso la battaglia sull’Emilia-Romagna,
ma se domenica con le stesse proporzioni si fosse votato per le Politiche avrebbe vinto a mani basse
a testimonianza che il Paese sta in mano ad abusivi arroccati sull’albero come il Barone di Italo Calvino.

Arroccati sull’albero nell’attesa però non di una mongolfiera, perché poveri illusi, a portarli via sarà la sega elettorale degli italiani
che seppure allontanata dalle forzature, prima o poi taglierà tronco e radici.

Ma il CdS dov'è ?
 
Dilettanti allo sbaraglio ??

Al Cotugno, polo monospecialistico per le malattie infettive e punto di riferimento campano della rete nazionale,
il ricovero del paziente è stato disposto in una delle due camere ad alto isolamento del pronto soccorso.

Degenze blindate e dotate di particolari filtri di aspirazione dell'aria a tutela del personale.

Tutti gli esami su tampone compiuti tesi alla identificazione di virus che possano aver causato la polmonite (influenza, Sars, Mars, Coxackie, adenovirus) hanno dato esito negativo.

Il Cotugno non è ancora dotato dei kit per la identificazione del coronavirus che invece disponibile allo Spallanzani di Roma
dove i campioni sono stati inviati per effettuare i test specifici. Altri campioni sono stati spediti all'Istituto superiore di Sanità.

Al Cotugno è giunta, con i mezzi propri, anche la giovane moglie del paziente che, pur in assenza di sintomi, è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale.
Si tratta di turisti: la coppia è infatti in viaggio di nozze, in soggiorno a Napoli dal 25 gennaio, proveniente da Roma, dove è atterrata il 21 di questo mese con un volo dalla Cina.
Gli sposini alloggiano in un Bed & Breakfast affittato nel centro storico di Napoli.
Gli sposi avrebbero deciso di partire il 20 gennaio dalla Cina nonostante l'epidemia in corso per trascorrere in Italia la luna di miele.

I due sono accompagnati da un'altra giovane coppia di sposi cinesi già identificati dalla Asl e sottoposti anch'essi a misure sanitarie di prevenzione.
 
Questa è la "democrazia" che regna in certi ambienti. Tutto OK.
Bologna.

«Mi aspetto la reazione indignata di tantissimi intellettuali di sinistra. Secondo voi quanti di loro diranno qualcosa a riguardo?»

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Altri dilettanti ??

Un ricovero per un caso sospetto di coronavirus all'ospedale San Jacopo di Pistoia. Accertamenti sono in corso.
Si tratta di una donna di 53 anni, originaria della provincia dell'Hubei, nella Cina centrale, che viaggiava insieme ad un'altra ventina di connazionali su un pullman turistico.

La donna accusava una sintomatologia simil influenzale con lieve rialzo febbrile.
"Precauzionalmente il mezzo su cui viaggiava la signora si è fermato nell'area di servizio di Serravalle pistoiese
ed è stata chiamata la centrale operativa 118 Empoli-Pistoia che ha soccorso la paziente trasferendola nel pronto soccorso di Pistoia,
dove i sanitari hanno subito attivato le procedure previste dal protocollo ministeriale per questi casi". E' quanto fa sapere la stessa Asl.

"La paziente è ora ricoverata nel reparto di malattie infettive dello stesso presidio ospedaliero - prosegue la nota -:
sono in corso gli accertamenti e le terapie del caso ed in questo momento è in corso anche l'indagine epidemiologica per capire se la donna,
nei 14 giorni precedenti l'insorgenza della sintomatologia, era già presente in Italia:
in caso negativo i sanitari procederanno ad effettuare gli esami indicati dal Ministero inviando i campioni biologici all'Istituto Superiore di Sanità".
 
Presentando la 'mappatura del virus', Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina dell'Hong Kong University,
ha tracciato scenari da incubo per l'accelerata della diffusione nelle principali città cinesi.

"Dobbiamo essere pronti al fatto che l'epidemia possa diventare a livello globale".
 
Ecco...questa è una bella dimostrazione di quanto sono sofisticati questi soggetti.
Una bella arrampicata sugli specchi per spiegarci come funziona teoricamente il loro malaffare.
L'apoteosi sul concetto di prestito, secondo me, è descritta in questa frase:
"È molto più realistico dire che le banche creano credito, cioè che creano depositi nel loro atto di prestito, piuttosto che dire che prestano i depositi che sono stati loro affidati"
oppure sui loro debiti:
"Le passività a vista delle banche sono denaro. Queste passività sono i conti dei clienti...."

..............c'è davvero da preoccuparsi.........

Tratto da Centrale Rischi Banche: Cose che in Italia si studiavano, prima dell'occupazione americana
Le citazioni che seguono si riferiscono ai temi della moneta endogena e della creazione di moneta, anche da parte di economisti e funzionari delle banche centrali.

Schumpeter 1912: “La funzione del banchiere, produttore e commerciante di credito, è quella di scegliere dalla gamma di piani offerti dagli imprenditori…
permettendo ad uno di realizzare i propri piani e negando questo ad un altro […] questo altera profondamente la situazione analitica
e rende altamente sconsigliabile interpretare il credito bancario sul modello dei fondi esistenti che vengono prelevati da usi precedenti
con un atto del tutto immaginario di risparmio e poi prestati dai loro proprietari. È molto più realistico dire che le banche “creano credito”,
cioè che creano depositi nel loro atto di prestito, piuttosto che dire che prestano i depositi che sono stati loro affidati.
E la ragione per insistere su questo è che i depositanti non dovrebbero essere investiti con le insegne di un ruolo che non svolgono.
La teoria a cui gli economisti si sono aggrappati con tanta tenacia li fa passare per risparmiatori quanti non risparmiano né intendono farlo;
attribuisce loro un’influenza sull'”offerta di credito” che non hanno. La teoria della “creazione di credito” non solo riconosce i fatti plateali senza oscurarli con costruzioni artificiali,
ma fa anche emergere il peculiare meccanismo di risparmio e di investimento che è caratteristico della società capitalistica a pieno titolo e il vero ruolo delle banche nell’evoluzione capitalistica”.
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Rogers 1929: “… una gran parte di … [depositi] in determinate circostanze possono essere fabbricati di sana pianta dagli stessi istituti bancari”.

Keynes 1930: “… [una banca] può essa stessa acquistare beni, cioè aggiungerli ai propri investimenti, e pagarli almeno in prima istanza,
stabilendo un credito nei confronti di se stessa. Oppure la banca può creare un credito contro se stessa a favore di un mutuatario,
in cambio della sua promessa di un successivo rimborso; cioè può concedere prestiti o anticipazioni”.

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Wicksell 1935: “Le operazioni di prestito della banca consisteranno piuttosto nell’inserire nei suoi libri contabili un deposito fittizio pari all’importo del prestito”.

Towers 1939 (Governatore della Banca del Canada 1934-54): “Ogni volta che una banca concede un prestito, viene creato un nuovo credito bancario – nuovi depositi – denaro nuovo di zecca”.

Culbertson 1958: “Un cambiamento nel volume dei depositi a vista, al contrario, viene avviato dalle banche quando cambiano il volume del loro debito;
i creditori delle banche, in quanto tali, non hanno un ruolo attivo nel processo. Il sistema bancario “crea credito” acquisendo debito e creando depositi a vista per pagarlo.
Le banche commerciali non hanno bisogno di “prendere in prestito fondi finanziabili da unità di spesa eccedenti” per estendere il credito”.

Smith 1959: “La creazione di credito da parte delle banche commerciali mette a disposizione fondi per finanziare le spese in eccesso rispetto ai fondi derivanti dal flusso di entrate correnti. […]
Le banche commerciali
[…] non sono decisamente intermediari. Cioè, la decisione di risparmiare una parte delle entrate correnti
e di detenere i risparmi sotto forma di deposito a vista non mette a disposizione del mercato dei capitali più fondi di quelli che sarebbero stati disponibili
se invece fosse stata presa la decisione di spendere, e non fa altro che restituire al sistema bancario commerciale il potere di prestito
che è andato perso quando l’assegno originale è stato emesso per trasmettere le entrate al destinatario”.

Minsky 1960: “Una banca commerciale concede prestiti accreditando al mutuatario un deposito a vista e investe
o accreditando il venditore della garanzia con un deposito a vista o scrivendo un assegno su se stessa a favore del venditore della garanzia.
La banca si aspetta che il mutuatario o il venditore della garanzia a cui è stato accreditato un deposito utilizzi il proprio deposito subito dopo la sua creazione.
Ciò comporterà l’emissione di assegni sulla banca che ha avviato la procedura. In un sistema bancario con molte banche, […]
l’aspettativa è che gli assegni prelevati su una particolare banca siano depositati in un’altra banca. La banca su cui viene emesso l’assegno deve pagare alla banca
in cui è depositato l’importo nominale dell’assegno. Questo pagamento avviene mediante trasferimento di riserve o di denaro della banca.
In una comunità di trading attiva, nascono richieste di compensazione per i pagamenti tra le banche.
I banchieri sono abbastanza sofisticati da stabilire un accordo di compensazione in modo che solo la differenza tra i pagamenti da una banca
– e i pagamenti a una banca – venga effettuata sotto forma di riserve
. […] All’interno di un sistema bancario con una stabile quantità di depositi
e distribuzione della clientela, e supponendo che non si verifichino cambiamenti eclatanti nell’economia, una particolare banca si aspetterà
che nel lungo periodo il valore degli assegni emessi su di essa e il valore degli assegni depositati in essa sia uguale.
In media, una banca in un tale contesto non avrà perdite di compensazione. Tuttavia, ci saranno spostamenti casuali, stagionali e ciclici dei depositi tra le banche.
Per essere in grado di far fronte alle perdite di compensazione che derivano da tali spostamenti, un banchiere prudente cercherà sempre
di mantenere un rapporto minimo di riserve monetarie rispetto ai suoi depositi e cercherà sempre di avere il suo portafoglio di attività di guadagno
in modo da poter acquisire riserve monetarie aggiuntive quando necessario senza pagare una penale troppo elevata.
Dal punto di vista di un banchiere, lo scopo della riserva è quello di consentire a un banchiere di far fronte agli scarichi di compensazione
dovuti al comportamento dei depositanti secondari. Ogni banchiere, per proteggere la sua capacità di far fronte ai suoi obblighi alla scadenza,
fisserà un valore minimo a questo rapporto al di sotto del quale non vuole vederlo scendere”.

Holmes 1969: (allora vicepresidente senior della Federal Reserve Bank, New York): “L’idea di un’iniezione regolare di riserve – almeno in alcuni approcci –
soffre anche di un’ingenua supposizione che il sistema bancario espande i prestiti solo dopo che il Sistema (o i fattori di mercato) hanno immesso riserve nel sistema bancario.
Nel mondo reale, le banche estendono il credito, creando depositi nel processo, e cercano le riserve in seguito.
La domanda diventa quindi se – e come – la Federal Reserve accoglierà la domanda di riserve. Nel brevissimo periodo, la Federal Reserve
ha poca o nessuna scelta per soddisfare tale domanda; col tempo, ovviamente, la sua influenza può essere percepita”.

Friedman 1971: “La risposta corretta per [la questione dell’origine di] sia gli eurodollari che le passività delle banche statunitensi, è che la loro fonte principale è una penna da contabile”.

Minsky 1975: “Una banca non è un prestatore di denaro che prima acquista e poi colloca i fondi. […] Una banca prima presta o investe e poi ‘trova’ il contante per coprire qualsiasi eventuale prelievo di denaro”.

Moore 1979: “Con gli obblighi di riserva in ritardo, una volta creati i depositi, la banca centrale non ha altra scelta se non quella di mettere a disposizione le riserve obbligatorie”.

Minsky 1986: “Il denaro è unico in quanto viene creato nell’atto di finanziamento da parte di una banca e viene distrutto con l’adempimento degli impegni sugli strumenti di debito di proprietà delle banche.
Poiché il denaro viene creato e distrutto nel normale corso degli affari, l’importo in sospeso risponde alla domanda di finanziamento. […]
La banca non è una prestatrice di denaro; per prestare, un prestatore di denaro deve avere denaro. L’attività bancaria fondamentale è accettare, cioè garantire che una terza parte sia meritevole di credito. […]
Quando un banchiere garantisce la solvibilità o autorizza l’emissione di assegni, non deve avere a disposizione fondi non impegnati.
Sarebbe un misero banchiere se avesse a disposizione fondi inutilizzati per un periodo di tempo considerevole. Invece di avere fondi non redditizi, un banchiere ha accesso ai fondi.
Le banche si assumono impegni di finanziamento perché possono operare sui mercati finanziari per acquisire fondi in base alle necessità;
per operare in tal modo detengono attività negoziabili sui mercati e detengono linee di credito presso altre banche”.

Kydland e Prescott 1990: “Non ci sono prove che la base monetaria o la M1 conducano il ciclo [economico], anche se alcuni economisti credono ancora a questo mito monetario.
Sia la base monetaria che la serie M1 sono generalmente procicliche e, semmai, la base monetaria ritarda leggermente il ciclo […].
Il fatto che la componente di transazione dei saldi di cassa reali (M1) si muova contemporaneamente al ciclo, mentre la componente di non transazione (M2), molto più grande, conduce il ciclo,
suggerisce che gli accordi di credito potrebbero giocare un ruolo significativo nella futura teoria del ciclo economico”.

Federal Reserve Bank of Chicago 1994: “L’effettivo processo di creazione di moneta avviene principalmente nelle banche. […] Le passività a vista delle banche sono denaro.
Queste passività sono i conti dei clienti. Aumentano quando i clienti depositano valuta e assegni e quando i saldi dei prestiti concessi dalle banche vengono accreditati sui conti dei mutuatari.
In assenza di obblighi di riserva legale, le banche possono costituire depositi aumentando i prestiti e gli investimenti, purché tengano a disposizione una quantità di valuta sufficiente
a riscattare gli importi che i detentori dei depositi vogliono convertire in contanti. […] Una delle principali responsabilità del sistema della Federal Reserve
è quella di fornire l’ammontare totale delle riserve coerenti con le esigenze monetarie dell’economia a prezzi ragionevolmente stabili […].
Naturalmente, le [banche] non erogano realmente prestiti con il denaro che ricevono in deposito. Se lo facessero, non verrebbe creato denaro aggiuntivo.
Quello che fanno quando concedono prestiti è accettare cambiali in cambio di numeri sui conti di transazione dei mutuatari.
I prestiti (attività) e i depositi (passività) aumentano entrambi dell’ [l’importo del prestito]”.

King 1994: (Governatore della Banca d’Inghilterra e Presidente del Comitato di politica monetaria, 2003-2013): “…
Nel Regno Unito, la moneta è endogena – la Banca fornisce moneta base su richiesta al suo tasso di interesse prevalente, e la moneta in senso lato è creata dal sistema bancario.
L’endogeneità del denaro ha causato grande confusione, e ha portato alcuni critici a sostenere che il denaro non è importante. Questo è un grave errore
“.

White 2002: (Vice Governatore della Bank of Canada, 1988-94): “Alcuni decenni fa, la letteratura accademica avrebbe sottolineato
l’importanza delle riserve fornite dalla banca centrale al sistema bancario, e le implicazioni (attraverso il moltiplicatore monetario) per la crescita del denaro e del credito.
Oggi si comprende più ampiamente che nessun paese industriale conduce una politica di questo tipo in circostanze normali.
Riconoscendo quanto sia instabile nella pratica la domanda di riserve di liquidità e le relative implicazioni per la volatilità dei tassi di interesse,
si è verificato uno spostamento decisivo verso l’uso dei tassi di interesse a breve termine come strumento di politica.
In questo contesto, le riserve di liquidità fornite al sistema bancario sono quelle necessarie per garantire che il tasso di interesse di politica monetaria desiderato sia effettivamente raggiunto”.

Bindseil 2004: (Direttore Generale delle Operazioni di Mercato, Banca Centrale Europea, 2012-19 [ora Direttore Generale delle Infrastrutture di Mercato e Pagamenti], ):
“Sembra che con la RPD [Reserve Position Doctrine, cioè la visione del moltiplicatore monetario], gli economisti accademici abbiano sviluppato teorie distaccate dalla realtà,
senza risentirsi o addirittura ammettere questo distacco. Le variabili economiche di natura molto diversa erano confuse e la precisione nell’uso dei diversi concetti
(ad es. obiettivi operativi rispetto a quelli intermedi, tassi di interesse a breve e a lungo termine, quantità del mercato delle riserve rispetto agli aggregati monetari,
shock del mercato delle riserve rispetto alla domanda di moneta, ecc.) era spesso troppo bassa per consentire di ottenere risultati applicabili.
Le dinamiche della ricerca accademica e i meccanismi di incentivazione sottostanti sembrano non essere riusciti a garantire la pressione degli accademici
per assicurare che i modelli delle operazioni delle banche centrali fossero sufficientemente in linea con la realtà di queste operazioni”.

Berry et al. 2007: (The Bank of England Quarterly Bulletin): “Quando le banche concedono prestiti, creano depositi aggiuntivi per coloro che hanno preso in prestito il denaro”.

Goodhart 2007: (Membro del Comitato di Politica Monetaria, Banca d’Inghilterra, 1997-2000): “…finché la Banca Centrale fissa i tassi di interesse, come generalmente avviene,
la massa monetaria è una variabile dipendente ed endogena. Questo è esattamente ciò che gli eterodossi, i post-keynesiani […] hanno giustamente sostenuto per decenni,
e io sono stato nel loro partito su questo punto”.

Tucker 2007: (Vice Governatore della Banca d’Inghilterra, 2009-13): “Le banche […] nel breve periodo, […] fanno leva sui loro bilanci ed espandono il credito a volontà.
In quanto saldo delle transazioni e quindi mezzo di scambio nel nostro sistema di pagamenti, la moneta dei depositi bancari è al centro dell’intermediazione creditizia.
Soggette solamente- ma in modo cruciale – alla fiducia nella loro solidità, le banche estendono il credito semplicemente aumentando il conto corrente del cliente mutuatario,
che può essere pagato ovunque il mutuatario voglia dalla banca “emettendo un assegno su se stessa”.
In altre parole, le banche concedono credito creando denaro. Questo processo di “creazione di denaro” è vincolato: dalla loro necessità di gestire il rischio di liquidità
– dal ritiro dei depositi e dal prelievo di linee di riserva – a cui le espone. Un capitale e una liquidità adeguati, anche in circostanze di stress, sono gli ingredienti essenziali per mantenere la fiducia”.

Dudley 2009: “La Federal Reserve si è impegnata a fornire riserve sufficienti per mantenere il tasso dei fondi federali al suo obiettivo.
Se le banche vogliono espandere il credito e questo fa aumentare la domanda di riserve, la Fed soddisfa automaticamente tale domanda nella sua condotta di politica monetaria”.
 
Disyatatat 2010: “Questo documento sostiene che l’enfasi sui cambiamenti indotti dalla politica dei depositi è fuori luogo.
Semmai, il processo funziona in realtà al contrario, con i prestiti che guidano i depositi.
In particolare, si sostiene che il concetto di moltiplicatore monetario è difettoso e poco informativo in termini di analisi delle dinamiche del credito bancario“.


Freedman 2010: (Vice Governatore della Banca del Canada, 1988-2003): “Un tempo la maggior parte delle ricerche accademiche trattava il denaro (o a volte la base monetaria)
come lo strumento di politica esogena sotto il controllo della banca centrale. Ciò era irritante per noi che lavoriamo nelle banche centrali,
perché lo strumento di politica era sempre stato il tasso di interesse a breve termine, e perché tutti gli aggregati monetari (oltre alla base monetaria) sono sempre stati e rimangono endogeni.
Negli ultimi anni, sempre più accademici, nello specificare i loro modelli, hanno trattato il tasso di interesse a breve termine come uno strumento della politica,
aumentando così l’utilità delle loro analisi […]”.

Goodhart 2010: (Membro del Comitato di Politica Monetaria, Banca d’Inghilterra, 1997-2000): “Il vecchio approccio analitico pedagogico incentrato
sul moltiplicatore monetario era fuorviante, antiteorico e recentemente si è dimostrato privo di valore predittivo. Dovrebbe essere scartato immediatamente”.

Banca Centrale Europea 2011
: (Bollettino mensile. Ottobre 2011): “Il quadro del moltiplicatore di denaro ha un lungo e distinto pedigree nella letteratura.
L’analisi dei moltiplicatori si basa sul presupposto che la banca centrale fissi unilateralmente il livello della base monetaria, ossia che la base monetaria sia lo strumento della politica monetaria.
Il moltiplicatore monetario determina quindi l’offerta di moneta in senso ampio, mentre i tassi di interesse a breve termine si adeguano per stabilire l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta.
Chiaramente, questo racconto contrasta con il modo in cui la politica monetaria è, in generale, attuata nella pratica.
Infatti […] le banche centrali stabiliscono un tasso d’interesse ufficiale e poi forniscono il volume di riserve necessarie per orientare i tassi d’interesse del mercato a breve termine
avvicinandoli al tasso d’interesse ufficiale
“.

Constâncio 2011: (Vice Presidente, Banca Centrale Europea, 2010-18): “Alcuni sostengono che le istituzioni finanziarie sarebbero libere di trasformare istantaneamente
i loro prestiti dalla banca centrale in credito al settore non finanziario. Questo si inserisce nella vecchia visione teorica del moltiplicatore del credito
secondo la quale la sequenza della creazione di moneta va dalla liquidità primaria creata dalle banche centrali alla massa monetaria totale creata dalle banche
attraverso le loro decisioni di credito. In realtà la sequenza funziona più in direzione opposta, con le banche che prendono prima le loro decisioni di credito
e poi cercano i necessari finanziamenti e le riserve di denaro della banca centrale
“.

Borio 2012: “Il sistema bancario non si limita a trasferire risorse reali, più o meno efficientemente, da un settore all’altro, ma genera un potere d’acquisto (nominale).
I depositi non sono dotazioni che precedono la formazione del credito; sono i prestiti che creano depositi”.

Demiralp e Carpenter 2012: “Il moltiplicatore monetario ristretto e da manuale non sembra essere un mezzo utile
per valutare le implicazioni della politica monetaria per la crescita futura del denaro o dei prestiti bancari”.

Banca Centrale Europea 2012: “Il verificarsi di un significativo eccesso di liquidità della banca centrale non implica, di per sé, necessariamente un’espansione accelerata del … credito al settore privato.
Se gli istituti di credito fossero limitati nella loro capacità di concedere prestiti dalle loro riserve della banca centrale, l’allentamento di questo vincolo
si tradurrebbe meccanicamente in un aumento dell’offerta di credito. L’Eurosistema, tuttavia, […] fornisce sempre al sistema bancario la liquidità necessaria per soddisfare l’obbligo di riserva aggregata.
Di fatto, gli obblighi di riserva della BCE sono retrogradi, cioè dipendono dallo stock di depositi (e altre passività degli istituti di credito)
soggetti all’obbligo di riserva così com’era nel periodo precedente, e quindi dopo che le banche hanno esteso il credito richiesto dai loro clienti
“.

King 2012: (Governatore della Banca d’Inghilterra e Presidente del Comitato di politica monetaria, 2003-13): “Quando le banche concedono prestiti ai loro clienti, creano denaro accreditando i conti dei loro clienti”.

Sheard 2013: “L’opinione diffusa [è] che le banche possono “prestare” le loro riserve (depositi) alla banca centrale, come se le riserve bancarie
rappresentassero un pool di denaro che sta solo aspettando di “confluire” nel credito bancario. Questa cosa non può accadere e quindi non si è verificata, il punto è di solito fatto al contrario. […]
Molti parlano come se le banche potessero “prestare” le loro riserve, sollevando il timore che le enormi riserve in eccesso create da QE possano alimentare la creazione di credito in fuga e l’inflazione in futuro.
Ma le banche non possono prestare le loro riserve direttamente ai mutuatari commerciali, quindi questa preoccupazione è fuori luogo.
Le banche hanno bisogno di detenere riserve (come buffer di liquidità) a fronte dei loro depositi, e le banche creano depositi quando prestano.
Ma normalmente le banche non sono vincolate a riserve, quindi le riserve in eccesso non allentano il vincolo di riserva”.

Turner 2013: (Presidente, Financial Services Authority, Regno Unito, 2008-13): “Le banche non prendono – come ancora troppi libri di testo suggeriscono
depositi di denaro esistente dai risparmiatori e lo prestano ai mutuatari: creano credito e denaro ex nihilo – concedendo un prestito al mutuatario
e contemporaneamente accreditando il conto denaro del mutuatario. Questo crea, per il mutuatario e quindi per gli agenti dell’economia reale in totale,
una corrispondenza tra passività e attività, producendo, almeno inizialmente, nessun aumento del valore netto reale.
Ma poiché il tenore del prestito è più lungo del tenore del deposito – perché c’è una trasformazione delle scadenze – si è creato un effettivo aumento del potere di spesa nominale”.
 

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