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Lo scopo dell'acquisto

Secondo l'ultima indagine socio-demografica di Tecnocasa, nel secondo semestre del 2011 il 78% di chi ha acquistato un immobile residenziale ha pensato alla prima casa, il 16,8% l'ha fatto in un'ottica di investimento e solo il 5,2% si è indirizzato verso una casa vacanza.


25 aprile 2012

I giovani comprano casa, ma con l'aiuto dei genitori



Alla prima casa non si rinuncia. E nemmeno a cambiarla quando la famiglia aumenta. Retromarcia, invece, sugli acquisti immobiliari a fini di investimento perché, tra scarsa liquidità del mercato, prelievi fiscali e balzelli, l'attrattività storica del mattone nella corsa alla redditività inizia ad avere il fiato corto.

Lo scopo dell'acquisto
Secondo l'ultima indagine socio-demografica di Tecnocasa, nel secondo semestre del 2011 il 78% di chi ha acquistato un immobile residenziale ha pensato alla prima casa, il 16,8% l'ha fatto in un'ottica di investimento e solo il 5,2% si è indirizzato verso una casa vacanza.

Sempre più giovani
E se fino a qui non ci sono grosse sorprese, può invece suscitare un momento di riflessione l'analisi degli acquirenti per fascia di età. Secondo l'analisi di Tecnocasa, ben il 30,8% degli acquirenti appartiene alla fascia compresa tra i 18 e i 34 anni, superata solo dai 35-44enni con il 31,8% degli acquisti, mentre il 18,7% ha tra i 45 e i 54 anni (e quote minori salendo di età). «Noi stessi siamo rimasti sorpresi dai risultati – commenta Fabiana Megliola, responsabile dell'Ufficio studi del network immobiliare – visto che si ripete in continuazione che si tratta della fascia di popolazione più debole e precaria in termini di mercato del lavoro.

Così abbiamo svolto un supplemento di indagine presso gli affiliati e abbiamo capito che la fascia dei 18-34enni è così rappresentata in quanto pienamente supportata dai genitori: sono loro, in realtà, a finanziare l'acquisto dell'immobile, per "portarsi avanti" in un momento di grande incertezza come quello attuale. Comprano la prima casa ai figli per il futuro, ma spesso anche nelle città universitarie in cui vanno a studiare».

Pochi mutui

Solo il 56,2% degli acquirenti, secondo l'analisi di Tecnocasa, si è rivolto agli istituti bancari per ottenere un mutuo, mentre la restante parte non ha fatto ricorso all'ausilio di tale strumento finanziario. Vengono così confermati i dati dell'anno precedente e resta bassa la quota di finanziamento rispetto al valore dell'immobile (il loan to value): «Quello che vediamo anche tramite i nostri affiliati – dice la Megliola – è che compra casa solo chi ha almeno la metà del prezzo da mettere sul tavolo in termini di capitale proprio. Senza questa condizione è praticamente impossibile comprare l'immobile». Analizzando l'intero 2011, in base ai dati della Banca d'Italia, sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l'acquisto della casa per un controvalore di 49.239,30 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con il 2010, segna dunque un calo dei volumi erogati pari all'11,84% con 6.612 milioni di euro in meno rispetto a quanto erogato nel precedente anno. Rispetto all'osservazione sui 12 mesi dello scorso trimestre il calo è stato pari al 7,10%. Dopo un inizio d'anno all'insegna della sostanziale tenuta, il mercato si è andato via via deteriorando con il trascorrere dei mesi. In chiusura d'anno il mercato ha varcato al ribasso la quota dei 50 miliardi di euro annui, attestandosi sui livelli di erogato del 2004: allora i finanziamenti per l'acquisto dell'abitazione erogati furono poco meno di 49 miliardi di euro. Dopo il rimbalzo avvenuto nel 2010 si consolida con la rilevazione di fine 2011 il movimento al ribasso dei volumi erogati che dura ormai dal 2007.

Le tendenze dei finanziamenti
Secondo Tecnocasa, stando alle dinamiche dei tassi di metà aprile 2012, ipotizzando di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell'importo di 120.000 euro per una durata di 20 anni, ad uno spread indicativo di 3,50 bps, se scegliessimo un mutuo a tasso fisso, sosterremmo una rata mensile di 868 euro. Se optassimo invece per un mutuo a tasso variabile, avremmo un risparmio pari a 125 euro mensili, in quanto la rata ammonterebbe a 743 euro. Nella seconda metà del 2011 la convenienza della rata a favore del tasso variabile si stava assottigliando fino ad arrivare agli 88 euro dell'ottobre 2011. Con i primi mesi del 2012 è iniziata una nuova fase di crescita per la quale sta tornando a risalire la differenza tra tasso variabile e tasso fisso.

Le famiglie
Oltre la metà degli acquirenti è costituita da coppie coniugate (dato stabile rispetto al primo semestre del 2011). Stabile la percentuale di celibi/nubili che acquistano casa. Quasi i due terzi dei venditori sono sposati, magari alla ricerca della casa di sostituzione. Più della metà dei venditori cambia casa a scopo migliorativo o perché ha necessità di liquidità (61,9%), un impatto minore è rappresentato da coloro che si trasferiscono (22,6%) oppure che cambiano struttura familiare (15,5%). In particolare, chi vende per trasferirsi altrove appartiene alla fascia più alta o più bassa della popolazione: il 30,5% ha più di 65 anni e il 26,2% si colloca tra 18 e 34 anni. Tra le persone di età compresa tra 45 e 54 anni, il 23% vende per trasferirsi: tra questi il 19,3% è costituito da separati o divorziati. Oltre il 90% degli acquirenti e dei venditori ha non più di due figli. E ancora una volta i comportamenti rispetto alla casa di trasformano in uno specchio fedele della società nel suo complesso.
 
p.s.

mi accorgo adesso che forse quello che hai inviato è del 2006 :D

:up:

Quell'articolo assume valenza storica perche' parte con i dati del 1965 e si raccorda al mio precedente che contiene la serie dal 2001 a oggi

Per chi ha voglia di approfondire, cliccando sulle due immagini si risale all'articolo completo (/fonte)
 
Censimento Istat 2 mln di case vuote?

:ciao:

ecco i primi dai del censimento istat
Italia: siamo 59,5 milioni, cresce numero famiglie - Cronaca - ANSA.it

... Cresce il numero delle familgie +12% c.a ma anche quello delle abitazioni +11% occupate all'83% ... e il restante 27% tutte seconde case :mmmm:

Più che triplicate in dieci anni le famiglie residenti in Italia che dichiarano di abitare in baracche, roulotte, tende o abitazioni simili
:eek::wall: e il piano casa?:down:

.... segnala l'Istat, 2.708.087 potenziali abitazioni non occupate o di famiglie dimoranti non iscritte in anagrafe :eek: tutti cinesi imboscati o un clamoroso inveduto?

Certo in 10 anni è continuato il fenomeno dell'abbandono dei piccoli comuni con flussi verso i grandi centri abitati vedi crescita di Roma anche dai precedenti dati ...
In questi 10 anni il prezzo delle case nei grandi centri è stato spinto anche da fattori demografici ma continuerà anche in futuro? chissà ...
 
:up:

Quell'articolo assume valenza storica perche' parte con i dati del 1965 e si raccorda al mio precedente che contiene la serie dal 2001 a oggi

Per chi ha voglia di approfondire, cliccando sulle due immagini si risale all'articolo completo (/fonte)

he he contala giusta :D

sylvestro :) sei espulso dal thread per manifesta faziosità :D
segue dettagliata motivazione della sentenza sulla tabellina da te inviata :D
 
motivazioni sentenza :D :( :eek: :-o
 

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he he contala giusta :D

sylvestro :) sei espulso dal thread per manifesta faziosità :D
segue dettagliata motivazione della sentenza sulla tabellina da te inviata :D

Come vuoi.

Nel primo post ho messo la serie 2001 > 2012, nel secondo quel che ho trovato per gli anni precedenti.

Se trovero' qualcosa di omogeneo tipo 1965 > 2012 sara' mia cura postarlo; se lo trovi tu (o c'e' l'hai gia') o qualcun'altro, vi prego di inserirlo.

Se libero di continuare a credere che i prezzi delle case non sono correlati ai redditi cosi' come io sono libero di dubitare di tale teoria.

Io credo che i prezzi sono cresciuti artificiosamente ed eccessivamente per tanti motivi (avremo modo di parlarne), uno dei quali e' stato l'eccesso di credito, tant'e' che negli anni abbiamo allungato a dismisura durata ed entita' dei mutui per stare dietro a questa sorta di legge della crescita infinita.
 

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Se libero di continuare a credere che i prezzi delle case non sono correlati ai redditi cosi' come io sono libero di dubitare di tale teoria.
..................


Io credo che i prezzi sono cresciuti artificiosamente ed eccessivamente per tanti motivi

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.

ti sei risposto da solo

dici che i prezzi dipendono dai redditi ( falso ) poi dici che sono cresciuti per tanti motivi ( vero ) e quindi ti smentisci da solo



dibattere non mi dispiace ma mi dispiace che il mio thread di news diventi luogo di dibattito

puoi fare tutti i tuoi thread che vuoi per dibattere con chi vuoi anche con me ( volentieri )
ma lascia stare il mio thread ( hai migliaia di messaggi da tutte le parti del web ti serve proprio il mio thread ?)

sei espulso punto e basta
 
Senza tregua il calo della domanda di mutui: -47% anche a marzo 2012

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF mostrano come sia senza senza soluzione di continuità la contrazione del numero di richieste di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, che anche nel mese di marzo 2012 fa registrare un -47% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2011, confermando il costante calo che perdura ormai da 14 mesi.


Senza soluzione di continuità la contrazione del numero di richieste di mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, che anche nel mese di marzo 2012 fa registrare un -47% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2011, confermando il costante calo che perdura ormai da 14 mesi.

Di seguito sono riportate le variazioni percentuali mensili rilevate su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.

variazioni-percentuali-mensili-domanda-mutui-03-12.JPG

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie


Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti, rende più evidente il trend in atto, con la vertiginosa discesa iniziata a partire dal mese di luglio 2011 in coincidenza con la recrudescenza della crisi derivante dalle tensioni sui debiti sovrani e il declassamento dell’Italia.

andamento-domanda-mutui-03-12.JPG

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando l’andamento della domanda aggregata nel primo trimestre dell’anno, con una contrazione pari a -47% si evidenza una dinamica sostanzialmente differente rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti che, invece, avevano fatto segnare andamenti poco distanti dallo zero, rispettivamente -2% per il 2011, +2% per il 2010 e per il 2009.



DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) nel I trimestre 2012 – a parità di giorni lavorativi
variazioni-percentuali-trimestrali-domanda-mutui-03-12.JPG


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Confrontando, invece, i primi tre mesi 2012 con il corrispondente periodo degli anni precedenti il decremento del numero delle richieste risulta fondamentalmente costante.

variazioni-percentuali-trimestrali-domanda-mutui1-03-12.JPG

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“L’andamento delle richieste di credito – spiega Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF – rappresenta un indicatore di straordinaria importanza per tastare il polso alle famiglie e valutare il loro livello di fiducia nei confronti del futuro e la propensione ad impegnarsi nell’acquisto di una casa. Di norma, infatti, ci si sofferma sul trend del credito erogato, che però può essere condizionato dalle dinamiche sia dell’offerta sia della domanda. A questo proposito, la dinamica registrata in questi mesi per le richieste di mutui è ovviamente riconducibile alla congiuntura negativa e alle prospettive di stagnazione nel medio periodo dell’economia italiana, con una domanda da parte delle famiglie decisamente debole che – viste le dimensioni che ha assunto negli ultimi 5 mesi - non può essere imputata soltanto ad una offerta meno elastica e conveniente da parte dagli istituti bancari”.
Analizzando distribuzionale richieste di mutui per fasce di durata, la distribuzione nel I trimestre dell’anno in corso rimane sostanzialmente stabile e lo spostamento più evidente lo si rileva per la classe compresa tra i 15 e i 20 anni, in aumento, e per quella oltre i 30 anni, in calo. E’ però la classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni ad essere ancora quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota pari al 31% del totale.
Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, si conferma il continuo spostamento verso gli importi più bassi: nello specifico, le fasce di domanda che aumentano sono proprio quelle fino ai 100.000 euro a scapito di quelle di importo maggiore.

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Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie



Per altro, nel mese di marzo 2012 l’importo medio si assesta intorno ai 131.300 euro, evidenziando una lieve ripresa rispetto al dato di febbraio che aveva fatto segnare il livello più basso rilevato negli ultimi anni.

andamento-importo-medio-mutui-03-12.JPG

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando infine la domanda di mutui ipotecari in base all’età dei richiedenti, quasi il 64% delle richieste presentate nei primi tre mesi dell’anno proviene da persone tra i 25 e i 44 anni.
 
.........................

sei stato espulso dal thread ma insisti




ma vi dà così fastidio che io abbia un mio thread ?

ok sono una voce fuori dal coro e non posso esistere


te lo vuoi prendere il thread ?

ok sentiamo cosa dice Argema

se non sono piu' le hellboy news ma diventano le sylvestro ribassiste news
allora abbandono il forum per protesta
 

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