News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 13 gennaio 2005

Credem vola in Borsa, mercato scommette su cessione

Credem vola in Borsa, mercato scommette su cessione

MILANO, 13 gennaio (Reuters) - La morte del vicepresidente e azionista di riferimento Achille Maramotti accende i riflettori sul [LINK:0cca2f7b35]Credem[/LINK:0cca2f7b35] a Piazza Affari in un mercato che torna a speculare su una prossima cessione della banca.
"E' una buon istituto, non c'è molto da comprare in giro e la sensazione è che la famiglia Maramotti non sia interessata a mantenere il controllo" dice un operatore.
Credem è controllata al 73% da Credemholding, partecipato dalla famiglia con una quota del 35% circa.
Il titolo alle 10,20 guadagna il 6,85% a 7,92 euro con 2,6 milioni di pezzi scambiati a fronte di una media giornaliera dell'ultimo mese di 361.000 pezzi.
Tra maggio e giugno scorsi erano circolate voci su una possibile cessione a Unicredit del pacchetto di maggioranza del Credem, facente capo alla famiglia Maramotti. Piazza Cordusio aveva seccamente smentito le indiscrezioni.
"Unicredit è già presente in Emilia Romagna, quindi un'operazione in quella zona avrebbe una valenza strategica limitata" commenta un dealer.
Maramotti, vicepresidente dell'istituto emiliano e presidente e fondatore di MaxMara, è morto ieri dopo una lunga malattia, all'età di 78 anni.
Sedeva nel cda e nel comitato esecutivo di Mediobanca e nel board di Unicredit.
 
Giappone, cala surplus partite correnti, crescono importaz.

Giappone, cala surplus partite correnti, crescono importazioni

TOKYO (Reuters) - Il surplus delle partite correnti del Giappone si è ridotto a novembre, rispetto all'anno precedente, per la prima volta in 17 anni. E' quanto hanno mostrato i dati diffusi oggi, accentuando le preoccupazioni che uno stallo nella crescita delle esportazioni stia raffreddando la ripresa economica.
La crescita dello yen al massimo delle cinque settimane contro il dollaro, affondato per il deficit record degli Usa nella bilancia commerciale, ha ulteriormente appesantito le prospettive per le esportazioni e l'economia. Il surplus delle partite correnti, la maggiore misura del commercio di beni e servizi, è sceso del 19,3% in novembre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a 1.203,8 miliardi di yen (11,75 miliardi di dollari), in linea con le attese del mercato.
Su base destagionalizzata comunque il surplus di novembre è aumentato dell'1,8% rispetto al mese precedente.
"Il surplus delle partite correnti dovrebbe continuare a scendere, con il declino delle esportazioni" ha detto un economista di Morgan Stanley.
Il surplus della bilancia commerciale è sceso del 35,2% su base annua a 753,2 miliardi di yen, con le esportazioni in rialzo del 13,4% a 4.917,3 miliardi e le importazioni in crescita del 31,2% a 4.164,1 miliardi di yen.
I costi delle importazioni sono cresciuti a causa del rialzo dei prezzi di materie prime come olio e acciaio.
 
Germania: +1,7% Pil nel 2004, deficit/ Pil al 3,9%

Germania: +1,7% Pil nel 2004, deficit/ Pil al 3,9%

Radiocor - Wiesbaden, 13 gen - Il Pil tedesco e' cresciuto dell'1,7% nel 2004 (dopo il calo dello 0,1% del 2003). Lo ha reso noto l'Ufficio Statistico. Il dato e' in linea con le attese degli analisti ma inferiore alle stime del Governo che erano di un +1,8%. Lo scorso anno, inoltre, il rapporto deficit/Pil ha superato per il terzo anno consecutivo la soglia fissata dal Patto di Stabilita', attestandosi al 3,9%. Nel 2003 era al 3,8% e nel 2002 al 3,7%.
 
Gb: +0,2% produzione industriale novembre, -0,9% annuo

Gb: +0,2% produzione industriale novembre, -0,9% annuo

Radiocor - Londra, 13 gen - La produzione industriale della Gran Bretagna nel mese di novembre e' aumentata dello 0,2% rispetto a ottobre, ma e' scesa dello 0,9% rispetto a un anno fa. In calo dello 0,1% anche la produzione manifatturiera che non comprende l'andamento della produzione di utilities. Lo ha reso noto l'Ufficio Nazionale di Statistica. Su base annua la produzione manifatturiera e' rimasta invariata. I dati sono peggiori delle attese degli analisti.
 
Bce lascia tassi invariati, tasso minimo p/t resta al 2%

Bce lascia tassi invariati, tasso minimo p/t resta al 2%

FRANCOFORTE, 13 gennaio (Reuters) - Il direttivo della Banca centrale europea riunito oggi ha stabilito di mantenere invariati i tassi di riferimento della zona euro, in linea con le attese.

Il tasso minimo sul rifinanziamento principale rimane quindi al 2%, livello a cui è stato portato con la decisione del 5 giugno 2003 con una riduzione di 50 centesimi.

Confermato a 1% il tasso sui depositi overnight presso la Bce e a 3% quello sui rifinanziamenti marginali.

In occasione del sondaggio Reuters dello scorso 6 gennaio tutti i 60 analisti interpellati stimavano per la riunione odierna una conferma dei tassi di riferimento a causa della forza dell'euro e della debolezza della crescita economica.

Gli economisti prevedevano mediamente un rialzo del tasso ufficiale al 2,25% entro la fine del 2005. Uno di essi se lo aspetta nel primo trimestre, 13 nel secondo, 14 nel terzo e 10 nel quarto trimestre.

Alle ore 14,30 italiane il presidente della banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, terrà la consueta conferenza stampa.
 
Chip, per Pistorio crescita 4% 2005, vede meglio sem2

Chip, per Pistorio crescita 4% 2005, vede meglio sem2

MILANO, 13 gennaio (Reuters) - Il settore dei chip dovrebbe crescere del 4% nel 2005 e le previsioni possono diventare più ottimistiche nella seconda parte dell'anno.
Lo dice l'Ad di [LINK:fedbf6eb6f]Stm[/LINK:fedbf6eb6f], Pasquale Pistorio, a margine di un convegno a Milano.
"Non abbiamo ragione per cambiare quanto già detto. Ci attendiamo una crescita moderata. Gli analisti prevedono una crescita del 4-8%, noi abbiamo già detto 4%. Penso che queste previsioni possano diventare più ottimistiche nella seconda metà dell'anno", ha detto Pistorio.
Sull'andamento di Stm, l'Ad sottolinea che "siamo convinti che potremmo crescere più del mercato nei nostri settori di riferimento".
Con l'eccezione di Intel, che ha segnato un record di vendite nel quarto trimestre 2004 - tuttavia prevedendo per il primo trimestre margini in calo al 55% - i produttori di chip si sono distinti negli ultimi tempi solo per il pessimismo.
Tre warning di peso, la stessa Stm, con AMD e oggi Infineon, hanno confermato di non promettersi nulla di buono per l'anno appena iniziato, che segue dodici mesi in cui la crescita mondiale dell'industria è stimata dalla maggior parte dei ricercatori intorno ai livelli del 20%.
Tra i problemi, un eccesso di scorte solo in parte smaltito, la guerra dei prezzi in comparti come le memorie flash e - per i big del Vecchio Continente - la variante negativa in più del supereuro.
Per il 2005, in novembre le autorevoli stime del WSTS-World Semiconductor Trade statistics erano state ridotte a una crescita dell'1,2% (da +8,5%). Altre analisi sono meno pessimiste, ma per settori come le memorie DRAM (dei PC) anche i ricercatori di iSuppli non vanno oltre un +1% di variazione.
Insieme alla crescita fiacca, i margini dei produttori di microchip saranno intaccati dalla guerra dei prezzi che infuria in parecchi sottosegmenti. Daiwa Research Institute, per esempio, stima che nel primo semestre i prezzi delle memorie scenderanno almeno del 30%.
Lo scorso 11 gennaio, STM ha ridotto le attese sui margini lordi del quarto trimestre, portandole sotto il 37% dal 38-39% preannunciato prima.
STM tratta oggi piatta a quota 13,38 euro ma resta vicina ai minimi toccati in settembre 2004 a quota 13,25.
 
Fastweb, partita con Wind chiusa per sempre, titolo sale

Fastweb, partita con Wind chiusa per sempre, titolo sale

MILANO, 13 gennaio (Reuters) - Per [LINK:f07607b13d]Fastweb[/LINK:f07607b13d] la partita con Wind è chiusa per sempre, dice l'amministratore delegato di Fastweb Stefono Parisi. E il titolo, molto venduto anche ieri sul ritorno di questo rumour, ne trae subito giovamento e sale di poco meno del 2%.
In una nota Parisi, "con riferimento ai rumour che circolano sul mercato, smentisce categoricamente e definitivamente ogni interesse della società per una possibile integrazione con Wind".
Secondo un trader "al momento è un po' in preda alle speculazioni: quella di ieri secondo me è stata una reazione eccessiva alla notizia della cordata di Romiti per Wind, ma non c'erano indizi precisi sul rientro di Fastweb nella partita. Adesso quelli che hanno creduto alla voce stanno ricomprando i titoli venduti ieri", spiega.
Il titolo, già migliore in apertura, dopo la nota recupera terreno e alle 12 sale dell'1,73% a 40,53 euro. Fastweb ha oscillato tra 38,7 euro e 40,69, dopo aver chiuso ieri con un riferimento a 39,84.
 
Usa: sussidi disoccupazione-vendite al dettaglio-prezzi imp.

USA:

Vendite al dettaglio Dicembre
DATO USCITO: +1,2%

Vendite al dettaglio Dicembre escluse auto
DATO USCITO: +0,3%

Sussidi disoccupazione, atteso 340.000
DATO USCITO: 367.000 (+10.000 RISPETTO AL PRECEDENTE)

prezzi all'importazione ed esportazione di dicembre
DATO USCITO: prezzi all'import. -1,3%

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Usa, disoccupati settimanali salgono a 376.000, superano attese

WASHINGTON, 13 gennaio (Reuters) - Nella settimana terminata l'8 gennaio le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 367.000 da 357.000 della settimana precedente. Le attese erano per un un calo delle richieste a 340.000.
La media calcolata su quattro settimana delle richieste di sussidi è salita nella stessa settimana a 344.000 da 331.250.
I sussidi prorogati sono scesi a 2.631.000 unità nella settimana terminata l'1 gennaio, toccando il livello minimo dalla settimana terminata il 7 aprile 2001.
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Usa, vendite dettaglio dicembre +1,2%, senza auto +0,3%

WASHINGTON, 13 gennaio (Reuters) - Le vendite al dettaglio Usa in dicembre hanno messo a segno un progresso mensile dell'1,2% dopo l'incremento del mese precedente di 0,1%.
Lo dice il dipartimento del Comemercio Usa, precisando che il tendenziale risulta in rialzo dell'8,7%.
Il dato ha superato le attese degli economisti che si aspettavano un rialzo dell'1,2%.
Le vendite al dettaglio per l'intero 2004 sono cresciute dell'8% a 4.056 miliardi di dollari.
Il dato al netto delle auto è risultato in rialzo dello 0,3% dopo un +0,4% di novembre con un tendenziale dell'8,6%.
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Usa, prezzi import dicembre -1,3%, maggior calo da aprile 2003

WASHINGTON, 13 gennaio (Reuters) - I prezzi Usa all'importazione sono scesi dell'1,3% in dicembre su mese, registrando la flessione più pronunciata dall'aprile 2003.
I 22 economisti interpellati da Reuters <USIMP=ECI> prevedevano un rallentamento dello 0,2%.
Il dato di novembre è stato inoltre rivisto al ribasso da -0,2% da +0,2%.
I prezzi all'importazione degli idrocarburi, in particolare, sono scesi dell'11,5% in dicembre, segnando parimenti il maggior calo da aprile 2003.
I prezzi all'esportazione lo scorso mese sono cresciuti dello 0,2% dopo l'accelerazione dello 0,3% in novembre.
 
BCE: dichiarazioni di Trichet in conferenza stampa

Bce: Trichet, Rialzo Euro Non E' Un Fatto Positivo+++

(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 13 gen - I recenti rialzi dell' euro non possono essere considerati un fatto auspicabile. Lo ha sottolineato oggi il presidente della Bce, Trichet.
(ANSA).
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Bce: Trichet, Ripresa Economica Moderata In Eurozona+++

(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 13 gen - Gli ultimi dati attestano una ripresa moderata nell' area dell' euro, in ogni caso sussistono le condizioni per un mantenimento dell' attuale livello di crescita. Lo ha detto il presidente della Bce, Trichet, aggiungendo che la crescita globale potrebbe contribuire a sostenere le esportazioni.
(ANSA).
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Bce: Trichet, Patto Stabilita' Non Va Toccato+++

(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 13 gen - La Bce ritiene che miglioramenti al Patto di Stabilità possano essere apportati, ma al tempo stesso conferma che sarebbe controproducente cambiare le regole, diluendo il tetto del 3% nel rapporto deficit-pil. E' quanto ha detto oggi il Presidente della Bce, Trichet.
(ANSA).
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Bce: Trichet, Correzione Deficit E' Fra Sfide 2005+++

(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 13 gen - La correzione dei deficit eccessivi rappresenta una delle sfide che nel 2005 si troveranno di fronte i Governi e le istituzioni europee. Lo ha affermato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, secondo cui occorre tornare ad una politica di "vigoroso consolidamento fiscale". (ANSA).
 

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