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Diritti tv, Mediaset: "Mai fondi neri"
Diritti tv, Mediaset: "Mai fondi neri, sempre rispettato regole"
MILANO, 14 luglio (Reuters) - [LINK:35d7ca8a0c]Mediaset[/LINK:35d7ca8a0c] -- in relazione alla perquisizione effettuata ieri nei suoi uffici dalla Finanza nell'ambito dell'inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv -- ha detto oggi di non aver mai avuto fondi neri, e ribatte alle ipotesi d'accusa sostenendo di aver agito rispettando sempre le regole di trasparenza e tutela degli investitori.
"Mediaset non ha, né ha mai avuto, fondi neri. La gestione della società dalla fondazione ad oggi è sempre avvenuta nel più assoluto rispetto delle regole di trasparenza e di tutela degli investitori", dice un comunicato diffuso dalla società.
PER L'ACCUSA COMPRAVENDITA GONFIATA DI DIRITTI TV
L'inchiesta, condotta dai pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, vede indagati il presidente del Consiglio e proprietario del gruppo Silvio Berlusconi, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, i figli del premier Pier Silvio e Marina Berlusconi -- rispettivamente vice presidente di Mediaset e presidente di Mondadori --, l'avvocato inglese David Mills, due ex responsabili del gruppo Fininvest e un banchiere svizzero.
L'indagine -- condotta con le ipotesi di reato, a vario titolo e per i diversi indagati, di falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita, riciclaggio e ricettazione -- riguarda la compravendita di diritti tv e cinematografici di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest attraverso due società off-shore nel 1994-96.
La procura ipotizza che major americane abbiano venduto i diritti televisivi alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset, allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri nella disponibilità di Berlusconi.
MEDIASET: DIRITTI TV ACQUISITI NEL PIU' ASSOLUTO RISPETTO REGOLE
"Mediaset ribadisce di non aver nulla da temere da questo procedimento perché l¹acquisizione dei diritti si è svolta nel più assoluto rispetto del mercato e delle sue regole", dice la società nella nota.
"La perquisizione effettuata nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza costituisce il 476° accesso effettuato dal 1994 ad oggi presso il Gruppo", continua il comunicato. "Si è trattato di una sterile esibizione di muscoli da parte della Procura di Milano dal momento che il materiale sequestrato (in gran parte già nelle mani degli inquirenti) poteva essere acquisito mediante una semplice richiesta di consegna di documenti".
"Con l'effetto di aggiungere enfasi all'operazione e ingigantire l'entità delle accuse... proprio nella giornata di ieri è stata notificata a Marina e Pier Silvio Berlusconi un'informazione di garanzia che in questo momento non appare giustificata da esigenze processuali o probatorie", è il commento della società alla consegna dei due avvisi di garanzia ieri, dopo che la notizia dell'iscrizione a carico dei figli del premier si era diffusa la settimana scorsa.
"Queste notizie tendono ad infangare la reputazione di Mediaset che dalla quotazione ad oggi ha quasi triplicato il valore di collocamento del titolo e ha distribuito ai piccoli risparmiatori e investitori istituzionali nazionali e internazionali, al netto della quota Fininvest, più di settecentocinquanta milioni di euro di dividendi", dice infine la nota.
Diritti tv, Mediaset: "Mai fondi neri, sempre rispettato regole"
MILANO, 14 luglio (Reuters) - [LINK:35d7ca8a0c]Mediaset[/LINK:35d7ca8a0c] -- in relazione alla perquisizione effettuata ieri nei suoi uffici dalla Finanza nell'ambito dell'inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv -- ha detto oggi di non aver mai avuto fondi neri, e ribatte alle ipotesi d'accusa sostenendo di aver agito rispettando sempre le regole di trasparenza e tutela degli investitori.
"Mediaset non ha, né ha mai avuto, fondi neri. La gestione della società dalla fondazione ad oggi è sempre avvenuta nel più assoluto rispetto delle regole di trasparenza e di tutela degli investitori", dice un comunicato diffuso dalla società.
PER L'ACCUSA COMPRAVENDITA GONFIATA DI DIRITTI TV
L'inchiesta, condotta dai pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, vede indagati il presidente del Consiglio e proprietario del gruppo Silvio Berlusconi, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, i figli del premier Pier Silvio e Marina Berlusconi -- rispettivamente vice presidente di Mediaset e presidente di Mondadori --, l'avvocato inglese David Mills, due ex responsabili del gruppo Fininvest e un banchiere svizzero.
L'indagine -- condotta con le ipotesi di reato, a vario titolo e per i diversi indagati, di falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita, riciclaggio e ricettazione -- riguarda la compravendita di diritti tv e cinematografici di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest attraverso due società off-shore nel 1994-96.
La procura ipotizza che major americane abbiano venduto i diritti televisivi alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset, allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri nella disponibilità di Berlusconi.
MEDIASET: DIRITTI TV ACQUISITI NEL PIU' ASSOLUTO RISPETTO REGOLE
"Mediaset ribadisce di non aver nulla da temere da questo procedimento perché l¹acquisizione dei diritti si è svolta nel più assoluto rispetto del mercato e delle sue regole", dice la società nella nota.
"La perquisizione effettuata nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza costituisce il 476° accesso effettuato dal 1994 ad oggi presso il Gruppo", continua il comunicato. "Si è trattato di una sterile esibizione di muscoli da parte della Procura di Milano dal momento che il materiale sequestrato (in gran parte già nelle mani degli inquirenti) poteva essere acquisito mediante una semplice richiesta di consegna di documenti".
"Con l'effetto di aggiungere enfasi all'operazione e ingigantire l'entità delle accuse... proprio nella giornata di ieri è stata notificata a Marina e Pier Silvio Berlusconi un'informazione di garanzia che in questo momento non appare giustificata da esigenze processuali o probatorie", è il commento della società alla consegna dei due avvisi di garanzia ieri, dopo che la notizia dell'iscrizione a carico dei figli del premier si era diffusa la settimana scorsa.
"Queste notizie tendono ad infangare la reputazione di Mediaset che dalla quotazione ad oggi ha quasi triplicato il valore di collocamento del titolo e ha distribuito ai piccoli risparmiatori e investitori istituzionali nazionali e internazionali, al netto della quota Fininvest, più di settecentocinquanta milioni di euro di dividendi", dice infine la nota.