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Padoa-Schioppa: «Necessaria una cura da 40 miliardi di euro»
da www.ilsole24ore.com:
Padoa-Schioppa: «Necessaria una cura da 40 miliardi di euro»
di Chiara Bussi
Una cura da 3 punti di Pil, pari a 40 miliardi di euro, tra manovra-bis e Finanziaria 2007, per i conti pubblici italiani «malati sotto il profilo della crescita, della stabilità e dell'equità».
Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali alza il velo sulle prossime mosse del governo. Il premier Romano Prodi non nasconde le proprie preoccupazioni («non sono state giornate semplici, sappiamo qual è lo stato dei conti pubblici», afferma) ma è convinto di potercela fare: «Faremo ripartire il Paese puntando sull'equità e sulla fiducia. Lavoreremo per far rinascere l'Italia». E sottolinea che «le svolte economiche si fanno con la concertazione». Mentre il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco assicura che «non ci sarà alcun aumento delle tasse».
Dei 3 punti di Pil - spiega Padoa Schioppa, secondo quanto riferiscono fonti presenti all'incontro - lo 0,5% servirà per la manovra bis che sarà approvata dal Consiglio dei ministri del 7 luglio insieme al Dpef. La correzione sui conti pubblici che l'esecutivo si appresta a varare, sottolinea il ministro, «sarà prevalentemente fondata sulle entrate e sul recupero di una serie di brecce aperte nel sistema delle imposte per recuperare base imponibile e gettito. Ci sarà una parte di sviluppo con il rifinanziamento per permettere che continuino i lavori di Anas e Ferrovie». Tre le parole su cui si fondano il Dpef e la correzione dei conti pubblici: «Risanamento, equità e sviluppo», senza tagli a enti locali, pensioni, pubblico impiego e sanità. «L'economia ha un problema di crescita strutturale da 10-15 anni - afferma il responsabile di via XX Settembre - dobbiamo rimettere ordine nei conti pubblici (da lui definitivi «peggiori di quelli del 1992»). La crescita spetta principalmente alle parti sociali». Nel Dpef, assicura Prodi, verrà inserito il taglio del cuneo fiscale. «È solo un problema di come farlo - afferma - ma sicuramente si farà».
Riguardo all'impianto complessivo due punti serviranno per la correzione strutturale del deficit, mentre un punto sarà invece destinato alle misure di crescita e l'equità sociale. L'obiettivo è riportare il livello di deficit sotto il 3% del Pil nella Finanziaria. «Non è escluso che Bruxelles ci conceda un anno in più - dice il ministro dell'Economia - ma le misure devono essere indicate tutte nella Finanziaria 2007 e devono essere tutte strutturali: abbiamo una sola Finanziaria, a prescindere dal rinvio». La procedura per deficit eccessivo cui è sottoposta l'Italia prevede infatti che Roma rientri sotto la soglia del 3% il prossimo anno.
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Padoa-Schioppa: «Necessaria una cura da 40 miliardi di euro»
di Chiara Bussi
Una cura da 3 punti di Pil, pari a 40 miliardi di euro, tra manovra-bis e Finanziaria 2007, per i conti pubblici italiani «malati sotto il profilo della crescita, della stabilità e dell'equità».
Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali alza il velo sulle prossime mosse del governo. Il premier Romano Prodi non nasconde le proprie preoccupazioni («non sono state giornate semplici, sappiamo qual è lo stato dei conti pubblici», afferma) ma è convinto di potercela fare: «Faremo ripartire il Paese puntando sull'equità e sulla fiducia. Lavoreremo per far rinascere l'Italia». E sottolinea che «le svolte economiche si fanno con la concertazione». Mentre il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco assicura che «non ci sarà alcun aumento delle tasse».
Dei 3 punti di Pil - spiega Padoa Schioppa, secondo quanto riferiscono fonti presenti all'incontro - lo 0,5% servirà per la manovra bis che sarà approvata dal Consiglio dei ministri del 7 luglio insieme al Dpef. La correzione sui conti pubblici che l'esecutivo si appresta a varare, sottolinea il ministro, «sarà prevalentemente fondata sulle entrate e sul recupero di una serie di brecce aperte nel sistema delle imposte per recuperare base imponibile e gettito. Ci sarà una parte di sviluppo con il rifinanziamento per permettere che continuino i lavori di Anas e Ferrovie». Tre le parole su cui si fondano il Dpef e la correzione dei conti pubblici: «Risanamento, equità e sviluppo», senza tagli a enti locali, pensioni, pubblico impiego e sanità. «L'economia ha un problema di crescita strutturale da 10-15 anni - afferma il responsabile di via XX Settembre - dobbiamo rimettere ordine nei conti pubblici (da lui definitivi «peggiori di quelli del 1992»). La crescita spetta principalmente alle parti sociali». Nel Dpef, assicura Prodi, verrà inserito il taglio del cuneo fiscale. «È solo un problema di come farlo - afferma - ma sicuramente si farà».
Riguardo all'impianto complessivo due punti serviranno per la correzione strutturale del deficit, mentre un punto sarà invece destinato alle misure di crescita e l'equità sociale. L'obiettivo è riportare il livello di deficit sotto il 3% del Pil nella Finanziaria. «Non è escluso che Bruxelles ci conceda un anno in più - dice il ministro dell'Economia - ma le misure devono essere indicate tutte nella Finanziaria 2007 e devono essere tutte strutturali: abbiamo una sola Finanziaria, a prescindere dal rinvio». La procedura per deficit eccessivo cui è sottoposta l'Italia prevede infatti che Roma rientri sotto la soglia del 3% il prossimo anno.