Lo strano caso dell’aumento dell’argento sta dimostrando di avere cause ben distanti dal semplice short squeeze di breve termine partito dagli account di Reddit.
Questo
articolo di Bullionstar ci fornisce un’analisi approfondita del trend in atto, che ha la sua origine in una eccezionale ondata di acquisti sugli Etf che investono in argento fisico.
Esistono 14 Etf di questo tipo che sono obbligati a coprire le quote degli investitori con quote equivalenti di argento fisico presenti nei forzieri dell' LBMA (London Bullion Market).
Questi forzieri sono gestiti da 7 operatori: 3 bullion banks (JP Morgan, HSBC e ICBC Standard Bank) e 4 istituti finanziari (Brinks, Malca-Amit, Loomis e G4S).
Secondo i calcoli fatti dagli esperti di Bullionstar, dei 1.08 miliardi di once di argento (33,609 tonnellate) ufficialmente detenuti nei forzieri del LBMA (dati aggiornati a Dicembre 2020), 28,698 tonnellate (922.65 milioni di once), cioè l’85,4%, è già utilizzato come copertura delle quote di questi 14 Etf.
Restano dunque disponibili solo 4911 tonnellate, pari al 14,6% dell’argento totale depositato nei forzieri del LBMA.
A questa cifra dobbiamo sottrarre la quota di argento che per legge non è utilizzabile dagli Etf (si tratta di lingotti di taglia o di qualità non conforme), ottenendo circa 3000 tonnellate disponibili.
Secondo Bullionstar, basterebbero pochi giorni di nuovi acquisti di quote dei 14 Etf da parte degli investitori per provocare una situazione di allarme per i gestori di questi fondi, che dovrebbero procurarsi in fretta altre quote di argento fisico sul mercato.
Il motivo per cui questa situazione si sta verificando proprio nel mercato dell’argento e non in quello dell’oro è che le banche centrali (compresa quella britannica) per definizione hanno solo riserve in oro e non in argento.
Di conseguenza, le bullion banks che abbiamo citato all’inizio non possono chiedere argento fisico in prestito alle banche centrali, come accade invece con l’oro, in caso di carenza di materia prima.
Con una mossa disperata, le bullion banks hanno silurato le quotazioni dell’argento sul mercato dei futures tra il 1 e il 2 febbraio (freccia rossa in figura) nel tentativo di scoraggiare il “sentiment” su questo metallo e la conseguente l’ondata di acquisti sugli Etf: