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Agghiacciante racconto della suora: «Io, legata e stuprata dal frate ed i suoi compari»
COSENZA — Abusi, violenze, ricatti. E ancora filmini usati per ridurre al silenzio la vittima, pillole per stordirla, lacci emostatici per legarla, foto, ‘pillola del giorno dopo’ per evitare gravidanze indesiderate. È davvero un quadro sconvolgente quello che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato dietro le sbarre uno dei più noti religiosi calabresi, il francescano Fedele Bisceglia, insieme al suo assistente Antonello Gaudio. L’accusa, viene da una suora. «Una pazza che si è inventata tutto», l’ha definita mentre veniva portato in cella il monaco-ultrà. Accuse soppesate attentamente e che hanno spinto gli inquirenti a ordinare sia una perizia psicologica «diretta a scandagliare la psiche della vittima», sia a ordinare una consulenza medico-ginecologica. E il verdetto ha confermato i peggiori sospetti: sì, è stata violentata. Non solo. A spingere i magistrati a ordinare l’arresto di padre Fedele Bisceglia e del suo assistente, la conferma ai numerosi particolari emersi nelle indagini ed emersi perfino dai racconti di altre donne ospiti dell’Oasi, le quali hanno ammesso di aver subito molestie sessuali dall’insospettabile frate. A completare il quadro dei riscontri, una lunga serie di intercettazioni e il materiale trovato lunedì nel corso della perquisizione all’Oasi francescana. Che qualcosa si stesse muovendo nei suoi confronti, padre Bisceglia l’aveva intuito. Il 19 gennaio, gli investigatori avevano sollecitato la Procura ad accelerare i tempi, dal momento che il religioso era pronto a fare i bagagli, a lasciare Cosenza, probabilmente a trasferirsi all’estero. Non ne ha avuto il tempo. Tutto comincerebbe, secondo la religiosa che ha trovato il coraggio di trascinare in cella il frate grazie anche all’aiuto di una consorella, tra il 28 febbraio e il primo marzo 2005. Padre Fedele stava per lasciare Cosenza per andare in Africa, continente dove ha operato a lungo come missionario. Recandosi nella stanza del frate per portargli il pranzo, sarebbe stata assalita. Dopo aver chiuso la porta a chiave, padre Fedele l’avrebbe trascinata su un letto, si sarebbe tolto il saio e, dopo averle strappato la tonaca di dosso, picchiata e violentata. Per metterla a tacere, padre Fedele sarebbe ricorso al ricatto: silenzio o altrimenti si sarebbe rivolto a un boss mafioso del paese natale della religiosa per minacciare i suoi familiari. Il 29 marzo padre Fedele torna all’attacco, insieme al suo assistente Antonello e a una terza persona presentata come magistrato (ma che non risulta tale). Viene drogata con una pillola, costretta a masturbarsi , ripresa con videocamera e fotografata in pose oscene. Poi violentata dal frate quando gli altri sono già usciti. Il 23 aprile viene bendata e legata per i polsi al letto. Uno sconosciuto la violenta sotto gli occhi del francescano che poi prenderebbe il suo posto. E una volta finito le confessa — sempre secondo l’accusa — che l’uomo misterioso ha pagato 160mila euro. Nuova violenza l’11 maggio, sempre lagata al letto con lacci emostatici; ma cambia il prezzo: 100mila euro. L’ultimo dei presunti abusi contestati dagli inquirenti al francescano si verificherebbe il 1° giugno 2005 nello studio medico dell’Oasi. Ma l’inferno non finisce. Il 25 giugno la suora viene attirata a bordo di un’auto da un gruppo di 4 uomini che dicono di doverle riferire qualcosa da parte di padre Fedele, condotta in campagna, dove verrebbe violentata da uno dei quattro. Quattro giorni più tardi, il 29 giugno la religiosa viene avvicinata da padre Fedele e da Antonello Gaudio, che la spingerebbero a uccidersi lanciandosi dall’ultimo piano dell’Oasi «perché sa troppo e ha visto troppo», annotano gli inquirenti. A salvarla, sarebbe l’imprevisto arrivo di un’ospite fissa della casa e in quell’occasione, anche se stordita, la suora riesce a sottrarsi alle grinfie dei due uomini. La denuncia è del 24 ottobre scorso. Dopo aver sempre taciuto per paura, una volta trasferitasi a Roma, la suora si è confida a lungo con la madre superiora, che la spinge a rivolgersi ai magistrati. «Dopo gli esercizi spirituali ho sentito dentro di me di tirare fuori tutto il dolore che mi aveva accompagnato fino ad allora», racconta agli inquirenti fornendo un ampio quadro delle violenze. Che non si sarebbero limitate solo alla religiosa. Emergono infatti, dalle indagini, anche presunte molestie nei confronti di altre suore e di altre donne, in particolare di una giovane rumena, allontanata dall’Oasi dopo il rifiuto a concedersi.
r. int.
Se il racconto della suora è vero il frate deve dire chi sono i due infami che hanno pagato per violentarla, probabilmente "alti" prelati o politici locali.
Agghiacciante racconto della suora: «Io, legata e stuprata dal frate ed i suoi compari»
COSENZA — Abusi, violenze, ricatti. E ancora filmini usati per ridurre al silenzio la vittima, pillole per stordirla, lacci emostatici per legarla, foto, ‘pillola del giorno dopo’ per evitare gravidanze indesiderate. È davvero un quadro sconvolgente quello che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato dietro le sbarre uno dei più noti religiosi calabresi, il francescano Fedele Bisceglia, insieme al suo assistente Antonello Gaudio. L’accusa, viene da una suora. «Una pazza che si è inventata tutto», l’ha definita mentre veniva portato in cella il monaco-ultrà. Accuse soppesate attentamente e che hanno spinto gli inquirenti a ordinare sia una perizia psicologica «diretta a scandagliare la psiche della vittima», sia a ordinare una consulenza medico-ginecologica. E il verdetto ha confermato i peggiori sospetti: sì, è stata violentata. Non solo. A spingere i magistrati a ordinare l’arresto di padre Fedele Bisceglia e del suo assistente, la conferma ai numerosi particolari emersi nelle indagini ed emersi perfino dai racconti di altre donne ospiti dell’Oasi, le quali hanno ammesso di aver subito molestie sessuali dall’insospettabile frate. A completare il quadro dei riscontri, una lunga serie di intercettazioni e il materiale trovato lunedì nel corso della perquisizione all’Oasi francescana. Che qualcosa si stesse muovendo nei suoi confronti, padre Bisceglia l’aveva intuito. Il 19 gennaio, gli investigatori avevano sollecitato la Procura ad accelerare i tempi, dal momento che il religioso era pronto a fare i bagagli, a lasciare Cosenza, probabilmente a trasferirsi all’estero. Non ne ha avuto il tempo. Tutto comincerebbe, secondo la religiosa che ha trovato il coraggio di trascinare in cella il frate grazie anche all’aiuto di una consorella, tra il 28 febbraio e il primo marzo 2005. Padre Fedele stava per lasciare Cosenza per andare in Africa, continente dove ha operato a lungo come missionario. Recandosi nella stanza del frate per portargli il pranzo, sarebbe stata assalita. Dopo aver chiuso la porta a chiave, padre Fedele l’avrebbe trascinata su un letto, si sarebbe tolto il saio e, dopo averle strappato la tonaca di dosso, picchiata e violentata. Per metterla a tacere, padre Fedele sarebbe ricorso al ricatto: silenzio o altrimenti si sarebbe rivolto a un boss mafioso del paese natale della religiosa per minacciare i suoi familiari. Il 29 marzo padre Fedele torna all’attacco, insieme al suo assistente Antonello e a una terza persona presentata come magistrato (ma che non risulta tale). Viene drogata con una pillola, costretta a masturbarsi , ripresa con videocamera e fotografata in pose oscene. Poi violentata dal frate quando gli altri sono già usciti. Il 23 aprile viene bendata e legata per i polsi al letto. Uno sconosciuto la violenta sotto gli occhi del francescano che poi prenderebbe il suo posto. E una volta finito le confessa — sempre secondo l’accusa — che l’uomo misterioso ha pagato 160mila euro. Nuova violenza l’11 maggio, sempre lagata al letto con lacci emostatici; ma cambia il prezzo: 100mila euro. L’ultimo dei presunti abusi contestati dagli inquirenti al francescano si verificherebbe il 1° giugno 2005 nello studio medico dell’Oasi. Ma l’inferno non finisce. Il 25 giugno la suora viene attirata a bordo di un’auto da un gruppo di 4 uomini che dicono di doverle riferire qualcosa da parte di padre Fedele, condotta in campagna, dove verrebbe violentata da uno dei quattro. Quattro giorni più tardi, il 29 giugno la religiosa viene avvicinata da padre Fedele e da Antonello Gaudio, che la spingerebbero a uccidersi lanciandosi dall’ultimo piano dell’Oasi «perché sa troppo e ha visto troppo», annotano gli inquirenti. A salvarla, sarebbe l’imprevisto arrivo di un’ospite fissa della casa e in quell’occasione, anche se stordita, la suora riesce a sottrarsi alle grinfie dei due uomini. La denuncia è del 24 ottobre scorso. Dopo aver sempre taciuto per paura, una volta trasferitasi a Roma, la suora si è confida a lungo con la madre superiora, che la spinge a rivolgersi ai magistrati. «Dopo gli esercizi spirituali ho sentito dentro di me di tirare fuori tutto il dolore che mi aveva accompagnato fino ad allora», racconta agli inquirenti fornendo un ampio quadro delle violenze. Che non si sarebbero limitate solo alla religiosa. Emergono infatti, dalle indagini, anche presunte molestie nei confronti di altre suore e di altre donne, in particolare di una giovane rumena, allontanata dall’Oasi dopo il rifiuto a concedersi.
r. int.
Se il racconto della suora è vero il frate deve dire chi sono i due infami che hanno pagato per violentarla, probabilmente "alti" prelati o politici locali.