Beffati dalla banca, vincono in tribunale
AVEVANO visto andare in fumo i risparmi di una vita per colpa di un investimento consigliato dagli operatori della loro banca di fiducia. Ma ora, dopo tre anni di contenzioso, il tribunale di Prato ha ritenuto che quell’istituto finanziario sia responsabile di violazione degli obblighi contrattuali, condannandolo a risarcire i danni subiti dalla coppia di coniugi pratesi. I due settantenni investirono nel 2008 38mila euro in obbligazioni Lehman Brothers senza essere però adeguatamente informati dei rischi di tale operazione. I coniugi, rappresentati in giudizio dall’avvocato Barbara Capocchi, hanno così lamentato una responsabilità della banca Fideuram per avere omesso di informarli sulla pericolosità di quelle obbligazioni, per tutta la durata del loro investimento, visto che i titoli rientravano nell’elenco «Patti Chiari» della stessa banca. La sentenza del Tribunale emessa dal magistrato Michele Sirgiovanni, ha accertato e dichiarato «la responsabilità contrattuale della Fideuram per la violazione degli obblighi informativi relativamente alle variazioni significative del livello di rischio dei titoli obbligazionari Lehman Brothers». La banca si era, infatti, impegnata a comunicare tempestivamente al cliente eventuali variazioni del livello di rischio. I coniugi pratesi hanno promosso la causa nel 2016, sebbene i avessero provveduto, nel corso del 2014, per esigenze di liquidità, a vendere i titoli, il cui valore, a seguito del default del settembre 2008 era totalmente crollato: dalla vendita avevano ricavato appena il 20% del controvalore investito. Su 38mila euro, erano riusciti a recuperarne solo 7.900, perdendo quindi 30mila euro, l’80% del capitale dei loro risparmi. Il Tribunale di Prato ha affermato la responsabilità dell’istituto bancario che non aveva informati i propri clienti dell’aumentato livello di rischio dei titoli Lehman che, come accertato dalle varie perizie, si era verificato già prima del default del settembre 2008, ovvero dalla primavera precedente.
SECONDO il giudice, tale violazione costituisce un illecito contrattuale con conseguente condanna al risarcimento del danno per la cui quantificazione la causa è stata rimessa sul ruolo. L’importanza della sentenza deriva dal fatto che afferma che il default del 15 settembre 2008 della Lehman Brothers è stato tutt’altro che inaspettato e imprevedibile, con le conseguenze che ne derivano in punto di responsabilità dell’istituto di credito, in particolare per il fatto che l’obbligazione era stata inserita nell’elenco «Patti Chiari». E nonostante siano trascorsi oltre 11 anni dal fatto, la giurisprudenza è ancora molto avara di pronunce al riguardo e, soprattutto, di sentenze che riconoscono la responsabilità della banca d’investimento.
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