La short list con le 4 offerte e' sul tavolo di Bryan Marsal a Manhattan. Il curatore fallimentare della LB e delle sue attivita' negli USA decidera' entro 2/3 giorni , assieme ai 5 principal del private equity capeggiati da Vittorio Pignatti Morano, banker di vecchia guardia di LBin Italia con Magnoni.
In pratica sono i soci della menagement company dei fondi di merchant banking ( gli altri sono lo spagnolo Banon, l'inglese Cohen e altri due americani) candidati ad accompagnare il mamagement buyout.
Quindi per la vendita del private equity di Lehman si e' arrivati al rush finale.
la gara e' ristretta a 4 nomi di primo piano: il sudafricano Rupert ( quello di Richemond, brand del lusso), Perrella(ex capo investment banking di Morgan Stanley), Axa private equity, e HarbourVest partners di Boston (uno dei maggiori fondi sul mercato secondario).
Le offerte pero' sono circoscritte ai fondi LB merchant banking III e IV , il primo da 1,2 miliardi di dollari lanciato nel 2005 e investito al 100%, il secondo da 3,3 miliardi partito due anni fa e utilizzato solo al 20%.
Quindi si tratta SOLO di un pezzo dell'intero private equity LB che al momento della bancarotta aveva 27 miliardi gestiti, di cui 4 sottoscritti dalla banca.
Un asset troppo grosso per la vendita in blocco, che e' stato spacchettato tra diverse procedure , in parte sotto il liquidatorw USA, in parte sotto PriceWaterhouse, per l'Europa.
In vendita per lotti sono, per esempio, LB real estate II ( ha il 18% nei fondi immobiliari Fimit) , LB infrastructure I ( 4,8% F2i di Vito Gamberale) , e Lb coinvestment ( pacchetti Guala e Sator).
I due fondi di merchant banking III e IV sono quelli dedicati al private equity classico, che possiedono ad es. le spagnole Talgo (ferrovie) e Turbo propulsores (motori aerei) e l'italiana Spumador.
14 aziende solo per il fondo III.
Il liquidatore partira' dall'offerta col minor sconto sui valori di libro: Lehman Inc. ha a bilancio 230 milioni investiti direttamente nei due fondi piu' 400 di committment del solo fondo IV.
Poiche' si tratta di subentrare anche a questi impegni futuri, serve il gradimento anche dei principal guidati da Pignatti, a capo del private equity europe.
I fondi III e IV sono infatti delle limited partnership con domicilio offshore ( il IV e' in Lussemburgo e ha tra i suoi sottoscrittori Mediobanca, Intesa, Merloni, Angelini, la Cassa Ragionieri, l' Ente previdenza veterinari)gestite da un general partner. E cioe' le management company di Pignatti e degli altri principal, che si propongono come gestori ANCHE NEL FUTURO ASSETTO.
Chi ha presentato le 4 offerteselezionate dal liquidatore?
Una porta la firma di Reinet investments di Lussemburgo, societa' nata solo un mese fadalla scissione della Richemont dirupert che vi ha trasferito il 25% di British american tobacco e la cassa. Reinet e' presieduta da Rupert ed e' quotata in lussemburgo e a Johannerburg. e vuole diventare un private equity: parte con attivi di 1,2 miliardi di euro in azioni BAT piu' 400 milioni cash , quindi ha i mezzi ma non un team. Percio' i fondi Lehman e la squadra di Pignatti sono un'occasione da non perdere.
la seconda offerta con connotati industriali e' quella di Perrella Weinberg che oggi non ha attivita' di investimento. Fa solo attivita' di advisory da New York, anche se con una rete di relazioni planetarie.Pero' ha l'ambizione di mettersi sulla scia di Blakstone facendo leva sul portafoglio Lehman da 4,5 miliardi nel merchant banking.
Axa private equity ha una motivazione piu' finanziaria , con una logica di asset manager.
Essa punta a comprare A SCONTO , da un liquidatore, un buon portafoglio gia' investito da LB e a beneficiare di SICURI RENDIMENTI FUTURI.
L'ultima offerta e' quella di HarbourVest, che di fatto opera sul mercato secondario: compra intere quote di commitment e sottoscrizioni in societa' di buyout.
ADESSO L'ULTIMA PAROLA SPETTA AGLI ORGANI DELLA BANKRUPTCY. Sempre con il gradimento di Pignatti e colleghi.