Libia

poveri Libici, adesso gli infliggono una democrazia in stile italiano con una burocrazia costosissima, dei politici facilmente corruttibili e delle tasse da PAURA :lol:



e a proposito di tasse credete forse che il finanziamento dei ribelli libici sia gratuito si paga tutto con il PETROLIO

e in Siria i ribelli come pagano, sorry we don't can :rolleyes:

ho appenba sentito che truppe di terra stanno invadendo la Libia


le truppe sono principalmente Inglesi e Francesi
 
QUIANDO LA VERITà DEVBE ESSERE TACIUTA

sono truppe di affiancamento ai libici ribelli, sono servizi segreti francesi e inglesi... E menomale l'Italia ha fatto la guerra di Libia
altrimenti non si non contava un *****
sicuro?

Anche i frangenti più tragici hanno delle sfumature di grottesco. In questo video, Thierry Meyssan cerca di spiegare all’allibito anchorman di Russia Today che lui e i suoi colleghi giornalisti indipendenti, assediati dai cecchini nell’Hotel Rixos a Tripoli e protetti (per adesso) soltanto dalla buona volontà di alcuni volontari libici armati, sono stati minacciati di morte da alcuni “colleghi giornalisti” della CNN, che sono in realtà uomini della CIA e dell’MI6 in incognito. I servizi segreti americani e inglesi non vogliono che si sappia della carneficina che gli aerei NATO stanno compiendo a Tripoli, né che si scopra che i famosi “ribelli” in realtà non esistono, che sono una semplice e sanguinaria messinscena. Si tratta di semplici bande di stupratori, tagliagole e saccheggiatori utilizzati dalla NATO sia come diversivo per tenere impegnate le truppe lealiste sul terreno, sia come pretesto per continuare a giustificare i propri massacri con la schifosa foglia di fico della “ribellione al dittatore”. Gli uomini della CIA non vogliono che si sappia in giro e hanno minacciato di morte tutti i giornalisti presenti al Rixos: non solo Meyssan, ma anche Mahdi Nazemroaya, Lizzie Phelan e altri. Franklin Lamb si è già preso una pallottola in un gamba ad opera di un cecchino, perché impari a tenere a freno la lingua.
Il conduttore di Russia Today non riesce a capacitarsi, non riesce a trovare la logica di ciò che Thierry Meyssan sta dicendo e a un certo punto domanda sbigottito: “Ma se avete vicino a voi degli americani e degli uomini della CIA, allora perché siete così spaventati?”.
Thierry fa una pausa di silenzio (me lo immagino mentre alza gli occhi al cielo), poi esclama: “Ahem... beh... non posso spiegarle tutti i dettagli adesso...”.
Thierry chiarisce anche il mistero delle famose “marce” dei ribelli verso questa o quella città. In realtà i cosiddetti “ribelli” , in molti casi, non marciano per niente. Vengono trasportati sulla costa dalle navi oppure arrivano sulle strade con la copertura degli elicotteri Apache, i quali, durante queste operazioni, sparano contro qualunque cosa si muova. Gli elicotteri aprono la strada, dopodiché ai “ribelli” non resta che fare il loro lavoro, che è quello di mettere le città a ferro e fuoco, stuprando, saccheggiando e uccidendo.
Thierry Meyssan e i suoi colleghi isolati al Rixos stanno rischiando letteralmente la vita per portarci qualche scampolo d’informazione vera da una guerra su cui i nostri media hanno raccontato soltanto menzogne. Mi pento di tutte le volte in cui ho dichiarato che il giornalismo autentico era morto e sepolto. Invece è ancora vivo e vegeto e almeno questa, in mezzo a questo fiume di abominio, è una splendida notizia. da Thierry Meyssan da Tripoli
 
Comunicato stampa della Rete Voltaire
83da47e1bea313990865e497fc7b1e13.png



di Rete Voltaire

Rete Voltaire | 23 agosto 2011
 
f1c4ead80da4260d60776275557a74d3.png



di Thierry Meyssan

Rete Voltaire | Tripoli (Libia) | 21 agosto 2011
ligne-rouge.gif

zoom-32.png
otan-4-1f9fc.jpg
Sabato 20 agosto alle 20, all’0ora dell’Iftar, la rottura del digiuno del ramadan, la Nato ha lanciato l’Operazione Sirena.
L Sirene sono altoparlanti delle moschee che sono stati utilizzati per lanciare un appello di Al Qaeda alla rivolta. Immediatamente le cellule dormienti dei ribelli sono entrate in azione. Si è trattato di piccoli gruppi molto mobili, che hanno moltiplicato gli attacchi. I combattimenti nella notte hanno fatto 350 morti e 3.000 feriti.
La situazione si è stabilizzata nella giornata di domenica.
Una nave Nato ha attraccato vicino a Tripoli, cnsegnando armi pesanti e sbarcando jihadisti di Al Qaeda, inquadrati da ufficiali della Nato stessa.
I combattimenti sono ripresi nella notte. Con grande violenza. I droni e gli aerei della nato bombardano ovunque. Gli elicotteri mitragliano le persone nelle strade per aprire la strada ai jihadisti.
In serata un convoglio di auto ufficiali che trasportavano personalità di primo piano del governo è stato attaccato. Si è rifugiato all’hotel Rixos dove alloggia la stampa straniera. La Nato non ha osato bombardare per non uccidere i propri giornalisti. L’hotel, nel quale mi trovo, è sotto un tiro nutrito. Alle 23,30, il Ministero della Salute ha constatato che gli ospedali sono saturi. All’inizio della serata si contavano già 1.300 morti e 5.000 feriti.
La Nato aveva ricevuto per missione dal Cnsiglio di Sicurezza di proteggere i civili. In realtà, si stanno rinnovando i massacri coloniali.
___
Ore 1. Khamis Gheddafi è venuto personalmente a consegnare delle armi per difendere l’hotel. E’ ripartito. combattimenti sono molto violenti tutto intorno.

Traduzione
Marinella
 
QUIANDO LA VERITà DEVBE ESSERE TACIUTA

sicuro?

Anche i frangenti più tragici hanno delle sfumature di grottesco. In questo video, Thierry Meyssan cerca di spiegare all’allibito anchorman di Russia Today che lui e i suoi colleghi giornalisti indipendenti, assediati dai cecchini nell’Hotel Rixos a Tripoli e protetti (per adesso) soltanto dalla buona volontà di alcuni volontari libici armati, sono stati minacciati di morte da alcuni “colleghi giornalisti” della CNN, che sono in realtà uomini della CIA e dell’MI6 in incognito. I servizi segreti americani e inglesi non vogliono che si sappia della carneficina che gli aerei NATO stanno compiendo a Tripoli, né che si scopra che i famosi “ribelli” in realtà non esistono, che sono una semplice e sanguinaria messinscena. Si tratta di semplici bande di stupratori, tagliagole e saccheggiatori utilizzati dalla NATO sia come diversivo per tenere impegnate le truppe lealiste sul terreno, sia come pretesto per continuare a giustificare i propri massacri con la schifosa foglia di fico della “ribellione al dittatore”. Gli uomini della CIA non vogliono che si sappia in giro e hanno minacciato di morte tutti i giornalisti presenti al Rixos: non solo Meyssan, ma anche Mahdi Nazemroaya, Lizzie Phelan e altri. Franklin Lamb si è già preso una pallottola in un gamba ad opera di un cecchino, perché impari a tenere a freno la lingua.
Il conduttore di Russia Today non riesce a capacitarsi, non riesce a trovare la logica di ciò che Thierry Meyssan sta dicendo e a un certo punto domanda sbigottito: “Ma se avete vicino a voi degli americani e degli uomini della CIA, allora perché siete così spaventati?”.
Thierry fa una pausa di silenzio (me lo immagino mentre alza gli occhi al cielo), poi esclama: “Ahem... beh... non posso spiegarle tutti i dettagli adesso...”.
Thierry chiarisce anche il mistero delle famose “marce” dei ribelli verso questa o quella città. In realtà i cosiddetti “ribelli” , in molti casi, non marciano per niente. Vengono trasportati sulla costa dalle navi oppure arrivano sulle strade con la copertura degli elicotteri Apache, i quali, durante queste operazioni, sparano contro qualunque cosa si muova. Gli elicotteri aprono la strada, dopodiché ai “ribelli” non resta che fare il loro lavoro, che è quello di mettere le città a ferro e fuoco, stuprando, saccheggiando e uccidendo.
Thierry Meyssan e i suoi colleghi isolati al Rixos stanno rischiando letteralmente la vita per portarci qualche scampolo d’informazione vera da una guerra su cui i nostri media hanno raccontato soltanto menzogne. Mi pento di tutte le volte in cui ho dichiarato che il giornalismo autentico era morto e sepolto. Invece è ancora vivo e vegeto e almeno questa, in mezzo a questo fiume di abominio, è una splendida notizia. da Thierry Meyssan da Tripoli

Liberati con un blitz i giornalisti sequestrati

Sono rimasti 24 ore nelle mani dei sequestratori

26 agosto, 15:10



I quattro giornalisti rapiti

973875e0e2ca78a5ffce6d46aea64fd4.jpg
ROMA - I quattro giornalisti italiani sequestrati in Libia sono stati liberati con un blitz, 24 ore dopo essere caduti nelle mani dei lealisti del rais. Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico de La Stampa e Claudio Monici di Avvenire stanno bene e si sono stati trasferiti all'Hotel Corinthia a Tripoli. E' stato invece ucciso l'autista che li accompagnava.
A quanto si apprende i quattro reporter sono stati liberati in seguito all'irruzione di due giovani nella casa privata a Tripoli in cui erano prigionieri, ha confermato Domenico Quirico de La stampa. "Ci hanno salvato due libici, due ragazzi a cui dobbiamo tutto", ha detto Quirico dopo la liberazione. Erano lealisti, secondo il racconto dell'inviato del Corriere della Sera Giuseppe Sarcina: "Siamo stati liberati da lealisti, c'erano due gruppi differenti", ha detto Sarcina, precisando a Skytg24 che "non erano soldati regolari, ma neanche civili. Erano miliziani". "Sono vivo, vegeto e libero": sono state le prime parole di Domenico Quirico che si è messo in contatto con la redazione della Stampa da Tripoli.
"Adesso sto bene, fino a un'ora fa pensavo di essere morto". Anche l'inviata del Corriere della sera, Elisabetta Rosaspina, ha parlato con il suo giornale, al direttore del quotidiano Ferruccio De Bortoli ha assicurato che stanno tutti bene. La giornalista "é apparsa tranquilla", ha detto De Bortoli. "Il nostro primo pensiero va all'autista ucciso a sangue freddo dai sequestratori", hanno detto poi i giornalisti appena liberati in un'intervista all'inviata del GR Rai in Libia. "Hanno picchiato e ucciso il nostro autista davanti a noi", ha raccontato l'inviato dell'Avvenire Claudio Monici in un'intervista trasmessa da SkyTg24. "Era un amico. Non un amico da tanti anni. Un uomo buono", ha detto Monici. "Parlava un misto di italiano e inglese. Lavoravamo spalla a spalla. Lui era spalla a spalla con me quando gli hanno sparato. L'ho visto pregare per la sua vita". Esprimendosi poi in italiano, Monici ha continuato: "Io sto bene, penso alla famiglia e alle persone care dell'autista che per permetterci di fare il nostro mestiere di giornalista ha perso la vita".
 
Ultima modifica:
LIBIA: RIPOSA IN PACE… ORA SEI IN MANO AI ROTHSCHILDS
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=8871


DI DAVID ICKE
davidicke.com
Gheddafi era già stato demonizzato dalle amministrazioni di Reagan e di Bush padre (i Rothschild) negli anni ’80 quando la CIA e il Mossad guidarono una campagna per destabilizzare la Libia che rispecchia quello che è successo nel 2011.
Newsweek riportò il 3 agosto del 1981:
Il dettaglio del piano era vago, ma sembrava essere la classica campagna di destabilizzazione della CIA. Un elemento era dato da un programma di “disinformazione” designato per mettere in difficoltà Gheddafi e il suo governo. Un altro era la creazione di un “contro-governo” per sfidare la sua leadership nazionale. Un terzo, e potenzialmente più rischioso, era l’escalation di una campagna paramilitare, probabilmente composta da libici insoddisfatti, per far saltare ponti, condurre operazioni di guerriglia in piccola scale e dimostrare che Gheddafi aveva l’opposizione di una forza politica indigena.

Vi suona familiare? Si parla di trenta anni fa.
Ma sono in molti a credere alla menzogna indipendentemente quale sia l’epoca o la generazione. Come disse Adolf Hitler: “Se dici una bugia, non dirla piccola, ma falla grossa, continua a ripeterla e alla fine tutti ci crederanno.” (Ndt: la frase è di Goebbels). E il suo capo della propaganda, Joseph Goebbels, disse: “La tecnica di propaganda più brillante non otterrà successi fino a che non venga tenuto in mente costantemente un principio fondamentale, che si debba limitare a pochi punti e che vadano ripetuti sempre più spesso” (ndt: la frase è di Hitler). Hitler invece disse, con la stessa pertinenza: “Che fortuna per i governanti che la gente non pensa.”


Gli aerei della NATO disseminano di bombe Tripoli a sostegno dei “ribelli” presenti sul terreno. Migliaia di civili in carne e ossa che la Risoluzione delle Nazioni Unite dicevano che dovessero essere protetti sono stati uccisi nel corso di queste operazioni. Ma non abbiamo sentito niente di tutto questo nel media mainstream e quasi nulla degli omicidi e delle esecuzioni dei sostenitori di Gheddafi da parte dei “ribelli” nel corso del conflitto e dopo che erano entrati a Tripoli.
L’enfasi è sempre stata posta sulle presunte esecuzioni e sugli omicidi dei sostenitori dei ribelli da parte delle forze di Gheddafi. Non si sono dubbi che alcune di queste informazioni siano reali, ma dov’è l’equilibrio? Non c’è, e la Siria ora viene condannata per avviare lo stesso processo di demonizzazione, invasione, conquista e controllo. Richard Haas, (ndt: Haaas) presidente del Council on Foreign Relations in mano agli Illuminati che dirige la politica estera statunitense, ha ammesso che il bombardamento della NATO in Libia non era per proteggere i civili, ma per rimuovere Gheddafi. Ha anche auspicato una “forza internazionale” per occupare il paese e “mantenere l’ordine”.


È la stessa retorica, lo stesso programma che abbiamo visto in ogni altro paese “liberato” dagli architetti della tirannia.


E addio Libia: riposa in pace. Gli Stati Uniti e gli alleati coscritti della NATO non se ne andranno per lasciare la Libia ai libici. Si tratta di forze di occupazione per spillare le risorse petrolifere e il sistema bancario, come è sempre stato.
*********************************************** Fonte: LIBYA R.I.P. …
26.08.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto