Libia


ma che @@
ogni volta che eliminano un dittatore
ci raccontano di come sono i suoi bagni


ma che cavoli.....
che dovevano fare?
lavarsi poco?

erano almeno 20anni che era la potere


e poi la casa in Libia era gratuita per tutti
così come l'acqua [ora non più perchè la NATO ha bombardato l'acquedotto perchè rappresentava un vero pericolo per i ribelli sbarcati dagli Apache inglesi; arriva Veolia... e i libici scopriranno presto cosa significa essere una colonia francese]
 
Guerra, cosa si sarebbe dovuto fare e non si è fatto



Scritto da Manuela Correggia Martedì 30 Agosto 2011 09:30


Guerra e verità
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di Manuela Correggia
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Mentre gli alleati locali della Nato (i cosiddetti ribelli) qualificano di "atto di aggressione" l'accoglienza che l'Algeria avrebbe dato a moglie e alcuni figli e nipoti di Gheddafi, e mentre tutte le foto della famiglia sterminata dalla Nato in luglio a Sorman e diventata un simbolo dei crimini di guerra sono sparite dagli hotel e sono state sostituite dalla bandiera monarchica,


e mentre a Tripoli NON si contano i morti degli ultimi giorni (sotto i bombardamenti che hanno spianato la strada agli alleati locali, e per l'eliminazione fisica di lavoratori africani con il pretesto che erano "mercenari"...



... e con l'epurazione di libici vicini all'ex regime e di quelli in precedenza fuggiti dall'Est), e mentre nessuno conterà mai i morti civili di 20.000 raid aerei condotti da piloti mercenari occidentali (mercenari, visto che appoggiavano una fazione libica) sulla base di un mandato Onu per proteggere i civili stessi, e meno che mai nessuno conterà i morti fra i soldati, nel tiro al piccione dai cieli, e mentre l'Italia NON accoglierà,


e mentre prosegue una medioevale caccia all'uomo degna del miglior far west (di nuovo il "wanted" sulla porta del saloon, ha ricordato il presidente del Venenzuela), adesso mi rendo conto che l'unica cosa utile da fare in tutti i modi sarebbe stata una campagna A MARZO per appoggiare la proposta di Chavez e dei paesi dell'Alba, accettata dalla Libia: MEDIAZIONE FRA LE PARTI E INVIO DI OSSERVATORI ONU, i quali avrebbero visto che non c'erano affatto i diecimila morti fra i manifestanti (mesi dopo, Amnesty International parlava di 209 morti accertati, su entrambi i fronti, visto che molti poliziotti e custodi erano stati uccisi dai manifestanti) togliendo la scusa per l'intervento. Invece non si è fatto.

Dopo che un giorno il manifesto forse solo casualmente non mi aveva pubblicato un pezzo proprio questa iniziativa venezuelana (e anzi aveva pubblicato un pezzo di Wallerstein in cui praticamente qualificava di idiota il povero Chavez), agli inizi di marzo, sdegnata, mi sono allontanata da loro, non scrivendo quasi più in merito. Idiota. Occorreva insistere.
Se il manifesto - l'unico quotidiano che dal 1991 è sempre stato contro le guerre - avesse fatto una simile campagna, dicendo qualcosa ogni giorno in merito, appoggiato da altri media alternativi e trascinando per esempio gli antiguerrra superstiti che non sapevano che fare, l'iniziativa di Chavez avrebbe avuto qualche chance, come chiedeva Fidel ai paesi e ai popoli del mondo.

Un'altra guerra, e niente di efficace da parte dei pacifisti. Che comunque non esistono più.
Non parlerei più di pacifisti; meglio usare il termine "oppositori alla guerra". Arci, Acli, Cgil e componenti (mai un minuto di sciopero contro nessuna guerra dal 1991 in avanti), Tavola della Pace, per non dire di Attac Francia, dei vari aderenti di di punta al Forum Sociale Mondiale, dei vari Sullo, delle Ong varie e di chi aveva sempre altre urgenze umanitarie da seguire. Urgenze più urgenti dei massacri della Nato e dei loro alleati libici.

All'ipocrita Marcia Perugia-Assisi che si svolgerà il 25 settembre avrei voglia di andare con un cartello: "Libia. Il silenzio dei pacifisti ha ucciso". Molti del "movimento" e della "società civile" adesso arriveranno laggiù, a fare il business umanitario, parallelamente al business della ricostruzione e del petrolio. Vincono sempre gli scrocconi di guerra che sono tanti e su tutti i fronti. Ce n'è di che voler stracciare il passaporto e non rifarlo.

Tratto da: Radio - GUERRA, COSA SI SAREBBE DOVUTO FARE E NON SI E' FATTO.
 
Sarkozy sperpera il denaro dei francesi per aiutare Al Qaeda a prendere il controllo della Libia

Planetenonviolence 30 Agosto 2011
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=100018&aid=57553


Il governatore militare di Tripoli è un veterano di “Al Qaeda”. E’ la conferma che USA, NATO e Gran Kahal preferiscono i loro islamisti di servizio al posto dei regimi secolari nei Paesi islamici (Maurizio Blondet)

Pronto a tutto per impossessarsi delle ricchezze della Libia, Sarkozy sciupa un milione di euro al giorno, sottratto ai contribuenti, per installare Al Qaeda in Libia e poi esigere l’invio a terra della NATO per farla sloggiare. L’attacco contro Tripoli è stato condotto da gruppi di Al Qaeda diretti dalle forze speciali di Francia, Grande Bretagna, Giordania e Qatar. È Al …
 
Sarkozy sperpera il denaro dei francesi per aiutare Al Qaeda a prendere il controllo della Libia

Planetenonviolence 30 Agosto 2011
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=100018&aid=57553


Il governatore militare di Tripoli è un veterano di “Al Qaeda”. E’ la conferma che USA, NATO e Gran Kahal preferiscono i loro islamisti di servizio al posto dei regimi secolari nei Paesi islamici(Maurizio Blondet)

Pronto a tutto per impossessarsi delle ricchezze della Libia, Sarkozy sciupa un milione di euro al giorno, sottratto ai contribuenti, per installare Al Qaeda in Libia e poi esigere l’invio a terra della NATO per farla sloggiare. L’attacco contro Tripoli è stato condotto da gruppi di Al Qaeda diretti dalle forze speciali di Francia, Grande Bretagna, Giordania e Qatar. È Al …
Libia sotto le bombe, racconto di testimoni italiani

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=s9Sdgh7k5Q8&feature=player_embedded]Libia sotto le bombe, racconto di testimoni italiani - YouTube[/ame]
 
Sarkozy sperpera il denaro dei francesi per aiutare Al Qaeda a prendere il controllo della Libia

Planetenonviolence 30 Agosto 2011
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=100018&aid=57553


Il governatore militare di Tripoli è un veterano di “Al Qaeda”. E’ la conferma che USA, NATO e Gran Kahal preferiscono i loro islamisti di servizio al posto dei regimi secolari nei Paesi islamici(Maurizio Blondet)

Pronto a tutto per impossessarsi delle ricchezze della Libia, Sarkozy sciupa un milione di euro al giorno, sottratto ai contribuenti, per installare Al Qaeda in Libia e poi esigere l’invio a terra della NATO per farla sloggiare. L’attacco contro Tripoli è stato condotto da gruppi di Al Qaeda diretti dalle forze speciali di Francia, Grande Bretagna, Giordania e Qatar. È Al …
Sterminio Nato, con l’impudica complicità di Tv e giornali di Regime
30 agosto 2011 | Autore Lino Bottaro | Stampa articolo Stampa articolo
Voi, giornalisti criminali al soldo di uno squallido Regime…

A non leggere veritieri report di queste terribili stragi in Libia, che qui sotto nel video potete vedere, si comprende quale sia il ruolo criminale della stampa italiana. E’ la stampa di destra e sinistra del Regime, la vera arma di distruzione di massa dei cervelli, quelli che creano il consenso ad ogni azione anche la più infame, con ogni forma di inganno e falsità. Essi sono incaricati di produrre consenso alle più turpi azioni dei nostri burattinai, omettendo e depistando notizie e fatti. Se i loro proprietari sono criminali, lo sono anche loro e a nulla serve la foglia di fico delle campagne pro audience, contro il bunga Presidente o alla sua corte di rinnegati, contro la provvidenziale mafia che li fa delirare da decenni o contro il politico ladruncolo di turno.

I giornalisti italiani sono per me in gran parte, un branco di poveri, venduti, pecoroni, presuntuosi, ricchi di tutta quella cultura che non serve a nessuno, se non ed esibire tautologici e sterili esercizi di stile.
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Giornalisti criminali senza un minimo di decoro nè dignità, poveri dentro e con le tasche piene di soldi.

Oggi che stiamo di nuovo attivamente contribuendo a sterminare il popolo libico producendo decine di migliaia di morti, oggi che li stiamo depredando come luridi ladroni, oggi che taciamo sugli squartamenti dei mercenari Nato, oggi che fingiamo di non sapere degli stupri e degli assassinii di bambini, oggi che disonoriamo la verità e ci inventiamo stragi finte per poi tacere degli stermini veri di ogni giorno in ogni parte del mondo, oggi che stiamo offendendo così gravemente la sacralità della vita di milioni di uomini, oggi che mentiamo miserevolmente a noi stessi e ci accaniamo sui più deboli pensando che avremo comunque la meglio, senza pietà…

oggi mi rendo conto che la vostra miseria di giornalisti infami, di giornali depistanti e criminali, sarà sostituita dal nostro rinnovato e determinato impegno, dal nostro amore per la giustizia, dal nostro aiuto alla voce dei più deboli, nella consapevolezza che la salvezza degli individui e la pace siano l’unica possibilità di vita per l’intera società. Per continuare ad esistere.

Palleggiatevi pure il nostro disprezzo e la nostra commiserazione voi che giudicate e sentenziate in contumacia sulla pelle dei diseredati, dei perdenti, dei vessati. (lo sappiamo che ci leggete!)

Ascoltate piccoli uomini, pavidi con i forti e arroganti con i deboli, siamo STAMPA LIBERA, un servizio per la gente che ha ancora un cervello da usare, un blog contro la vostra superbia, nato per mettere a nudo le vostre miserie di servi, un blog per insegnare e aiutare a discernere, per vivere, per far pensare.

Vivere in pace è la pre condizione perchè gli uomini e le donne possano amarsi e mettere al mondo la prole per continuare quel progetto divino programmato per l’uomo giusto. La guerra, il terrore, la meschinità e le deviazioni che da tale abominio traggono linfa, produrranno altra infelicità, in una spirale diabolica in cui di umano resta solo la presunzione degli ominidi.

Voi presunti giornalisti servi siete il mezzo di diffusione di questo aberrante esrcizio di raffinata e compiacente criminalità.

Voi bevete tutti nell’abbeveratoio dei potenti, ben consci che senza il loro obolo e le elargizioni dello Stato non esistereste.

Non avremo pace fino a quando STAMPA LIBERA non vi soppianterà!

PS, Se qualche scettico fra i lettori non crede alle nostre possibilità potremo mostrargli gli screen shot che danno Stampalibera.com più linkato della Stampa di Torino solo, udite udite, cliccando la parola Stampa. E tutto ciò nonostante le regolari retrocessioni di Google e la nostra limitatezza di mezzi e persone.

Chiediamo infine ai nostri lettori di far conoscere le terribili stragi che stanno avvenendo oggi in Llibia facendo girare i nostri articoli o dibattendone quanto più possibile il contenuto nei social network.

Quello che sta accadendo oggi in Nord Africa potrà facilmente accadere anche qui, ed allora che ne sarà di noi se non saremo consapevoli e pronti a difendere quel che resta della nostra libertà?

Grazie per l’attenzione

La Redazione
 
Sette punti sulla guerra contro la Libia



Scritto da Domenico Lo Surdo Lunedì 29 Agosto 2011 22:16


Guerra e verità
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di Domenico Losurdo
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Ormai persino i ciechi possono essere in grado di vedere e di capire quello che sta avvenendo in Libia:
1. E’ in atto una guerra promossa e scatenata dalla Nato. Tale verità finisce col filtrare sugli stessi organi di «informazione» borghesi. Su «La Stampa» del 25 agosto Lucia Annunziata scrive: è una guerra «tutta “esterna”, cioè fatta dalle forze Nato»; è il «sistema occidentale, che ha promosso la guerra contro Gheddafi». Una vignetta dell’«International Herald Tribune» del 24 agosto ci fa vedere «ribelli» che esultano, ma stando comodamente a cavallo di un aereo che porta impresso lo stemma della Nato.
ribellinato_air.jpg

2. Si tratta di una guerra preparata da lungo tempo. Il «Sunday Mirror» del 20 marzo ha rivelato che già «tre settimane» prima della risoluzione dell’Onu erano all’opera in Libia «centinaia» di soldati britannici, inquadrati in uno dei corpi militari più sofisticati e più temuti del mondo (SAS). Rivelazioni o ammissioni analoghe si possono leggere sull’«International Herald Tribune» del 31 marzo, a proposito della presenza di «piccoli gruppi della Cia» e di «un’ampia forza occidentale in azione nell’ombra», sempre «prima dello scoppio delle ostilità il 19 marzo».
3. Questa guerra non ha nulla a che fare con la protezione dei diritti umani. Nell’articolo già citato, Lucia Annunziata osserva angosciata: «La Nato che ha raggiunto la vittoria non è la stessa entità che ha avviato la guerra». Nel frattempo, l’Occidente è gravemente indebolito dalla crisi economica; riuscirà a mantenere il controllo su un continente che sempre più avverte il richiamo delle «nazioni non occidentali» e in particolare della Cina? D’altro canto, lo stesso quotidiano che ospita l’articolo di Annunziata, «La Stampa», si apre il 26 agosto con un titolo a tutta pagina: «Nuova Libia, sfida Italia-Francia». Per chi ancora non avesse compreso di che tipo di sfida si tratta, l’editoriale di Paolo Baroni (Duello all’ultimo affare) chiarisce: dall’inizio delle operazioni belliche, caratterizzate dal frenetico attivismo di Sarkozy, «si è subito capito che la guerra contro il Colonnello si sarebbe trasformata in un conflitto di tutt’altro tipo: Guerra economica, con un nuovo avversario, l’Italia ovviamente».
4. Promossa per motivi abietti, la guerra viene condotta in modo criminale. Mi limito solo ad alcuni dettagli ripresi da un quotidiano insospettabile. L’«International Herald Tribune» del 26 agosto, con un articolo di K. Fahim e R. Gladstone riporta: «In un accampamento al centro di Tripoli sono stati ritrovati i corpi crivellati di proiettili di più 30 combattenti pro-Gheddafi. Almeno due erano legati con manette di plastica, e ciò lascia pensare che abbiano subito un’esecuzione. Di questi morti cinque sono stati trovati in un ospedale da campo; uno era su un’ambulanza, steso su una barella e allacciato con una cinghia e con una flebo intravenosa ancora al suo braccio».
5. Barbara come tutte le guerre coloniali, l’attuale guerra contro la Libia dimostra l’ulteriore imbarbarimento dell’imperialismo. In passato innumerevoli sono stati i tentativi della Cia di assassinare Fidel Castro, ma questi tentativi erano condotti in segreto, con un senso se non di vergogna, comunque di timore per le possibili reazioni dell’opinione pubblica internazionale. Oggi, invece, assassinare Gheddafi o altri capi di Stato sgraditi all’Occidente è un diritto proclamato apertamente. Il «Corriere della Sera» del 26 agosto 2011 titola trionfalmente: «Caccia a Gheddafi e ai figli casa per casa». Mentre scrivo, i Tornados britannici, avvalendosi anche della collaborazione e delle informazioni fornite dalla Francia, sono impegnati a bombardare Sirte e a sterminare un’intera famiglia.
6. Non meno barbara della guerra, è stata ed è la campagna di disinformazione. Senza alcun senso del pudore, la Nato ha martellato sistematicamente la menzogna secondo cui le sue operazioni belliche miravano solo alla protezione dei civili! E la stampa, la «libera» stampa occidentale? A suo tempo essa ha pubblicato con evidenza la «notizia», secondo cui Gheddafi riempiva i suoi soldati di viagra in modo che più agevolmente potessero commettere stupri di massa. Questa «notizia» cadeva rapidamente nel ridicolo, ed ecco allora un’altra «notizia», secondo cui i soldati libici sparano sui bambini. Non viene addotta alcuna prova, non c’è alcun riferimento a tempi e a luoghi determinati, alcun rinvio a questa o a quella fonte: l’importante è criminalizzare il nemico da annientare.
7. A suo tempo Mussolini presentò l’aggressione fascista contro l’Etiopia come una campagna per liberare quel paese dalla piaga della schiavitù; oggi la Nato presenta la sua aggressione contro la Libia come una campagna per la diffusione della democrazia. A suo tempo Mussolini non si stancava di tuonare contro l’imperatore etiopico Hailè Selassié quale «Negus dei negrieri»; oggi la Nato esprime il suo disprezzo per Gheddafi «il dittatore». Come non cambia la natura guerrafondaia dell’imperialismo, così le sue tecniche di manipolazione rivelano significativi elementi di continuità. Al fine di chiarire chi oggi realmente esercita la dittatura a livello planetario, piuttosto che Marx o Lenin, voglio citare Immanuel Kant. Nello scritto del 1798 (Il conflitto delle facoltà), egli scrive: «Cos'è un monarca assoluto? E' colui che quando comanda: “la guerra deve essere”, la guerra in effetti segue». Argomentando in tal modo, Kant prendeva di mira in particolare l’Inghilterra del suo tempo, senza lasciarsi ingannare dalle forme «liberali» di quel paese. E’ una lezione di cui far tesoro: i «monarchi assoluti» del nostro tempo, i tiranni e dittatori planetari del nostro tempo siedono a Washington, a Bruxelles e nelle più importanti capitali occidentali.


Fonte: Domenico Losurdo: Sette punti sulla guerra contro la Libia
 
Vedremo Lina io spero che la primavera araba prenda piede
e ho fiducia che la Libia sarà un paese libero e democratico
vedremo :-o
 
Vedremo Lina io spero che la primavera araba prenda piede
e ho fiducia che la Libia sarà un paese libero e democratico
vedremo :-o
ma di quale primavera stai parlando?

è tutto pilotato dai servizi segreti americani+inglesi+francesi

insomma la NATO

ma l'attacco all'Afdganista e all'Iraq non ti ha insegnato niente?
 
ma di quale primavera stai parlando?

è tutto pilotato dai servizi segreti americani+inglesi+francesi

insomma la NATO

ma l'attacco all'Afdganista e all'Iraq non ti ha insegnato niente?

quoto...
:up:

in base al mio modestissimo punto di vista da militante forzanovista (quindi inviso alla quasi totalità degli utenti di questo forum :)) credo che il CLN libico si comporterà esattamente come si comportò quello italiota: svenderà il culo... pardon... il paese allo straniero.
L'Italia... la repubblichetta antifascista delle banane... fornirà alla appecorinata consorella nordafricana, tutto l'engineering necessario per un ottimale uso della vasellina.
Nel 1911... l'Italia corrotta dal potere finanziario e partitocratico parlamentare, decise e votò l'invasione della Libia.
Nel 2011... un'altra Italia, ugualmente corrotta fino al midollo dal potere finanziario e partitocratico parlamentare, ha deciso e rivotato la medesima vergognosa azione proditoria.
La storia si ripete, con modalità apparentemente differenti, ma in realtà sorprendentemente simili.
Si arriverà alla spartizione della Libia.
E' il solito... usuratissimo schema nordatlantico.
L'Iraq (un paese Unito) è stato traumaticamente smembrato in almeno tre parti.... tutt'ora in lotta.
L'Afghanistan ha subito la stessa sorte... con un "governo" centrale che governa (ma solo finchè ci saranno i mercenari occidentali) una parte del paese.
E c'è una stramaledetta voglia di far finire nella stessa maniera anche l'Iran... la Libia quindi finirà separata, distrutta come nazione e divisa come una torta.... un "Dividi et Impera" alla Mc Donald's, con il sangue al posto del ketchup.
Però - devo ammetterlo - mi farà piacere vedere gli insorti (che avranno pure delle buone ragioni... forse) quando saranno alle prese coi mutui, gli affitti, le tasse e le speculazioni.
Quando pagheranno a peso d'oro i servizi (privatizzati).... quando vedranno distrutto il loro stato sociale e si metteranno in fila agli sportelli per pagare balzi e balzelli con interessi vari... quando inizieranno a vedere i barboni per le strade e saranno costretti a lavorare mentre il loro petrolio verrà sottratto dagli stranieri ed i loro capi connazionali conniventi e complici, arricchirsi alle loro spalle senza garantire nulla in cambio. Insomma, mi farà piacere vederli alle prese con la "democrazia", alle prese con l'occidentalizzazione ed il turbo-capitalismo fino ad oggi... quantomeno... calmierato.
Ahimè.... credo che finiranno per rimpiangere l'ambiguo Colonnello con lacrime di sangue
... il 30 agosto era l'anniversario della firma del Trattato Italia-Libia, quello in cui l'Italia si impegnava (tra le altre cose) a NON attaccare i "fratelli libici" nei secoli dei secoli amen.... un trattato che è diventato carta straccia in una frazione di secondo... ennesima dimostrazione di come i nostri attuali governanti siano i degni eredi dei traditori ottosettembrini di un tempo... e ne vanno fieri, nel totale disinteresse degli italioti.
....nella ormai remotissima ipotesi di una vittoria del colonnello beduino, spero che come "riparazione per i danni di guerra" chieda all'Italia la consegna di Napirlitano, del Frattino Sionista, del Gran Commodoro Gnazzino La Russa.... e di Silvietto Cucù... per spellarli vivi, alla libica, dopo apposita bollitura.
 
attuale portavoce dei ribelli ministro del petrolio :up:

che sottolinea che non ha bisogno di aiuti stranieri per difendere le raffinerie


e la grande folla riunitasi per la liberazione :-?



[ame=http://www.youtube.com/watch?v=B5u0vANfjBE]Ultimatum dei ribelli ai gheddafisti di Sirte - YouTube[/ame]
 

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