"Mercati" (2 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Essendo che quà si parla di macrotrend importanti studi sulla relazione demografica e l'andamento delle azioni.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Liquidità ed ecobolle

Che la vera paura delle istituzioni finanziarie fosse la troppa facilità di indebitamento e la surreale compressione dei rendimenti conseguente piuttosto che l'inflazione mi sembra una considerazione credibile non solo per i dati alla mano ma anche per il comportamento stesso dei mercati.
Basso premio dato ai Tips cioè alle obbligazioni legate all'inflazione e comunque andamento del settore delle utilities sostenuto, cioè il settore che storicamente è maggiormente correlato alle pressioni inflazionistiche e dei tassi al rialzo.

La pressione al rialzo dei prezzi delle commodity è stato per il momento compensato dal miglioramento di produttività delle aziende produttrici asiatiche unite ad una contrazione dei margini delle aziende Cinesi pur di mantenere le quote di mercato al fine di compensare i ridotti margini attraverso costanti flussi di invesitmento.
Solo il settore energy ha comportato una certa pressione ma direi più deflazionistica che inflazionistica in quanto ha trasportato parte della ricchezza prodotta dalle mani dei consumatori occidentali nelle mani dei paesi produttori certamente meno efficaci economicamente parlando

La situazione delle imprese occidentali è buona in quanto il rapporto debiti/mezzi propri è andato migliorando di anno in anno per cui sono quelle che probabilmente patiranno meno anche in caso di ulteriori rialzi dei tassi.
La correzione attuale è più una correzione di liquidità piuttosto che di fondamentali e solo shock esogeni attualmente non ponderabili e prevedibili potrebbero cambiare le condizioni.
Solo che probabilmente, essendo la liquidità creata attraverso la finanza molto elevata, avremo bisogno di ancora un periodo di consolidamento prima della ripartenza in quanto anche la fine del rialzo dei tassi o addirittura l'inversione del trend avrebbe i suoi effetti solo a scoppio ritardato.

Nel frattempo i valori fondamentali potrebbero diventare ancora più interessanti e creare un'importante punto di acquisto nei prossimi mesi.
La psicologia sui mercati conta molto e un ulteriore spinta ribassista potrebbe creare in molti investitori l'ansia da ri-bolla.
Prima si potrebbe avere un corposo rimbalzo (per catturare i rialzisti non convinti da questo ribasso), poi un nuovo spunto ribassista più profondo dell'attuale (per i paurosi dell'eco-bolla) e poi quel punto di acquisto di interesse molto elevato.

Osservando il grafico dello spx a livello weeekly le considerazioni possono essere le seguenti:
L'area intorno ai 1245 risulta molto importante per il trend in atto perchè misura la correzione come circa il 50% del rialzo dai minimo di ottobre 2005, segna la possibilità di un breakdown importante che colpirebbe medie importanti e confermerebbe la possibile formazione di un SHS ribassista con target intorno ai 1180.
La lettura degli indicatori di sentiment misurano la possibilità di un rimbalzo da quest'area ma vi è comunque la possibilità che l'urgenza della chiusura delle posizioni speculative porti ad un ulteriore ribasso immediato e questo potrebbe portare alla formazione di un bottom importante entro Luglio.
Se invece tra questi livelli ed i 1220 di spx l'indice organizzerà un rimbalzo consistente dalla durata di qualche settimana allora sarà probabile lo scenario dipinto nel commento sopra.

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Bisogna pensare che gli indici USA nel corso dell'ultima fase del rialzo degli indici hanno ampiamente sottoperformato gli indici mondiali mentre ora stanno sovraperformando il resto dei mercati per cui un ulteriore perdita di un 5/6 per cento dello SPX porterebbe alcuni indici emergenti a perdere ancora un 20% e anche gli indici europei a perdere ancora un 10% seguendo la progressione attuale.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Vi ringrazio entrambi e aggiungo ancora qualcosa che rileggendomi mi sono accorto che mi è sfuggito.

Finchè la contrazione di liquidità ha un impatto finanziario i problemi del mercato sono solitamente limitati salvo crash improvvisi di qualche istituzione finanziaria che però iniezioni di liquidità possono almeno in parte limitare (a meno che il contagio non sia violento e globale).
Se la contrazione di liquidità colpisce invece in maniera troppo marcata i consumatori ed in particolare i consumatori USA allo stato attuale potrebbe creare molti più problemi perchè i consumatori asiatici non sono ancora pronti alla sostituzione e comunque i margini delle imprese ne soffrirebbero in maniera pesante.
E' per questo che la Fed segue i dati macro in maniera quasi ossessiva.
 

GIANNI 113

Nuovo forumer
[sCUSA Gipa,
ma cosa intendi quando dici che i consumatori asiatici non sono ancora pronti alla sostituzione?
Grazie e complimenti
Gianni113.

Finchè la contrazione di liquidità ha un impatto finanziario i problemi del mercato sono solitamente limitati salvo crash improvvisi di qualche istituzione finanziaria che però iniezioni di liquidità possono almeno in parte limitare (a meno che il contagio non sia violento e globale).
Se la contrazione di liquidità colpisce invece in maniera troppo marcata i consumatori ed in particolare i consumatori USA allo stato attuale potrebbe creare molti più problemi perchè i consumatori asiatici non sono ancora pronti alla sostituzione e comunque i margini delle imprese ne soffrirebbero in maniera pesante.
E' per questo che la Fed segue i dati macro in maniera quasi ossessiva.[/quote]
 

gipa69

collegio dei patafisici
Secondo me è evidente una redistribuzione della ricchezza sui consumatori dall'occidente all'oriente per cui è possibile che ad un certo punto il peso dei consumatori asiatici avrà il suo impatto sull'economia globale.
Per il momento però il peso sull'economia gloabale dei consumatori occidentali ed in particolare USA è schiacciante sia in termini di ricchezza detenuta/sfruttabile sia in termini di propensione al consumo.
Allo stato attuale nei paesi asiatici (soprattutto Cina ed un pò meno India) abbiamo di fronte più dei risparmiatori che dei consumatori in quanto il tasso di risparmio è elevatissimo e la storia insegna che solo nel momento della reale finanziarizzazione dell'economia gli individuali diventono veri consumatori (come sta capitando ora in Corea).

Prima l'individuo soddisfa le esigenze di stabilità e sicurezza e solo in un secondo tempo si dedica al consumo di massa.

Per questo motivo è difficile che allo stato attuale l'enorme massa di potenziali consumatori asiatici potrà sostituire l'enorme mole di denaro spesa annualmente in consumi dai cittadini occidentali.
 

GIANNI 113

Nuovo forumer
Grazie per le tue corrette puntualizzazioni. In effetti ciò che dici sta alla base della celebre "scale di maslow". Tutto sta a capire in che arco temporale,la ridistribuzione del reddito a favore del consumatore asiatico, sarà in grado di dare un contributo significativo all'economia globale.
distinti saluti
gianni113






quote="gipa69"]Secondo me è evidente una redistribuzione della ricchezza sui consumatori dall'occidente all'oriente per cui è possibile che ad un certo punto il peso dei consumatori asiatici avrà il suo impatto sull'economia globale.
Per il momento però il peso sull'economia gloabale dei consumatori occidentali ed in particolare USA è schiacciante sia in termini di ricchezza detenuta/sfruttabile sia in termini di propensione al consumo.
Allo stato attuale nei paesi asiatici (soprattutto Cina ed un pò meno India) abbiamo di fronte più dei risparmiatori che dei consumatori in quanto il tasso di risparmio è elevatissimo e la storia insegna che solo nel momento della reale finanziarizzazione dell'economia gli individuali diventono veri consumatori (come sta capitando ora in Corea).

Prima l'individuo soddisfa le esigenze di stabilità e sicurezza e solo in un secondo tempo si dedica al consumo di massa.

Per questo motivo è difficile che allo stato attuale l'enorme massa di potenziali consumatori asiatici potrà sostituire l'enorme mole di denaro spesa annualmente in consumi dai cittadini occidentali.[/quote]
 
Prima l'individuo soddisfa le esigenze di stabilità e sicurezza e solo in un secondo tempo si dedica al consumo di massa.


sarà per questo che nonostante l'enorme liquidità posseduta i giapponesi sono tuttora pessimi consumatori...
 

gipa69

collegio dei patafisici
No, quella riguarda principalmente la spirale deflattiva che si è venuta a creare in Giappone negli anni 90 e la struttura demografica della Società Giapponese.

Durante la seconda fase del boom (anni 80') erano ottimi consumatori.
 

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