Durante la scorsa settimana la rottura della trendline ascendente dello Spx aveva convinto molti del possibile sviluppo di una correzione di medio degli indici azionari tenuto presente che durante queste sedute di debolezza si erano sviluppate interessanti comportamenti interni ai mercati ed esterni che potevano segnalare una seria pausa correttiva:
1)Debolezza del settore finanziario
2)Forza dell'oro contro le commodity industriali
3)Allargamento della curva sui tassi
4)Debolezza dei mercati del medio oriente
5)Possibile rerating del mercato Giapponese
6)Nuova forza delle commodity
In realtà però, pur rimanendo tutti questi elementi di incertezza il mercato è riuscito con un buon guizzo a recuperare la trendline segnalando, seppure con pericolose divergenze la possibile ripresa del trend rialzista.
Personalmente rimango orientato sulla possibilità che la fase di consolidamento prosegua ancora seppure al momento non sembrerebbe tale da fare eccessivi danni seppure i livelli da monitorare sullo spoore non sono poi cosi' lontani (1377 e 1363).
Sebbene vi sia una certa divergenza tra i vari poll sul sentiment degli investitori i grafici sui fondi Rydex mostrano che gli individuali stanno ancora entrando sui mercati sebbene con cautela ed in particolare proseguono le chiusure delle posizioni bearish.
Sebbene vi sia ancora spazio le posizioni degli individuali si vanno via via più estese.
Le dichiarazioni delle autorità monetarie asiatiche, russe e del medio oriente hanno posto pressioni al dollaro. (collegate probabilmente agli incontri previsti il 14 dicembre tra Bernanke e Paulson e le autorità Cinesi alfine di "preparare" meglio l'incontro)
Su questo si sono innestate la riduzione dello spread tra rendimenti obbligazionari dell'area dollaro rispetto ad altre aree e la situazione macro USA che gli ultimi dati USA mostrano in peggioramento.
I future quotati al CME sui prezzi degli immobili scontano una discesa più marcata dei prezzi nei primi sei mesi del prossimo anno (e questo potrebbe essere effettivamente un problema per i mutui totali) ed i consumi mostrano una chiara divergenza di vendite tra gli store che si rivolgono alla fascia alta (vendite in crescita) e quelli che si rivolgono alla fascia bassa (vendite in calo).
Tutto questo ha creato il movimento più importante nel corso della settimana e cioè il forte movimento correttivo del dollaro, movimento che è apprezzato dalle autorità monetarie USA se avviene gradualmente ma non è tollerato se subisce accelerazioni che possono destabilizzare l'intero sistema finanziario.
Come detto in passato le autorità USA preferirebbero nella situazione attuale essere costrette a muovere i tassi tra diverso tempo mentre invece i mercati richiedono ormai a gran voce in tanto auspicato taglio.
Il movimento della settimana sulla curva dei tassi sottolinea questo con l'allargamento dello spread tra le varie scadenze che dal mio punto di vista potrebbe portare a delle conseguenze anche sui mercati azionari.
Su questo grafico è segnato lo spartiacque da seguire in chiave intermarket.
I carry sono in fase di riduzione e questo è una delle cause della debolezza della settimana non sviluppatasi in maniera massiccia negli USA perchè li gli investitori individuali sono attualmente compratori e quindi limitano maggiormente i movimenti rispetto agli altri mercati. (e la debolezza del dollaro favorisce gli arbitraggi su quel mercato..)
Per la prossima settimana continuare a osservare i segnali di debolezza elencati all'inizio del post può essere utile per capire la profondità di questa correzione.
In particolare un commento in più lo voglio riservare all'andamento del petrolio.
Infatti un suo recupero potrebbe essere una spada di damocle per i mercati ma solo se questo recupero avverrà in maniera complessiva e non solo per la debolezza del dollaro.
Per questo motivo il modo milgiore per osservare le eventuali pressione inflazionistiche del settore energy è opportuno confrontare l'andamento del petrolio con l'andamento di una delle valute più forti della fase attuale (l'euro).
Notare come la correlazione del prezzo del petrolio in Euro e gli indici azionari sia molto più lampante che non con il semplice prezzo del petrolio.