"Mercati"

giomf ha scritto:
Non trovavo più questo tread . .

Mi scuso in anticipo . .in quanto farò una domanda sicuramente banale e grossolana
e a cui , ad es. , Gipa69 mi ha ( credo) già risposto . .
( anche più volte )
e i frequentatori del tread sono anche pochi . . :sad: . . :sad:
Comunque la metto ugualmente . . .

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Secondo voi . .qual' è limite fra il ciclo economico scorso ( nel senso di ciclo dei mercati come ciclo presidenziale USA . . ) . . . ?

Cioè io non vedo un minimo ( seppur poco pronunciato ..poco profondo o non lungo nel tempo ..) ...
fra il ciclo scorso 2003-2006 . . . . e quello prossimo .... 2007-2010 ....


1 ) Ora dove siamo . . . dove ci troviamo ...?

2 ) E' una perenne fase long ....per l' equity ...E' da considerare il minimo fra i
2 cicli forse quello del giugno scorso .....? . . non credo ...sarebbe avvenuto
troppo presto ....
Forse questa strana situazione è stata creata dai tassi bassi fuori dagli USA..?

3 ) Ci sarà fra un pò il minimo di cui parlo .... ? ( magari verso primavera ... ?
. . .però è difficile da fare perchè l' equity è sempre più appetibile dei bond
. . .

Non chiedo che facciate gli indovini . . datemi semplicemente un vostro parere ...


Come già detto,
o il ribasso ciclico è già avvenuto a primavera 2006,
o deve avvenire entro i prossimi mesi, visto che a ottobre 2006 ha fallato.
Vedremo se comincierà al termine di questa fase.
 
Come andrà il 2007

Come andrà il 2007?
Nessuno lo sa ma qualche considerazione si può fare:

Il 2006 è stato dal mio punto di vista un anno significativamente più forte di quanto preventivato all'inizio dell'anno.
la correzione classicamente legata al secondo anno del ciclo presidenziale si è esplicata in una discesa di poco superiore all'8% contro aspettative sia in termini di durata che in termini di prezzo sicuramente superiori.
Il risultato è stato un anno positivo a livello globale ed anche per i mercati senior.

I motivi per cui si è verificato questo si possono dividere in due macrotrend:

1)La liquidità
Sebbene le banche centrali abbiano alzato i tassi un pò su tutto il globo in realtà le masse monetarie globali sono estremamente esuberanti per tre motivi principalmente:
a)Inflazione monetaria: le politiche delle banche centrali sono comunque accomodanti in termini reali
b)Crescita del credito: a livello globale il ricorso al debito è effettuato in maniera sistematica ed è effettuato in maniera massiccia anche dal quintile più ricco della popolazione
c)Liquidità sintetica: la liquidità derivante dai carry, dalla leva degli hedge,e dal private equity e dalle operazione di LBO

2)Ridotta volatilità dell'economia e crescita sostenuta dei profitti
Questa ultima causa prettamente macro ha contribuito a salvare il mercato azionario nella fase di forte riduzione di liquidità da parte della BOJ che ha influenzato molti mercati intermarket ed ha portato poi alla correzione del mercato delle commodity ed a convincere anche gli investitori individuali che il mercato con più valore è quello azionario.
D'altronde a conferma di questo scenario abbiamo una situazione in cui ad un calo delle commodity industriali ed energetiche che potrebbe far pensare ad un calo della crescita globale fa da contraltare una situazione in cui lo spread delle obbligazioni dei paesi emergenti sono sui minimi multiannuali e la volatilità dei mercati azionari pure confermando quindi la maggiore confidenza che le azioni hanno sugli investitori.

Il 2007 comincia quindi in maniera propositiva e con considerazioni statistiche supportive quali l'andamento del terzo anno del ciclo presidenziale che è sempre stato l'anno forte del ciclo in termini di performance.
Certamente il ciclo è iperesteso in termini di tempo ma anche in questo caso le statistiche (seppure su un campione limitato) sono supportive. Negli unici due bull market durati più di 4 anni senza correzioni superiori al 10% il quinto anno è sempre stato positivo.

Quali gli elementi di pericolo nella fase attuale del mercato?
Sembrerebbero pochi e realmente circoscritti:

1)Crollo dell'immobiliare: sebbene pensi che l'immobiliare negli USA non abbia ancora raggiunto i suoi minimi in quanto il livello di invenduto è ancora molto elevato ritengo che la correzione ridurrà la crescita complessiva USA ma non rallenterà eccessivamente la spinta ai consumi del paese e quindi l'intera economia globale

2)Tassi obbligazionari in rialzo: le pressioni inflazionistiche sembrano recedere (tranne una di cui parlerò dopo) ed i tassi al momento non sembrano un pericolo

3)Prezzi energetici al rialzo: anche in questo caso l'attuale comportamento dei prezzi sembra limitare questa possibilità anche se nella situazione attuale e con le condizioni stabili è possibile che i prezzi delle commodity riprendano nella seconda parte dell'anno la strada al rialzo (dopo un ulteriore consolidamento)

4)Crollo del dollaro: sebbene gli squilibri presenti siano evidenti, essi sono anche frutto di un interesse comune globale a mantenere lo status quo dei vari mercati al fine di perpetuare il ciclo di crescita attuale.
Viviamo in un epoca in cui tutte le valute vorrebbero perdere potere d'acquisto nei confronti delle altre per rendere il proprio mercato più competitivo... quindi la discesa controllata del dollaro è in raltà supportiva all'intera economia.
Solo movimenti violneti potrebbero davvero rappresentare un pericolo per i mercati.

Personalmente preferisco monitorare altri andamenti intermarket che potrebbero segnalare un cambio di rotta del mercato e quindi eventuali problemi interni al sistema finanziario che ho già elencato negli scorsi mesi:

a)spread obbligazioni emergenti/obbligazioni statali (un'allargamento deciso sarebbe il segnale di un deterioramento di fiducia e della liquidità)
b)differenziale tra i tassi di interesse a breve e a lungo (un allargamento dello spread segnalerebbe una situazione economica in deteriormento che costringe la banca centrale USA ad intervenire sui tassi in una direzione o nell'altra)
c)Forza/debolezza dello yen (o del fondo dbv) segnala la confidenza del mercato con le strategie di liquidità sintetica

Per quanto riguarda l'andamento nel corso dell'anno vi sono da segnalare alcuni punti da segnalare come statisticamente probanti per segnalare l'eventuale forza/debolezza del mercato.
In particolare il mese in corso è un mese che statisticamente ha mostrato negli ultimi 6 anni possibili punti di inversione di medio del mercato ed il passare indenne questa fase è comunque importante per l'intero complesso del mercato in quanto se non un punto di svolta in termini di prezzo (come per il NDX 100 dal 2001 al 2006) sicuramente ha mostrato divergenze anticipatrici.

Le commodity sono in fase correttiva e potrebbero restarlo ancora per un certo tempo sebbene sia da segnalare il recupero di forza relativa dell'oro nei confronti delle altre commodity che se confermata potrebbe rendere l'oro e i preziosi la commodity dominante del prossimo ciclo al rialzo delle commodity.
D'altronde vi sono molti fattori a suo vantaggio e pochi a suo svantaggio; giusto per elencarne qualcuno:
-crescita delle masse monetarie globali
-dimensione del mercato
-sviluppo di etf sui mercati emergenti
-svalutazione competitiva delle valute cartacee
-diversificazione delle riserve valutarie internazionali

Sui mercati emergenti è stata effettuata una rotazione settoriale tra i paesi commodity oriented ed i paesi consumer oriented.
Personalmente preferirei nella fase atttuale orientarmi sui paesi più avanzati del settore consumer quali Giappone (salvo cambio) e Korea.

Il ciclo dei bond è in una fase di passaggio generazionale dal ribasso al rialzo ma i fenomeni sui tassi sono pluriannuali e potrebbero volerci ancora anni prima che il fenomeno sia evidente. Comunque sono tendenzialmente venditore.

Il dollaro è la grande incognita del 2007.


La seconda incognita macro è relativa alle pressioni inflazionistiche sui salari dei lavoratori occidentali ed ad aventuali tensioni sociali.
Infatti i principali paesi avanzati hanno tassi di disoccupazione ai minimi storici con una crescita economica limitatamente in crescita, aziende con utili su livelli elevatissimi ed una forte disparità retributiva fra il primo tre percento della popolazione ed il restante 97%.
E' probabile che le pressioni sui salari pagati che cominciano ad intravedersi negli USA diventino un'effetto di lungo periodo in quanto lavoratori dipendenti specializzati cominciano a diventare in molti paesi occidentali una commodity scarsa.

Su tutti i time frame questo è un mercato con una forte connotazione rialzista che però presenta valutazioni (dal mio punto di vista) non esaltanti.
Gli utili sono molto elevati ed in continua crescita ma è evidente che questo fenomeno non può essere eterno.
La bassa rischiosità percepita fa illusoriamente sperare che il rischio è stato eliminato mentre è la liquidità che ha ridotto la volatilità.
L'estensione temporale del bull market, sebbene non esplosivo in punto ritorni deve far riflettere sui valori già raggiunti.
L'ottimismo comincia a serpeggiare tra gli operatori.

Tutti fattori che fanno propendere per un investimento sui mercati finanziari orientato alla prudenza in cui il trend va cavalcato ma con la consapevolezza che un possibile improvviso reverse per cause al di fuori di quelle descritte in precedenza (ma comunque interne ai mercati) potrebbe accadere in qualsiasi momento.
 
All'ampia analisi fatta da gipa69 posso solo aggiungere che vi sono degli indicatori che cominciano a mostrare una certa stanchezza del bull market: per il mercato Usa vedi ad es. rapporto tra new highs/new lows e titoli che tradano sopra la media a 50 gg (per questi ultimi siamo circa al 60% contro un max dell'80-85% fatto registrare tra ott e nov 2006).
Per chi vuole dare un'occhiata sul mio blog vi sono interessanti statistiche sugli indici di borsa:
http://statisticstrader.blogspot.com
 
statisticstrader ha scritto:
All'ampia analisi fatta da gipa69 posso solo aggiungere che vi sono degli indicatori che cominciano a mostrare una certa stanchezza del bull market: per il mercato Usa vedi ad es. rapporto tra new highs/new lows e titoli che tradano sopra la media a 50 gg (per questi ultimi siamo circa al 60% contro un max dell'80-85% fatto registrare tra ott e nov 2006).
Per chi vuole dare un'occhiata sul mio blog vi sono interessanti statistiche sugli indici di borsa:
http://statisticstrader.blogspot.com

Per supportare il tuo commento con qualche grafico... :up:


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Re: Come andrà il 2007

gipa69 ha scritto:
Come andrà il 2007?
Nessuno lo sa ma qualche considerazione si può fare:

grazie per il tuo tempo...
la bimba tutto bene?
ciao papà! :) bello vero ..coccolarsela la sera...quando ti guarda negli occhi e ti stringe il mignolo...
 
Rispetto al mio ultimo intervento la situazione è leggermente cambiata, con il mercato che sembra aver ripreso forza, come si evince dal fatto che ora vi sono nuovamente quasi l'80% delle azioni dell'SP500 sopra la media a 50 gg
1171533604sp.png


Ieri nuovo record degli ultimi 6 anni sull'SP500, record di tutti i tempi sul Dow Jones.

Cosa succede quando il mercato americano fa un massimo (almeno) a 60 giorni ? E' pronto per crollare ? La risposta (che forse sorprenderà qualcuno) sul mio blog:
http://statisticstrader.blogspot.com/

:ciao:
 
statisticstrader ha scritto:
Rispetto al mio ultimo intervento ....ecc....

Altri utenti con Blog . . .se ho tempo seguirò anche il tuo ...

ma tu segui l' Intermarket . . ? ( a me interessa l' intermarket ... e interesserebbe anche
. .qualche consiglio-spunto sulle commodities . .

Tu le segui . .? .. o...segui solo lo S&P500 . . ? )
 
giomf ha scritto:
Altri utenti con Blog . . .se ho tempo seguirò anche il tuo ...
ma tu segui l' Intermarket . . ? ( a me interessa l' intermarket ... e interesserebbe anche
. .qualche consiglio-spunto sulle commodities . .
Tu le segui . .? .. o...segui solo lo S&P500 . . ? )

No, mi spiace :( l'intermarket lo seguo solo marginalmente.
In realtà io seguo i mercati azionari e futures europei, poi determinate analisi le faccio sull'SP500 semplicemente perchè determinati grafici, come quello che ho allegato, sono disponibili solo per l'SP500 (almeno che io sappia :-o ), preferisco i mercati europei a quelli americani perchè con quest'ultimi uno dovrebbe gestire anche la variabile del cambio euro/dollaro (già ci sono tante variabili in gioco, non è il caso di complicare ulteriormente le cose

:)

Cmq riporto per praticità l'articolo sopracitato tratto dal mio blog:

Ieri l'SP500 ha fatto il nuovo massimo degli ultimi 6 anni.
Cosa succede quando l'SP500 fa un nuovo massimo a 60 giorni (almeno) ?
Ebbene, contrariamente a quanto molti pensano non significa affatto che potrebbe crollare da un momento all'altro o perlomeno è poco probabile statisticamente.
Risalendo coi dati all'inizio del 2004, infatti, nei 30 giorni successivi l'SP500 sale mediamente del +2,31%, molto più della media e con più del 75% dei casi al rialzo.
Ancora una volta "Trend is your friend".
 
giomf ha scritto:
Guardare indietro solo fino al 2004 ..è... troppo poco ..forse ...

A mio avviso assolutamente no.
Il motivo per cui sono risalito solo all'inizio del 2004 è perchè è quello il momento in cui è partito il bull market in corso (si potrebbe obiettare che è partito tra fine 2002 e inizio 2003, ma in quell'anno la volatilità era molto diversa).
E' ovvio che se invece inserisco anni tipo 2000, 2001, 2002 le statistiche risulterebbero molto diverse, ma del tutto fuorvianti.
Sarebbe piuttosto + logico considerare il comportamento di anni tipo il 1994/95/96 perchè tale periodo era molto simile all'attuale (provate a vedere come si comportava il Vix...)
Ogni mercato cambia la sua propria personalità nel corso degli anni (si dice che "quando trovi la chiave del mercato, ecco che ti cambiano la serratura" :) )
Pertanto ho constatato che le statistiche degli ultimi anni funzionano (come % di probabilità, si intende) perchè si riferiscono all'attuale personalità del mercato.
Ovvio che la cosa non durerà in eterno, tuttavia quando vedremo che il comportamento si discosterà in maniera significativa dalle statistiche vorrà dire che il mercato avrà cambiato personalità, cioè probabilmente non ci sarà più il bull market...).
Fino ad allora ritengo che sarà molto, ma molto improbabile che il mercato inverta la sua attuale tendenza al rialzo (opinione personale, ovviamente, e suscettibile di critiche :)
 

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