Ma perché non ha mai lavorato?
È stata una decisione di coppia? Una scelta dovuta all'impegno di crescere dei figli?
Quando sono nati i miei figli, io sono stata a casa con loro. Hanno 18 mesi di differenza, al tempo mio marito prendeva bene, il figlio maggiore aveva notevoli problemi di salute e, nell'economia della nostra famiglia, andava bene così. A tutti e due.
Quando i figli sono cresciuti, andare a lavorare, per me, non è stato facile.
Arrivi a 35 anni quasi senza esperienza, con un titolo di studio di alto livello ma con l'esperienza lavorativa di un ventenne e pensi che il mondo del lavoro sia pronto a stendere il tappeto rosso sotto i tuoi piedi?
A quel punto, o ti arrabatti e inizi la gavetta di precariato e povertà di stipendio, o cerchi di acquisire nuove competenze che possano darti qualcosa di più.
Ma se scegli questa seconda strada (continuando anche a badare a figli e casa), non è detto che poi, dopo 2/5 anni il mercato del lavoro ti voglia.
A quel punto che fai? Se anche vai a far lavori sottopagati, bene al di sotto della tua preparazione non guadagni abbastanza per vivere e mantenerti in perfetta autonomia. Specialmente se hai dei figli.
In certe zone d'Italia per le madri è davvero una odissea.
Io ho avuto davanti a me un bivio due volte.
La prima volta non ho portato a casa niente.
La seconda si.
A prezzo altissimo, non mi vergogno ad ammetterlo.