MMT Rimini. Nino Galloni e le telefonate di Ciampi a Berlinguer e Kohl ad Andreotti

Lavoro, diritti e costi

Comunicato stampa dell'ADUC su quello che è oggi il mercato del lavoro.

Oggi, ore 15:16 - 0 Commenti
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Riforma del mercato del lavoro. Diritti e costi

Roma, 1 marzo 2012. Siamo messi male. La disoccupazione e’ al 9,2%, il massimo dal 2004, l’economia e’ piatta da 15 anni, quest’anno siamo in recessione, il debito e’ al 120% del Pil. In questa situazione, i timidi tentativi di liberalizzazione vengono osteggiati da quasi tutti i parlamentari, preoccupati del proprio elettorato, cioe’ della propria poltrona. Per anni si sono privatizzati i profitti e socializzate le perdite, la spesa pubblica, spesso, e’ stata indirizzata verso grandi imprese molto furbe. Il sindacato fa la sua parte. La discussione in atto sulla cassa integrazione straordinaria mostra i suoi limiti (si ottiene per padrinaggio politico) e incentiva gli occupati-disoccupati, che finiscono sul mercato del lavoro nero. Piu’ che tutelare il posto di lavoro occorrerebbe tutelare il lavoratore; questo concetto, ormai acquisito nell’Europa del Nord, non riesce ad entrare nella testa dei nostri sindacati. Produrre automobili in Italia che costano mille euro in piu’ dell’equivalente prodotta in Polonia ha come conseguenze il fallimento dell’impresa produttrice o l’intervento dello Stato con la cassa integrazione straordinaria. Ricordiamo che per salvare l’Italianita’ dell’Alitalia si e’ concordata una cassa integrazione di ben sette anni. Cosi’ non regge. I sindacati dovrebbero capirlo. Primo Mastrantoni, segretario Aduc



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Una Commedia degli Errori nella quale i governi ed i banchieri o sono molto stupidi o... si fanno in modo discreto l’occhiolino l’un l’altro mentre tagliano via fetta dopo fetta la carne (dalla gente)?
da La finanza globale: il modello Shylock
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La finanza globale: il modello Shylock
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05 Marzo 2012
Una seduta di brainstorming in Grecia si svolgerebbe più o meno così: Fallimento! Declassamento! Obbligazioni! Salvataggio della BCE! Misure di austerità! Ricette del Fondo Monetario Internazionale! Rivolte! Crollo dell’euro! Rimborsare!... c’è qualcuno che riesca a dare un senso a tutto questo?

Proviamo... perchè è una questione di unire i puntini... nel modo giusto!

Prima cosa – e più importante – esplodono le crisi del debito europeo; poi il crollo solo per risorgere più grossi e più grassi, secondo un modello che potremmo definire il modello Shylock, tratto dal nome dell’usuraio del Mercante di Venezia di Shakespeare. Shylock presta del denaro ad Antonio, il mercante veneziano, chiedendogli di firmare un’obbligazione nella quale garantisce come collaterale una libbra della sua carne...

I modelli sono rappresentazioni ordinate, coerenti e sequenziali di sistemi complessi. Come una carta stradale, i modelli possono guidarti dal punto A al punto B in modo da non perderti per strada. Una volta che comprendi come funziona un Modello, il sistema complesso che rappresenta diventa prevedibile.

Una Commedia degli Errori

Nel mio articolo del 23 febbraio scritto per RT, sulla Grecia, ho sottolineato che le Crisi del Debito Sovrano non sono il risultato di una sfortuna, di errori di valutazione o di coincidenze. Per oltre un quarto di secolo abbiamo visto recitare lo stesso spettacolo ancora ed ancora con piccole variazioni: Grecia, Argentina, Spagna, Italia, Portogallo, Brasile, Messico, Islanda, Irlanda, Russia, le Tigri Asiatiche... tutti Paesi che stupidamente hanno fatto troppi debiti con i banchieri privati solo per scoprire, poi, che non erano in grado di rimborsarli.

Analogamente, lo stesso gruppo di potenti banchieri mega-globali presta troppo a quei Paesi solo per scoprire, poi, che non sono in grado di far fronte ai loro debiti.

Una Commedia degli Errori nella quale i governi ed i banchieri o sono molto stupidi o... si fanno in modo discreto l’occhiolino l’un l’altro mentre tagliano via fetta dopo fetta la carne (dalla gente)?



Per cortesia, qualcuno può ripulire i bilanci?


Banchieri e politici fanno una strana coppia. Invariabilmente, nella loro Commedia degli Errori, i panni si sporcano. Quando questo succede, i banchieri sanno che non possono andare a picchiare sulle porte dei palazzi presidenziali, dei ministri delle Finanze e del parlamento gridando Pagami tutto!

Ma la farsa della democrazia e della sovranità nazionale deve essere mantenuta, ed è a quel punto che entrano in scena le istituzioni pubbliche multilaterali controllate dai banchieri quali: FMI, BCE, Banca Mondiale, perchè... vadano a batter cassa!

«Dopo tutto, cara Grecia, siete anche voi parte della BCE, dunque dovete ubbidire ai suoi ordini ( anche se scritti in tedesco ). E tu, Argentina, anche tu sei un membro del FMI dunque smettila di lamentarti e fai i tuoi compitini a casa!».


Dottore, ho la febbre...

Gli Analisti dei Mercati e le Agenzia di Rating sono gli stregoni finanziari dei giorni nostri che ci spiegano perché i mercati vadano su o giù come la febbre nei malati. Le valute salgono, le valute crollano, come in un saliscendi da casinò; le valutazioni dei titoli di Stato sono alzate od abbassate, tutto secondo i voleri ai comandi del Flauto Magico di S&P, Finch e Moody’s, del Financial Times, o del The Wall Street Journal... ovviamente questi oracoli che sentenziano sui bravi ed i cattivi sono sul libro paga dei Mega-banchieri.

Qualunque cosa pronuncino, diventa una Verità Rivelata. Se è così, come mai classificarono AA ed anche AAA l’AIG, la Lehmann, la Merril Lynch e Fannie Mae ancora un attimo prima che si dissolvessero nel nulla? E come mai declassano Grecia ed Argentina, Spagna ed Italia, Irlanda ed Islanda in prefetta sincronia, obbligandoli così a pagare ai Mega-banchieri dei tassi di interesse superiori?


Avrò il mio pegno!

Quando Shylock l’Usuraio è pronto a tagliare la libbra di carne viva più vicina al cuore di Antonio, ripete a pappagallo in continuazione «Avrò il mio pegno» agitando il suo contratto legale, eseguibile forzatamente in base alle leggi di Venezia. Non puoi capire il modo di ragionare di un usuraio se pensi che Shylock abbia prestato i soldi ad Antonio con lo scopo che gli venissero rimborsati. Oh, no di certo! Shylock si augura che NON gli vengano rimborsati!

Vedi, sia dei ricchi che dei debitori di crediti sovrani che non possano rimborsare i debiti, sono musica per le orecchie dei banchieri! Pensi davvero che sia una cosa splendida un debitore di un credito sovrano che possa ripagare, e che di fatto ripaghi, un debito? Assolutamente no. Una tal cosa stravolge l’essenza più profonda dell’usura in quanto obbligherebbe i banchieri usurai – che sfruttano il parassitismo – a doversi impegnare per trovare una nuova vittima alla quale dare in debito tutto quel denaro...

Mio Dio?! Non vorrai mica che un banchiere si metta a lavorare???!!! I banchieri d’Affari prosperano sul rifinanziamento dei debiti, allungandoli di anno in anno, facendoli crescere a dismisura grazie agli interessi composti...

Quando un Paese non riesce a ripagare il suo debito, allora i Banchieri Moderni Shylock dei giorni nostri, esigono la loro libbra di carne viva: il pieno controllo di una nazione che trasformano così in una Colonia Finanziaria dei Padroni del Potere Monetario Globale, i quali impongono un loro confratello della Commissione Trilaterale in posizioni di potere chiave: Papademos nel caso della Grecia, Monti in Italia, Geithner in America, Cavallo in Argentina, ecc...

Recuperare i 3.000 ducati del prestito, non era mai stato lo scopo di Shylock. Nossignori! Lui voleva solo la sua libbra di carne viva: prestito e debito solo il meccanismo per ottenere quella carne. Il Modello di Shylock consisteva nell’indebitare in modo legale – sotto le leggi di Venezia – Antonio, così che proprio quelle leggi avrebbero dato potere esecutivo all’azione immorale dell’esigere il collaterale: una libbra di carne viva.



Il peggior incubo dei banchieri

Dunque, qual è la cosa peggiore che può succeder a Goldman Sachs, JP Morgan Rockefeller, e Rothschild, che sono quelli che gestiscono il Modello Shylock? Vedere che Argentina, Grecia, Spagna, Brasile ed Italia – si rivolgano loro dicendo: «Quanto dite che vi dobbiamo? 200 fantastiliardi? Nessun problema, li abbiamo, passate lunedì a prendere lassegno!».

Se mai dovesse accadere una cosa del genere, i banchieri dovrebbero fare i conti con due gravi problemi:
il primo (tecnico): dove troviamo un altro ammasso simile di popolo bue sul quale imporre 200 fantastiliardi di debiti inutili – ed anche fasulli – ad interessi usurai?
Problema numero due (politico): Proprio ora che li abbiamo sotto il tallone e che ne controlliamo risorse e governi, perdiamo il controllo politico di Grecia, od Argentina, Spagna od Irlanda od Italia; in quanto data la farsa che (tutti) portano avanti, se un qualunque governo facesse la stupidata di comportarsi da governo sovrano, allora tutto quello che ai banchieri rimarrebbe da poter dire è: «No, No! Ricordatevi, voi ci dovete strafantastiliardi in debiti sovrani, che non siete in grado di ripagare». Se tu fai qualcosa di così stupido come mettere in primo piano gli interessi della tua gente, ti cancelleremo dalla carta della finanza mondiale; la nostra stampa ti distruggerà, faremo sì che S&P e Fitch ti squalifichino. «Stai attento: possiamo mettere letteralmente a ferro e fuoco la tua nazione!».

Sì, quando una nazione riesce a non dover più nulla ai banchieri è solo allora è veramente libera! Non sbagliatevi: la vera sovranità nazionale, la vera indipendenza, la vera libertà sono i più grandi nemici dei Padroni del Potere Monetario Globale.

Il Sistema Finanziario Globale di oggi funziona secondo il Modello Shylock: che si impegna al massimo per tagliare la sua libbra di carne viva...

Dice il bravo medico: una buona diagnosi è il primo passo per essere ben curati.
Adrian Salbuchi

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo FrullaFonte >
RT.com
 
Si parlava l'altro giorno che la scelta che dobbiamo fare è pro o contro l'Europa. Non siamo praticamente mai stati consultati a riguardo. Se non, forse, nei lontani anni della sua fondazione.
Poi è stata data per scontato.
Ora si ripropone drammaticamente questa scelta.
Un contributo per una maggiore informazione può venire da Ida Magli. Antropologa che conosco da molti anni. E che non l'ho mai sentita parlare in questi termini e fuori dal suo ambito specifico.


[ame="http://www.youtube.com/watch?v=-MszTqGLMbk"]http://www.youtube.com/watch?v=-MszTqGLMbk[/ame]


questo è un contributo contro.

Sarebbe interessante avere anche un contributo pro.
Merito a Tontolina che tiene aperto il dibattito.

E che meriterebbe più commenti da parte di tutti.
 
Ciao Lina la mia voleva essere una sottile provocazione, conosco ( anche se non in maniere approfondita) la teoria MMT, che significa Teoria della Moneta Moderna.

In pillole possiamo dire che uno Stato che emette Moneta sovrana non portà mai fallire e che uno Stato che spende a defcit ( cioè s'indebita) con moneta sovrana ( aggiungo io per spese produttive e non parassitarie) crea ricchezza per il proprio popolo.

IL DEBITO DI UNO STATO SONO I RISPARMI DEI CITTADINI. Questa è il primo punto della nuova Teoria della Moneta Moderna in super pillole. Se vuoi puoi scoltarti Barnard in il più Grande Crimine, la spiega abbastanza
bene.

Per Moneta Sovrana s'intenede:

1) Emmessa dallo Stato

2) non convertibile

3) fluttuante.

Con l'euro noi non abbiamo più la ns Moneta sovrana, e così il ns debito pubblico è come averlo con una moneta Straniera. Insomma noi possiamo FALLIRE. Lo spiega molto bene l'Economista Savona, forse l'unico di quelli che ha accesso ai media Nazionali che si può permettere il lusso di schierarsi contro il Totem dell'Euro.

Ciao Bellissima.:up::up:
 
Mila Ha scritto:

Si parlava l'altro giorno che la scelta che dobbiamo fare è pro o contro l'Europa. Non siamo praticamente mai stati consultati a riguardo. Se non, forse, nei lontani anni della sua fondazione.
Poi è stata data per scontato.
Ora si ripropone drammaticamente questa scelta.
Un contributo per una maggiore informazione può venire da Ida Magli. Antropologa che conosco da molti anni. E che non l'ho mai sentita parlare in questi termini e fuori dal suo ambito specifico.
questo è un contributo contro.

Sarebbe interessante avere anche un contributo pro.
Merito a Tontolina che tiene aperto il dibattito.

E che meriterebbe più commenti da parte di tutti.


Ciao Mila secondo il mio modesto punto di vista è difficile dare un contributo pro o contro se non si capisce cosa è stata finora quello che viene definita unione europea, ma che in realtà potrebbe essere stata una GCE= Guerra Commerciale Europea. E' difficile parlare di unione europea se non si capisce che il defcit di uno Stato corrisponde sempre ad un surplus di un altro Stato. Ed è difficile capire cos'è l'unione europea se non si capisce che la mancanza di flessibilità sui cambi viene sempre scaricata sul lavoro.

Un contributo importante da un punto di vista intellettuale lo sta fornendo l'Economista Alberto Bagnai, se vai sul suo blog troverai molti articoli interessanti.
 
Paul Krugman

Da “The euro: beware of what you wish for” Fortune (1998


EMU wasn't designed to make everyone happy. It was designed to keep Germany happy - to provide the kind of stern anti-inflationary discipline that everyone knew Germany had always wanted and would always want in future.” (l’Unione monetaria non è stata progettata per fare tutti contenti. È stata progettata per mantenere contenta la Germania – per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorrà in futuro
 
Rudiger Dornbusch

Per chi non lo conosce: allievo di dottorato di Robert Mundell (premio Nobel per l’economia nel 1999), è stato professore di economia al MIT (3° istituzione al mondo nella graduatoria REPEC e nella graduatoria Reuters) dal 1975 al 2002, anno in cui è morto prematuramente di cancro. Un evento tragico, che nel suo caso lo diventa doppiamente, perché gli ha impedito di ottenere a sua volta il Nobel che certissimamente avrebbe ottenuto per i suoi meriti scientifici (346 pubblicazioni scientifiche di cui 112 articoli su rivista, di cui due sono fra i più citati nel dopoguerra, e un manuale di macroeconomia che è diventato il punto di riferimento di generazioni di economisti), e perché gli ha impedito di farsi due risate alle nostre spalle

Da “Euro fantasies”, Foreign Affairs, vol. 75, n. 5, settembre/ottobre 1996.


Pag. 113: “The most likely scenario is that EMU will occur but will neither end Europe’s currency troubles nor solve its prosperity problems.” (lo scenario più probabile è che l’unione monetaria si farà ma non porrà fine alle difficoltà valutarie dell’Europa né risolverà i suoi problemi).


Pag. 115: “Once Italy is in, with an appreciated currency, the country will soon be back on the ropes, just as in 1992, when the currency came under attack.” (Una volta entrata l’Italia, con una valuta sopravvalutata <n.d.t.: l’euro>, si troverà di nuovo alle corde, come nel 1992, quando venne attaccata la lira).


Pag. 120: “The most serious criticism of EMU is that by abandoning exchange rate adjustments it transfers to the labor market the task of adjusting for competitiveness and relative prices... losses in output and employment (and pressure on the European central bank to inflate) will predominate.” (la critica più seria all’Unione monetaria è che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitività e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione (e pressioni sulla Bce affinché inflazioni l’economia)).


Pag. 121: “Italians dream that the Ecb will make their life easier than the Bundesbank does now... The new central bank is certain to establish itself at the outset as a direct continuation of the German central bank” (gli italiani sognano che la Bce renderà la loro vita più facile di quanto faccia ora la Bundesbank... <ma> è certo che la nuova banca centrale si proporrà fin dall’inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca).
 
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Mila Ha scritto:

Si parlava l'altro giorno che la scelta che dobbiamo fare è pro o contro l'Europa. Non siamo praticamente mai stati consultati a riguardo. Se non, forse, nei lontani anni della sua fondazione.
Poi è stata data per scontato.
Ora si ripropone drammaticamente questa scelta.
Un contributo per una maggiore informazione può venire da Ida Magli. Antropologa che conosco da molti anni. E che non l'ho mai sentita parlare in questi termini e fuori dal suo ambito specifico.
questo è un contributo contro.

Sarebbe interessante avere anche un contributo pro.
Merito a Tontolina che tiene aperto il dibattito.

E che meriterebbe più commenti da parte di tutti.


Ciao Mila secondo il mio modesto punto di vista è difficile dare un contributo pro o contro se non si capisce cosa è stata finora quello che viene definita unione europea, ma che in realtà potrebbe essere stata una GCE= Guerra Commerciale Europea. E' difficile parlare di unione europea se non si capisce che il defcit di uno Stato corrisponde sempre ad un surplus di un altro Stato. Ed è difficile capire cos'è l'unione europea se non si capisce che la mancanza di flessibilità sui cambi viene sempre scaricata sul lavoro.

Un contributo importante da un punto di vista intellettuale lo sta fornendo l'Economista Alberto Bagnai, se vai sul suo blog troverai molti articoli interessanti.

:up: proprio quello che intendevo con "contributo".

Credo comunque che la Guerra Commerciale non sia solo a livello Europeo, ma bensì, "anche" e forse di più, contro lo yuan e la Cina.
Essa, la Cina, non nasce negli anni 90. Ma da quando Nixon getto le basi, aprendo al dialogo, alla Cina attuale. Del resto, chi ha fornito la teconologia che ha permesso il surplus produttivo? Non è certo frutto dell'inventiva e genialità cinese o dell'industria minifatturiera pesante sovietica. Solo ora il Giappone si sta aprendo ad un timido dialogo, dunque nemmeno frutto di un suo contributo.
I centri di produzione erano, e sono, intellettualmente occidentali. Non si scappa.
Potrebbe darsi che l'Europa sia un passaggio, un tassello, necessario sulla via della seta.
Diversamente avremo due conflitti economici di portata mondiale da gestire.
E questo non sarebbe auspicabile.
Vedremo.

Grazie.
 
Rudiger Dornbusch

Per chi non lo conosce: allievo di dottorato di Robert Mundell (premio Nobel per l’economia nel 1999), è stato professore di economia al MIT (3° istituzione al mondo nella graduatoria REPEC e nella graduatoria Reuters) dal 1975 al 2002, anno in cui è morto prematuramente di cancro. Un evento tragico, che nel suo caso lo diventa doppiamente, perché gli ha impedito di ottenere a sua volta il Nobel che certissimamente avrebbe ottenuto per i suoi meriti scientifici (346 pubblicazioni scientifiche di cui 112 articoli su rivista, di cui due sono fra i più citati nel dopoguerra, e un manuale di macroeconomia che è diventato il punto di riferimento di generazioni di economisti), e perché gli ha impedito di farsi due risate alle nostre spalle

Da “Euro fantasies”, Foreign Affairs, vol. 75, n. 5, settembre/ottobre 1996.


Pag. 113: “The most likely scenario is that EMU will occur but will neither end Europe’s currency troubles nor solve its prosperity problems.” (lo scenario più probabile è che l’unione monetaria si farà ma non porrà fine alle difficoltà valutarie dell’Europa né risolverà i suoi problemi).


Pag. 115: “Once Italy is in, with an appreciated currency, the country will soon be back on the ropes, just as in 1992, when the currency came under attack.” (Una volta entrata l’Italia, con una valuta sopravvalutata <n.d.t.: l’euro>, si troverà di nuovo alle corde, come nel 1992, quando venne attaccata la lira).


Pag. 120: “The most serious criticism of EMU is that by abandoning exchange rate adjustments it transfers to the labor market the task of adjusting for competitiveness and relative prices... losses in output and employment (and pressure on the European central bank to inflate) will predominate.” (la critica più seria all’Unione monetaria è che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitività e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione (e pressioni sulla Bce affinché inflazioni l’economia)).


Pag. 121: “Italians dream that the Ecb will make their life easier than the Bundesbank does now... The new central bank is certain to establish itself at the outset as a direct continuation of the German central bank” (gli italiani sognano che la Bce renderà la loro vita più facile di quanto faccia ora la Bundesbank... <ma> è certo che la nuova banca centrale si proporrà fin dall’inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca).

Appunto!
La cosa curiosa da sottolineare è come mai solo ora ci accorgiamo di queste voci? Isolate per giunta.
Non mi interessa sapere la risposta. Probabilmente ci sono sempre state ma non sono arrivate fino a noi. Arrivano ora a giochi fatti perché è troppo tardi per tornare indietro.
Mi interessa di più la considerazione che i politici dell'epoca, e tutti quelli che sono si sono succeduti, erano d'accordo con l'impostazione di base.
Chi in buona fede (gli italiani sognano che la Bce renderà la loro vita più facile di quanto faccia ora la Bundesbank), chi in mala fede (è certo che la nuova banca centrale si proporrà fin dall’inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca) sapendo fin da subito la portata.
Non mi è ancora chiarop il perché. E come possa essere avvenuto tutto questo.
Può essere che, ribaltando il ragionamento della Magli, una Unione controllata da pochi sia un passaggio obbligatorio verso la stabilità e la crescita mondiale in assenza di guerre. Può darsi.
E che le crisi attuale sia il prezzo da pagare. Può darsi.
Ma che si sia sottaciuto così a lungo quello che oggi risulta essere catastrofico è il fallimento di tutta una generazione di rivoluzionari, oppositori e sindacalisti che è scesa in piazza a gridare slogan.
Appunto, solo e soltanto slogan...
Credo che il voto sia destituito da ogni significato e che si apra la strada per la ricerca di una alternativa...
e questo è sempre pericoloso!
 

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