BCE: DOMANI TASSI SOTTO IL 2%. SCENARIO DA DEFLAZIONE (ASCA) - Roma, 4 mar - Domani la Bce tagliera' i tassi di interesse. Una mossa gia' preannunciata da numerosi esponenti del Board della Banca Centrale. Appare sicuro che il tasso Refi scendera' di 50 punti base dal 2% all'1,50%, sebbene il mercato continui a prezzare anche una mossa piu' aggressiva fino a 75 punti base.
Una prospettiva pero' poco gradita all'Eurotower che finora ha preferito un approccio graduale e ha comunque espresso la contrarieta' a politiche di tasso zero. Come quelle adottate, finora senza alcun successo, dalla Federal Reserve e dalla Banca del Giappone.
Su orizzonti piu' lontani, il mercato prevede tassi all'1% entro maggio.
Tornando all'attualita', la riduzione di domani del costo del denaro e' una sorta di ''noblesse oblige''. Nel quarto trimestre del 2008, la produzione industriale dell'Eurozona e' scesa del 5,1% e il Pil si e' contratto dell'1,5% (prima stima flash). Due numeri che pongono le premesse per un primo trimestre 2009 quantomeno disastroso. Nel frattempo il tasso di disoccupazione e' salito a febbraio all'8,2%, il top degli ultimi 28 mesI. Il grado di attivita' economica dei servizi misurato dall'indice Pmi e' sceso ai minimi storici.
Morale a terra per famiglie e imprese.
Domani dunque il tasso Refi sara' sotto il 2% per la prima volta nella decennale storia dell'euro, sperando che serva a qualcosa considerando la gigantesca ''trappola della liquidita'' che ha ingessato l'economia mondiale.
Ma per la Bce comincia un nuovo viaggio. ''In base al trattato di Maastricht, la Bce deve mantenere la stabilita' dei prezzi nel medio termine. Un obiettivo quantificato al 2% in termini di inflazione. Ma se il tasso di policy (Refi, ndr) scende sotto il 2% non esiste piu' la necessita' di ancorare le aspettative inflazionistiche e, per certi aspetti, non esiste piu' nemmeno l'obiettivo del Trattato di Maastricht'', spiega Alessio Fontani, responsabile Ufficio studi della Cassa di Risparmio di Firenze.
D'altra parte l'inflazione e' scesa all'1,1% a gennaio, chissa' se domani, nel corso della consueta conferenza stampa, Jean-Claude Trichet pronuncera' la parola ''deflazione'', l'unica che puo' convivere con un tasso di policy sotto il 2%.