l'Europa con l'impostazione della von der leyen è decisamente nazista e come 100 anni fa
è anche stupida
L’Europa è in mutande e infradito sull’Everest.
E perché i Brics riscuotono di colpo tanto interesse, cosa li ha resi degni di credibilità? Semplice, le loro Banche centrali sono cariche di oro fisico. E sempre meno cariche di Treasuries Usa. A questo unite le commodities energetiche e strategiche come le terre rare. E il gioco è fatto. Anzi, il segreto di Pulcinella. Perché in realtà, queste carte erano sul tavolo da mesi. Da anni. Il problema è che occorreva sminuirle. Perché l’unico mondo possibile era quello denominato in dollari e che girava attorno a Wall Street. E certamente non perché l’America sia modello di democrazia in uno scenario di
democrature. Semplicemente perché l’America è il Sistema. Lo stesso che permette al Dax tedesco di aver appena sfondato l’ennesimo record storico, in perfetta contemporanea con l’ingresso del Paese in recessione ufficiale. Senza dollaro sarebbe impossibile una manipolazione di questo genere. D’altronde, cosa disse Alan Greenspan?
In uno scenario di gold standard, le capacità di produrre deficit sono limitate e circoscritte severamente. Col dollaro stampato in ciclostile, invece, un Paese con le dinamiche di interessi sul debito mostrate dal primo grafico può ancora auto-incoronarsi modello da seguire e riferimento assoluto. Il benchmark del biglietto verde sta tutto lì. Nell’auto-perpetuazione. Nel processo auto-alimentante di imposizione di un modello. E dove non arrivano derivati e swap, arriva il
warfare. Da sempre.
Ora, fermatevi un attimo e riflettete. Se per la prima volta in assoluto dalla Seconda guerra mondiale gli Usa sono costretti a mettere in campo contemporaneamente e a forza quattro un trend di indebitamento insostenibile e un ricorso alla guerra come moltiplicatore del Pil pressoché senza precedenti, cosa dobbiamo trarre come insegnamento? Forse lo stesso che oro e argento stanno fornendoci ogni giorno, mano a mano che si avvicina il redde rationem con il voto a stelle e strisce.
E attenzione. Perché il 27 ottobre si vota in Giappone. Dove il titolo di Stato a 40 anni ha appena toccato il rendimento massimo dal 2008. Come dire, la sostenibilità del debito più grande del mondo comincia a tornare nei radar. E, soprattutto, il cambio dollaro/yen è risalito sopra 150. Perché Janet Yellen deve essere stata chiara: fino al 5 novembre, Tokyo non si azzardi a vendere Treasuries per sostenere la sua valuta. Dal 6 novembre, tranquilli che ci inventeremo l’ennesima swap line di salvataggio tramite la Fed. Anche perché dal 6 novembre, forse Janet Yellen tornerà a casa sua. Qualcun altro dovrà disinfestare il pozzo avvelenato dei conti Usa. A che prezzo e con quali conseguenze per i mercati globali, però?
I Brics sono coperti. Hanno
hedging a sufficienza con oro fisico e commodities.
L’Europa è in mutande e infradito sull’Everest.