Morta l'URSS Comunista ora l'Europa è la nuova URSS NAzista

Per alcuni la vita in Europa è diventata insopportabile... Stanno togliendo le libertà individuali e se non ti adegui ti tolgono pure i figli

Mia figlia dice che “il diesel sta rovinando il mondo”, mio figlio mi dà un elenco di panini “consentiti” e l’educazione sessuale precoce sta facendo perdere l’equilibrio a mio figlio di dieci anni. È costretta a dedicarsi alla sessualità, che per sua natura non le interessa ancora. Viviamo in un incubo!

Dobbiamo garantire la protezione dei nostri figli dalla politica di genere di sinistra”, ha affermato la deputata.

DEPUTATA TEDESCA FUGGE IN RUSSIA CON I FIGLI – Olga Petersen si oppone all’educazione sessuale e all’agenda ambientale nelle scuole​

Maurizio Blondet 10 Giugno 2024
In Germaniail regime perseguita chi non è d’ccordo con iidogmi dell’ideologia”inclusiva”

La deputata di Amburgo Olga Petersen è fuggita in Russia con quattro figli. Si lamenta del bullismo della stampa e teme che le autorità cerchino di allontanare i bambini dalla famiglia. In Russia, alla donna è già stato promesso aiuto con i documenti e il lavoro. Da fonti del GAZETA.RU il deputato si è opposto all’educazione sessuale e all’agenda ambientale nelle scuole e ha anche definito democratiche e libere le elezioni presidenziali nella Federazione Russa.
Olga Petersen , deputata del parlamento di Amburgo del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), è fuggita dal Paese, temendo per il futuro dei suoi figli e persecuzioni “a causa della sua ammirazione per Putin “, ha riferito il quotidiano tedesco Bild .
“Ci sono disordini intorno a [Petersen] da diversi giorni <…> La politica ha confermato alla Bild di essere fuggita dalla Germania con i suoi figli a seguito di una “operazione di cappa e spada”, questo è un caso unico”, osserva la pubblicazione.
La donna ha 41 anni, è divorziata e ha quattro figli minorenni, uno dei quali è in età di scuola elementare. Inizialmente, il suo arrivo in Russia era stato annunciato il 31 maggio da un membro del Consiglio presidenziale russo per i diritti umani (HRC), Alexander Brod .
“[In Germania] è intervenuto il sistema della giustizia minorile per allontanare tre figli minorenni dalla famiglia, ed è iniziata la persecuzione sui media. Di conseguenza, hanno costretto lei e i suoi figli a lasciare la Germania e stabilirsi in Russia”, ha spiegato Brod.
 
Ultima modifica:

“Legislatori ucraini iniziano a discutere le proposte di pace di Putin sull’Ucraina”.​

Maurizio Blondet 16 Giugno 2024
l portavoce della Duma di Kiev rivela che alcuni legislatori ucraini stanno discutendo la proposta di pace di Putin.
Putin ha detto venerdì che la Russia porrà fine alla guerra in Ucraina se Kiev accettasse di abbandonare le sue ambizioni NATO e di cedere tutte le quattro province rivendicate da Mosca. -REUTERS “È giusto che i legislatori ucraini inizino a discutere le proposte di pace di Putin sull’Ucraina”. “In realtà, secondo le nostre informazioni ricevute attraverso i canali parlamentari, alcuni deputati della Verkhovna Rada hanno già cominciato a farlo”, Vyacheslav Volodin
Citazione
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Douglas Macgregor
@DougAMacgregor
9h
BREAKING: Duma speaker reveals Select Ukrainian legislators are discuss Putin’s peace proposal. Putin said on Friday Russia would end the war in Ukraine if Kyiv agreed to drop its NATO ambitions and hand over the entirety of four provinces

Il prossimo Monito
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I famosi”garantidella costituzione”
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La Commissione Ue è nata in base ai desiderata delle élite politiche, di fatto facendosi platealmente beffe del risultato elettorale. Il quale, occorre essere onesti, certificava che un elettore su quattro aveva votato per le forze che possiamo definire sovraniste. Non certo un plebiscito bulgaro.
Ma, detto questo, riproporre Ursula von der Leyen a capo del Governo europeo, oltretutto con una responsabile della politica estera che più russofoba non si può, equivale a uno spot in favore dell’astensione.
E un suicidio annunciato.
Non fosse altro perché, a tempo di record e prima di dire addio alla sua poltrona, Josep Borrell ha sentito il bisogno di comunicare che già la settimana prossima verranno sbloccati verso Kiev i primi 1,4 miliardi frutto degli utili maturati dagli assets russi congelati.
Difficilmente Mosca non reagirà. Ma, appunto, tutto questo era noto. O, quantomeno, il 90%.

Ciò che tutti fingono di non vedere è l’agenda nascosta.
Anzi, parallela. La quale in questi due giorni ha visto la Cancelleria di Olaf Scholz ottenere tutto ciò che voleva per tacitare un malcontento interno che rischia di mandare il Paese al voto anticipato, in caso le regionali dell’autunno punissero Spd e Verdi come le Europee.
Dopo quanto scritto l’altro giorno, quindi l’ottenimento da parte degli sherpa teutonici della cancellazione di ogni riferimento a emissioni di debito comune, financo quello per la difesa che la stessa Ursula von der Leyen ha furbescamente quantificato in 500 miliardi in 10 anni con la scusa della Russia, ecco il vero segnale di allarme rosso.
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Mentre a Bruxelles andava in scena il biscottone fra Popolari e Socialisti e Giorgia Meloni pativa una sconfitta politica a dir poco cocente,
il nostro spread subiva un’impennata pomeridiana apparentemente senza ragione. Ma netta. Drastica. Tipica di quegli annunci della Bce che spazzano via le aspettative di nuovo sostegno, inaspettatamente.

Cos’è accaduto, allora? Questo. Parlando a un evento organizzato dal prestigioso IFO Institute a Monaco di Baviera, il ministro delle Finanze tedesco, il liberale Christian Lindner, ha voluto mettere platealmente in chiaro quale sarà il nuovo approccio tedesco alle politiche monetarie e di espansione fiscale europee. Il suo messaggio in vista del voto francese di questo fine settimana è di quelli che non lascia spazio all’interpretazione: se l’esito delle urne al primo turno dovesse innescare una sell-off sui titoli di Stato francesi, la Bce non dovrebbe intervenire per calmierarne lo spread rispetto ai Bund pari durata. Questo perché si configurerebbero questioni di ordine sia economico che costituzionale. Tradotto, fine dei giochi per quanto riguarda gli acquisti diretti di debito. E la manipolazione da detenzioni – de facto – condivise, poiché in totale deroga della capital key.
La Germania utilizza lo storico alleato renano per decretare la fine dell’emergenza pandemica. E questo significa una cosa sola: il reinvestimento titoli che qualcuno vorrebbe decisamente lento e graduale, a partire dal prossimo gennaio, rischia invece di partire con il medesimo passo da scattista impresso dalla Fed nei primi mesi del Qt. Detto fatto, il nostro spread ha conosciuto il primo, vero movimento al rialzo da timore reale di mercato. Lo scossone da repricing, insomma. Christian Lindner, colpendo Parigi, di fatto puntava al rimbalzo del proiettile. Così da poter ammazzare le pretese di sostegno europeo del Mef, invocando però il danno collaterale da fuoco amico. Al massimo, l’omicidio colposo. Certamente non premeditato. Ma tale è.

L’esito elettorale per la Spd è stato devastante. E il passo da panzer utilizzato dalla diplomazia tedesca negli ultimi dieci giorni ha parlato chiaro. Fuori gioco Emmanuel Macron per cause di forza maggiore interne e venuta meno l’unica mediazione cui Berlino deve prestare attenzione, la Cancelleria tedesca ha operato un blitz con cui ha tolto dal tavolo di discussione ogni residuo di mutualità.
Giorgia Meloni lo sa. Ma ancora di più, Giancarlo Giorgetti.
Invitando la Bce a non tamponare eventuali fiammate sugli Oat, il ministro delle Finanze tedesco ha di fatto imposto il nein tedesco a qualsiasi possibile prosecuzione di misure ritenute emergenziali. E l’aver nominato chiaramente le potenziali questioni costituzionali legate a una mossa pro-Oat dell’Eurotower, di fatto ci dice che Berlino è pronta a rimettere in campo lo spauracchio dilatorio della Corte di Karlsruhe. Magari nella certezza di una sentenza che metta in discussione l’intero impianto del programma di acquisto pandemico (Pepp) e, in tal modo, ottenga il risultato sperato: un Qt delle detenzioni reinvestite più rapido e drastico. Tradotto, spread italiano alle stelle.

Nessuno ha sottolineato queste cose. Tutti a parlare di caminetti e comitati politici ristretti. Nessuno che si rendesse conto della silenziosa ma devastante Blitzkrieg messa in campo dagli sherpa tedeschi. E completata con fin troppa chiarezza e pubblica minaccia dal ministro delle Finanze in persona.

Stavolta la ricreazione è davvero finita. Perché alle parole, stanno seguendo in rapida successione i fatti. Come certificato da quel movimento dello spread. Colto di sorpresa. E senza sostegno. Come rischia di dover operare il Mef dall’inverno in poi. In mare aperto.
 
Ci sono già state Olimpiadi in Europa senza russi
- nel 1936.


L’Europa non ricorda la sua storia.
Ma la storia ricorda l’Europa.

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La rivista tedesca #Compact è stata chiusa con un assalto militare ordinato dal Ministro dell'Interno della Germania, Nancy Faeser.

Il direttore della rivista è colpevole di aver intervistato Maria #Zakharova, la portavoce del ministero degli affari esteri russo, che ha rivelato alcune tesi altamente scomode per il governo tedesco.

La testata giornalistica è stata dichiarata estremista, è stata confiscata l’attività, la proprietà e il denaro dei #ContiCorrenti.

Sarebbero questi i valori dell'#Europa e la libertà d’informazione occidentale?

Volete saperne di più? Sotto la notizia niente: [email protected]
 

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