ETC Natural Gas

E se avesseo ragione loro:

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ENI Lo stop al nucleare rilancia il gas
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Websim - 18/03/2011 17:22:46
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L'avversione al nucleare che sta montando nel mondo potrebbe portare alla riscoperta del gas, l'unica soluzione credibile come alternativa all'atomo: se lo scenario evolverà in questa direzione, Eni (ENI.MI), Saipem (SPM.MI) e Tenaris (TEN.MI) ne avranno importanti benefici.


Lo stop della Cina alla realizzazione di nuove centrali e la decisione della Germania di chiudere gli impianti più vecchi lascia presagire quali potrebbero essere in futuro le ripercussioni del disastro di Fukushima sulle scelte mondiali di politica energetica.
In Italia, così come in molti altri Paesi, l'opinione pubblica è tornata ad esprimersi con i toni del dopo Chernobyl. Nelle ultime ore, persino il capo riconosciuto della lobby nuclearista italiana, l'ex antinuclearista Chicco Testa, ha ammesso che c'è bisogno di una "serena pausa di riflessione", mentre il governatore della Puglia, Niki Vendola, ha avvertito che quelli che vogliono le centrali nucleari nella sua regione "dovranno venire con i carri armati".

Anche l'ex ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, ora presidente del Veneto, ha ammonito: "Fino a quando ci sarò io, sarà sempre no alle centrali nucleari". Paradossalmente, l'unica regione italiana che ha mostrato una qualche disponibilità ad accettare un impianto atomico è l'Abruzzo, colpita di recente da un rovinoso terremoto.

Anche ipotizzando che i tecnici riescano rapidamente a mettere in sicurezza i reattori impazziti di Fukushima, si può già dire che nei prossimi anni le centrali nucleari non avranno in Europa il peso che ci si poteva prevedere 10 giorni fa. Il solare e l'eolico non sono in questo momento dei sostituti credibili all'energia atomica ed anche il carbone, per quanto sia stato ripulito, resta un'opzione ecologicamente poco accettabile. L'unica alternativa, sia dal punto di vista dei costi che dell'impatto ambientale, sono le centrali a gas.


Le società petrolifere hanno solo da guadagnare da questo evoluzione dello scenario ed Eni (ENI.MI) ci guadagnerà più delle altre perché è tra le major più impegnate nel gas. Negli ultimi due anni la frenata delle economie occidentali e la discesa della domanda hanno spinto all'ingiù i prezzi del gas in Europa,. ma nelle ultime settimane, anche per effetto dello stop delle forniture dalla Libia, i prezzi sono risaliti: oggi il prezzo spot di riferimento è arrivato sui massimi degli ultimi due anni e mezzo.

L'eventuale incremento della domanda di gas dovrebbe portare all'annullamento della situazione di eccesso di offerta che ha gravato sul mercato nel corso degli ultimi due anni: E.On calcola che nel 2010 ci sia stato un eccesso di circa 40 miliardi di metri cubi, circa la metà del consumo annuo in Italia.

La spinta rialzista ai prezzi dovrebbe dare nuovo impulso agli investimenti in ricerca e sviluppo di giacimenti di gas e petrolio. Il ciclo degli utili delle società dei servizi all'industria petrolifera come Saipem (SPM.MI) sono collegati a programmi di investimento delle major, ed un rilancio dell'attività di esplorazione dovrebbe garantire un duraturo e redditizio flusso di commesse sia nell'onshore che nell'offshore.

Allo stesso modo, il rialzo del prezzo del gas potrebbe rendere redditizio anche la sfruttamento degli scisti bituminosi, e se questa procedura estrattiva dovesse prendere piede ne risulterebbe un aumento del fabbisogno di tubazioni, soprattutto delle tubazioni speciali prodotte da Tenaris (TEN.MI).
Sono certo che avranno ragione ,.energia pulita a basso costo,io prevedo 7-9 $ entro 12-15 mesi ,vedremo...................
 
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