ETC Natural Gas (98 lettori)

caprizio

Utente semi desaparecido
Teleborsa 25 Ottobre 2010 - Quotazioni nuovamente a picco per il gas naturale, che sprofonda sui minimi degli ultimi tredici mesi, sulle attese di un massiccio aumento degli stoccaggi, derivante da un’offerta abbondante e da una domanda che continua a stagnare. I dati economici arrivati dagli USA in settimana sono apparsi ancora in chiaroscuro. Un quadro analogo è stato dipinto anche dal Beige Book, il consueto bollettino mensile della Federal Reserve sull’andamenti dei dodici distretti di competenza. E poi sono giunte notizie negative anche dalla Cina, che ha visto la crescita rallentare al 9,6%, ma l’elevata inflazione ha anche indotto la banca centrale a rialzare i tassi di interesse di un quarto di punto. Come sempre i dati sugli storage, pubblicati dal DOE, sono apparsi decisamente negativi, avendo messo in luce un ulteriore aumento delle scorte a causa di consumi ancora modesti in ragione del clima mite registrato nell’ultimo periodo. L’ottava chiude con il contratto di novembre sul natural gas a 3,332 USD, in calo del 5,7% rispetto ai 3,535 dollari della settimana precedente, su un massimo di 3,613 USD ed un minimo di 3,29 dollari. Il trend dei prezzi del gas, che vede il contratto di dicembre chiudere a 3,693 USD, associato ad un calo meno marcato di quelli del greggio ha portato ad un ulteriore aumento della ratio fra le quotazioni del petrolio e del gas attorno a 24,51. Dalle ultime statistiche del Department of Energy sugli storage di gas naturale emerge che, nella settimana al 15 ottobre 2010, le scorte di gas hanno registrato un aumento di 93 BCF, superiore al range atteso di 86-93 BCF ed alla media degli ultimi cinque anni di 54 BCF. Gli storage si collocano così a 3.683 BCF (billion cubic feet), risultando in calo di 48 BCF (o dell’1,3%) rispetto alla medesima settimana dell’anno precedente. Tuttavia, gli storage risultano ancora al di sopra della media degli ultimi cinque anni di 286 BCF (8,4%). In particolare, nelle regioni dell’Est gli stocks risultano ora superiori alla media dei 5 anni di 60 BCF (3,1%), dopo aver registrato questa settimana una variazione positiva di 51 BCF, mentre nelle regioni dell’Ovest gli stocks risultano in aumento di 51 BCF (11,2%) rispetto alla media dei cinque anni dopo aver registrato in settimana un incremento di 5 BCF. Nelle regioni produttive gli stocks risultano superiori di 176 BCF (17,9%) rispetto alla media dei cinque anni, dopo che nella settimana hanno evidenziato un incremento di 37 BCF. Il prezzo spot del gas naturale (Henry Hub) è sceso nella settimana al 20 ottobre 2010, mostrando un decremento di 12 cents (circa il 3,3%) ed attestandosi a 3,46 dollari.
A QUEL PUNTO 0.44 PER IL LEV NAT GAS E' DIETRO L'ANGOLO (...DI UN'ALTRA CITTA' PERO'!)
 

NEO_99

Forumer storico



Natural Gas is the most dreaded commodity in the energy complex, in which many traders have burnt their hands trying to go long. It has been in a downtrend since many years and continues to remain in a downtrend. Natural Gas near month futures contract hit a new low of Rs152.60/MMBTU on Multi Commodity Exchange (MCX) and is currently trading at Rs 158/MMBTU.


The idea of bottom picking in a downtrending commodity is not a good one and is never recommended as any bounce is expected to be shortlived or flat. However, there are some fundamental factors that can be supportive for the natural gas prices in the coming months.


US winter demand


Natural gas prices are generally on the higher side from October onwards. As the US winter season starts, Natural Gas demand goes up because it is used for heating purposes. As per the US agency Energy Information Administration, about 52% of all US households depend on Natural Gas as a primary heating fuel. Demand conditions are expected to be more favorable this year than in 2009. 2010 has been record hottest year in the past three decades and it is expected that the winter is also going to be severe.
 

Zio paperone

Forumer attivo
Ancora sofferenza per il gas...ma a novembre non riesco a decidermi ad entrare in short mi sembra assurdo, forse è più assurdo stare a guardare senza far nulla...è quasi un dilemma shakespeariano :sad:
 

Draco

Nuovo forumer
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Uragano Richard colpisce in Belize

Smottamenti e black out. Si attende ora che l'uragano si calmi ''declassandosi'' a tempesta tropicale

25 ottobre, 08:12

CITTA' DEL MESSICO - L'uragano Richard ha colpito pesantemente il Belize, provocando smottamenti e black out, e l'evacuazione dei turisti ospitati negli alberghi a sud della capitale Belize City. Ne da' notizia il centro nazionale statunitensi per gli uragani. Si attende ora che l'uragano si calmi ''declassandosi'' a tempesta tropicale.
Entro martedi' potrebbe raggiungere la zona petrolifera della Baia di Campeche, in Messico. Forti venti hanno sconvolto i palmenti della costa del Belize e diversi abitanti hanno telefonato a radiostazioni locali per chiedere aiuto in vista di incipienti piene. Prima che raggiungesse la costa, i turisti residenti negli alberghi della zona costiera piu' colpita - ha riferito il ministero del Turismo - sono stati evacuati e condotti n
 

Zio paperone

Forumer attivo
Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.
gas3.jpg
di Sophia Ruester, Dresden University of Technology
Traduzione e adattamento a cura della redazione.

Niente ha alterato il mercato del gas naturale in Nord America, e la sua fame di LNG, tanto quanto la scoperta di risorse significative di gas non convenzionale. In un paio di anni, il rapporto domanda offerta è stato stravolto: se prima il trend che si delineava era quello di una produzione in continuo declino, adesso si parla di surplus. L’aumento del prezzo del gas a partire dal 2001, gli sviluppi tecnologici che hanno consentito di sfruttare risorse prima inaccessibili (attraverso tecniche di perforazione orizzontale e frattturazione idraulica), la facilità ad avere finanziamenti, hanno incoraggiato le compagnie a investire in nuovi pozzi. Tra gli altri, importanti giacimenti sono stati scoperti dalle compagnie Barnett Shale e Eagle Ford (entrambi in Texas) e Haynesville Shale (Louisiana). Secondo i dati forniti dal Comitato del Gas Potenziale nel Report 2008, gli Stati Uniti da soli potrebbero possedere risorse di base pari a 51.200 BCM; un dato che farebbe salire la stima della durata delle riserve da 10 a 90 anni. Si stima per esempio che l’Horn River Shale Basin (nella British Columbia Canadese) si trovino circa 14.000 BCM di gas non convenzionale.
La crescita netta della produzione di gas non convenzionale ribalta la storia attuale del gas negli Stati Uniti, ma una sua diretta conseguenza è la contrazione della domanda per il gas liquido. Nel 2000, i ricercatori indicavano ancora il Nord America come uno dei maggiori player nel futuro del mercato LNG. Un cambiamento che è facile leggere anche attraverso i report costanti dell’EIA, costretta costantemente ad adattare al rialzo le sue previsioni sulla produzione e sui consumi. Nel Report EIA del 1999, per esempio, si prevedeva che la maggior parte della produzione domestica venisse sostenuta dal gas naturale convenzionale, mentre dalle fonti non convenzionali non ci si aspettava più di 200 BCM nel 2020. Solo cinque anni dopo, nell’outlook del 2004, si prospettava una crescita del gas non convenzionale a 255 BCM, mentre per le importazioni di LNG si prevedeva una crescita fino a 140 BCM nel 2025. Nel suo ultimo outlook, il futuro del gas naturale non convenzionale è stato ulteriormente “aggiustato”: oggi si parla di una produzione di 340 BCM nel 2025 e 400 BCM nel 2030, mentre le prospettive per le importazioni di LNG, scese a 30 BCM, nel 2030, sono decisamente meno entusiasmanti.
Il futuro della produzione di gas naturale da fonti non convenzionali, comunque, sarà soprattutto determinato dal livello dei prezzi del gas naturale e dallo sviluppo dei costi di produzione. Ogni scisto ha le sue caratteristiche geologiche specifiche, nessuna previsione fissa o generica sui costi strutturali di produzione può essere fatta. Le quotazioni dei prezzi del gas, possono essere molto diverse, proprio sulla base del pozzo dal quale viene estratto. Dar, nel 2009, ha quotato il break heaven price di Eagle Ford 3, 88 USD/MBTU; Marcellus a 3, 74 USD/MBTU, Haynesville a 4.49 USD/MBTU; e 5, 18 USD/MBTU per il pozzo Barnett. Berman, nello stesso anno, dichiara che solo metà dei giacimenti di Barnett Shale sarebbero economici a 10 e si aspetta un balzo nelle attività di perforazione come risposta ai bassi prezzi mantenuti dalla metà del 2008. Se la produzione attuale possa rimanere a prezzi sotto 5 USD è uno dei punti di maggiori incertezza per il futuro a medio termine.
Come conseguenza della crescita della produzione interna, sono diminuite le importazioni. Nel breve periodo, questo trend è ulteriormente amplificato dalla riduzione generale della domanda dovuta alla crisi economica. Le importazioni USA di LNG sono scese da 21,8 BCM del 2007 a 9,9 BCM del 2008. Molti terminali d’importazione sono rimasti praticamente vuoti. La capacità di importazione per LNG negli Usa è caduto dal 61% all’8% nel 2008. È prevedibile che a parte il completamento degli impianti in fase di costruzione, nessun investimento significativo sarà fatto per aumentare la capacità di LNG nel medio periodo. Insomma, la scoperta di questi nuovi pozzi non convenzionali non mancherà di avere influenze pesanti sul mercato globale del LNG.


Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.
gas3.jpg
di Sophia Ruester, Dresden University of Technology
Traduzione e adattamento a cura della redazione.

Niente ha alterato il mercato del gas naturale in Nord America, e la sua fame di LNG, tanto quanto la scoperta di risorse significative di gas non convenzionale. In un paio di anni, il rapporto domanda offerta è stato stravolto: se prima il trend che si delineava era quello di una produzione in continuo declino, adesso si parla di surplus. L’aumento del prezzo del gas a partire dal 2001, gli sviluppi tecnologici che hanno consentito di sfruttare risorse prima inaccessibili (attraverso tecniche di perforazione orizzontale e frattturazione idraulica), la facilità ad avere finanziamenti, hanno incoraggiato le compagnie a investire in nuovi pozzi. Tra gli altri, importanti giacimenti sono stati scoperti dalle compagnie Barnett Shale e Eagle Ford (entrambi in Texas) e Haynesville Shale (Louisiana). Secondo i dati forniti dal Comitato del Gas Potenziale nel Report 2008, gli Stati Uniti da soli potrebbero possedere risorse di base pari a 51.200 BCM; un dato che farebbe salire la stima della durata delle riserve da 10 a 90 anni. Si stima per esempio che l’Horn River Shale Basin (nella British Columbia Canadese) si trovino circa 14.000 BCM di gas non convenzionale.
La crescita netta della produzione di gas non convenzionale ribalta la storia attuale del gas negli Stati Uniti, ma una sua diretta conseguenza è la contrazione della domanda per il gas liquido. Nel 2000, i ricercatori indicavano ancora il Nord America come uno dei maggiori player nel futuro del mercato LNG. Un cambiamento che è facile leggere anche attraverso i report costanti dell’EIA, costretta costantemente ad adattare al rialzo le sue previsioni sulla produzione e sui consumi. Nel Report EIA del 1999, per esempio, si prevedeva che la maggior parte della produzione domestica venisse sostenuta dal gas naturale convenzionale, mentre dalle fonti non convenzionali non ci si aspettava più di 200 BCM nel 2020. Solo cinque anni dopo, nell’outlook del 2004, si prospettava una crescita del gas non convenzionale a 255 BCM, mentre per le importazioni di LNG si prevedeva una crescita fino a 140 BCM nel 2025. Nel suo ultimo outlook, il futuro del gas naturale non convenzionale è stato ulteriormente “aggiustato”: oggi si parla di una produzione di 340 BCM nel 2025 e 400 BCM nel 2030, mentre le prospettive per le importazioni di LNG, scese a 30 BCM, nel 2030, sono decisamente meno entusiasmanti.
Il futuro della produzione di gas naturale da fonti non convenzionali, comunque, sarà soprattutto determinato dal livello dei prezzi del gas naturale e dallo sviluppo dei costi di produzione. Ogni scisto ha le sue caratteristiche geologiche specifiche, nessuna previsione fissa o generica sui costi strutturali di produzione può essere fatta. Le quotazioni dei prezzi del gas, possono essere molto diverse, proprio sulla base del pozzo dal quale viene estratto. Dar, nel 2009, ha quotato il break heaven price di Eagle Ford 3, 88 USD/MBTU; Marcellus a 3, 74 USD/MBTU, Haynesville a 4.49 USD/MBTU; e 5, 18 USD/MBTU per il pozzo Barnett. Berman, nello stesso anno, dichiara che solo metà dei giacimenti di Barnett Shale sarebbero economici a 10 e si aspetta un balzo nelle attività di perforazione come risposta ai bassi prezzi mantenuti dalla metà del 2008. Se la produzione attuale possa rimanere a prezzi sotto 5 USD è uno dei punti di maggiori incertezza per il futuro a medio termine.
Come conseguenza della crescita della produzione interna, sono diminuite le importazioni. Nel breve periodo, questo trend è ulteriormente amplificato dalla riduzione generale della domanda dovuta alla crisi economica. Le importazioni USA di LNG sono scese da 21,8 BCM del 2007 a 9,9 BCM del 2008. Molti terminali d’importazione sono rimasti praticamente vuoti. La capacità di importazione per LNG negli Usa è caduto dal 61% all’8% nel 2008. È prevedibile che a parte il completamento degli impianti in fase di costruzione, nessun investimento significativo sarà fatto per aumentare la capacità di LNG nel medio periodo. Insomma, la scoperta di questi nuovi pozzi non convenzionali non mancherà di avere influenze pesanti sul mercato globale del LNG.


Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.
 

pincopallin

Forumer attivo
ciao cort
proprio no!
anche se temo che per molti qui una separazione dal gas sarebbe finanziariamente peggio di una separazione coniugale

Va bè teniamo duro per questo inverno ,può solo salire e alla fine del l'inverno vediamo quanto ci abbiamo rimesso ,e poi via come delle scheggie per nuove frontiere per sentiment più validi:specchio:
 

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