Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.
di Sophia Ruester, Dresden University of Technology
Traduzione e adattamento a cura della redazione.
Niente ha alterato il mercato del gas naturale in Nord America, e la sua fame di LNG, tanto quanto la scoperta di risorse significative di gas non convenzionale. In un paio di anni, il rapporto domanda offerta è stato stravolto:
se prima il trend che si delineava era quello di una produzione in continuo declino, adesso si parla di surplus. L’aumento del prezzo del gas a partire dal 2001, gli sviluppi tecnologici che hanno consentito di sfruttare risorse prima inaccessibili (attraverso tecniche di perforazione orizzontale e frattturazione idraulica), la facilità ad avere finanziamenti, hanno incoraggiato le compagnie a investire in nuovi pozzi. Tra gli altri, importanti giacimenti sono stati scoperti dalle compagnie Barnett Shale e Eagle Ford (entrambi in Texas) e Haynesville Shale (Louisiana). Secondo i dati forniti dal Comitato del Gas Potenziale nel Report 2008, gli Stati Uniti da soli potrebbero possedere risorse di base pari a 51.200 BCM; un dato che farebbe salire la stima della durata delle riserve da 10 a 90 anni. Si stima per esempio che l’Horn River Shale Basin (nella British Columbia Canadese) si trovino circa 14.000 BCM di gas non convenzionale.
La crescita netta della produzione di gas non convenzionale ribalta la storia attuale del gas negli Stati Uniti, ma
una sua diretta conseguenza è la contrazione della domanda per il gas liquido. Nel 2000, i ricercatori indicavano ancora il Nord America come uno dei maggiori player nel futuro del mercato LNG. Un cambiamento che è facile leggere anche attraverso i report costanti dell’EIA, costretta costantemente ad adattare al rialzo le sue previsioni sulla produzione e sui consumi. Nel Report EIA del 1999, per esempio, si prevedeva che la maggior parte della produzione domestica venisse sostenuta dal gas naturale convenzionale, mentre dalle fonti non convenzionali non ci si aspettava più di 200 BCM nel 2020. Solo cinque anni dopo, nell’outlook del 2004, si prospettava una crescita del gas non convenzionale a 255 BCM, mentre per le importazioni di LNG si prevedeva una crescita fino a 140 BCM nel 2025. Nel suo ultimo outlook, il futuro del gas naturale non convenzionale è stato ulteriormente “aggiustato”: oggi si parla di una produzione di 340 BCM nel 2025 e 400 BCM nel 2030, mentre le prospettive per le importazioni di LNG, scese a 30 BCM, nel 2030, sono decisamente meno entusiasmanti.
Il futuro della produzione di gas naturale da fonti non convenzionali, comunque, sarà soprattutto determinato dal livello dei prezzi del gas naturale e dallo sviluppo dei costi di produzione.
Ogni scisto ha le sue caratteristiche geologiche specifiche, nessuna previsione fissa o generica sui costi strutturali di produzione può essere fatta. Le quotazioni dei prezzi del gas, possono essere molto diverse, proprio sulla base del pozzo dal quale viene estratto. Dar, nel 2009, ha quotato il break heaven price di Eagle Ford 3, 88 USD/MBTU; Marcellus a 3, 74 USD/MBTU, Haynesville a 4.49 USD/MBTU; e 5, 18 USD/MBTU per il pozzo Barnett. Berman, nello stesso anno, dichiara che solo metà dei giacimenti di Barnett Shale sarebbero economici a 10 e si aspetta un balzo nelle attività di perforazione come risposta ai bassi prezzi mantenuti dalla metà del 2008. Se la produzione attuale possa rimanere a prezzi sotto 5 USD è uno dei punti di maggiori incertezza per il futuro a medio termine.
Come conseguenza della crescita della produzione interna, sono diminuite le importazioni. Nel breve periodo, questo trend è ulteriormente amplificato dalla riduzione generale della domanda dovuta alla crisi economica. Le importazioni USA di LNG sono scese da 21,8 BCM del 2007 a 9,9 BCM del 2008. Molti terminali d’importazione sono rimasti praticamente vuoti.
La capacità di importazione per LNG negli Usa è caduto dal 61% all’8% nel 2008. È prevedibile che a parte il completamento degli impianti in fase di costruzione, nessun investimento significativo sarà fatto per aumentare la capacità di LNG nel medio periodo. Insomma, la scoperta di questi nuovi pozzi non convenzionali non mancherà di avere influenze pesanti sul mercato globale del LNG.
Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.
di Sophia Ruester, Dresden University of Technology
Traduzione e adattamento a cura della redazione.
Niente ha alterato il mercato del gas naturale in Nord America, e la sua fame di LNG, tanto quanto la scoperta di risorse significative di gas non convenzionale. In un paio di anni, il rapporto domanda offerta è stato stravolto:
se prima il trend che si delineava era quello di una produzione in continuo declino, adesso si parla di surplus. L’aumento del prezzo del gas a partire dal 2001, gli sviluppi tecnologici che hanno consentito di sfruttare risorse prima inaccessibili (attraverso tecniche di perforazione orizzontale e frattturazione idraulica), la facilità ad avere finanziamenti, hanno incoraggiato le compagnie a investire in nuovi pozzi. Tra gli altri, importanti giacimenti sono stati scoperti dalle compagnie Barnett Shale e Eagle Ford (entrambi in Texas) e Haynesville Shale (Louisiana). Secondo i dati forniti dal Comitato del Gas Potenziale nel Report 2008, gli Stati Uniti da soli potrebbero possedere risorse di base pari a 51.200 BCM; un dato che farebbe salire la stima della durata delle riserve da 10 a 90 anni. Si stima per esempio che l’Horn River Shale Basin (nella British Columbia Canadese) si trovino circa 14.000 BCM di gas non convenzionale.
La crescita netta della produzione di gas non convenzionale ribalta la storia attuale del gas negli Stati Uniti, ma
una sua diretta conseguenza è la contrazione della domanda per il gas liquido. Nel 2000, i ricercatori indicavano ancora il Nord America come uno dei maggiori player nel futuro del mercato LNG. Un cambiamento che è facile leggere anche attraverso i report costanti dell’EIA, costretta costantemente ad adattare al rialzo le sue previsioni sulla produzione e sui consumi. Nel Report EIA del 1999, per esempio, si prevedeva che la maggior parte della produzione domestica venisse sostenuta dal gas naturale convenzionale, mentre dalle fonti non convenzionali non ci si aspettava più di 200 BCM nel 2020. Solo cinque anni dopo, nell’outlook del 2004, si prospettava una crescita del gas non convenzionale a 255 BCM, mentre per le importazioni di LNG si prevedeva una crescita fino a 140 BCM nel 2025. Nel suo ultimo outlook, il futuro del gas naturale non convenzionale è stato ulteriormente “aggiustato”: oggi si parla di una produzione di 340 BCM nel 2025 e 400 BCM nel 2030, mentre le prospettive per le importazioni di LNG, scese a 30 BCM, nel 2030, sono decisamente meno entusiasmanti.
Il futuro della produzione di gas naturale da fonti non convenzionali, comunque, sarà soprattutto determinato dal livello dei prezzi del gas naturale e dallo sviluppo dei costi di produzione.
Ogni scisto ha le sue caratteristiche geologiche specifiche, nessuna previsione fissa o generica sui costi strutturali di produzione può essere fatta. Le quotazioni dei prezzi del gas, possono essere molto diverse, proprio sulla base del pozzo dal quale viene estratto. Dar, nel 2009, ha quotato il break heaven price di Eagle Ford 3, 88 USD/MBTU; Marcellus a 3, 74 USD/MBTU, Haynesville a 4.49 USD/MBTU; e 5, 18 USD/MBTU per il pozzo Barnett. Berman, nello stesso anno, dichiara che solo metà dei giacimenti di Barnett Shale sarebbero economici a 10 e si aspetta un balzo nelle attività di perforazione come risposta ai bassi prezzi mantenuti dalla metà del 2008. Se la produzione attuale possa rimanere a prezzi sotto 5 USD è uno dei punti di maggiori incertezza per il futuro a medio termine.
Come conseguenza della crescita della produzione interna, sono diminuite le importazioni. Nel breve periodo, questo trend è ulteriormente amplificato dalla riduzione generale della domanda dovuta alla crisi economica. Le importazioni USA di LNG sono scese da 21,8 BCM del 2007 a 9,9 BCM del 2008. Molti terminali d’importazione sono rimasti praticamente vuoti.
La capacità di importazione per LNG negli Usa è caduto dal 61% all’8% nel 2008. È prevedibile che a parte il completamento degli impianti in fase di costruzione, nessun investimento significativo sarà fatto per aumentare la capacità di LNG nel medio periodo. Insomma, la scoperta di questi nuovi pozzi non convenzionali non mancherà di avere influenze pesanti sul mercato globale del LNG.
Non convenzionale. È il gas che ribalta le previsioni.