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Rame, per il 2011 previsto un deficit di 300 mila tonnellate (Unicredit)
(19 Settembre 2011 - 15:49)
MILANO (Finanza.com) - Il deficit globale di rame dall’inizio dell’anno ammonta a circa 146 mila tonnellate, e potrebbe aumentare ancora entro la fine del 2011 fino a raggiungere le 300 mila tonnellate, a fronte di una domanda sempre crescente di metallo da parte dei Paesi emergenti. È il parere degli analisti di Unicredit, che, partendo dai dati dell’ International Copper Study Group, notano come nell’intero 2010 il deficit totale sia stato di 162 mila tonnellate. Durante l’anno corrente, gli scioperi in Cile hanno danneggiato la produzione di metallo rosso del 12% mensile (a luglio) e del 20% annuale. Ma a minacciare la produzione è anche la concentrazione di minerale nelle miniere cilene, dimezzatasi dal 1997, e la scarsità di manodopera specializzata, di energia elettrica e di acqua per far funzionare adeguatamente gli impianti. D’altro canto, la domanda da parte dei Paesi emergenti e in particolare dalla Cina non si prevede in diminuzione: il Paese asiatico ha registrato un aumento nel fabbisogno di metallo dell’11%, solo lievemente inferiore a quello dell’intero 2010, ed è molto probabile che si registreranno altri aumenti nella domanda. Da sola, la Cina conta per il 70% della richiesta mondiale di rame.
(19 Settembre 2011 - 15:49)
MILANO (Finanza.com) - Il deficit globale di rame dall’inizio dell’anno ammonta a circa 146 mila tonnellate, e potrebbe aumentare ancora entro la fine del 2011 fino a raggiungere le 300 mila tonnellate, a fronte di una domanda sempre crescente di metallo da parte dei Paesi emergenti. È il parere degli analisti di Unicredit, che, partendo dai dati dell’ International Copper Study Group, notano come nell’intero 2010 il deficit totale sia stato di 162 mila tonnellate. Durante l’anno corrente, gli scioperi in Cile hanno danneggiato la produzione di metallo rosso del 12% mensile (a luglio) e del 20% annuale. Ma a minacciare la produzione è anche la concentrazione di minerale nelle miniere cilene, dimezzatasi dal 1997, e la scarsità di manodopera specializzata, di energia elettrica e di acqua per far funzionare adeguatamente gli impianti. D’altro canto, la domanda da parte dei Paesi emergenti e in particolare dalla Cina non si prevede in diminuzione: il Paese asiatico ha registrato un aumento nel fabbisogno di metallo dell’11%, solo lievemente inferiore a quello dell’intero 2010, ed è molto probabile che si registreranno altri aumenti nella domanda. Da sola, la Cina conta per il 70% della richiesta mondiale di rame.