ETC Natural Gas (99 lettori)

pincopallin

Forumer attivo
La produzione di energia dovrà passare prima o poi dall'utilizzo del carbone a quello del gas.. dipende però tra quanto..

se a giugno il prezzo gas era 5$ valore lev 0.88 con il contango che a giocato a sfavore nostro ,adesso con il future a 5$ il lev a quanto dovrebbe essere? 0.45? e se per gennaio arriviamo come penso a 5.5$minimo il lev a quanto sarà? 0.5?:ciao:
 

FlyGold

Nuovo forumer
Ho fatto copia incolla dal 3d dell'ottimo Filibuster,"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring




Altre volte dicevo che secondo me operare sulle commodities è spesso un suicidio finanziario, perché possiamo arrivare a conoscere solo una minima parte delle informazioni e dei dati che muovono il mercato… Il grosso ci rimane nascosto, quindi si opera davvero con gli occhi bendati, magari credendosi più furbi degli altri. Oggi ne ho avuto una prova clamorosa. Senz’altro molti ne saranno già al corrente, ma per me -e forse per qualcun altro- si tratta di una novità. Spero di non dire troppe sciocchezze, dato che non ho mai seguito il settore.

Qualche tempo fa, nei forum tantissima gente si era lanciata sul Natural Gas. I prezzi erano irragionevolmente bassi e si poteva star sicuri che sarebbero risaliti parecchio. Era la classica occasione servita su un piatto d’argento, nessuno voleva farsela scappare. Eppure il gas continuava a scendere… I Guru strillavano come pazzi… chiaramente si scendeva solo perché i prezzi erano manipolati… Le mani forti volevano espellere dal mercato tutti i piccoli, per essere i soli a godere dell’immenso rialzo prossimo venturo… Chi poteva essere così fesso da fargli un regalo del genere? Bisognava resistere…“I grafici non mentono!”…. “Contro i fondamentali non si discute!”… Insomma, era matematicamente certo che sul gas tutti avrebbero guadagnato quattrini a palate. Manco a farlo apposta, la discesa proseguiva senza freni… A un certo punto, ricordo che molti lamentavano loss devastanti. Non so com’è finita, probabilmente in un bagno di sangue -salvo naturalmente i soliti Guru Unti dal Signore, quelli che guadagnano sempre, pure se il mercato perde il 70% e loro sono long.

Il Corriere della Sera di oggi contiene un articolo sugli affaroni che l’Eni sta facendo in Russia, grazie alla furbizia di Scaroni e alla fraterna amicizia tra Silvietto e Putin. Quando i prezzi del gas erano alti, l’Eni ha stipulato con i russi dei contratti-capestro del tipo “take or pay”…l’impegno è di ritirare il gas in date future al prezzo ricavato in base a meccanismi prestabiliti, oppure si paga ugualmente senza ritirare la merce. Il colmo dell’astuzia è stato che -mentre i prezzi scendevano a rotta di collo- l’Eni ha OTTENUTO la proroga del contratto alle stesse condizioni di prima (quando i prezzi erano molto più alti!). Diabolico Scaroni!

L’articolista -Massimo Mucchetti- spiega molto bene perché i prezzi erano scesi in quel modo e perché chiedere la proroga del contratto è stata una bestialità. Senza che il mercato se ne accorgesse, nel 2005 gli americani scoprirono una nuova tecnologia che consente di ottenere il gas dalle rocce carbonifere. Il metodo funziona talmente bene che nel giro di tre anni gli USA diventarono autosufficienti e smisero d’importare gas. Venendo a mancare l’enorme peso delle importazioni americane,i prezzi del gas naturale sono crollati in tutto il mondo. Irreversibilmente. Ecco perché -ho pensato- i prezzi scendevano in quel modo senza spiegazioni apparenti… e i nostri amici stavano ancora lì a parlare di testa e spalle, di cicli grafici ed economici, nell’attesa messianica del Big Boom! Avevano voglia ad aspettare!

Ora io non so se le tremende perdite dei forum sul Natural Gas siano dovute proprio alla scoperta fatta dagli americani, ma da un punto vista generale la cosa ha poca importanza. Quello che volevo sottolineare è che sulle commodities (e comunque in borsa) qualsiasi “certezza” ricavata in base all’analisi tecnica o fondamentale è semplicemente balorda, perché possono esserci dei fatti di importanza capitale che agiscono sui prezzi senza che noi possiamo sospettarlo minimamente.
Tra parentesi, a causa della scoperta USA una perdita l’abbiamo subita tutti, visto che continuiamo a pagare il gas russo ai prezzi di quando il mercato era tenuto su dalle importazioni americane. DI TASCA NOSTRA ci rimettiamo una cifra non indifferente, perché il vincolo dei contratti “take or pay” ci obbliga a pagare il gas IL DOPPIO del prezzo spot corrente. E meno male che Silvio c’è…

Tutto il discorso si basa su questo articolo Alcune domande su Eni e Mosca - Corriere della Sera

Buon week-end… forse finalmente con qualche sprazzo di bel tempo…
 

pincopallin

Forumer attivo
intanto mi pare a philadefia anno dimostrato con un 9a0 al congresso che il gas estratto dalle roccie e altamente inquinante percheè quando la estraggono dalle roccie usano delle sostanze chimiche dannose per l'ambiente e di conseguenza anno sospeso le perforazione a data da destinarsi ,così facendo a poco le fermeranno anche negli altri siti degli stati uniti:D
 

Unqualified

Gas maledetto!Pagherai!
se a giugno il prezzo gas era 5$ valore lev 0.88 con il contango che a giocato a sfavore nostro ,adesso con il future a 5$ il lev a quanto dovrebbe essere? 0.45? e se per gennaio arriviamo come penso a 5.5$minimo il lev a quanto sarà? 0.5?:ciao:
A 5$ il Lev a circa 0,44 , a 5,5$ il Lev a circa 0,515 dollaro permettendo.
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barreled

Nuovo forumer
bel post flygold.
io non so niente di economia, e non mi ha mai troppo appassionato perchè non la ritengo una scienza e ho sempre pensato quello che c'è scritto in quel pezzo. Ma come dice lo stesso autore penso che per i titoli di borsa valgano le stesse cose che valgono per le commodities.
Quindi il bravo trader è solo uno che ha un gran culo o uno che le racconta grosse. Sara proprio così?
Forse ai tempi di gann non era tutto così pilotato dagli speculatori e ci si poteva ragionare sopra in modo scientifico?
 

Unqualified

Gas maledetto!Pagherai!
intanto mi pare a philadefia anno dimostrato con un 9a0 al congresso che il gas estratto dalle roccie e altamente inquinante percheè quando la estraggono dalle roccie usano delle sostanze chimiche dannose per l'ambiente e di conseguenza anno sospeso le perforazione a data da destinarsi ,così facendo a poco le fermeranno anche negli altri siti degli stati uniti:D


Riferito all'articolo precedente bisogna dire alcune cose sul prezzo del gas:

1) Più che estrazione stessa di gas shale che pur aumentando negli ultimi anni è ancora in fase di espansione hanno contribuito le stime (piuttosto generose) sulle riserve.
2)I titoli derivati sul future (NG, Lev NG e shortNG) sono stati emessi sul mercato italiano a partire dal 20 aprile 2007, quindi quando le prospettive di questa nuova risorsa erano già operative anche se solo all'inizio, ma le stime già indicavano la possibilità di un aumento della produzione di gas shale (nel 2007 vi erano già in funzione più di 20000 pozzi di gas shale).
3) Il costo estrattivo del gas shale non è così estremamente competitivo rispetto ai costi di estrazione da pozzi tradizionali.
4) Dopo il grande entusiasmo iniziale qualcuno a comiciato a chiedersi se il metodo di estrazione non sia dannoso dal punto di vista dell'equilibrio (non solo inquinamento falde acquifere....)
5) Come ogni cosa non è importante quanto si produce di una certa merce ma quanto di questa merce si domanda, ovvero la discrasia tra offerta e consumo. Ora l'esistenza di riserve di gas equivale a dire che nell'arco dell'anno l'offerta e maggiore del consumo, pur con delle iscillazioni inverno/estate.
6) A guardare i grafici postati da NEO(che non conoscevo... sono assolutamente fondamentali) gli stati uniti nonostante le tante chiacchere ricavano ancora energia in grande quantita dal CARBONE. Sarebbe interessante capire se il costo di ebergia in MkW prodotta dal carbone è inferiore e di quanto da quella prodotta dal gas naturale
6) Dal 2007 è anche iniziata una fase di contrazione della domanda da parte delle industrie, e questo ha il suo peso.

Da tutto ciò segue che non si è affatto sicuri di quale sarà il prezzo futuro del gas. Dipende da parecchie cose. Essenzialmente:

Dal punto di vista strutturale:
1) Ripresa dell'economia
2) Uso del gas per autotrazione (ma qui le compagnie petrolifere faranno fuoco e fiamme per impedirlo)
3) Capacità esportativa di gas liquefatto (infatti i prezzi non usa sono superiori ai prezzi usa)
4) Trasformazione di centrali a carbone in centrali a gas per il rispetto dei protocollo sull CO2 (ma gli USA se ne sbattono altamente)

Dal punto di vsita contingente
1) situazioni meteorologica
2) Leggi sulla protezione ambientale

Comunque, in conclusione, il consiglio è di non operare sul lungo periodo e di approfittare delle oscillazioni intraday , perchè questo prodotto è pazzo.
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NEO_99

Forumer storico
Ho fatto copia incolla dal 3d dell'ottimo Filibuster,"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring




Altre volte dicevo che secondo me operare sulle commodities è spesso un suicidio finanziario, perché possiamo arrivare a conoscere solo una minima parte delle informazioni e dei dati che muovono il mercato… Il grosso ci rimane nascosto, quindi si opera davvero con gli occhi bendati, magari credendosi più furbi degli altri. Oggi ne ho avuto una prova clamorosa. Senz’altro molti ne saranno già al corrente, ma per me -e forse per qualcun altro- si tratta di una novità. Spero di non dire troppe sciocchezze, dato che non ho mai seguito il settore.

Qualche tempo fa, nei forum tantissima gente si era lanciata sul Natural Gas. I prezzi erano irragionevolmente bassi e si poteva star sicuri che sarebbero risaliti parecchio. Era la classica occasione servita su un piatto d’argento, nessuno voleva farsela scappare. Eppure il gas continuava a scendere… I Guru strillavano come pazzi… chiaramente si scendeva solo perché i prezzi erano manipolati… Le mani forti volevano espellere dal mercato tutti i piccoli, per essere i soli a godere dell’immenso rialzo prossimo venturo… Chi poteva essere così fesso da fargli un regalo del genere? Bisognava resistere…“I grafici non mentono!”…. “Contro i fondamentali non si discute!”… Insomma, era matematicamente certo che sul gas tutti avrebbero guadagnato quattrini a palate. Manco a farlo apposta, la discesa proseguiva senza freni… A un certo punto, ricordo che molti lamentavano loss devastanti. Non so com’è finita, probabilmente in un bagno di sangue -salvo naturalmente i soliti Guru Unti dal Signore, quelli che guadagnano sempre, pure se il mercato perde il 70% e loro sono long.

Il Corriere della Sera di oggi contiene un articolo sugli affaroni che l’Eni sta facendo in Russia, grazie alla furbizia di Scaroni e alla fraterna amicizia tra Silvietto e Putin. Quando i prezzi del gas erano alti, l’Eni ha stipulato con i russi dei contratti-capestro del tipo “take or pay”…l’impegno è di ritirare il gas in date future al prezzo ricavato in base a meccanismi prestabiliti, oppure si paga ugualmente senza ritirare la merce. Il colmo dell’astuzia è stato che -mentre i prezzi scendevano a rotta di collo- l’Eni ha OTTENUTO la proroga del contratto alle stesse condizioni di prima (quando i prezzi erano molto più alti!). Diabolico Scaroni!

L’articolista -Massimo Mucchetti- spiega molto bene perché i prezzi erano scesi in quel modo e perché chiedere la proroga del contratto è stata una bestialità. Senza che il mercato se ne accorgesse, nel 2005 gli americani scoprirono una nuova tecnologia che consente di ottenere il gas dalle rocce carbonifere. Il metodo funziona talmente bene che nel giro di tre anni gli USA diventarono autosufficienti e smisero d’importare gas. Venendo a mancare l’enorme peso delle importazioni americane,i prezzi del gas naturale sono crollati in tutto il mondo. Irreversibilmente. Ecco perché -ho pensato- i prezzi scendevano in quel modo senza spiegazioni apparenti… e i nostri amici stavano ancora lì a parlare di testa e spalle, di cicli grafici ed economici, nell’attesa messianica del Big Boom! Avevano voglia ad aspettare!

Ora io non so se le tremende perdite dei forum sul Natural Gas siano dovute proprio alla scoperta fatta dagli americani, ma da un punto vista generale la cosa ha poca importanza. Quello che volevo sottolineare è che sulle commodities (e comunque in borsa) qualsiasi “certezza” ricavata in base all’analisi tecnica o fondamentale è semplicemente balorda, perché possono esserci dei fatti di importanza capitale che agiscono sui prezzi senza che noi possiamo sospettarlo minimamente.
Tra parentesi, a causa della scoperta USA una perdita l’abbiamo subita tutti, visto che continuiamo a pagare il gas russo ai prezzi di quando il mercato era tenuto su dalle importazioni americane. DI TASCA NOSTRA ci rimettiamo una cifra non indifferente, perché il vincolo dei contratti “take or pay” ci obbliga a pagare il gas IL DOPPIO del prezzo spot corrente. E meno male che Silvio c’è…

Tutto il discorso si basa su questo articolo Alcune domande su Eni e Mosca - Corriere della Sera

Buon week-end… forse finalmente con qualche sprazzo di bel tempo…

nessuno ha la verita' in tasca.... ma poko hanno a che vedere con le faccende putin/silvio con il gas americano.... di certo gli americani spendono pokissimo per riscaldarsi... cosa che nn accade a noi..
e chi investe lo fa su quello americano.. almeno seppur in ribasso si sa quanto lo si paga...ed è libera scelta entrarci ...
io sono sul lev gas e ti posso assicurare che preferisco rischiare su esso che nn prendere un qualunque titolo quotato a milano...
 

Unqualified

Gas maledetto!Pagherai!
http://www.dani2989.com/matiere1/coal1109it.htm


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Considerando un tasso di sconto pari al 5% (condizioni più favorevoli al nucleare, caratterizzato da alti costi di investimento) e tutte le componenti di costo (impianto, esercizio e manutenzione, combustibile) ai prezzi 2004, i costi di produzione sono i seguenti (l’intervallo di variazione è legato alle particolari condizioni del mercato locale):
― nucleare: da 2,3 a 3,6 c$/kWh
― carbone: da 2,2 a 4,8 c$/kWh
― gas (CICLO COMBINATO): da 3,9 a 5,7 c$/kWh
Considerando un tasso di sconto del 10% (condizione più sfavorevole al nucleare) i costi di produzione si modificano come segue:
― nucleare: da 3,1 a 5,4 c$/kWh
― carbone: da 2,7 a 5,9 c$/kWh
― gas (CICLO COMBINATO): da 4,3 a 6,0 c$/kWh
Dalle valutazioni emerge una sostanziale equivalenza del costo del chilowattora nucleare rispetto a quello prodotto con centrali a carbone o a gas a CICLO COMBINATO (che sono le più economiche fra le centrali termoelettriche).
Ma la competitività del nucleare si accentua ancora una volta se si considerano gli effetti della “CARBON TAX” e gli aumenti del costo delle fonti fossili intervenuti dal 2004 ad oggi.


Gli USA stanno costruendo 151 centrali a carbone, da 90 gigawatt, con un investimento di 145 miliardi di dollari (equivalenti a 1.2 milioni di euro per megawatt).
 

ducciopa

Forumer attivo
Buona Domenica a tutti
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Queste sono le temperature a Chicago.
Finalmente,dal 1.12 siamo sotto la media storica
Ricordo che 32° F sono 0° C
 

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