Secondo me, loro guardano al modello islamico, in cui l'appartenenza religiosa segna l'appartenenza ad una comunità, la Umma, che si regge sulla Sharia. La Sharia non è solo dettame della fede, ma fondamento del diritto civile e penale della comunità.
Non gli interessa che i precetti siano realmente osservati, così come una legge avrà sempre i suoi contravventori, ed in ultima analisi, IMHO lo sanno anche in Vaticano che un Papa che predica la povertà bardato di paramenti lussuosissimi (ultimo ad apparire un reggimantello a mo' di diadema enorme, che mi sembra essere in oro massiccio o in vermeil) non funziona sul piano della comunicazione.
Ma l'obiettivo resta quello della convergenza: la legge della Chiesa è legge della comunità ed in quanto tale è (o deve diventare) fondamento della legge civile e penale.
Come nell'Islam, ma anche come è stato da noi fino a neanche un secolo fa.
Con il caso Eluana loro vogliono affermare questo e se davvero si farà un decreto legge per fermare la sospensione del sondino che tiene "in vita" artificialmente il corpo di Eluana, allora avranno avuto la meglio.
E guardate bene, se il padre di Eluana, contravvenendo alla legge della Chiesa, avesse allungato una banconota da 100 euro ad un infermiere compiacente per somministrare alla figlia un qualcosa che il corpo non avrebbe potuto reggere, anziché cercare con ostinazione una soluzione legale, al Vaticano sarebbe andato benissimo.
Di Eluana non importa nulla, secondo me... importa il sancire che la regole dalla religione sia la base della regola dello Stato e della legge che regge la comunità.